L’Oms ha lodato l’Italia, primo paese occidentale che ha affrontato la pandemia, per come ha saputo abbassare la curva dei contagi, e lo ha fatto con un un video che ho guardato su un sito on line e che mi ha commosso. Un po’ perché è passato cosi poco tempo e però è passato, mentre nei momenti del lock down, il tempo sembrava non passare mai, sembrava di vivere in un incubo infinito.
Ha fatto bene a rispondere cosi il presidente Mattarella :” i cittadini italiani amano la libertà ma anche la serietà”, a Boris Johnson che è solo invidioso perché lui non ha saputo fare meglio, ma non perché “gli inglesi amano troppo la libertà”, anche se è vero che sono un grande popolo democratico, ma perché il governo fin dall’inizio ha sottovaluto l’impatto della pandemia sulla popolazione e non ha preso le misure necessarie. Stesso errore di Trump in USA.
Tutto il merito però non va solo a Conte, va diviso in parti uguali tra i presidenti di regione che hanno preso decisioni forti ed autonome. Da veneta non posso non citare Luca Zaia e il suo impegno, coadiuvato all’inizio dal professor Crisanti che ha già nel nome una disposizione all’ottimismo.
E poi, non posso dimenticare il personale sanitario tutto, medici e paramedici e forze dell’Ordine e Vigili del fuoco. Tutti mobilitati e con grandissimo sacrificio e sprezzo del pericolo (è davvero il caso di dirlo) sono andati incontro alla morte pur di salvare vite umane.
Questo non va mai dimenticato ma ricordato spesso e in molte occasioni anche se, chi svolge queste professioni è generalmente schivo e non ama le luci della ribalta.
E poi, non bisogna dimenticare che noi tutti, cittadini italiani, ci siamo trovati di fronte ad un incubo dalla sera alla mattina ma abbiamo reagito nel modo giusto, seguendo le regole e sopportando anche gravi restrizioni alla nostra libertà, per una giusta causa.
Ora, speriamo, il nostro paese abbia acquisito sufficiente esperienza per non dover rivivere quel periodo terribile che ci siamo appena lasciati alle spalle.
E, se possibile, la nostra esperienza spero, aiuti anche altri paesi ad uscire presto dall’incubo.
Dobbiamo tenere alta la guardia e non mollare fino a quel giorno in cui ci diranno che il maledetto, infame intruso è stato sconfitto!
Spero davvero che quel giorno arrivi presto.
Mariagrazia
Tutto perfetto quello che dici e spero pure che tu ci prenda con la conclusione dove dici “spero davvero che quel giorno arrivi presto”.
Vorrei solo aggiungere che, forse (e il forse e’ dovuto) gli italiani sono stati “aiutati” nella loro obbedienza al lockout, dal fatto che pressoche’ dalla mattina alla sera si sono trovati nel mezzo di una situazione gravissima, disastrosa e pressoche’ senza una via di scampo dai numerosissimi decessi . Oltre a naturalmento alla parziale localizzazione della pandemia in zone meglio attrezzate dal punto di vista della sanita’.
Quanto Johnson e Trump, vale quanto e’ sempre stato detto che “la madre degli imbecilli e’ sempre incinta”. E, oltretutto, sono stati eletti democraticamente e pertanto piu’ che i DUE, inglesi e americani se la prendano con loro stessi.
Buona giornata
Umberto Broggi
Risposta
Grazie Umberto, lo spero davvero per l’Italia e anche per tutto il mondo. Senza dubbio siamo stati aiutati dalla fifa blu che abbiamo avuto nel momento in cui abbiamo saputo che eravamo già a quel livello cosi terrificante, senza preavviso. Poi, certamente “fortuna” ha voluto che siano state colpite le zone più attrezzate, pensa che uno dei primi contagiati è passato dall’ospedale a pochi metri da casa mia. La notizia quel giorno è stata dura da digerire.
Ma poi si fa l’abitudine anche alle cose peggiori e la reazione degli italiani credo (in generale) sia stata positiva. Forse lo abbiamo nel DNA di attrezzarci in fretta ad affrontare i problemi, viene anche dal nostro passato non sempre facile.
Per quanto riguarda i “gemelli diversi”, che dire? Sembrano fatti con lo stampino, non potevano capitare almeno uno alla volta?
In Francia se la stanno vedendo brutta, c’è un ritorno alla grande dei contagi. Nei giorni scorsi in Tv ho seguito con passione il Tour de France che ha mobilitato una gran quantità di tifosi, chi con la mascherina, chi no, ma tutti, fianco a fianco, a gridare il loro incitamento, correre seguendo i corridori, scalmanarsi e scontrarsi, senza usare la minima precauzione contro i contagi.
Mi chiedo quanto tutto ciò abbia potuto influire in questa seconda ondata di contagi. Eppure il Tour lo si sarebbe potuto seguire attraverso la Tv tranquillamente da casa seduti in poltrona.
In Italia a ottobre si correrà il Giro, nel periodo in cui, oltre al coronavirus, comincerà a diffondersi il virus stagionale. Farlo correre non mi sembra prudente, non sarebbe meglio, alla luce di ciò che è successo in Francia, annullarlo?
Ma intanto si dà il permesso a mille tifosi di seguire le partite di calcio negli stadi.
Anche questo provvedimento sembra andare contro la logica della prevenzione e del contenimento. Se c’è la televisione, qual è la necessità c’è di mobilitare i tifosi?
Intanto la curva dei contagi aumenta anche da noi. L’intruso non se n’è ancora andato.
Risposta
Alessandro, sono d’accordo con te. Trovo un’imprudenza fare il Giro come riempire gli stadi, lo è stata per la Francia col tour che ha certamente contribuito ad elevare il numero dei contagiati anche se, pare, in stragrande maggioranza asintomatici.
Imparare a convivere con la bestia non è facile e pare che non se ne andrà presto, l’importante sarebbe metterci ancora molta buona volontà e prudenza e evitare l’occasione del contagio, ma è più facile a dirsi che a farsi, vedo anch’io molta gente che sembra vivere in un altro mondo che se ne infischia bellamente.
Io sono abituato a interpretare più gli andamenti che le fotografie, e l’andamento attuale dell’Italia non è tanto incoraggiante. I contagiati crescono rapidamente di giorno in giorno.
La Francia sta peggio, ma manche noi abbiamo un’impennata di nuovi contagi e non ci vorrebbe molto, se continua così, ad arrivare a diverse migliaia di contagiati al giorno.
Preoccupante la riapertura delle scuole, non tanto per quello che succede dentro, quanto per quello che succede fuori, dove i ragazzi scherzano, si abbracciano, parlano senza mascherina.
Noto anche una sproporzione tra le precauzioni che si applicano in contesti diversi. In farmacia si entra uno o massimo due alla volta, mentre negli autobus capita di viaggiare gomito a gomito.
Ho paura che dovremo ripristinare delle regole più rigide.
Risposta
sono d’accordo anche con lei Lenzini e lo temo anch’io. Speriamo davvero di no ma siamo su quella strada. E credo che sarebbe meglio a questo punto chiudere ancora le scuole anche perché il caos regna sovrano.
Capito? Tagliano i parlamentari per raddoppiare lo stipendio al presidente INPS e gli danno pure gli arretrati:
“Ha creato non poche polemiche la notizia che la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, insieme al ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, abbiano raddoppiato con un decreto lo stipendio del presidente dell’Inps, Pasquale Tridico. A far accendere ancora di più gli animi dei parlamentari dell’opposizione anche il fatto che il provvedimento sia retroattivo, “forse a dispetto della legge” e sia stato fatto, quasi di nascosto, “in piena estate con la speranza di passare inosservati”, scrive il quotidiano la Repubblica.”
E questo durante il lockdown.
Cos’altro avranno fatto durante il lockdown che non ci dicono?
Come temevo, i contagi giornalieri sono raddoppiati in pochi giorni e questo è molto preoccupante.
Il problema vero dell’Italia oggi è questo. Se non facciamo le cose giuste al momento giusto finiamo come la Francia.
Le questioni di Tridico, di Salvini, della quota 100 che non si rinnova, del braccio di ferro con Autostrade ….. sono questioni di lana caprina.
Risposta
si è chiesto Lenzini come mai è triplicato anche il numero dei tamponi?
Forse le “questioni di lana caprina” stanno diventando troppe e l’Italia ha bisogno di un governo che governi davvero e di uscire dall’emergenza infinita.
Che l’Italia abbia bisogno di un governo che governi davvero è quello che dice anche Giorgia Meloni.
Quanto ai tamponi, credo che lei sia male informata.
Sta aumentando fortemente il numero di positivi/n. tamponi fatti, che è più che raddoppianto nell’ultima settimana.
Risposta
quello “male informato” è lei. A settembre, con la riapertura della scuola e altre attività (rientri e quant’altro) c’è stato un boom di tamponi e c’è da meravigliarsi invece che i contagi siano ancora cosi “bassi”, in proporzione, ma sufficienti per decretare un nuovo stato d’emergenza. E’ questo che dovrebbe impensierirla.
Sono contenta di pensarla come Giorgia Meloni, almeno su qualcosa siamo d’accordo, si chiama democrazia.
Non c’è stato un boom di tamponi, sono mediamente il doppio di quelli che si facevano in aprile. E cambiano poco da un giorno all’altro.
E la percentuale di positivi ha superato il 4% contro poco più dell’1% di metà settembre, mentre l’indice di trasmissione in molte regioni è salito oltre 1.
Siamo ad una svolta e bisogna prendere provvedimenti per tempo.
Risposta
il provvedimento secondo lei è prorogare lo stato d’emergenza? Non sarebbe meglio fare i controlli e dare le multe a chi se ne frega bellamente delle regole? Lo hanno fatto sinora? Penso proprio di no. Perché? E come siamo messi col potenziamento delle strutture sanitarie? Non fanno che discutere se si o no al Mes e i fondi europei stanno diventando una chimera…a me questa sembra la vera emergenza: Un governo che pensa ai problemi dei rispettivi partiti e non a quelli degli italiani e continuare con lo stato di emergenza non è che un modo per dare mostra di fare mentre in realtà si fa ben poco.
I controlli non fatti sono da sempre una piaga dell’Italia.
Quando ero giovane capitava spesso che la polizia stradale o i carabinieri mi fermassero, e non solo per annotarsi i documenti.
iIl vecchio ENPI faceva controlli severi sui cantieri, le ASL non li fanno più.
I vigili urbani vanno in giro a coppie a raccontarsi le barzellette e non guardano cosa succede intorno a loro.
La Polizia gira solo in macchina, anche loro chiacchierano a più non posso, e non vedono niente.
Bisognerebbe che andassero tutti a piedi, che prlustrassero piazze e marciapiedi, salissero sui mezzi pubblici ecc..
Purtroppo, i sindacati negli ultimi decenni li hanno convinti che per fare il loro dovere basta recarsi regolarmente al lavoro. Tutto il resto (o quasi tutto) “non gli compete”.
Risposta
è anche vero però che sono in pochi e sempre di meno e che hanno sempre meno soldi a disposizione.
Da noi non si vede un vigile a pagarlo da dopo il lockdown (ma anche prima), solo, come si spiega che durante, fossero tutti in giro a seguirti ad un metro da casa e a chiederti “dove vai?” e io a rispondere “lo vede, abito li”…per non parlare dei droni che correvano dietro a chi correva in mezzo ai campi da solo nel raggio di un chilometro per mettergli una grossa multa. Ora? Spariti tutti? Da dopo il lockdown si sono ritirati nel guscio? Sembra perlomeno strano, sembra che si sia lasciato che ognuno facesse come gli pareva tanto poi ci pensavano “loro” eventualmente a rimetterci “tutti” in riga…suona “buffo” no?
Dimenticavo …..
Nel Lazio hanno introdotto l’obbligo di mascherine, ma non per chi fa attività sportiva, che sono quelli che, avendo il respiro affannoso, sputacchiano 10 volte più di un normale pedone.
Non sarebbe il caso di stabilire che il jogging e altre attività aerobiche andrebbero fatte in spazi dedicati (per esempio, in parchi recintati), e non correndo sui marciapiedi in mezzo alla gente?
E le partite di calcio? Io bloccherei il campionato per decreto e così la Lega Calcio la smette di cavillare.
Risposta
d’accordo! incongruenze incomprensibili, non le pare?
Questo a conferma di quanto sopra…perché? Verrebbe da chiedersi.:
“Guardando al dato settimanale, che è quello che racconta meglio la tendenza ad aumentare il contrasto ai trasgressori quando le regole sono più dure, dal 21 – 27 settembre 2020 sono state sottoposte a controllo 368.635 persone, di cui 931 sanzionate e 30 denunciate. 43.669 gli esercizi finiti sotto la lente di ingrandimento della Polizia, che ha sanzionato 98 titolari, ha operato 14 chiusure provvisorie e 19 chiusure come sanzione amministrativa accessoria. Se si paragona la situazione attuale dei controlli a ciò che avveniva durante il lockdown generalizzato della fase-uno, si nota che, in ragione di una situazione meno restrittiva dal punto di vista delle regole, il monitoraggio è calato di intensità. Se si prende la settimana che va dal 28 marzo al 3 aprile 2020, i controlli erano avvenuti su 1.561.527 persone, di cui 47.447 sanzionate e 668 denunciate per falsa attestazione o dichiarazione a pubblico ufficiale e false dichiarazioni sulla identità̀ o su qualità̀ personali proprie o di altri secondo gli articoli 495 e 496 del Codice penale e altre 205 persone in quarantena denunciate per inosservanza del divieto assoluto di allontanarsi dalla propria abitazione o dimora perché́ risultate positive al virus. In quel caso le attività commerciali monitorate sono state 612.682, i titolari sanzionati 1.021. 121 le attività chiude provvisoriamente e 109 quelle chiuse come sanzione accessoria. ”
Da H.P. di oggi.