Unità

Hanno una bella faccia, Biden e Harris, sono una bella coppia.

Il nuovo presidente degli Stati Uniti è arrivato sul palco correndo, poi si è fermato e ha salutato la folla che lo attendeva da ore.

Un bel sorriso franco e aperto, un bello sguardo leale, un bel viso disteso e senza rughe, forse aiutato da qualche maschera idratante, un bel capello bianco splendente ben pettinato all’indietro, fisico asciutto ma in forma perfetta.

Lei in tailleur bianco accecante che faceva risaltare ancora di più i bei capelli nerissimi e la carnagione olivastra. Bella, sorridente gaia, felice.

Joe Biden ha iniziato il suo discorso  ringraziando tutti e abbracciando virtualmente tutti gli americani ed ha avuto parole anche per chi non lo ha votato e ha detto che vuole il paese unito e che sarà presidente anche di quelli che oggi sono delusi per aver perso.

Un’America unita e che ritorni ad offrire a tutti la possibilità di crearsi un futuro come più gli piace perché l’America, da detto, deve essere il paese dove tutto è possibile per tutti.

E poi ha ringraziato chi ha sfidato il Covid alle urne per permettere agli americani di esprimersi in un delle elezioni più contrastate e anche più partecipate della storia d’America.

Poi ha rivolto un pensiero ai tanti morti per Covid ed ha detto che da domani comincerà a sentire tutti gli scienziati e gli esperti e metterà in campo una task force per debellare il virus.

Ha detto tante altre cose tutte  molto sensate, per esempio che l’America è il paese di tutti, comprese le minoranze che si devono sentire parte integrante del paese e ha ringraziato la sua famiglia e la moglie, la bella Jill, una donna elegante di origini italiane che mi sa impareremo a conoscere presto. E ha ringraziato la sua Vice, Kamala Harris per l’impegno che si prende e per essere la prima donna in assoluto e la prima donna di colore a svolgere quel ruolo.

Ha parlato sempre con una forza che sembrava scaturirgli da dentro, quest’uomo che sembrava piccolo e magro e con la voce flebile ha tirato fuori una verve ed una carisma inaspettati . I suoi occhi brillavano e a volte erano un po’ velati di malinconia, ma quello che si notava in lui era soprattutto la grande forza che sprigionava dalle sue parole, dallo sguardo e da tutta la sua persona.

Ha ricordato il nonno che gli diceva : “Joe tieniti stretta la tua fede” e anche la nonna che invece gli diceva” No, Joe , vai e dispensala a chi incontri”.

Un uomo di fede Joe Biden, uno dei pochi presidenti cattolici della Storia d’America. Una fede forte che traspare dalle sue parole e dallo sguardo che esprime empatia  ed ho avuto l’impressione che tutte le persone che erano sotto quel palco, come altrove in tutta l’America, mentre l’ ascoltavano, si siano sentite parlare direttamente come in una conversazione a due.

Tanti bambini, in spalla dei genitori che sventolano bandierine e partecipano ai canti. Tutti con la mascherina, alcuni piangono, molti annuiscono con la testa alle parole di Biden e si vede dal lampo degli occhi la soddisfazione di sentirsi finalmente compresi.

L’America – ha detto Biden – deve ritornare ad essere un paese giusto, leale, forte, prospero, sano, senza discriminazioni di alcun genere e poi ha aggiunto, non ci devono essere stati blu o rossi ma Stati Uniti e l’applauso e l’incitamento della gente è arrivato alle stelle.

Niente retorica, neppure l’ombra nel suo discorso, un discorso imparato a memoria ma che sembrava inventato li per li e quello che mi ha impressionato di più è stata la facilità con la quale Biden, il nuovo presidente americano, l’uomo più potente della terra, si rivolgeva alla folla chiamandola “Folks” (gente), come si chiamerebbe un gruppo di amici ad una festa in famiglia.

Sembravano due ragazzini ad una festa di compleanno, Joe e Kamala e invece sono due persone con un background pazzesco, una storia di sofferenza e di impegno durato una vita.

Guardarli rincuora. Sono un bel presagio, quanto di meglio l’America potesse trovare in questo momento cosi difficile.

Questa volta gli americani hanno scelto bene. Grazie anche da parte di chi americana non è ma vive in questo piccolo mondo nel quale basta gettare un sassolino in uno stagno per vedere le onde diramarsi in tutto il pianeta.

E speriamo che anche qui, prima o poi, la politica trovi questo senso di unità e di condivisione che manca dalle nostre parti da troppo tempo e del quale avremmo un grande, urgente bisogno.

 

5 commenti su “Unità”

  1. Oddio, la situazione in USA mi sembra tutt’altro che tranquilla e distesa. C’è il panzone che non vuole mollare il giocattolo e pubblica compulsivamente post su Twitter dove getta discredito sulla serietà delle elezioni (le stesse che seriamente avevano invece eletto lui). La folle, fingendo di credergli, approfittano per fare casino. Altri festeggiano come se avessero vinto il Super Bowl; altri protestano per i diritti dei neri. Magari saranno tutti più sereni dal 20 gennaio.

    Risposta
    si, speriamo, però questo atteggiamento è veramente singolare. Ci sono persone che ne soffrono molto, pensi che un capo dipartimento di un ufficio preposto allo spoglio dei voti via mail (di uno stato che ora mi sfugge), riceve telefonate dove lo minacciano e gli dicono che il secondo emendamento è stato scritto per lui. Direi un pessimo clima.

    Rispondi
  2. Meritata apoteosi dei due vincitori delle elezioni Presidenziali degli Usa, mai come in queste elezioni il concorrente alla Presidenza ha raccolto più voti, nonostante l’accusa inconsistente e brogli elettorali. Vittoria contrastata con tutti i mezzi e ancora non riconosciuta dallo sconfitto.

    Adesso, a Biden e alla sua vice, spetta un lavoro da compiere difficilissimo, perché il Senato è a magguranza repubblicana, e non sarà facile ricucire tutti gli strappi provocati dalla presidenza di Trump.

    Primo fra tutti, l’emergenza covid affrondata dal presidente uscente con estrema leggerezza.
    Poi c’è da ricucire quell’assistenza medica che Obama s’era prodigato ad istaurare.
    Ci sarà da ricucire lo strappo razziale, affrontare il problema del facile uso delle armi, dei migranti, e i mille altri problemi dei rapporti internazionali, soprattutto con la Cina, e la Corea, con Iran e stati medio orientali, Israele, Palestinesi e Arabi.
    Insomma, good luck Biden, molto delle sorti del mondo dipenderanno da te.

    Risposta
    veramente ne ha bisogno è un impegno da far tremare polsi e caviglie ma l’ho visto correre sul palco mi sa che si allena ogni giorno e dovrà correre parecchio

    Rispondi
  3. Permettetemi un commento da un apolitico che vive in USA e profondo conoscitore degli americani, da dirigenti di industria a quelle centinaia di milioni di cittadini che vanno “da paycheck a paychek”. Ho letto commenti di inviati ed “esperti” (Severgnini per citarne uno) che posso tranquillamente dire che non abbiano capito niente. Sono contento che il Donald abbia sloggiato la Casa Bianca ma i problemi rimangono e violenti. In pratica, la differenza di voti fra i Due, e’ veramente esigua. Il che vuol dire che il Paese e estremamente diviso e non vedo modo per ricomporlo in quanto i Trumpiani rimarranno tali e non accetteranno il programma di Biden (che per la verita’ e’ pressoche’sconosciuto e vago). Insomma, tanto per fare un esempio, a moltissimi andava bene l’economia con la disoccupazione a livelli molto piu’ bassi dell’epoca di Obama (che per la verita’ l’aveva gia’ ridotta dalla crisi del 2007/8) e che permetteva loro di vivere senza grossi problemi (insomma, se lavori mangi!).
    Mettetela come volete ma andate cauti nel giudicare una situazione che conoscete solo di “seconda mano” e molto partigiana.
    Umberto Broggi

    Risposta
    bentornato Umberto.
    Si, hai ragione, bisogna conoscere una realtà come l’America molto profondamente per poter parlare e magari gli “esperti”, come dici, non ci capiranno niente ma credo che ognuno, in buona fede cerchi di tradurre o interpretare una situazione molto complessa che era già molto complessa e che Trump ha notevolmente contribuito a rendere ingarbugliata al limite del caos. Non so se tu sia d’accordo con questo.
    Credo che però, come in buona parte del mondo, ci siano quelli a cui va bene qualcosa e meno bene altro e si fanno piacere o non vedono del tutto problemi più gravi se chi sta al comando sembra fare i loro interessi.
    Purtroppo credo che la visione limitata dei molti che sostengono ancora Trump e continueranno a sostenerlo ancora a lungo non sia quello che un grande popolo e un grande paese possa e debba aspettarsi da un “grande” presidente. Ma, piuttosto, un “grande” presidente credo debba avere una visione molto larga che esce dai confini nazionali. Tanto più nel caso del presidente Usa che è una delle figure preminenti e guardate da tutto il pianeta.
    Non so se tu sia d’accordo con quanto ho scritto, ma questo e quello che penso da non esperto.
    Spero che vorrai continuare a farci conoscere la tua opinione sull’evolversi della situazione.

    Rispondi
  4. Mariagrazia
    Grazie per il bentornato!
    Fondalmente, hai ragione. Purtroppo la realta’ e’ diversa. Gli Americani e non solo i repubblicani, hanno deciso di interrompere la strada indicata e iniziata da Obama. Strada che sicuramente andava migliorata e/o corretta. Tieni presente che nell’ultimo periodo di presidenza, il consenso ad Obama era diminuito parecchio. A peggiorare le cose ha contribuito in maniera determinante il management democratico, incompetente e obsoleto che non e’ riuscito in 4 anni a indicare un valido candidato da opporre a Trump (e stiamo parlando di un Trump!). Conosco moltissime persone assolutamente normali e “ragionanti” che, messo assieme pro e contro, hanno votato Trump. Li vogliamo mettere alla gogna? Assolutamente no. Stiamo a vedere cercando di essere ottimisti,” che succede nei prossimi 4 anni e speriamo “chediocelamandibuonabuona”.
    Buona giornata a tutti
    Umberto Broggi

    Risposta
    Umberto
    sono assolutamente convinta che ci siano persone normali e ragionanti anche tra chi ha votato e sostiene ancora Trump, anche se, visto come si comporta, qualche dubbio circa il “ragionamento”, francamente mi viene, all’inizio poteva sembrare una cosa ( a me è sempre sembrato quello che poi si è rivelato) ma poi, col tempo e soprattutto con la sua gestione del Covid, se uno ragiona dovrebbe rendersi conto di che tipo sia, ma può sempre essere che gli vada bene comunque. In quanto ai problemi dei Dem…beh qui in Italia ne sappiamo qualcosa, non so se segui la politica nostrana ma i problemi del partito democratico e della sinistra in generale, da anni sono sotto gli occhi di tutti, ma sarebbe troppo lunga…
    Grazie altrettanto a te.

    Rispondi
  5. Anch’io credo che la politica di Trump possa piacere a molte persone “normali” e “ragionanti”, i milioni di voti ricevuti ne sono prova. Quel che a me pare è che in ogni leader politico eletto democraticamente (e liberamente) si possa trovare del buono e del criticabile.
    Ciò che mi piace nella politica Usa è l’alternanza dei due partiti che si contendono il governo del Paese: dal dopoguerra ad oggi si sono avuti 7 governi repubblicani e 8 governi democratici (compreso quello di Biden) e la riconferma di uno stesso governo è accaduta 2 volte per i Repubblicani e altrettante per i Dem. Questa è la vera garanzia che non si impongano “regimi” ed il miglior modo di progredire per “errori” e “correzioni” reciproche.

    Rispondi

Lascia un commento