Conte si dimette per essere reincaricato o reincarnato. Nelle mani di Mattarella vuole rinascere.
Conte Ter con un nuovo dialogo coi Renziani?
Cioè tutto ‘sto caos per tornare assieme da bravi fratelli e ritornare a governare insieme?
Conte o morte ormai è uno slogan universale, come potrebbe esserlo: Un Conte è per sempre.
Consultazioni lampo e poi? Non si capisce bene anzi per niente.
Siamo tutti nelle mani di Mattarella, mani grandi mani senza fine.
Ci ridaranno la parola o se la terranno ancora da qui all’eternità?
Ma Conte non avrà già una cambiale da far firmare in bianco?
Certo che per essere quello preso a testimone della “trasparenza grillina” ne sta combinando tante sotto banco che tutti gli attori di questa crisi si sentono in cerca d’autore.
Renzi aspetta di sapere che fine farà, se sarà ago o piatto della bilancia, se sarà con o contro il prossimo governo, se sarà…insomma che sarà, sarà e, in fondo, a dir la verità, con questi chiari di sole, mi piacerebbe che andassero tutti quanti sono a farsi benedire al Colle. Ma con un bel bastone di quelli ben torniti. Metaforico, però, s’intende.
Credo che Conte, come si suol dire, è al capolinea.
Ma non per una congiura politica, ma per manifesta incapacità.
Il piano vaccinale è in alto mare, i ristori non arrivano, il piano per il recovery fund e solo poco più che abbozzato.
Basterebbe questo. Ma è la questione giustizia in odore di giustizialismo che vorrebbo imporre i 5s che in realtà lo sta perdendo.
Non gli si può lasciare in mano la vita degli italiani e il futuro del Paese e non si può lasciare la riforma della giustizia alla mercé all’ideologia degli incompetenti.
Risposta
con questi non si può ancora dire, ma mi pare che abbiano già fatto abbastanza danni con il supporto degli italiani che prima gli hanno spalancato le porte e ora cominciano ad avere qualche dubbio…viva la faccia della costanza! Ma non è detto che Conte non lo facciamo ancora qualche cosa, cosi tanto perché …è tanto una brava persona!!! Cardinale?
C’è una cosa positiva in tutto ciò: sono giorni che non ci propinano l’ennesimo DPCM. Quasi ne sento la mancanza!
Risposta
un Dpcm al giorno toglie (forse) Giuseppi di torno.
Tra poco iniziano le consultazioni, finalmente Conte si è dimesso. Ora aspettiamo le parole del Capo delle Stato. L’Italia è in una situazione spaventosa e non solo per il Covid e tutte le sue terrorizzanti varianti di cui sappiamo ogni giorno, ogni giorno informati di numeri e codici e di tutto tranne come uscirne.
La crisi di governo si aggiunge alla crisi del paese e se tanti non hanno capito credo che ora debbano capire che chi ha tenuto il potere come uno scettro fino ad ora, non ha fatto proprio bene ma ci ha posto in condizione di arrivare a questo punto.
Un anno fa il mondo era tutto diverso, l’Italia aveva il governo del cambiamento contro il sovranismo e contro la povertà, la miseria, le ingiustizie, la criminalità, il debito, la malacreanza, la malagiustizia, e dopo un anno siamo a questo punto.
Tutto peggiorato al limite dell’insostenibilità di un paese sempre in bilico, da anni sull’orlo del burrone ed ora tenuto in piedi solo dalla buona volontà dei cittadini, loro si, volenterosi e responsabili. Loro si eroi e supereroi. La classe “dirigente” è svanita in una nuvola di fumo e non è stato il Covid a farla collassare ma è stata la protervia dell’incompetenza al potere, l’arroganza, la supponenza, l’arrivismo il qualunquismo e il pressapochismo di “forze politiche” che si sono rivelate deboli e inadeguate e impreparate a sostenere persino la normalità, figuriamoci l’emergenza.
Ora speriamo che Mattarella rimetta ordine nel caos provocato da alleanze raffazzonate e senza senso, fatte da persone incompatibili e di idee e tesi e “visioni” contrapposte.
Un tradimento conclamato degli elettori e anche della democrazia.
Abbiamo assistito al Conte Uno, poi al Conte Due, ora speriamo di non assistere ad un altro vergognoso inciucio tra personaggi della prima e della terza Repubblica, tra scappati e rientrati, tra comparse e cumparsite.
L’Italia ha bisogno di serietà, di competenza, di coraggio e di speranza.
Tutto questo maggioranze strampalate raccolte sotto la chioccia a nome Conte non possono che farci ancora e più del male.
Un Conto ter, non solo sarebbe una contraddizione in termini -se uno su dimette è segno che ha fallito, che senso avrebbe riconfermarlo?- ma denoterebbe l’incapacità endemica del nosto Paese a prendere decisioni coraggiose: occorre cambiare la “testa”, occore ridare dignità e forza alla funzione di Presidente del Consiglio, deve essere un personaggio lungimirante che riesca ad imprimere vitalità all’azione di governo, che sappia fare scelte strategiche, che sappia scegliere ministri capaci e competenti, e concertare con essi un’azione corale con scelte significative e durature.
Altri che costruttori racimolati per fare da stampella a chi ha fallito!
Fingere di cambiare, per non cambiare niente, alias Conti ter, sarebbe la più grave iattura per il nostro Paese.
Risposta
sarebbe un disastro nel disastro.
La cosa più importante, credo, da rilevare è che Conte si è dimesso: l’ha tirata allo spasimo con un mercato delle mucche in sfilata giornaliera davanti ai Palazzi della politica, una crisi tra le più sbrodolate e con la pretesa di ingaggiare volontari per sostenere un governo pericolate. Altro che mucche in corridoio, queste ormai hanno sconfinato ovunque.
Una crisi esasperante che logora i nervi anche a chi li ha d’acciaio in mezzo al caos della pandemia che se possibile, il governo ora caduto, ha reso ancora più ingestibile.
I veri “responsabili e costruttori”, sono tutti i cittadini italiani che sopportano una classe politica a dir poco inadeguata e pasticciona da ormai troppo tempo e che lotta ogni giorno per restare ancorato alla realtà, eroi e supereroi tutti quanti sono in trincea da un anno: personale medico e infermieristico insegnanti e tutti gli addetti alla grande e piccola distribuzione di generi di prima necessità, Forze dell’Ordine tutte, a loro va un grande grazie dal cuore.
Renzi ha il merito di aver innescato la crisi, di aver fatto saltare il banco, bisogna dargli atto, non ha fatto che il proprio dovere di senatore della Repubblica che ha giurato di servire con dignità e onore, ma prima o poi sarebbe saltato lo stesso. Meglio prima.
Ora vediamo quali decisioni prenderà il presidente Mattarella, non la vedo facile e non azzardo previsioni, spero solo che non rispunti il Conte per la terza volta o governi di larghe intese per fare le cose e poi non fanno che litigare.
I grillini sono i maggiori responsabili dello stato in cui versa il paese e la pagheranno e anche cara alle urne. Il Pd gli è andato a traino e non saranno complimenti da parte degli elettori.
Sempre che si possa prima o poi tornare a dargli la parola. Spero presto.
Un Ponte per Conte potrebbe essere lo slogan di questa pattugglietta di prestanome di salvatori della poltrona: “artigiani della qualità” del governo dai mille volti: dal governo del cambiamento a quello dell’insabbiamento e del paludamento: resistere, resistere, resistere, se non ora quando? Ora o mai più, dopo di loro il diluvio, prepariamo l’arca se dovesse fallire l’operazione e si andasse a votare potrebbe esserci davvero l’Apocalipse now and forever: gli unici i veri i soli (dell’avvenir) nostri governanti plausibili sono questi qui, questa Banda Daffori con i suoi 550 spifferi e adesso c’è pure la possibilità di un ritorno di fiamma con Renzi…ah l’amore questo strano sentimento che…
Che uno come Conte sia diventato un perno indispensabile della politica italiana dice bene come siamo scesi di livello. Una figura di maggiore esperienza politica e rappresentatività si può ben trovare, uomo o pure donna. Renzi non sarà simpatico ma ha sollevato problemi reali che altri, per il timore di perdere i ministeri, non osavano porre. Personalmente spero che Mattarella agisca in tal senso.
Risposta
non sappiamo ancora cosa farà il presidente ma spero proprio che non permetta di tirare troppo per le lunghe questa sceneggiata e di “personaggi” validi a fare il premier ce ne saranno anche, di certo, ma io credo che sarebbe più onesto e trasparente a questo punto dare la parola a chi ha diritto di dire la propria in una situazione ingarbugliata e pericolosa come questa, o pensano che non siamo “in grado” di apporre una crocetta su un simbolo?