Per carità!

Prendo lo spunto da questa lettera apparsa ieri sulla rubrica Italians del Corrriere della Sera per parlare della medaglia d’oro consegnata ieri ad una coppia già celebratissima ( e straricca) nel nostro paese: si tratta dei coniugi Chiara Ferragni e Fedez, chiamati per brevità (e non solo) Ferragnez.

I Ferragnez e l’Ambrogino

Alla quale avevo risposto facendo pervenire alla stessa rubrica questa mia (non pubblicata, almeno per ora):

“Gentile Severgni. Sono rimasta stupita  di leggere che nella sua risposta  al lettore che si lamenta per l’assegnazione dell’’Ambrogino d’oro ai Ferragnez dice che si meritavano un grazie per quello che fanno.

Ma la beneficienza non dovrebbe essere esercitata in silenzio?

Ma di quale grazie avevano bisogno i due se sono straricchi e stralodati e nessuno nega che abbiano dei meriti, ma davvero davvero anche lei crede che non ci fossero altri personaggi più degni della pur bella coppia più bella del mondo?

La beneficienza con tanto di ringraziamento pubblico del sindaco altro non è che ritorno d’immagine e di affari in senso molto ma molto lato.

I due guadagnano anche quando si lavano i denti con uno spazzolino piuttosto che un altro.

Non sono un esempio e dai. Manco per niente. Sono la conferma del bisogno di “valori” in cui credere in una società del tutto despiritualizzata. E questo è tragico.

Per cui, pur augurando loro ogni bene, sono tra quelli che pensano che Ferragni – Fedez anche basta!

Statevi un po’ tranquilli a casa vostra senza mandare in mondovisione il cambio del rotolo di carta da cucina con tanto di marca in bella mostra.

Di pubblicità ne abbiamo già tanta, va bene che è “l’anima del commercio” ma non facciamola diventare il commercio dell’anima.

Mariagrazia Gazzato”

Beh, ora, rileggendola, capisco perché difficilmente poteva essere pubblicata (ma mi posso sbagliare), ma dato che non cambierei una virgola, la pubblico qui e ci aggiungo che quel premio prestigioso a mio parere i due non lo meritavano ma forse sarebbe dovuto andare ai volontari italiani (uno per uno simbolicamente) che si impegnano tutti i giorni senza chiedere nulla in cambio, che significa “gratis”.

“ISTAT – Primo Censimento permanente delle Istituzioni non profit. L’Istat presenta il primo Censimento permanente delle istituzioni non profit. In Italia quelle attive sono oltre 336.000 e complessivamente impiegano 5 milioni 529 mila volontari”.

Mentre i due posseggono un patrimonio immenso che cresce di giorno in giorno anzi di minuto in minuto e non hanno certo bisogno di ulteriore pubblicità.

 

 

Perché l’Ambrogino d’oro 2020 è andato a Chiara Ferragni e Fedez

 

 

 

4 commenti su “Per carità!”

  1. “E’ facile fare beneficenza quando si hanno i soldi”, rispondeva annoiata la filosofa Luisa Veronica Ciccone, in arte Madonna, ad un intervistatore lecchino che ne esaltava le doti umanitarie.
    Ora, l’impegno sociale è sempre lodevole perché non è mai scontato, anche per i noti influenzatori in oggetto. Però non sarebbe male se ogni tanto non li vedessimo ovunque. E non lo dico ai coniugi Ferragni-Lucia, il cui “esserci” è di fatto il loro mestiere, ma a tutti gli altri ovini che cliccano e cliccano e cliccano.
    E un po’ anche a me che sto rispondendo ad un post che parla di loro. Beeeee!

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    Mauro, sono d’accordo con lei e anche con la risposta della “filosofa” Ciccone ( i Fedez ne hanno davvero tanti e ne macinano in continuazione) meno sull’impegno sociale dei due che mi puzza un po’ di presenzialismo da qualche milione di euro al dì e poi “esserci” è il loro mestiere…ma “farci” decisamente stona. Ha ragione anche sui c.d. followers, ma, secondo me sono meno colpevoli di certa intellighenzia che li tiene in palmo di mano come fossero reliquie di santi…
    In quanto al beeeee, allora se è per quello anch’io che scrivo su di loro, ma qui non siamo su certi pulpiti…

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  2. Certo, quando si è ricchi è anche facile essere generosi e ancora più facile raccogliere premi e consensi. Tuttavia non voglio pronunciarmi sulle sincerità o meno dei due personaggi.
    Meglio vederli nel loro agire quotidiano

    https://www.instagram.com/chiaraferragni/

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    e perché dovremmo? Scusa ma a noi che cosa importa il loro quotidiano? Si guardano loro il nostro? Sinceramente chi spettacolarizza il proprio ménage familiare per fare soldi o per qualsiasi altra ragione, non fa niente di utile alla società. E’ utile al loro conto in banca, ma questo non significa che li dobbiamo anche stare a guardare quanto sono belli e giovani e ricchi e fortunati…e non dubito che la vita non risparmi qualche problema anche a loro anche se certo non glielo auguro, ma tutta questa esibizione di benessere, ricchezza, e quant’altro, mi sembra una cosa poco spontanea e soprattutto poco rispettosa di chi fatica a vivere ogni giorno coi problemi che la vita gli pone davanti ma non per questo si mette in vetrina in tutte le pose e pubblicizzando qualsiasi cosa e facendo un brand anche dei respiro dei loro figli (quello già nato e quello che deve ancora nascere)…

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  3. Lascia sconcertati che autorità che dovrebbero essere autorevoli, prendano il riconoscimento intitolato al Patrono della Città, S.Ambrogio e lo consegnino nelle mani di due abili manovratori della credulità popolare che danno solo esempio di business basato sul vacuo e fatuo. Concordo con la nota di MariaGrazia. Manca poco che ce li troviamo Cavalieri del Lavoro per meriti della Repubblica (dai meriti alla città di Milano alla povera Italia il passo è breve). Vorrei che qualche serio esperto di temi educativi e sociali esplicitasse a simpatizzanti, concessivi, neutrali e followers il contributo che personaggi come questi (con la loro immagine ed il loro stile di vita ed esempi di comportamenti sopra e fuori dalle regole e righe) danno alla collettività, soprattutto ai giovani che li seguono.

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  4. Il problema non è la ricchezza che ostentano (se qualcuno si rifà a questa, allora piovono le critiche strumentali che uno è geloso ed invidioso!), ma la futilità del loro lavoro, la loro contribuzione alla crescita delle persone e della collettività. La funzione del lavoro è sociale, di aumentare il benessere comune e lasciare una traccia nella storia. Anche i mastri che hanno costruito il Duomo di Milano portando a spalle le pietre hanno lasciato una traccia nella storia. Ma i blogger chi li ricorderà tra due anni? Come dice bene Sgarbi, quale è la funzione di un blogger influencer? <<L’influencer è un pirla sfaticato che lucra su dei pirla danarosi incapaci di scegliersi da soli un paio di scarpe.<<
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    Si, l’ostentazione della ricchezza non può mai essere un messaggio educativo, ma il messaggio per quanto di buon senso (o banalmente di buon senso, che personaggi cosi possono convogliare facilmente) viene poi ridotto a mero conseguimento di target sempre più alti che mirano al raggiungimento di una ricchezza scandalosa.
    Non per niente la società di sta impoverendo di spiritualità e di cultura, e anche impoverendo materialmente a favore di pochi, furbi, molto bene ammanigliati che per quel poco di buono che fanno per quel tantissimo che gli ritorna in cambio, vengono pure premiati.
    Però, mi permetta di dire che ci può anche essere chi, senza voler “influenzare” nessuno, cerca di convogliare idee che possano servire a sviluppare quel minimo di senso critico che serve proprio per non diventare dei “pirla” alla mercé di qualcuno che li sfrutta. O almeno ci prova. Nonsoloferragnez…in fondo anche la sua lettera è un seme gettato al vento che potrebbe dare i suoi frutti.
    Benvenuto, spero rimanga a discutere con noi anche su altri temi.

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