NIente

Ormai da settimane sentiamo parlare del Natale prossimo venturo e delle sue regole. Mi sbrigo in due parole: io non ho capito quasi niente e però mi adeguo.

Al niente. Non farò  niente di niente e se qualcuno oserà chiedermi : “cosa fai a Natale” se la vedrà brutta, ma brutta, brutta.

Ma poi, alla fine, che cosa c’è da capire? L’ultimo dpcm non l’ho letto, visto e neppure considerato di pezza. Mi è passato sotta al naso ma non ne ho sentito neppure la puzza. Ho già capito: non faccio nulla, mi chiudo in casa legata ad una sedia e mi tappo anche la bocca cosi non posso neppure dire scemenze.

Di sciare non se ne parli, per favore, io qualche volta ho pensato di darmi all’ippica ma i cavalli mi temono sono troppo bizzarra e imprevedibile. Shopping natalizio? Mi viene l’orticaria maculata.

Ma alla mia passeggiata dentro i confini della mia regione non ci rinuncio eh no perbacco!

E la faccio da confine a confine ma con la mascherina e non mi fermo ai bar, ho capito, mi porto il thermos da casa, igienizzato e pieno di camomilla da asporto.

I parenti? Parenti chi? Prego? Si, mi dispiace non incontrare neppure la zia novantenne, ma aspetto l’estate e poi forse ci troveremo a metà strada tra Qui e Là e ci saluteremo con la manina: ciao ciao, rido chiamandoti.

Però al buffet di Natale non ci rinuncio, rigorosamente da sola, rigorosamente in cucina con la finestra aperta per apprezzare l’impepata di cozze lucana che proviene dal piano di sotto, però spruzzata di vaniglia, già me la pregusto.

E niente panettoni, pandori, mi dispiace la linea vuole la sua parte e poi di assembrarmi al super per comprarli non ci penso nemmeno.

Ne patirà l’economia? Credo di si, so che ci contano i produttori nei mie acquisti, ma che ci posso fare? se la prendano con chi di dovere, io non ho colpe se mi voglio mantenere sotto la soglia del tasso glicemico consentito è una questione di salute e la salute, specie in questo momento è la prima cosa.

Guarderò almeno la televisione? Acchi? Per vedere che cosa? Le beghe e beghine dei grandi fratelli o le mignognole  dei conduttori extrachic con una spruzzatina di radical?

No, anche grazie.

Seguirò la serie tedesca di film per la tivvù e per famiglie che ho scoperto di recente su tutubo, storie molto panoramiche e paesaggistiche che infondono serenità, magari non capisco proprio le sfumature dei dialoghi ma sono molto più comprensibili dei dpcm del governo e decisamente meno ansiogeni.

Buon Niente Natale.

3 commenti su “NIente”

  1. Totalmente d’accordo con Mariagrazia, aggiungo che non potrò vedere le mie due figlie, residenti in regioni limitrofe ad ER, ma vietate. E non potrei manco salire su, al piano superiore al mio, da mio fratello, è stato raccomandato di limitarsi ai familiari stretti. È un Natale triste, illuminato dalle stupende luminarie di casa, allestite meravigliosamente da mia moglie. In un messaggio vocale, una figlia, dopo averle viste in foto, è scoppiata in lacrime, al loro ricordo. Sul pranzo natalizio, mangerò due cosucce, non di più, e ben poco mi attira. Le restrizioni sono solo un placebo, solo un virus sicuro risolverà la pandemia. Ma certi esperti asseriscono che ci vorrà un anno o un anno e mezzo. Faccio in tempo a crepare, data la mia età.

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  2. “se qualcuno oserà chiedermi : “cosa fai a Natale” se la vedrà brutta, ma brutta, brutta.”

    Mariagrazia, capisco la tua amara ironia, per questo Natale cosi diverso, un Narale muto, bendato ingessato.
    Anch’io ho capito poco di questo dpcm il cui acronimo senza vocali è già difficile da pronunciare, sembra un ginepraio caotico coi suoi permessi, le sue raccomandazioni, i suoi divieti.
    So solo che devo tenere fitta la mascherina e tenere lontana la gente, anche mio nioite, per il resto, a Dio la sorte.
    Ma vedrai che passerà, prima o poi passerà, abbi fede, e poi in queste restrizioni qualcosa di buono c’è, riesci ad apprezzare le cose minime che in tempo di vacche grasse neppure prendevi in considerazione.
    Socrate in prigione provava un gran piacere a grattare la caviglia costretta dalla catena, e in tempo di guerra si apprezzavano le gallette a prova di tenaglia che gli Alleati ci elargivano.
    So che tu ami passeggiare nei viali alberati, calpestare il tappeto delle foglie cadute: adesso vedrai che se tendi l’orecchio le sentirai sussurrare e parlare sotto il tuo passo, lo scricchiolio ti sembrerà una risata, i platani ti piaceranno più di un albero di Natale addobbato a festa.
    E non importa sa Babbo Natale trainato dalle renne non verrà, ma se udrai una campana suonare, ti sembrerà una sinfonia celeste venuta dall’Alto per allietarti.

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    Grazie, mi rincuora, non sono una fanatica del Natale mai stata, ma quest’anno è una cosa molto deprimente, per tutti e incongruente e piena di cose sbagliate. E mi dispiace per chi perderà lavoro e il reddito, a queste persone il governo dovrebbe pensare e subito.
    Sola cosa che mi conforta è che ogni giorno che passa e un giorno di meno di questo orribile anno bisesto.

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  3. Temo che fare il coast to coast della regione nel giorno di Natale non sia possibile, anche nelle regioni gialle che per quei giorni assumeranno una tinta più scura. Si resta dentro il comune di residenza. Bene per chi abita a Roma, meno per chi abita a Trebaseleghe. Il governo al solito non organizza nulla, sa solo chiudere perché la salute è sopra di tutto. Lo sanno bene i ristoratori (poco ristorati) e i gestori di palestre, categorie che pagano per tutti. Chiudere tutto, non sanno dire altro, non sanno fare altro. Pazienza per Natale fatto in famiglia, lo dice il proverbio: “Natale con i tuoi, capodanno… anche!”. Ma il Natale è una data fissata a tavolino dalla chiesa. A cosa serve tutto questo chiudere il 25 se poi il 27 posso invitare a casa anche i cugini di 3a generazione?
    Se servisse a qualcosa si farebbe volentieri, ma stanno già parlando di terza ondata.

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    salutare il 2020 con i ceppi ai piedi ci sta, ormai ci siamo, ma poi anche basta , spero non abbiamo in mente di navigare sulle ondate fino a fine legislatura?
    Perché prigionieri ormai lo siamo ma scemi ci diventiamo…e non ci divertiamo.

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