Voltare pagina

La cerimonia del giuramento di Biden è stata una bella cerimonia. Non era scontato, per niente. Il servizio d’ordine ha lavorato bene? Certo, ma forse non c’è stato da parte di Trump l’ordine di attaccare alle sue “truppe” di sostenitori. Non gli conveniva. Se ne va a Mar al lago e si riposa per un po’, dopo i “perdoni” ai suoi ex collaboratori si è messo la coscienza a posto, si sente più tranquillo e, soprattutto, non ha voluto calcare la mano.
Lo aspetta l’impeachment che gli incombe sulla testa e, questa volta, potrebbe anche andargli male. Quindi, ha preferito ritirarsi in buon ordine.
Si, vabbè, ha lasciato in disordine la Casa Bianca, ma che fa? Era ovvio che dovesse sfogare un po’ di rabbia e quel modo era il più inoffensivo,
Confida lui nel perdono e nel fatto che se la sfanga forse può ritornare a fare politica e ripresentarsi fra 4 anni.
La frase di Friedman su Melania è stata pessima, infelice, come infelice sembrava la coppia mentre lasciava la scena al successore di Trump. Ma non poteva che essere un’uscita triste quella di uno come lui.
E però bisogna riconoscere che non è arrivato al punto di “perdonarsi” da solo , come aveva forse in previsione. Sarebbe stato troppo, forse l’ha convinto Melania o forse un residuato anche se improbabile senso del ridicolo o forse solo opportunismo. Forse, solo questo.
Ma ora, finalmente, dopo quattro anni il mondo può tirare un sospiro di sollievo. Con lui in giro non stava troppo sicuro.

Ora Biden ha promesso di ripristinare l’accordo sul clima e anche tutti gli accordi internazionali che Trump aveva cancellato. Chissà che anche da noi le cose comincino a cambiare? Lentamente ma inesorabilmente mi pare, si stia andando verso un cambio di governo. Più sperabilmente ad elezioni anticipate.

Conte ha fatto tutto il possibile per restare a galla ma ora veramente la scialuppa fa acqua da tutte le parti e non è facile galleggiare cosi. Dovrà prenderne atto e mollare l’osso. Solo che da noi niente è mai facile e in questo momento meno che mai. Ma la speranza è sempre l’ultima morire e io voglio sperare che si vada, finalmente, verso un periodo più sereno, meno complicato da egoismi personali e più orientato verso quello che la politica dovrebbe esprimere sempre: il bene comune. Dovrebbe essere scontato. E invece non lo è. Abbiamo visto solo un gran affastellarsi di opportunismo e egoismo politico e non, e un accaparramento di posti di privilegio e di poteri vari. Mentre il popolo fatica sempre di più.

Spero che come l’America ha voltato pagina, si volti anche da noi, ma non nel modo ipocrita che i politici hanno mostrato finora, ma nel modo che renda davvero giustizia alla frase: voltare pagina significa dare una forma diversa all’esistente ma non in senso negativo ma nel senso di portare concreti cambiamenti in positivo.

Voltiamola una buona volta, ma per davvero, questa pagina e speriamo che non sia una pagina letta fin troppe volte.

 

 

1 commento su “Voltare pagina”

  1. Voltare pagina, è la frase preferita da Conte, solo che in ogni pagina del suo libro sta scritto: quale trasformismo devo fare per mantenere la “posizione”?
    Posizione, non potere, perché Conte è una “debolezza” che è diventata forza per via di due vincitori che non hanno saputo… vincere, in ciò aiutati dal Capo dello Stato, desideroso di scongiurare nuove elezioni.
    Una debolezza manifesta nel Conte uno -tutti ricordiamo come Salvini e Di Maio facessero il bello e il cattivo tempo (ma più il cattivo)- trasformatasi via via col Conte bis in brama di potere, complice la pandemia e l’eclatante perdita di consenso dei due partiti di maggioranza.
    E adesso Conte ci ha preso gusto e via alla disperata e poco onorevole ricerca di puntelli per il governo che vacilla.

    Ma voltare pagina, nel senso autentico, rimane pur sempre confinato nel mondo del futuro, nulla di nuovo infatti all’orizzonte, se non la speranza di una lenta maturazione dell’intero Paese verso una più ampia applicazione del concetto di democrazia, onestà intellettuale, solidarietà.

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    sono d’accordo con questa analisi e aggiungo che Conte la brama di potere ce l’aveva già al primo Conte dove ha fatto “l’apprendista” premier usando le istituzioni e servendosi, a sua volta, della brama di potere dei suoi alleati. Primo fra tutti il 5S che, arrivato al potere con la pretesa di abbattere la “casta” si è poi rivelato persino peggio. Che poi il capo dello stato sia “desideroso di scongiurare nuove elezioni” se pur remora comprensibile, non mi sembra un buon motivo (potrebbe essere superata con una buona organizzazione) per impedire agli elettori di esprimersi visto che entrambi i governi finora hanno fallito su tutta la linea e non rappresentano certo la maggioranza dei cittadini italiani.
    I quanto al concetto di democrazia, in Italia è ancora molto labile se si continua ad insistere che il governo deve durare soprattutto per impedire all’opposizione di vincere, eventualmente le elezioni. Ponendosi “moralmente” un gradino sopra ad altre forze parlamentari che hanno il diritto di governare nel rispetto della democrazia e della Costituzione.

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