Questa mia lettera è stata pubblicata oggi sulla rubrica “Italians” del Corriere della sera:
“Buongiorno Severgnini noto che non pubblica nessuna lettera sulla giornata della violenza sulle donne. Tema che forse ha ritenuto fosse meglio tralasciare di mettere in evidenza. E’ una scelta. La rispetto, ma non posso condividerla. Forse temeva le critiche dei maschilisti? Beh, ne riceve tante in questi giorni per le sue affermazioni sui vaccini obbligatori o no, lei non fa che dire le sue opinioni e quando si parla in pubblico si possono avere applausi o fischi, lei lo sa benissimo. Ma le donne possono attendere, i femminicidi sono aumentati durante la pandemia, ma forse anche lei lo considera un effetto collaterale al quale dobbiamo rassegnarci. Passerà la pandemia ma la violenza sulle donne non passerà e per quella non esiste vaccino. Dobbiamo tenercela, come dobbiamo tenerci il maschilismo che si fa sempre più convinto più le donne si fanno indipendenti. E’ un segno di questi tempi? Beh, mi permetta di dirle che non lo trovo affatto un bel segno e che non mi fa piacere neppure scrivere queste righe. Perché avrei preferito leggere una qualsiasi difesa delle donne da parte di uomini e donne. I vaccini passano le donne moriranno ancora accoltellate da uomini violenti e per questo male non c’è cura.”
Questa è la risposta di Beppe Severgnini:
“Non ne abbiamo pubblicate perché non ne erano arrivate, e un po’ mi dispiace. Grazie MMG di aver colmato la lacuna. Se conoscete il mio lavoro – articoli, libri, tv – saprete quanto il tema mi stia a cuore.”
Gentile Sig.ra Gazzato
> Ho letto la sua lettera e temo di dover concordare che non ci sia cura per la violenza sulle donne . Io e nessun membro maschio della mia famiglia potrebbe mai minimamente pensare di alzare la mano su una donna ma questo deriva, a mio avviso, dall’esempio che abbiamo avuto in casa. A dir la verità non mi verrebbe nemmeno in mente di risolvere una controversia con un maschio utilizzando la forza. In casa non esiste nemmeno il maschilismo. Probabilmente le due cose sono legate. Chi può contribuire a risolvere il problema sono solo le donne. Tenersi lontano da simili individui il cui sviluppo mentale e’ quello dell’uomo della pietra. Sia che si tratti di violento o di maschilista. Già agli inizi di un rapporto si possono vedere le avvisaglie. Una mia carissima amica è stata vittima di violenza domestica (purtroppo la famiglia del marito le aveva nascosto che dopo i quarant’anni molti maschi avevano sviluppato disturbi mentali). Ha preso il figlio e se ne è andata di casa. L’unica cosa che si può fare è garantire un aiuto economico alle donne che lasciano i mariti violenti in quanto dubito che si possa agire sulle menti di quei trogloditi.
> Un saluto
Risposta
Buongiorno a lei.
Grazie per per quello che scrive signor Vettor, il più delle volte ricevo pareri negativi quando scrivo di queste cose.
E’ giusto quello che scrive ma, purtroppo, non è sempre facile individuare il violento, intendo naturalmente subito, o il maschilista e neppure scappare, soprattutto quando ci sono dei figli. Ma ha ragione quando dice che le donne dovrebbero lasciarli al più presto e anche che lo stato dovrebbe fornire aiuto economico. E’ un tema molto complesso.
Io ho,avuto,una donna, per cinque anni compagna di banco di una mia figlia, alle Superiori, pugnalata a morte, a Parma da quello che frequentava da vent’anni. Era stato un delitto premeditato, di quelli da ultimo incontro chiarificatore. Aveva 40 anni, lei è morta dissanguata sul pavimento della cucina, mentre lui puliva il coltello dal sangue.
Io me la ricordo bene, 15enne, mi veniva sempre incontro, correndo e ridendo, quando andavo a prendere mia figlia a scuola. Sperando in uno sconto di pena, lui ha avuto il coraggio di scrivere una lettera di scuse e di pentimento alla famiglia di lei. Ma uscirà presto di galera, per buona condotta, sicuramente.
Avevo già scritto il mio pensiero riguardo questo tema nel post “Un problema troppo serio” (https://www.mariagraziagazzato.it/wp/2020/11/04/un-problema-troppo-serio/)
Non penso che sia un problema risolvibile “solo” dalle donne. Quello che possono fare gli uomini è dare l’esempio giusto alle prossime generazioni di uomini e supportare le donne nel momento in cui si decidono a denunciare i violenti.
Le donne dal canto loro, oltre ad evitare di scegliere certi energumeni nella speranza di poterli cambiare o salvare, denuncino subito eventuali abusi. Prima o poi gli energumeni si estingueranno.
Riguardo la lettera di protesta a Severgnini, mi permetta, io non amo molto le giornate a tema: per la violenza, per le mamme, per le donne, eccetera. Quindi non scrivere del tema quel giorno, ma parlarne costantemente, lo trovo più efficace. La cultura del rispetto si insinua piano piano e fra qualche tempo speriamo attecchisca. O si rischia che siano i soliti buoni propositi di giornata disattesi il mattino dopo.
Risposta
sono d’accordo con lei sulla prima parte del suo post. Assolutamente. Anche se, ripeto, è più facile a dirsi che a farsi.
Ma non si preoccupi di ripetersi, credo che mai come in questo caso giovi ripetere, sarebbe come scrivere continuamente : “non uccidere”, le sembra inutile?
Per quanto riguarda le giornate a tema, va fatto un distinguo, quando si celebrano i santi, le mamme, i papà, i dilettanti allo sbaraglio, …mi vede abbastanza d’accordo anche se non mi opporrei, ma questa è una giornata !particolare”, non festeggia e non celebra ma ricorda le donne uccise ogni santo giorno dai loro amati compagni!
Vogliamo fare che ci “dimentichiamo” di ricordarle persino nella giornata a loro dedicata? Le dimentichiamo del tutto, ammazzate e silenti? Vogliamo invece parlare per loro per dire che la loro morte non sia mai dimenticata ma non solo dai familiari e dagli amici ma da uno stato che deve fare quello che è giusto fare perché questi fatti non si ripetano? E quando dico “fare di tutto” non parlo solo di punire i colpevoli ma di prevenzione. La “cultura del rispetto”, Mauro, si sta insinuando troppo piano, al suo posto si è insinuata alla grande, la cultura del sopruso e della violenza. E secondo me è giusto parlarne.
Il che dimostra che il troppo (parlare) stroppia.
Come per l’ambiente, il Terzo Mondo, il buco nell’ ozono, i panda, e tra un po’ anche il Covid.
Ci vogliono fatti, azioni, possibilmente senza starnazzamento social. La gente è stufa di avere ogni giorno un obbligo a una nuova penitenza, ieri mi dovevo frustare perchè ho usato l’olio di panda, oggi dobbiamo fustigarci perchè ci sono dei criminali che uccidono le compagne (di solito), domani dovremo fare pubblica ammenda perchè non abbiamo innalzato abbastanza preghiere a Gretina.
La maggioranza degli uomini e delle donne non mena, non stupra, non uccide, basta con queste megalagne omnicomprensive per cui l’uomo è SEMPRE cattivo e la donna SEMPRE povera vittima, a prescindere. La “violenza di genere” è una definizione pericolosissima e fondamentalmente razzista, la violenza è una sola ed è contro la PERSONA: stabilire graduatorie e sottoclassi può essere strumentale oggi ma ritorcerti contro domani
Riduciamo il gas, please, torniamo al noiosissimo concreto quotidiano.
Insegniamo a maschi e a femmine il rispetto, invece della necessità di vincere a qualunque costo. Insegniamo a maschi e a femmine che un bel didietro è un regalo di mammà ma non è il metro di misura del bello e del buono. Boicottiamo SUL SERIO, non solo sui blog, trasmissioni, prodotti e canali social che con la scusa del “provocazione” e della “satira” ripropongono pregiudizi e stereotipi offensivi. Togliamo eco a maschilismi tamarri e a femminismi aggressivi, ugualmente irritanti e diseducativi. E condanniamo secondo le leggi che già abbiamo i veri casi di violenza, non buttiamoli insieme alle markettistiche denunce di un’occhiata alle tette trent’anni fa.
Risposta
ecco un estratto delle “marckettistiche denunce:
“”””Una chiave di lettura in termini di violenza di genere è fornita dall’esame della relazione tra gli attori dell’omicidio.
Delle 111 donne uccise nel 2019, l’88,3% è stata uccisa da una persona conosciuta. In particolare il 49,5% dei casi dal partner attuale, corrispondente a 55 donne, l’11,7%, dal partner precedente, pari a 13 donne, nel 22,5% dei casi (25 donne) da un familiare (inclusi i figli e i genitori) e nel 4,5% dei casi da un’altra persona che conosceva (amici, colleghi, ecc.) (5 donne).
Per oltre la metà dei casi le donne sono state uccise dal partner attuale o dal precedente e in misura maggiore rispetto agli anni precedenti: il 61,3% delle donne uccise nel 2019, il 54,9% nel 2018 e il 54,7% nel 2014.”””
Fonte: Istat:
https://www.istat.it/it/violenza-sulle-donne/il-fenomeno/omicidi-di-donne
Se questa non può dirsi violenza di genere, cosa lo è? Oggi, in Italia vengono uccise in media una donna ogni due giorni, ti sembra poco? E se gli omicidi in generale sono diminuiti, quelli con donne come vittime sono aumentati.
L’anno scorso ne sono state uccise 111 (poche?) tutte o quasi dal marito, amante fidanzato o ex o familiari, mai per rapina a mano armata o furto con scasso.
Finora il Viminale ne riporta circa 60 ma solo fino a luglio e si riscontra che durante il lockdown l’omicidio con vittime donne sia triplicato. Vorrà dire qualcosa o no?
Quindi se tanto mi da tanto mi sa che il conto finale sarà altissimo.
Vogliamo dire che si tratta di omicidio e piantarla li? Che vale come un qualsiasi omicidio tra maschi magari per motivi legati a regolamenti di conti o criminalità organizzata?
Secondo te è la stessa cosa finire ammazzati perché si è entrati a rapinare una banca o perché il marito ti sgozza davanti ai figli?
Quale rispetto vogliamo insegnare a “uomini e donne”? a rispettarsi a vicenda? Giusto, ma poi vediamo che sono donne quelle che vengono ammazzate dai mariti e non uomini ammazzati dalle mogli.
A me sembra un problema grosso e in Italia va ancora cosi cosi, in altri paesi è peggio. La violenza di genere esiste e diventa sempre più violenta. Vogliamo fare gli struzzi e vederla come una bagatella? Se è cosi qualsiasi violenza anche la più aberrante potrebbe diventare una cosa sulla quale “passarci sopra” e far finta di non vedere.
Sarebbe la morte di una civiltà già predisposta verso questa destinazione.
I morti sono morti e gli omicidi sono omicidi, e sono sempre troppi: le statistiche le cucini come vuoi, ma chi muore è sempre il 100% di una vita in meno. Mettere insieme vere violenze e iniziative autopubblicitarie alla Asia Argento è stato e sarà sempre letale per la causa femminile. Giornate, convegni, coccarde, flashmob ed eventi “social” sono perlopiù giochini per poco-facenti con pochissimi problemi di violenza. Per motivi di titolistica e di rimborsi in tribunale sono messi sullo stesso piano omicidi e fischiate per strada, e questo è il risultato. L’opinione pubblica non si indigna per il “uei bella gnocca”, che peraltro non è violenza e neppure molestia, siamo realistici, ma non si indigna più neppure per il cadavere. Chi si è battuto e si batte per mettere tutto nello stesso calderone mediatico si faccia qualche domanda. E RIVEDETE (scusa le maiuscole) l’educazione dei bambini e cosa fanno con quel cavolo di Internet e cosa leggono (la pubblicità su Topolino per le “creme glitter da corpo”, per dirne una: dedicata a bambine sotto i 10….) Ho sentito a scuola e ai giardinetti discorsi di dodicenni maschi e femmine da far arrossire i redattori di YouPorn. I genitori non li ascoltavano, erano sul social a indignarsi, ma solo dopo aver guardato Uomini e Donne.
Se girano certe disattenzioni, certi modelli e certi non-valori, poi è inutile prendersela con questo o con quello.
Risposta
“L’opinione pubblica non si indigna per il “uei bella gnocca”, che peraltro non è violenza e neppure molestia, siamo realistici, ma non si indigna più neppure per il cadavere”.
Dici bene, non s’indigna, ormai è quasi “normale” leggere certe cose da far rizzare i capelli in testa e per questo forse quest’anno l’attenzione mediatica è scemata: non fa più audience, ha stufato. Beh, lo trovo quanto meno “superficiale”.
Per il resto non frequento e non guardo certi programmi trash, tu ne sai molto più di me e qui non siamo su Facebook per cui che dire? Indignati per la non educazione e la sconsiderata conduzione familiare che lascia i bambini nelle mani di pubblicità oscene, ne hai tutto il diritto, ma qui e ora si parla di altro e il tuo post mi pare ne voglia distrarre l’attenzione.
Un male che ci colpisce e di cui non ci rendiamo conto è l’assuefazione.
L’assuefazione subentra quando un fatto, un atteggiamento, un fenomeno si ripetono a tal punto che finiscono con lo “sparire”.
Non impressionano più, peggio ancora cominciano a dare fastidio.
Questo sta succedendo col femminicidio: un giorno si e due no, un giorno no e due si, e così via, comincia a stufare… e allora si comincia ad attaccare la parola -che brutto neologismo- si finisce col negarla.
Le ricorrenze servono a questo, a destare dal torpore dell’assuefazione, dalla pigrizia mentale… deve essere stata proprio l’assuefazione il motivo per cui quei giudici per ben dodici volte hanno finito col non prestare orecchio a Marianna Manduca.
Il brutto è che anche le ricorrenze
finiscono a cadere preda dell’assuefazione.
Ma la violenza sulle donne è un fenomeno troppo grave per subire questa sorte, ecco perché bisogna reagire e tenere sempre desta l’attenzione di chi potrebbe e dovrebbe porvi rimedio.
Risposta
perfettamente d’accordo!
Buonasera Mariagrazia,
C’è la cura ed ha tanti nomi: si chiama cultura, consapevolezza, civiltà… non è una terapia facile nè rapida ma le assicuro (qualora lei sia tanto giovane da non poter fare raffronti temporali) che oggi non è come 10 o 20 anni fa. Certo stereotipi sedimentati da un paio di millenni o più non si sovvertono in un batter d’occhio, ma la via è aperta, e le sensibilizzazioni come quelle di questi giorni sono, a mio parere, molto positive.
Voglio aggiungere una cosa, consapevole che potrebbe non piacerle:
siamo certi che molte donne non gettino benzina sul fuoco presentandosi come mero oggetto? E non parlo soltanto di svampite protagoniste di pubblicità o filmetti di grana grossa, parlo anche di donne che in questi giorni si ergono a portabandiera di certi valori.
Esempio: Sappiamo che sul palco di un concerto cantanti e musicisti si scalmanano, di certo non sono composti. Eppure Laura Pausini si è esibita con gonna e senza mutande, e dopo che tutti hanno potuto ammirarne “il capitale” affermare candidamente “eh si, ce l’ho anch’io”. Cosa non si fa per un titolo sui giornali!
Ecco, leggere Pausini quale accorata paladina delle donne emancipate appare stucchevole e credo che la sullodata (brava, a me piace) cantante renda un pessimo servizio alle donne.
Mi piacerebbe conoscere la sua opinione.
Risposta
Buongiorno
mi conforta la sua positività, ma temo che non possiamo aspettare un paio di millenni, ne uccidono una ogni due giorni, ci vuole una cura d’urto e quello che suggerisce lei va bene ma a giudicare da questi numeri funziona piuttosto male.
Le donne si presentano come “mero oggetto”, in che senso? Le donne esistono non “si presentano”, vivono, come lei e me che non “mi presento” in nessun modo, ma se lei mi parla di Laura Pausini e del suo ” la tiengo como todas”, allora capisco cosa intende, Laura è un’artista e si era presentata con un accappatoio dopo il concerto perché richiamata dai fan più volte mentre era già sotto la doccia, li non si è presentata per fare la mostra del “capitale”, andiamo, non ha alcun bisogno di certi mezzucci, non scherziamo, ma è stato un incidente e se l’è cavata con una battuta da bolognese simpatica e piena di spirito com’è. Cosa ci sarebbe di stucchevole in un episodio che ha fatto ridere molto e che si ricorda con simpatia e orgoglio per un’artista italiana con quella presenza di spirito?
Lei intende che ci sono donne che si agghindano in modo provocante? Si, certo e allora? Che si fa, per questo meritano la pena capitale?
Io credo che le cose, da 10 o 20 anni fa, siano peggiorate, e non migliorate, in fatto di violenze sulle donne. E certi stereotipi sono vecchi non di millenni, ma di milioni di anni. Se è per le mutande, per millenni non le ha portate nessuno, uomo o donna che fosse,,senza suscitare scandali.
Laura Pausini, depreca l’eccessivo spazio dato dai media alla morte di Maradona, e il poco spazio concesso alla commemorazione della violenza sulle donne
https://www.corriere.it/spettacoli/20_novembre_26/maradona-l-attacco-laura-pausini-fa-piu-notizia-morte-un-uomo-poco-apprezzabile-che-violenza-donne-313c0db2-2ff7-11eb-a612-c98d07fbf341_amp.html
Risposta
grazie per questo link, ce ne sarà sempre meno spazio per le donne che denunciano se andiamo avanti cosi.
Mariagrazia, con tutto l’affetto e il rispetto, ma in quale Mulino Bianco vivi? E’ un’ artista e quindi non può evitare di esibire la uallera? Io ho visto compagnie di balletto tornare in palco per incessanti richiami del pubblico, con golfetti, felpe, scaldamuscoli, tute indossate a pelle appena usciti dalla doccia, nessuno ha ritenuto normale e naturale sventolare i genitali, e magari avevano ballato nudi fino a poco prima. Si chiama buona educazione e rispetto, se non lo vuoi chiamare pudore. Smutandamenti, reggiseni che si slacciano, capezzoli fuggitivi e bottoni che saltano sono da sempre banali esibizioni pubblicitarie concordate tra agente dell’ “artista”, paparazzi e tipa che prima dell’ “incidente” fa le prove davanti allo specchio.
Ma siamo usciti dal problema. La violenza è una cosa troppo seria perchè se ne facciano paladine (e paladini) personaggi di difficile credibilità. Resta la constatazione, che il problema, così come viene presentato, non interessa. Se si trattasse di una serie televisiva che non fa ascolti si cercherebbe di capire perchè e soprattutto di inventarsi un rimedio, invece su questo argomento si preferisce abbandonarsi a sterili birignao vagamente razzisti e sessuofobici, e la cosa finisce lì. Gli omicidi in Italia peraltro sono in costante calo, e la proporzione tra vittime uomini e donne è comunque stabilmente sul 2:1. Questi sono i fatti. Circa 300 morti all’anno, sempe un’enormità ma un prezzo evidentemente accettabile per mantenere lo status quo economico, educativo e culturale, infatti di progetti educativi ad ampio raggio (ed ampio budget) non ne parla quasi nessuno. Attenzione, nel “nessuno” ci sono uomini e donne, non trascuriamolo per amore di parte. Alcune sentenze al limite del decoroso negli ultimi anni sono state pronunciate da giudici donne. E la campagna pubblicitaria dove si presentavano bambine agghindate da olgettina come accessori a corredo di auto tamarre è stata fotografata da una donna, per portare l’ultimo esempio: ancora una volta, non è sempre e solo questione di “maschietti” ma di teste pensanti
Risposta
Ecco cosa dice Laura Pausini di quell’episodio: “In un’intervista per El Mundo ha detto: “Ho vissuto un’esperienza che mi ha traumatizzata e mi ha fatto stare male. In un concerto in Perù, il mio vestito si è rotto. Finisco tutti i miei concerti con una vestaglia. La gente lo sa dal 94. In Italia, è arrivata la notizia che, sotto la vestaglia, ero senza mutande.
Mi ha dato una forte ansia tutto questo. Indossavo i collant sotto la veste, purtroppo erano color carne, ed ero molto imbarazzata per il fatto che molti scrivevano che ero nuda. Sono una persona pudica. Dopo tanti anni, continuano a chiedermelo e continuo a spiegare che non è così. In Italia è diventata la notizia dell’anno. Mi ha fatto molto soffrire”.
Poi, non sono il suo avvocato, io le credo ma chi vuole pensare che lo ha fatto per farsi pubblicità (come se ne avesse bisogno una come lei) faccia pure, ognuno è libero di farsi tutti i film che vuole. Non sono né l’avvocato né la sua press agent e non l’ho mai portata come esempio di nulla, sia ben chiaro. L’ho citata solo in risposta al signor Vasta. Quindi NON dire a me che ne faccio una paladina della lotta al femminicidio perché è del tutto sbagliato e tu lo sai bene. E non solo in questa occasione ma MAI ho citato “paladini”. Quest’anno gli omicidi sono calati ma quelli con vittime donne uccise dai compagni sono aumentati ho già postato il link di riferimento in un post precedente, se lo cerchi lo trovi. Da ultimo: non ho mai detto che le donne siano esenti da colpe di ogni genere, ce ne sono di stron…
e anche tanto, ma questo non significa che debbano essere molestate, discriminate violentate, martoriate e assassinate. E questo vale sia per le donne che per gli uomini ma, Alberto, non so in che mondo vivi tu ma in questo succede che una donna ogni due giorni venga assassinata ferocemente dall’uomo che diceva di amarla, E tutto questo ha un costo enorme per la società. Poi chi dice che non ci sono progetti culturali da parte di donne o di uomini, di ogni tipo e che non vengano messi in atto? Ci sono ma servono a poco se persino un semplicissimo articolo come il mio, due parole per denunciare un fenomeno crudele e in aumento, provoca reazioni infastidite come la tua e se persino una persona come Laura Pausini che denuncia questo sfregio all’umanità, viene presa di mira come una che se ne approfitta per farsi pubblicità.
Da fastidio agli uomini sentir parlare di altri uomini che compiono certi atti disumani e allora non ne parliamo? LO troviamo “normale” tanto sono solo omicidi che “ci devono essere”? Fisiologici? Beh, Alberto, mi dispiace ma io li trovo aberranti e trovo molto sbagliato non parlarne, si deve parlarne e si deve tenere alta l’attenzione e lo stato deve impiegare più risorse per contrastare questa vergogna! Fino che ci sarà anche una solo donna uccisa solo perché vuole la propria libertà da un violento, io lo scriverò. Fattene una ragione.
E “birignano vagamente razzisti e sessuofobi” da me non ne hai mai sentiti e non ne sentirai e non so da chi li abbia sentiti e neppure mi interessa saperlo.
Buongiorno Mariagrazia,
Speriamo di far ben prima che qualche millennio… certo è che assistiamo ad una confortante presa di coscienza che qualche tempo fa non c’era.
Riguardo al resto: forse il mio esempio non è calzante ma è indubbio che siamo bombardati da modelli femminili sbagliati, che vanno in direzione opposta.
Se un presidente dice che basta essere ricchi e famosi per prendere le donne per… il collo e poi vediamo che spesso è effettivamente così (briatore, olgettine e migliaia di altri esempi) il modello qual è?
E i media ci mettono del loro, siamo bombardati da pubblicità che propongono modelli femminili molto superficiali e retrogradi. La donna oggetto ancora è imperante nel marketing, non possiamo ignorarlo.
Non ho mai scritto nulla sull’abbigliamento provocante, ci mancherebbe altro.
E’ l’atteggiamento che conta, non i centimetri di gonna o la tensione dei reggiseni. Intendiamoci, io non voglio affatto colpevolizzare le donne (il rischio del fraintendimento è molto alto in questi casi), però è innegabile che i modelli proposti sono spesso, non sempre ma spesso, assai discutibili. E che certe persone rendono un pessimo servizio alla causa delle donne; per esempio se un padre “vende” la figlia 17enne ad un ricco ultrasettantenne in cambio di uno scranno in parlamento, e la figlia accetta benvolentieri, cosa se ne deduce? Magari io che ho abbondantemente doppiato gli anta analizzo in un certo modo, non generalizzando; un ventenne è fisiologico che contestualizzerà diversamente.
Poi, come dicono gli amici toscani, “a furia di argomentà si pole sostenere che Cristo l’è morto di freddo”.
Risposta
Buongiorno anche a lei,
“Se un presidente dice che basta essere ricchi e famosi per prendere le donne per… il collo e poi vediamo che spesso è effettivamente così (briatore, olgettine e migliaia di altri esempi) il modello qual è?”
Me lo dica lei che modello è, ma qui mi fa esempi maschili. In quanto a Donald Trump, “modello” di maschilista misogino sessista” del quale ho parlato e parlo spesso e volentieri su questo spazio e non certo in termini lusinghieri, le basta fare un breve giro in archivio per rendersi conto di cosa penso di tipi come lui. Le donne che si accompagnano a questi tipi devono essere colpevolizzate per questo? Non credo sia una colpa accompagnarsi ad uomini ricchi e potenti semmai è una facile scorciatoia per i fini che si vogliono raggiungere, ma non è questo il tema. Poi, lei ha ragione che i media ci mettono del loro, non tutti i media, ma sappiamo bene che ci sono differenze anche li e su questo devo dire che in questo blog non ho risparmiato critiche (ci sono circa 800 articoli, di parole ne ho spese un bel po’) per denunciare certe storture.
Ma, se lei è tra quelli, ma io non ci credo, che dicono che l’abbigliamento è una componente importante nella comprensione del fenomeno femminicidio, allora le dico che non sono d’accordo: le donne hanno tutto il diritto di vestirsi come gli pare e piace (non ne faccio una questione personale perché io amo la sobrietà) e poter andare dove gli pare e piace vestite come vogliono.
Se poi il loro abbigliamento viene considerato provocante ci sta, che venga anche biasimato o stigmatizzato da qualcuno o da tanti ( che però non credo che si sentano “offesi”) ci sta, ma da questo a dire che l’abbigliamento è da mettere in relazione con le violenze sulle donne, allora non ci siamo proprio. Siamo fuori strada. E’ la solita vecchia scusa del ” se l’è cercata”. Ma ripeto, sono certa che non sia il suo caso.
Poi, mi dovrebbe dare indizi maggiori circa l’identità del politico che ha “venduto” la figlia,( che ha accettato “ben volentieri”) per uno scranno in parlamento. Cosi è troppo generico. Certo che queste cose accadono e anche di peggio ma rischiamo di rimanere nel vago e lanciare accuse generiche e poco efficaci. Sappiamo tutti cosa succede in certi “mondi”, nessuno qui è nato domani, ma ripeto, da questo, dai modelli negativi e sono tanti e dallo sfruttamento delle donne nella pubblicità e non solo, al femminicidio, la strada è lunghissima e molto accidentata.
Un giorno (a proposito della Pausini) ti spiego il significato della frase “ribaltare il bambino nella cuna”, altrimenti nota come “ribaltare la frittata”, o, in termini militareschi, “aggiustare il tiro”. La buona Laura, probabilmente mal consigliata, ha voluto provare a fare la “bad girl” stile Miley Cyrus, e solo dopo si è ricordata di avere un pubblico di mamme vecchio stile, nonni romantici e brave bimbe dell’ oratorio ed ha dovuto “ritrattare”. Io sarò cinico e cattivo ma al dolore di chi si dimentica di infilarsi gli slip ci credo poco, anzi niente.
In ogni caso:
“si deve tenere alta l’attenzione “. E come no, io dico da sempe a costo di sembrare una noiosa Cassandra che è solo un fatto culturale da affrontare il prima possibile e su larga scala.
Il problema è che l’attenzione non è alta e neppure cosìcosì, e se lo ammette uno dei più buonistici mainstream e politically correct commentatori del Corsera io cercherei di organizzare la campagna di consapevolezza in modo diverso, non è colpa del pubblico se se ne va perchè lo spettacolo è una palla…
Non mi chiedere come, in un’Italia piena di laureate in Scienze della Comunicazione dovrebbe esserci già una sovrabbondanza di proposte.
Invece no.
Risposta
Su Laura, ti rispondo con parole sue ma poi anche basta per piacere, la cosa non mi sembra avere molta importanza e se qualcuno l’ha vista e si è “scandalizzato”, pace.
“”””ROMA – “Basta, avete vinto, non reggo più a non commentare la notizia del Perù”. Laura Pausini si foga – e si spiega – sul suo profilo Facebook, dopo aver fatto il giro del mondo online con il video in cui, alla fine di un concerto a Lima, in Perù, le si è aperto inavvertitamente l’accappatoio che indossava, lasciando scoperte le parti intime, senza mutandine. “Prima di tutto NON ero nuda, come leggo ormai ovunque – scrive l’artista – ma è stato un incidente che mi fa molto vergognare, perché non mi sono mai trovata in questa situazione nonostante io chiuda sempre i miei concerti in accappatoio e sia sempre coperta”.
[[ge:rep-locali:repubblica:92851768]]
“È incommentabile poi chi definisce questo momento di grande imbarazzo per me, come una strategia di marketing – continua Laura Pausini su Facebook – come se ne avessi bisogno e non fossi già troppo esposta. Siete ridicoli. Forse vi dimenticate che da 20 anni faccio questo mestiere e non ho mai avuto una caduta… probabilmente questo vi infastidisce…”.
[[ge:rep-locali:repubblica:92852560]]
L’artista invita poi a occuparsi di cosemeno superficiali. “Davvero, parliamo di cose serie e con me parliamo di musica, perché io quello faccio, da sempre… e che io ce l’abbia come tutte (è la battuta che ha pronunciato al momento dello “scandalo”, ndr) sinceramente non è una gran novità per nessuno. Ho chiuso con una battuta per sdrammatizzare un momento che mi aveva davvero trovata impreparata. Ora trovo magliette con la mia frase, hashtag mondiali e di tutto e di più… Inizierò a riderci sopra, a scherzarci anche io, magari mi metterò la maglietta per sdrammatizzare, ma basta davvero, non è il caso di farne una questione di stato”.
Nel post la cantante spiega che “purtroppo le vere notizie riguardano stragi di bambini in paesi che meritano un aiuto e non dovrebbero concentrarsi sulla Pausini in Perù che poi in realtà canta da 20 anni e vince premi ma riceve più attenzione per un accappatoio che si apre al vento piuttosto che per ciò che fa da sempre nello stesso modo e con amore”.
Da La repubblica.
Ripeto io le credo, tu fai come ti pare.
In quanto poi allo “spettacolo che annoia” e all’attenzione che manca, ok, capito, che vuoi che ci mettiamo sul palco i dotti professoroni che parlano di qualsiasi cosa ogni due per tre da Vespa o altrove?
Magari filosofi e psicologi o psichiatri che ci imboniscono le “loro” teorie sviluppare in anni passati su ponderosi tomi o anche , più semplicemente sul campo, passando le ore ad “ascoltare” pazienti che arrivano da loro speranzosi di guarire da qualche patologia e poi ricevono un’attenzione pari a quella che si da ad una mosca che ti saltella sulla minestra? Non dico siano tutti cosi, non vorrei scatenare l’ordine verso il blog, ma qualcuno tra i tanti di buonissimi, ti assicuro che c’è. Di vedermeli anche pontificare sul femminicidio…anche no, grazie. A tener desta l’attenzione ci pensano già le cronache, la giornata mondiale su questo grave problema non è che un modo per non lasciare che a parlare siano solo le cronache raccapriccianti e una richiesta (sempre disattesa) di maggiore attenzione da parte della politica poi è chiaro a tutti che il problema va affrontato” culturalmente”.
Poi la tua ironia sulle laureate in scienze della comunicazione te la potresti risparmiare quando sai benissimo i nostri giovani laureati a cosa possono aspirare in Italia in questo momento. Grazie alle politiche dei nostri recenti (e meno) governi sui giovani e il lavoro e non solo…
Pur condannando con orrore le violenze sulle donne (come ho fatto anche in questa sede), mi chiedo cosa ci azzecchi Maradona con la giornata contro la violenza. Mannoia, collega di Pausini, ha detto che non l’ha certo voluto Maradona di morire proprio il 26 novembre. Aggiungo io che parlare della scomparsa di un campione nel giorno della giornata contro la violenza sulle donne non è un grosso problema; semmai è un problema non parlare di come supportare le donne colpite dalla violenza nei giorni in cui Maradona non muore, che sono molti di più.
Come commentava qualcuno qui, non bisogna mettere tutto nel pentolone o si perde il succo del problema: educare le prossime generazioni al rispetto reciproco.
Il resto è folclore. Se la Guaccero presenta un tutorial su come fare la spesa in modo sensuale, mi faccio una risata. Come quando le donne di famiglia commentano gli addominali scultorei di Ronaldo. Se Laura Pausini mostra la patata, non resto troppo turbato. Sono convinto che i miei ormoni siano più intelligenti di molti esseri umani (maschi e femmine) che pascolano su questo pianeta.
Le aberrazioni ci sono sempre. Non credo che Melania avrebbe scelto Donaldo se questi fosse stato un impiegato del catasto. Se lo ha scelto allora ha accettato anche il suo modello maschilista. Quindi l’esempio cattivo lo danno tutti e due.
Risposta
senza dubbio, solo che Melania non ha mai detto che prende gli uomini per…e non è diventata presidente Usa e anche non credo che innamorarsi di un tipo come Donaldo sia una grossa colpa (perché è anche possibile che se ne sia innamorata, non possiamo escluderlo a priori) mentre nel comportarsi nel modo in cui si è comportato Donaldo, di colpe ce ne sono e più di una.
In quanto ai suoi ormoni, non ho dubbi che siano molto intelligenti, ma sul tema Maradona avrei da dire a mia. Allora, Maradona non ha scelto di morire il 25 novembre ma gli è capitato, ma neppure le donne accoltellate o strangolate o fatte a pezzi dai compagni hanno scelto di morire nei giorni in cui sono morte, anzi, al contrario, credevano di poter vivere ancora a lungo. E, mentre Maradona è morto per malattia improvvisa ma non imprevedibile considerando molte cose, il suo stile di vita in primis, le donne morte assassinate si trovavano in ottima salute, almeno una buona parte di esse e non hanno fatto neppure in tempo a chiamare aiuto.
Dunque Pausini ha esternato un sentimento del tutto passeggero e derivato dal fatto che già poca attenzione ha ormai questa ricorrenza e cosa ti va a capitare? Quello che è capitato: che la morte di un grande campione ha oscurato del tutto l’unico giorno nel quale chi può portare all’attenzione del mondo questo problema che non è piccolo e del quale non si parla per niente o quasi tutti gli altri giorni se non per fare la macabra conta delle vittime..
Maradona non ha colpe in questo caso, ma eventualmente, qualche colpa ce l’hanno i media che si sono fiondati come rapaci su una notizia che era persino prevedibile, ripeto, dato lo stile di vita del personaggio, ma che ha colto di sorpresa e gettato nella disperazione i suoi fans. Potevano dare spazio alle donne morte ammazzate dopo che era morto un Mito? E chissenefrega della giornata mondiale eccetera eccetera…il processo di beatificazione del mito, lo dico con tutto il rispetto davanti alla morte sia che si tratti di un campione come Maradona come di chiunque altro, doveva iniziare subito non si poteva aspettare neppure un minuto. Ecco perché Pausini ha reagito cosi, credo. Una reazione impulsiva e non meditata ma verace e spontanea come lei ha dimostrato di essere.
PS: su quella storia della spesa sexy della Guaccero mi devo ancora aggiornare, devo dire che guardo molto poca televisione.
Un altro giorno ancora ti spiegherò il significato della frase “buttarla in caciara”, esemplificata dal bambino che rimproverato perchè sorpreso a fregare la Nutella ribatte “Eh però Gigino ha detto una parolaccia e ha fatto una puzzetta”. Laura santa subito sa benissimo che una smentita è un titolo in più, e con quel che costano le campagne promozionali, signora mia…
Resta il fatto, che evidentemente non hai ancora elaborato, che al Corsera e a Beppe in particolare non sono arrivate le carrettate di lettere sulla giornata contro la violenza sulle donne, come speravi e immaginavi tu. E te la prendi col Governo? Guiseppi avrà tante colpe, ma non era lui che doveva scrivere a Severgnini. Se il messaggio non passa la responsabilità è del messaggero, non degli ascoltatori – i contenuti sono assolutamente secondari. I pubblicitari esistono e prosperano per questo: chiedi a Apple come fa a vendere a quelle cifre uno smartphone che fa esattamente le stesse cose degli altri. O ai genitori di Gretina, che riescono a vendere come un profeta del terzo millennio una ragazzina che da sempre ripete a macchinetta un paio di risapute banalità. O allo yoghurt che fa l’amore col sapore..de che?
I laureati in Scienze della Comunicazione, e non è ironia ma rimprovero, provino a metter giù quattro idee come si deve, e i fondi salteranno fuori, se non in Italia da qualche altra parte. Un mio amico architetto anni fa iniziò la carriera vendendo moschee smontabili da trasportare anche in canoa nei cantieri più remoti del mondo Musulmano. Si chiama creatività, unita alla competenza professionale. Se aspettava “o contributo ” ancora stava lì.
Ripeto, per una serie di ragioni, tra cui, ma non solo, l’effetto di gatto attaccato ai marroni di certo femminismo petulante da “dibbattito con rinfresco”, la violenza sulle donne è finita nella stessa betoniera mediatica del riscaldamento globale e delle microplastiche nelle aringhe: argomenti serissimi ed attuali, ma troppo spesso gestiti da bloggisti volonterosi, leoni da tastiera alla Napalm51, incompetenti con follower e qualche esperto vero ma con capacità di comunicazione nulle. Il risultato te lo ha detto Beppe, se non vuoi che te lo dica io. Può essere utile che sul palco ci vada un comico? Mandiamocelo, dopotutto l’ultima novità politica in Italia l’ha portata un comico a corto di battute. Diamo spazio alle Cortellesi (l’hai sentito il suo monologo? Altro che indigni su uozzàp…), alle Lella Costa, all’acchiappo di attenzione intelligente e, perchè no, divertente. E dietro, nel backstage, rispediamo a scuola insegnanti e genitori, che i danni grossi li fanno e li preparano loro, non il Governo.
Riposta
Alberto
sei un fiume in piena, difficile starti dietro ma ci provo, però spero che non mi metti tra quei blogghsiti coi followers, parola che mi fa venire l’orticaria per espresso.
Prima cosa, ma sei cosi sicuro di quello che affermi?
Non vorrei far crollare le tue certezze come un castelletto di scartine ma ho una notizia per te….io non mi aspettavo niente, figurati, so bene quanto è sentito il problema in generale per cui, ma, io non so se ci sono stati disguidi postali o cosa d’altro, ma io, solo io, di lettere sul femminicidio alla rubrica che tu citi ne ho mandati due, 2 non uno. Poi non so, ripeto i disguidi postali sono all’ordine del giorno può darsi che la posta che parlava di femminicidio si sia arenata che ne so?
Poi di tutto il resto che ti devo dire? IL governo ha chiesto ai fratelli orfani di madre e col padre in galera (caso Marianna Manduca) di cacciare i 250mila euro che gli erano stai attribuiti come indennizzo (!), ma ora pare che Conte se ne sia vergognato e abbia cambiato idea. Vedremo come andrà perché passato il santo…ma io credo alla sua buona fede ma sai la burocrazia… un giorno se hai tempo magari ti spiego che cos’è…ma anche no, tranquillo, e sempre il governo ha tolto soldi ai centri antiviolenza che già ne avevano pochi, non li ha dati e le forze dell’Ordine hanno messo nel cassetto 12 denunce di quella poveretta…insomma vedi un po’ tu se ti pare che lo stato non c’entri nulla allora ti lascio la tua convinzione, per me…
In quanto ai laureati, beh, che dire, certo che ce ne vuole tanta in Italia creatività, hai ragione e ce n’è anche tanta e il governo però nella ricerca i soldi più che metterli li toglie, ma poi da i redditi di cittadinanza, cioè soldi per dormire sul divano anche a chi gira in Ferrari, promettendo lavori che poi non sono mai arrivati…sempre il governo questo eh, mica io, il governo italiano, mica quello delle isole Fiji…
Forse sarà bene chiedersi seriamente che cosa ce ne facciamo di una democrazia addormentata? (Dall’articolo “Il verme”) Qualcuno le ha dato una buona dose di sonnifero, potrebbe anche non risvegliarsi per molto tempo e una democrazia addormentata è una dittatura in pigiama o camicia da notte e potrebbe presto tramutarsi una dittatura calzata e vestita.
Ora non so bene i particolari ma pare che Mattia Feltri direttore di H:P: abbia cancellato un commento di Laura Boldrini che citava suo padre, Vittorio Feltri ed un titolo del suo giornale :
“: “Avevo scritto un intervento per il blog dell’Huffington Post in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne. Il direttore di HuffPost, Mattia Feltri, ieri non ne ha autorizzato la pubblicazione. Sapete perché? Perché chiamavo in causa Vittorio Feltri, suo padre, che martedì firmava un articolo su Libero dal titolo: ‘La ragazza stuprata da Genovese è stata ingenua‘, di fatto attribuendo, come avviene troppo spesso, anche alla ragazza la colpa dello stupro”, scrive l’ex presidente della Camera. “Dunque – continua – un direttore di una testata giornalistica sceglie di non pubblicare un intervento per via dei suoi rapporti familiari. Ma è accettabile una cosa del genere? Per me no, non lo è. In tanti anni non mi sono mai trovata in una simile situazione. Sia chiaro che continuerò ad impegnarmi perché sia rispettata la dignità delle donne” etc etc.
Nella giornata della denuncia della violenza sulle donne sono successe cose straordinarie, come ad esempio la morte di Maradona, capitata per puro caso. Certo non l’ha scelto lui come ha scritto Fiorella Mannoia in un tweet, mentre Laura Pausini aveva detto che i media si erano fiondati a commemorare il campione oscurando del tutto l’evento. Insomma pareri contrastanti ma che hanno movimentato la giornata e seguenti ma non nel senso del contrasto alla violenza ma, forse, nel senso di contrasto alla giornata contro la violenza.
Non so cosa avesse scritto Boldrini sul suo post cancellato ma, mi permetto di suggerire al direttore Feltri figlio di pubblicarlo.
Come può un giornalista del suo calibro non essere un assertore e vigilante della libertà d’espressione?
Ecco, anche questo, secondo me è democrazia addormentata, e mi viene sempre di più da chiedermi: chi la sveglierà?
Ecco il coro di critiche che si è attirato Feltri_
“No, Direttore. La violenza non ha e non avrà mai ragioni” scrive su Facebook la ministra alla Famiglia Elena Bonetti, postando la pagina di ‘Libero’ con il titolo sul caso Genovese. “La sola speranza che abbiamo di farcela è cambiare la cultura di questo Paese, difendendo ovunque e senza condizioni la dignità delle vittime, e dicendo chiaramente che no: non c’è ragione alla violenza”.
Il seguito al link sottostante
https://www.adnkronos.com/fatti/politica/2020/11/24/feltri-genovese-ragazza-ingenua-bufera_pGCDP0VXoAmYG5TVCDlnuN.html?refresh_ce
Risposta
grazie Alessandro
io direi che questa è l’aria che tira in Italia, una brutta aria direi se un giornale che vive dei contributi statali si permette di scrivere certe porcherie, io glieli toglierei subito, che se lo paghi di tasca propria Feltri un simile obbrobrio.
Capisco l’indigno, ma il povero Guiseppi non è lui che fa i processi e scrive le sentenze. Anzi, nel caso Manduca è stato accusato (e da un punto di vista legale con ragione) di cacciare il naso in affari non suoi. Uno dei pilastri delle democrazie è la divisione netta e formale tra esecutivo e giudiziario, e ci mancherebbe altro.
Sui fondi allocati a questi e non a questi altri è la solita storia della coperta corta. Con un 30% del PIL perso in compiaciuta evasione fiscale i soldi sono quelli che sono e amministrati da chi capita. Per dare alle sagre della taranta si tolgono alla sanità, se dai alla Scala togli al Piccolo Teatro, per dare i redditi di cittadinanza si tolgono alla scuola, e via col giochino del riempi la buca-scava la buca. Il giorno dopo la costruzione del nuovo reparto di terapia intensiva alla Fiera si sono scatenati gli epidemiologi-in-confezione-spray a protestare per la spesa – i letti sono vuoti, spreconi! farneticavano. Adesso dopo un’ estate di mojito e privè qualcuno attaccato ai tubi c’è, contenti, imbecilli?
Con questa gente cosa può fare Conte, poverello? Non c’è riuscito Mussolini a mettere in riga i mini-boss della sottopolitica, ci può riuscire un avvocato sparato a sua insaputa o quasi a pilotare il Titanic?
PS a volte fai sorridere. “Non è vero che non ha ricevuto nessuna lettera, ne ha ricevute due (ed erano tutte e due mie)”. Maddai!
Risposta?
Cosa può fare? Un sacco di cose che non ha fatto e che non fa, e poi spero che tu stia scherzando quando scrivi “sparato a quasi sua insaputa a pilotare il Titanic”! A sua insaputa? Maddai, su, andiamo, a volte sei tu che fai sorridere. E poi l’estate di mojto e privè, chi l’ha autorizzata dopo averci privè della libertà per due mesi di seguito?
PS: ricordo che la richiesta ai figli di Marianna Manduca di ritornare i soldi dell’indennizzo è partita dall’avvocatura di stato, lo stesso stato che non l’aveva saputa difendere da un marito violento che l’ha accoltellata davanti al padre per strada, dopo ben 12 denunce.
Ciò che mi lascia stupito è come si possa comportare con una 18enne un cervellone, laureato in Economia, fondatore di compagnie assicurative di successo. Evidentemente la cultura del personaggio non ha influito positivamente sui suoi comportamenti da rapinatore sessuale. Gli sono senz’altro superiori semplici operai, impiegatini e contadini, nella considerazione verso una donna, oltretutto 18enne. Genovese pretendeva che chi partecipava alle sue orge lasciasse il cellulare in portineria, onde evitare filmati o chiamate alle forze dell’ordine.
Genovese reclutava ragazze giovani per partecipare a orge di sesso e cocaina, e c’erano tante ragazze giovani che erano ben contente di partecipare a orge di sesso e cocaina, infatti le cose andavano avanti da tempo senza nessuna denuncia. Questa è la parte socialmente e culturalmente schifosa (e deprimente), ma non è un reato.
Poi c’è la ragazza che è stata maltrattata/ menata/stuprata, e questo è un reato.
La legge dovrebbe occuparsi di ciò che è di sua competenza, e direi che ce ne è a sufficienza.
Il resto è “sugo da blog”.
PS Mariagrazia informati meglio, la divisione tra Governo e Magistratura è alla base di ogni regime che voglia chiamarsi civile. Lo è in Italia.
E sì, Guiseppi non poteva sapere che ci sarebbe stata un epidemia, ci si è trovato dentro suo malgrado. Infatti lo dipingevano come un burattino al servizio di Giggino. Alla faccia… Non sarà il meglio, certo, ma gli altri mi sembrano pure peggio. Tra le altre cose sono quelli che hanno tanto insistito in nome della Costituzione e dei Diritti dell’Uomo per andare ad ammucchiarsi al Billionaire. O al Papeete.
Risposta
Alberto
grazie ma la “notizia” sulla divisione dei poteri mi era giunta e noto che tu questo blog lo segui poco perché ci sono state molte discussioni a riguardo, ma sul caso Marianna Manduca e lo stato, questo forse ti chiarirà le idee (lo so, non è facile da capire se non conosci la storia e non è obbligatorio conoscerla, ovvio, ti prevengo):
https://www.avvenire.it/attualita/pagine/i-figli-di-marianna-manduca-saranno-risarciti-femminicidio
da cui estraggo:
“Il ricorso alla suprema corte era stato presentato da Carmelo Calì, il cugino di Marianna, che con sua moglie ha adottato i tre ragazzi. Calì si era costituito in giudizio contro la Presidenza del Consiglio che aveva ottenuto la revoca dell’indennizzo e che oggi ha completamente cambiato rotta.” ” Ripeto “cambiato rotta”… che gli si è sciorto? direbbero i romani.
Ora veniamo alle orge del bel mondo milanese, permetti? Bello schifo, la Milano da bere e da sniffare e da…lasciamo perdere. Per favore puoi evitarmi lo spiegone sulle competenze della legge? La so. E so anche che quello che è successo alla ragazza tenuta 24 ore in balia di uno o più stupratori drogati è una cosa orrenda, vergognosa e indigna, come trovo indegna l’uscita di Feltri padre che ha scritto che la ragazza è stata “ingenua” non una parola sulla delinquenza che gira in certi posti “in”.
Io al Billionaire non ci sono mai stata e mai ci andrò, quest’estate non sono neppure uscita dal mio Veneto. il governo Conte uno e due, per me è stato e continua ad essere un disastro, se leggi l’archivio ci trovi articoli a bizzeffe che ti spiegano il perché, ora scusa, ma si è fatta una certa…se a te va bene, buon per te, ma io lo contesterò fin che posso.
“Aveva ottenuto”. Appunto. Dalla magistratura. E i parenti avranno i soldi attraverso la magistratura. E io che cosa sto dicendo?
Per il resto, indignati che hai ragione, ma scegli il bersaglio giusto. Se avessi letto
“Ho 12 anni faccio la cubista mi chiamano Principessa” di Marida Lombardo Pijola (Bompiani, 2007) troveresti molte risposte che vengono da lontano. Lo schifo si costruisce giorno per giorno, distrazione dopo distrazione, cedimento dopo cedimento. Strapparsi le vesti alla fine sarà catartico e liberatorio, ma non serve a niente. Quanto al Veneto e alla sua “sana” provincia, ne parlava Germi già nel 1965 – in quello l’Italia è un Paese veramente unito.
Su Conte attendo proposte alternative. Realistiche. Per Babbo Natale aspettiamo il 25.
Risposta
so quello che dico io, quello che dici tu lo sai tu ma per me basta cosi. Mi Indigno per quello che è giusto indignarsi e credo di saperlo, anche in questo caso evita spiegoni, please. Lo schifo lo fanno gli uomini che si drogano e poi strafatti costringono con la violenza le donne a subire sevizie di ogni genere. Il libretto della bambina è un esempio banale, a mio parere, di come l’editoria italiana possa cadere in basso, ma non è una novità ed è un mia opinione e il “cedimento dopo cedimento”, se intendi parlare di educazione insensata di madri insensate, l’argomento non mi pare del tutto nuovo da parte tua ed esiste. Ma è un pretesto per non dire chiaro e tondo che la violenza sulle donne è lo schifo più grande, nessuna giustificazione, di nessun tipo. Basta dirlo chiaro e possiamo anche chiudere qui.
Le insinuazione sul Veneto sono fuori luogo e di grana grossa. Avresti potuto evitarle, ma evidentemente ti stai dirigendo verso l’uscita e cerchi il finale ad effetto, ormai la tua tattica la conosco. Per le proposte alternative, passa al prossimo articolo che è già li da ieri ed eventualmente falle tu, qui non si vendono “desideri e speranze in confezioni spray”. Si parla, ci si indigna, ci si scambia qualche idea, si cerca di capire, taluno pontifica, ci sta pure quello…gente che va, gente che viene…
Non ho letto le parole esatte usate da Feltri, ma terrei separate le legittime critiche alle frequentazioni della ragazza dal comportamento di quello sterco umano di Genovese e dei suoi complici, che dovrebbero essere evirati in pubblica piazza e le parti rimosse appese come decorazioni natalizie. E mi scuso per l’immagine poco concerne al periodo dell’Avvento.
Su un piano diverso va messo invece il comportamento della ragazza, che non giustifica la violenza subita, ma è criticabilissimo. Io ho una figlia di 17 anni e se l’anno prossimo scoprissi che frequenta festini di 40enni straricchi ed annoiati, dove all’entrata i gorilla sequestrano i telefonini e i vicini chiamano ripetutamente i carabinieri per gli schiamazzi, i miei ululati raggiungerebbero le regioni arancioni confinanti. E non credo di essere maschilista o di giustificare in nessun modo il comportamento di quei subumani degli stupratori. Farei semplicemente il mio dovere di genitore.
Risposta
Qui ne può leggere buona parte e a mio giudizio fanno davvero venire moto di stomaco, come si dice dalle nostre parti. Scritte in un “editoriale” su un giornale pagato dallo stato mi sembra davvero il massimo dell’ipocrisia (parlo di chi lo difende, primo suo figlio che impedisce al blog di Laura Boldrini di parlarne)da uno che “si offende” se lo chiamano giornalista e che si è ritirato dall’ordine (pima di venirne definitivamente cacciato):
https://www.ilriformista.it/blog/larticolo-di-feltri-su-genovese-e-la-cosa-piu-orribile-letta-negli-ultimi-anni/
Poi in quanto alle pena per chi commette questi reati, quello di Genovese è veramente il più crudele e atroce che si sia sentito ultimamente, mancava solo che l’uccidesse, ma fin che vivrà resterà segnata da questa vicenda e non in modo leggero ma per sempre anche se mi auguro per lei che la superi e che lotti perché queste cose non avvengano ad altre, io spero che paghi secondo giustizia, ma veramente e non con “attenuanti” che non ci sono e dovrebbe anche rimborsare i danni a titolo simbolico alla ragazza con almeno un milione di euro e poi, scontata la pena, finire i suoi giorni lontano da qui e in silenzio, senza fare il piagnisteo che “non era lucido, come ha già iniziato a fare.
In quanto al comportamento della ragazza che lei trova “criticabilissimo”, non sono d’accordo, la ragazza è maggiorenne e pur se giovanissima la legge le consente di scegliersi le frequentazioni che vuole, La “terrazza sentimento” da quello che leggo era un luogo frequentato da Vip ( si fa per dire) di ogni sorta, lo stesso proprietario (che si sentimento ne ha molto poco) è un top manager tra i più pagati d’Italia, e se li girava droga e prostituzione, erano le Forze dell’Ordine, cioè lo stato a dover intervenire ben prima di questo orribile fatto visti anche i ripetuti reclami dei vicini. Poi, anch’io mi associo al fatto che bisogna gridare ai figli come la pensiamo su certe cose, poi sa, possiamo urlare fin che vogliamo (e dobbiamo farlo) coi figli, ma loro possono scegliere di non ascoltarci, sbagliando, certo, ma alla fine non possiamo per nessun motivo neppure per un momento far ricadere su quella povera ragazza nessuna colpa, nemmeno tacciarla di “ingenuità” come ha fatto Vittorio Feltri. E direi, di evitarle anche le udienze, almeno qualcuna, per non subire altre torture. E infine se avrebbe potuto riflettere meglio e girare i tacchi prima di entrare in un simile verminaio, sta solo a lei giudicarlo, credo che abbia pagato abbastanza non aver abbastanza riflettuto su quello che stava facendo.
In ultimo, i cellulari non venivano trattenuti, lei lo aveva, mi sembra ed ha ha potuto filmare qualcosa di quelle scene da film horror.
“Libretto della bambina?”
Come volevasi dimostrare, caro Bertoncelli, lei non ha idea di cosa sta parlando.
Leggilo.
Quanto alla solita litania de “Lo schifo lo fanno gli uomini che si drogano e poi strafatti” a me fanno schifo anche le ragazze che fanno lo stesso. Se ci scappa la violenza intervenga chi di dovere, ma a Milano prima del fattaccio per andare “alle feste” c’era la coda. Così come c’è la coda per analoghi passatempi in tutta Italia, soprattutto dove girano troppi soldi facili – in Veneto come in Lazio come in Piemonte, intendiamoci.
Per rispetto alla maggioranza delle donne che “certe cose non le fanno”, e che a tutti i livelli vengono trattate da noiose sfigate vintage, non costruiamoci cinema su eserciti di Marie Gorette sbranate dall’ orco cattivo. Nel caso in questione così come le olgettine e le parioline anche le “genovesine” sapevano benissimo cosa facevano e per cosa lo facevano, non credo che andassero nell’attico per discettare di culture della transumanza. Poi qualcuno ha “tirato” una riga di troppo e si è scatenato l’inferno. Quello lo possiamo e lo dobbiamo sanzionare. Il resto è tristezza infinita, ma non è argomento da Codice Penale.
Risposta
No, grazie e Bertoncelli sarà lei. Perché, a dodici anni cosa sarebbe?
In quanto al resto, Alberto ti sento un po’ acido nei confronti delle donne. Capita sai che anche le donne deludano, anche le donne lo fanno e anche le donne a volte si sbagliano a scegliere le proprie compagnie e anche tanto, anche le donne sbagliano, vivono, si mescolano a tipi dall’apparenza umani ma di anima sordida ma il fatto di non capirlo o di tollerarlo e persino scusarlo e passarci sopra, non toglie di un cip le responsabilità gravissime in capo agli infami stupratori, drogati, ipocriti che si vestono con l’abito firmato, vanno in ufficio con tre segretarie e si fanno passare per VIP (buhhh) e poi stuprano, violentano, sghignazzano sulle grida di dolore di una donna. Vigliacchi schifosi! E basta. Alberto, se non ti è chiaro te lo ripeto: vigliacchi schifosi!
PS: a me pare che le “litanie” le faccia tu.
Mauro, non sempre una ragazze può contare su genitori attenti che mettono in guardia contro certi pericoli.
Il punto però è un altro: qualsiasi ragazza, con padre attento o no, che sia ingenua o furba, deve poter frequentare un luogo che non sia una spelonca di banditi.
Questa “Terrazza sentimento” mi risulte fosse frequentata da Vip, ossia da personaggi di un certo ceto sociale, non delinquenti conclamati.
Una ragazza non sempre può immaginare che razza di persone si possano trovare anche tra i Vip, e se questi sono a piede libero, è lecito aspettarsi che non siano dei delinquenti.
Per favore, non colpevolizziamo una ragazza diciottenne.
“Una ragazza non sempre può immaginare che razza di persone si possano trovare ANCHE tra i Vip”
In altre parole, un VIP, cioè un qualunque abbastanza danaroso (non si chiede come) o con giusti agganci per poter restare mediaticamente visibile, PER CIO’ STESSO dovrebbe essere buono, anzi, migliore, raccomandabile, una garanzia. I poveri cattivi, quelli col Mercedes buoni. Per default.
O mamma.
@ per Alessandro (NdR)
E in più ti riferisci a una “millennial”.
Una di quelle così avanti che noi vetusti neanche riusciamo a vederla perchè ci ha già doppiati tre volte. Una che vive su spregiudicate piattaforme social dove gossip, storiacce, revenge porn sono pane quotidiano. Una a cui la legge dà la facoltà di guidare automezzi, decidere chi chi governa e come, spendere e guadagnare, sposarsi, abortire, detenere un’arma , arruolarsi nelle forze speciali.
E questo fulmine di guerra libero, indipendente, formata da Erasmus internazionali e raduni rave, che ha iniziato a far sesso a tredici anni, che parla come un camallo imbufalito, che guai a fare una critica, guai a esprimere un’ opinione contraria, che si indigna in flashmob, promuove gogne social, sottoscrive consensi a influencer novax e al KuKluxKlan, di colpo….ha bisogno di “genitori attenti che mettono in guardia contro certi pericoli”.
Pòr nanìn, come si dice a Milano.
Basta. Non ho motivo di replicare. Mi ripeterei.
PS Mariagrazia, tu quel libro non lo hai mai neppur visto in copertina (non è una colpa) … Marida Lombardo Pijola è una serissima giornalista, colonna portante del Messaggero per 30 anni, ora firma prestigiosa dell’ Huffington Post. Il suo libro, il primo di una trilogia dedicata al mondo giovanile in età scolare, è una dolorissima raccolta di testimonianze di ragazzi e di operatori sanitari e psicologi che si sono trovati, spesso con scarsi successi, a cercare di salvarli dalla cancrena spirituale e in qualche caso anche dal suicidio. Ha avuto 17 ristampe, premio del Telefono Azzurro, riconoscimenti e citazioni…. Dovrebbe invece essere obbligatorio per la formazione degli insegnanti e di quei genitori tutti persi in sorrisi melensi e precotti sui “nostri angioletti”, altro che “libretto”. Sono mattonate nello stomaco che aiutano a conoscere e a capire certe improvvise convocazioni notturne in questura o all’ospedale. Cerca di leggerlo, parla dei nostri figli.
Risposta
non mi sono presa la briga di guardare chi fosse la scrittrice che nomini, è vero non ho letto nulla di suo, confesso la mia ignoranza, ma non credo che colmerò la lacuna. Mi dispiace, sarà un capolavoro, non lo metto in dubbio, ma non amo certa “letteratura” e neppure chi sceglie di scrivere “mattonate” che vendono molto e attirano l’attenzione dei media veicolate dai media stessi. Parlo in generale NON è assolutamente il caso della succitata che non conosco. E le mie letture me le scelgo da me. Ora, per favore, anche basta. Non passerò altro su questo “argomento”. Penso di aver già dato il mio contributo passando la pubblicità che ne fai tu (strano per uno che si scaglia contro i “discorsi blogghizzi” e il “sugo da blog”).
Nota Bene:
Per favore parla direttamente alle persone alle quali ti riferisci in questo caso ad Alessandro. Altrimenti sembra che stai parlando a me o al mondo.
E comunque con le tue critiche sulle donne stai esagerando, cerca, per favore di non generalizzare e di darti una regolata, si capisce anche troppo bene l’astio che esce dalle tue parole. Anche no. Sul mio blog non lo posso accettare, falle, queste critiche, sul blog della scrittrice di cui fai sperticati elogi, eventualmente. Da me no. Tutto ha un limite.
@Nencioni
“Lo schifo lo fanno gli uomini che si drogano e poi strafatti” a me fanno schifo anche le ragazze che fanno lo stesso.”
Nencioni, quegli uomini sono uomini di potere, persone mature, di esperienza, le ragazze, sono appunto ragazze, hanno poca esperienza e sono facilmente influenzabili.
Se permetti, lo schifo lo fanno i primi, le altre fanno compassione.
—–E comunque con le tue critiche sulle donne stai esagerando, —-
behm beh, lo stavo per dire io, passi tutto anzi no, non tutto deve passare passa quello che passa, ma questo signore pare anche a me che esageri, ma che donne ha conosciuto? A Milano (mi pare che abiti li) gira questa sottospecie di mandragole?
A Roma no. Eh no, qui da noi non se ne vedono di guerriere da cartoni animati che descrive, sarà perché qui il clima è mite e le notti dolci, ma io non ne vedo donne con tute mimetiche all’assalto della diligenza…forse me le sono perse?
Risposta
può darsi che escano di notte come gli spazzacamini…ma a notte molto fonda.
@Nencioni
“un VIP, (…) PER CIO’ STESSO dovrebbe essere buono, anzi, migliore, raccomandabile, una garanzia.”
Conosco questo trucco dialettico, se io dico “Una ragazza non sempre può immaginare che razza di persone si possano trovare anche tra i Vip”, ciò non significa che io attribuisca ai Vip quelle… amenità che sciorina “gridandole” con lettere maiuscole.
Poi dice: “E in più ti riferisci a una “millennial”.
A parte che la ragazza, diciottenne, non è classificabile tra i millennials (chi è nato dopo il 1980 ed è entrato nella vita adulta nei primi quindici anni (circa) del nuovo millennio. Fanno dunque parte di questa generazione le persone nate negli anni Ottanta e Novanta del XX secolo), a parte questa inesattezza, sciorina un’altra serie di amenità descrivendo le millemnnials come pazze scatenate.
E poi, secondo lei una millenial, per ciò stesso, gradisce o mette in conto di essere stuprata?
Risposta
ecco chi sono i “millenians” per fare chiarezza, (grazie Alessandro per la precisazione):
https://www.wired.it/attualita/media/2018/03/02/chi-sono-millennial/?refresh_ce=
PS: approfitto per chiedere a tutti per l’ennesima volta di non usare le maiuscole, non serve ci vediamo e nel caso ci mettiamo gli occhiali.
Mariagrazia, forse la Crusca fa più chiarezza:
https://www.linkiesta.it/2019/08/millennial-accademia-crusca/
“non mi sono presa la briga di guardare chi fosse” e “non ho letto nulla di suo”.
Quindi hai tutto ciò che serve alla brava bloggista per criticare, chiosare, interpretare e rifiutare.
Già.
Non capisco ma mi adeguo. Vado a criticare il Ṛgveda Saṃhitā in edizione originale, non so cos’è, è scritto in Hindu e non si trova in giro, ma sicuramente è un testo maschilista e piacione.
Fortuna che col lockdown c’è tanto, tanto tempo da perdere…:-D (e fortuna che ci sono tante, tante brave ragazze che alle serate eleganti dei VIP sanno che non ci si deve andare).
Buon lavoro.
Risposta
sei tu quello che critica, chiosa, interpreta e rifiuta qualsiasi minima critica, viene qui ogni tanto a commentare sui temi che più ti appassionano, posti titoli di libri che possono ingannare se non conosci l’autore, cosi, tanto per vedere se ci casco, poi quando ti rispondo che grazie anche no, con tutto il rispetto non amo fare pubblicità gratis a libri che ne hanno fin troppa e che, ancora devo capire perché li citi con tanta enfasi e ti adombri subito se non cado stramazzata a terra dopo aver letto il nome dell’autore… Cosa pretendi che ti dica? Che corro in libreria a comprarmelo? Alberto, della vita mi sono fatta quel tanto di esperienza da poter decidere da sola cosa leggere, i libri “educativi” per genitori che non sanno che pesci pigliare li lascio a te. Fanne buon uso, mettili in evidenza sul comodino o spargili sul pavimento e fanne dono agli ospiti per Natale.
E qualche volta, magari, scusati per certe espressioni che faresti meglio a tenere per te. E quando vuoi scrivere qui fallo quando vuoi, non c’è bisogno che vai in crescendo rossiniano esasperante fino a fare la classica sbattuta di porta. Già visto. Cambia disco le donne non sono le Messaline assatanate che dipingi e rassegnati che possano ”
anche essere ….”””Una a cui la legge dà la facoltà di guidare automezzi, decidere chi chi governa e come, spendere e guadagnare, sposarsi, abortire, detenere un’arma , arruolarsi nelle forze speciali”, si se lo può fare un uomo lo deve poter fare anche una donna, fattene una ragione e vivi sereno. La vita è breve.
” i libri “educativi” per genitori che non sanno che pesci pigliare”
Lo stridio di unghie sullo specchio è assordante:-D
Se non lo leggi non saprai mai di cosa parla, e di sicuro non è un libro educativo, ma rimani pure ‘gnorante “ostentando sicurezza” (Ruggeri), io non sono un piazzista Bompiani
Però almeno il tuo blog, leggilo.
Io, lo ammetto, scrivo interventi un po’ più lunghi della prima riga del messaggio uozzàp, ormai diventato la massima lunghezza prima che parta l’indigno mannaro, ma mai mi sognerei di negare pari diritti a chiunque voglia bombardare qualche villaggio di contadini. Rilevo però che in questi ultimi anni si è affermato un “pensiero semplificato” che nello specifico sta spingendo le donne all’ indietro. Per dirne una, l’insistenza sulla violenza di genere (peraltro solo di un genere) come reato diverso dalla violenza sulla persona mi ricorda sinistramente quello stupro come reato contro la morale pubblica che si sperava scomparso nel 1996. E così l’insistenza ossessiva sulla donna intesa come portatrice di cromosomi XX che necessitano di quote, leggi speciali e trattamenti preferenziali mi riporta alla mente quelle vecchie stupidaggini sulla femminilità che impedisce di ragionare, di lavorare in certi giorni, di affrontare certi ritmi di lavoro: si pensava che fossero superate e dimenticate. Non parliamo della pubblicità, le donne sono o rappresentate o come supergnocche trentenni arrapate oppure gocciolanti come apparati urogenitali difettosi, bisognose in ogni momento di anti-candida, pannoloni, assorbenti. Persino nell’ unica pubblicità dove si vede una donna pilota, peraltro con degli improbabili tacco-12, si siede in cabina nel posto di destra, che è quello del SECONDO pilota – nel mondo reale non ci sono molte donne pilota, è vero, ma di solito diventano presto comandanti, e siedono a sinistra. Sembra che la libertà più importante sia quella di esibirsi in video zozzoni, e mai, per esempio, stare vestite di tutto punto e costruire un plastico ferroviario o imparare a suonare l’ otomotone.
Sarà una conquista…
Quanto alle Messaline magari ce ne fossero di più, ma di quelle vere, stile Teodora, Pompadour, Cleopatra, non le olgettine che si scattano le foto in bagno e poi si confessano su Cioè.
risposta
comincio a stancarmi, possibile dirai? SI, comincio a stancarmi. Di leggere ” lo stridio delle unghie sui vetri”.perché l’ho già letto non ricordo da chi o forse si, da chi mi legge qui e altrove. Perché scrivo in altri posti oltre a qui e in generale ricevo le stesse risposte e reazioni. Sono molti gli uomini che non solo non sono d’accordo ma cercano in ogni modo di farmi cadere in fallo. Sbaglio sempre anche quando dico cose giuste, anzi sacrosante e loro lo sanno benissimo.
E’ forse per questo che la situazione delle donne in Italia e nel mondo è ancora questa? E le donne partecipano proprio poco alla loro emancipazione, hanno paura. Fate ancora paura, uomini. Non tutti no no no no no no no non non no e avanti cosi per una riga intera, oppure sai che c’è? le donne se ne infischiano delle altre donne, succeda quel che succeda ci sono anche quelle, anzi, sono proprio tante a ben vedere, mai detto che le donne sono angeli, ne ho conosciute di veramente insopportabili, ma quanti Genovese ci sono in giro? UNo, mezzo? nessuno, centomila?
Secondo gli uomini, pochissimi, secondo le donne troppi. La mentalità fascista della sottomissione della donna gira ancora e anzi ancora di più negli ultimi anni. Complici le donne? Si, complici anche le donne che non lo hanno capito, che ci posso fare?
Mi sono stancata! Le maggiori defezioni su questo blog sono quelle di uomini che non “condividono” le mie idee sulle donne. Ma io ” s o n o ” una donna, ne saprò o no almeno un bip ma proprio un bip bip bip bip più di cosa si prova ad essere donna in certe situazioni più di qualsiasi uomo?
Poi, fate quello che vi pare, tanto sentite sempre le unghie sui vetri quando non vi si dice che siete i migliori al mondo e che senza gli uomini il mondo sparirebbe in una puffete! Infatti Babbo Natale è quel bell’uomo barbuto e pieno di vitalità mentre Befana è …befana, appunto.
Fate come vi pare ma una sola cosa: la violenza è violenza punto ed è uguale sia per l’uomo che per la donna solo che quel tipo di violenza la donna non la pratica mai, né quella né altre di nessun tipo,( tranne sporadiche Erinni che si contano sull’unghia di un dito), su un uomo perché non è dato in natura ma non è dato nemmeno in natura che le donne la debbano subire, qualsiasi cosa facciano o atteggiamento tengano, sia che si vestano da suore o da Messaline.
Alberto, se ci tieni lo leggo quel libro della bambina che balla sul cubo, me lo immagino è come se l’avessi già letto, magari mi piacerà o forse mi disgusterà come tante cose della vita. Ma magari no, chissà? Magari mi piace e mi leggo tutta la saga.
Nencioni,
modo di dire, per modo di dire, eccone un altro: :
“Obsequatur denti superambula lingua dolenti “
(la lingua batte dove il dente duole),
ovvero il pensiero va sempre a ciò che ci fa soffrire o a ciò che ci sta a cuore o ci preoccupa.
Dalla descrizione che lei fa delle donne, sembra che lei ne apprezzi solo gli aspetti negativi, quali il cedere alle lusinghe dell’uomo potente, il ricorso maniacale al chirurgo plastico, l’apparire in pubblicità quale ammaliatrice del povero maschio indifeso, etc.
Se ci riflette, sono tutte forme di comportamenti indotti soprattutto dall’uomo, e quasi sempre riguardanti donne giovani, di poca esperienza, e di carattere fragile.
Poi, certo, ci sono anche le donne più scafate, ma sono eccezioni.
Ma già so che lei da quest’altro dente non ci….sente.
Mi permetto alcune osservazioni sui comportamenti maschili e femminili. La svalutazione e sottomissione delle donne risale non tanto al fascismo, ma ai primissimi tempi del Cristianesimo, vedi il pensiero misogino di San Paolo. E le donne amano farsi e tenersi belle, molto più di un uomo, ma non perché vanesie e leggerine. Si rendono conto, da milioni di anni, di essere più belle e carine di un uomo. Persino il fisico di una donna possiede armoniose proporzioni, meno comuni in un uomo. La Venere di Botticelli è un nudo mirabile, il corrispondente di un uomo, per certi particolari, è piuttosto ridicolo. Una donna ha sempre un fascino ammaliante, anche solo per gli occhi, lo sguardo, le labbra, laddove surclassa un uomo. E non si finisce mai di scoprirne le qualità psichiche, esse rimangono in gran parte un prezioso segreto. Spesso, invece, un uomo esaurisce presto le novità del suo carattere e può divenire tedioso.
«Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia, quand’ella altrui saluta,
ch’ogne lingua devèn, tremando, muta,
e li occhi no l’ardiscon di guardare.
ella si va, sentendosi laudare,
benignamente e d’umiltà vestuta,
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.
Mostrasi sì piacente a chi la mira
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che ‘ntender no la può chi no la prova;
e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d’amore,
che va dicendo a l’anima: Sospira.»
Questa Io credo che sia una lirica immortale ed inimitabile, la più struggente mai scritta per una donna.
Certo struggente, il sonetto di Dante, ma ancor più, sublime, secondo il sentire sei poeti del Dolce Stilnovo.
La corporeità della donna sta negli occhi (così nell’altro sonetto “Negli occhi porta la mia donna Amore”, o nel Petrarca, “Occhi leggiadri ove amor fa nido”, o ancora nel Leopardi, “negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi”) e nelle labbra, il resto è anima.
Ma il Petrarca va oltre nella celebrazione corporea: in Chiare fresche dolci acque, della sua donna celebra “le belle membra”, “ il bel fianco”, “l’angelico seno”, “ il suo grembo”, “le trecce bionde” “il volto e le parole e ’l dolce riso”.
In quanto a struggimento d’amore, non ha pari Cesare Pavese nella poesia “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla.
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
L’analisi estetica del sig. Bifani sull’armonia estetica della donna in contrapposizione alla goffaggine pelosa dell’uomo è una delle cose più divertenti lette negli ultimi giorni. Credo che anche il David di Michelangelo e i Bronzi di Riace si stiano rotolando dal ridere.
Mediamente però ha ragione: se vogliamo mettere in competizione delle chiappe con un po’ di cellulite con le panze molli che fuoriescono dalla cintura dei pantaloni non c’è gara. Ma non credo sia questo il motivo della sopraffazione.
Lascerei stare anche il cristianesimo. A La Mecca sono ancora in alto mare in fatto di parità e nell’antico impero cinese i mariti (che potevano avere più mogli) le colpevolizzavano se davano loro delle femmine. Che grulli.
Ci ho pensato e ripensato. Gli unici motivi per cui non sono le donne a sopraffare gli uomini è nella differenza muscolare. Gli uomini non sono più cattivi delle donne, né più o meno capaci. La maggior complessità mentale delle donne, che affascina sempre Bifani (ma anche me), alla fine diventa diventa un’arma a doppio taglio.
Ma le cose stanno migliorando, non peggiorando. Per una violenza che passa alla tv, un tempo ce n’erano centinaia che si consumavano in silenzio. Gli uomini che non devono chiedere mai ormai si sono ridotti a delle macchiette e presto spariranno.
Ho il dubbio che presto spariranno proprio gli esseri umani di sesso maschile. Ma non vorrei spoilerare il finale del film.
Risposta
Mauro lei mi stupisce: “Gli unici motivi per cui non sono le donne a sopraffare gli uomini è nella differenza muscolare. Gli uomini non sono più cattivi delle donne, né più o meno capaci. La maggior complessità mentale delle donne, che affascina sempre Bifani (ma anche me), alla fine diventa diventa un’arma a doppio taglio.”””
Cioè l’unico motivo per cui i soggetti che violentano stuprano e uccidono le donne, sta nella maggior forza muscolare? Se le donne fossero più muscolose farebbero anche loro queste cose? E poi, la maggiore complessità mentale delle donne sarebbe un’ arma a doppio taglio? Cioè, nel senso che se non la usassero e tacessero sarebbe meglio?
Mi spieghi allora come succede che gli uomini ammazzino nel sonno molte delle loro vittime? o aggredendole a sorpresa, di spalle o quando sono in condizioni di non poter reagire in nessun modo, o usando armi da fuoco oltre che da taglio? Lei pensa che una donna non saprebbe munirsi di pistola e sparare al compagno in qualsiasi situazione in cui lui non se lo aspetti o se lo sognerebbe mai? o di coltellaccio e colpire alle spalle, a bruciapelo o con qualche corpo contundente? o con del veleno nella minestra? In tutti questi casi non serve una maggiore forza fisica, ma solo la volontà di farlo.
E lei non pensa che una donna, invitando un uomo in una stanza, facendosi aiutare da altre donne e da droghe, non riuscirebbe, legandolo al letto, a compiere le stesse atrocità compiute da Genovese e compagni, su un uomo come è successo a quella povera ragazza? Le risulta che ci siano casi di questo tipo con protagoniste delle donne?
La maggior forza muscolare da sola serve in certe circostanze, quando la lotta è già ingaggiata ( ma nemmeno in tutti i casi,
ha presente la famosa scena di Delitto perfetto? In quel caso è l’aggressore ad avere la peggio e non l’aggredita nonostante l’avesse presa di spalle per strangolarla), ma per iniziarla occorre la volontà di farlo.
Mauro, forse la sua riflessione, secondo me va ripresa e proseguita andando più a fondo di cosi, non crede?
E non sarei cosi ottimista, purtroppo i fatti di violenza sulle donne sono sempre più efferati e frequenti.
Chiaramente il discorso è più complesso di quanto si possa disquisire in un post e io mi diletto nell’essere sempre un po’ politicamente scorretto. Poi mi mordo la tastiera.
La riflessione parte da prima della stanza, della pistola e dell’agguato. Parte da tempi ancestrali quando la forza era dominante e ha forgiato le abitudini in modo che queste abbiano strascichi ancora oggi. Da lì nasce la non accettazione del rifiuto, il senso del possesso (che fu pre alessandrino, cit. Battiato) cui seguono i fatti di cronaca che ha citato. Diversamente, perché gli uomini avrebbero potuto sottomettere le donne? Si immagini se nei tempi antichi le donne fossero state più prestanti: 2 ceffoni e i mariti sarebbero stati zitti, le donne avrebbero scelto di studiare e fare come pareva loro. Sì, se le donne fossero più forti farebbero anche loro delle schifezze. Le fanno anche adesso delle schifezze, ma qui entriamo in un ginepraio da cui non usciremmo più.
Sulla complessità mentale dico semplicemente che l’avere mille sfaccettature mentali spesso complica le cose, nella fattispecie ostacola l’essere solidali fra di voi.
So che lei vorrebbe farmi dire che le donne sono più buone, più intelligenti e mansuete degli uomini. Ma non è vero, come non è vero il contrario.
Risposta
io non vorrei “farle dire” proprio niente! Da dove le deriva questa convinzione? E so bene che l’attuale ha un passato remoto e prossimo, non lo dimentico certo.
Ma lei non risponde alla mia domanda: potrebbero le donne compiere omicidi o altre violenze usando i metodi che le ho descritto? Parlo di qui e ora non dei secoli precedenti o a venire. Se permette le rispondo io: potrebbero, ma, in generale non lo fanno. Dico in generale, la casistica è nota e può trovarla in rete ovunque dove non ci sia manipolazione interessata. Ma, le faccio osservare che io NON ho mai detto da nessun parte che le donne siano più buone degli uomini e non sarà lei a farmelo dire, sostengo da lungo tempo che sono discriminate, violentate, stuprate, sfregiate, uccise… (soprattutto in famiglia che cd dovrebbe essere il luogo più sicuro) e questo, salvo casi rari, non avviene all’incontrario. E sul perché ci sarebbe davvero molto da discutere.
Poi sui motivi possiamo discettare all’infinito e avrei anch’io da dire la mia, ma non sarebbe neppure la prima volta ma l’ennesima.
IN quanto alle donne prestanti ni tempi antichi…se ne ha tempo e voglia si legga questo è abbastanza generico e superficiale ma rende l’idea in maniera semplice:
https://lospiegone.com/2019/09/12/laltra-meta-del-cielo-cose-il-matriarcato/.
E poi, Mauro, non generalizzi, il “non essere solidali tra di voi” è un mezzuccio, mi scusi, lei è molto più intelligente ( e spiritoso) di cosi a mio parere.
Appurato che nessuno vuol fare dire all’altro delle cose, se leggo che le donne potrebbero compiere dei delitti e non lo fanno, mentre gli uomini sì, capisco che le donne sono migliori. Oppure non capisco perché non lo facciano. Io ho tentato di dire la mia, ovviamente in modo sintetico e molto approssimativo, e per me il comportamento attuale è condizionato dal passato.
Certo che se mi fa notare le potenzialità assassine delle donne, avendone in maggioranza a casa… gulp!
Risposta
meglio, creda. molto meglio che non lo facciano! E poi, mi permetta di dirle che considerato come si esprime qui, penso che possa dormire tra sette guanciali, le donne di casa sua, fossero anche il doppio, non credo le vorrebbero mai torcere un capello, né dire: “fatti più in là”.
Mauro, riguardo all’analisi estetica di corpi nudi maschili e femminili, hai capito benissimo quali sono i particolari fisici che rendono un uomo ridicolo, rispetto all’uniformità splendida di una donna. Viste da dietro, le sculture maschili sono prodigiose, dinnanzi, sono localmente piuttosto orripilanti. Non così le immagini femminili senza veli.