Non mi trovo per nulla d’accordo con il coro di lodi nei confronti del governo e di Conte che si sente un po’ troppo in questi giorni. Anche se in queste ultime ore, le cose sembrano prendere una piega diversa. E all’interno della compagine governativa compaiono vistose crepe, finora nascoste all’attenzione mediatica, tutta concentrata sulla lotta al virus.
Io credo che abbia fatto molti sbagli e affioreranno tutti via via che la morsa dell’ansia che tratteneva tutto il paese si andrà allentando.
Intanto la trasparenza tanto sbandierata non c’è mai stata, non c’è stato mai un coinvolgimento del Parlamento nelle scelte del governo e c’è stata troppa decretazione d’urgenza che ha imposto troppe regole che sono andate, a volte, oltre la linea invalicabile del rispetto delle libertà personali. A mio avviso.
Io sono Veneta. Luca Zaia ha lavorato molto bene e tutti lo riconoscono, anche se io non voterò mai Lega, mi sento di dirlo con riconoscenza.
Ha bloccato immediatamente i focolai d’infezione e fornito al personale sanitario tutti gli accorgimenti necessari per affrontare in sicurezza l’emergenza. Infatti ora il Veneto viene additato ad esempio (e Zaia, si ventila, possa diventare presto il successore di Salvini alla guida della Lega).
Conte, invece, ha emanato troppi Dpcm e ha agito in “solitudine” ma attorniato da persino troppi consulenti, in maniera pasticciata e incongruente, sfornando decreti e decretini che più che fornire linee guida, non fanno che aumentare la confusione in questo periodo cosi strano, in cui abbiamo bisogno di certezze come l’aria che respiriamo, anche se attraverso quei cosi fastidiosi ma che servono a fermare, speriamo in via definitiva, il contagio.
Ciò non toglie che gli va dato atto che non fosse facile affrontare una simile tragedia ma si sarebbe potuto fare di più e meglio. Da cittadina italiana mi sentirei di pretenderlo da chi mi governa. Soprattutto in frangenti di emergenza come quelli che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo e anche si è trattato di governare l’ingovernabile, un governo degno di questo nome deve essere pronto ad ogni evenienza
Ora si può e anche si deve, a mio avviso, ritornare a credere nel futuro o almeno provarci, ma non è andato affatto tutto bene come recitano gli slogan appesi alle finestre che vanno scomparendo giorno dopo giorno, ci sono stati troppi morti, troppe polemiche e troppa ansia che ha circolato libera quanto il virus e forse ha lasciato altrettanti danni.
Ora si sente parlare di Ripartenza”, come se prima si fosse partiti e non si fosse, al contrario, in stagnazione economica e chi in questi mesi non ha visto il becco di un quattrino ma ha dovuto pagare tutte le spese per un’attività che non c’è stata, dovrebbe essere aiutato concretamente e subito, senza aspettare un solo minuto.
Per chi ci ha lasciato a causa di questa sciagura, possiamo solo pregare ma sono sicura che loro non si sentirebbero di cantare le lodi del governo il quale non ha direttamente colpe, ma ha responsabilità ben precise, questo mi pare incontestabile. Anche se noi italiani siamo sempre propensi a dimenticare presto anche le peggiori nefandezze, figuriamoci se staremo a rimestare su questi due mesi di forzati domiciliari e su errori ed omissioni dei nostri governanti.
Però una cosa mi auguro e cioè che la magistratura faccia presto luce sulle case di riposo o cura per anziani dove c’è stata una carneficina non giustificata dalla indubbia virulenza dell’epidemia, ma piuttosto causata in massima parte da chi non ha agito come avrebbe dovuto. E che chi ha sbagliato venga punito e che si chiudano buona parte di quelle RSA che non hanno adempiuto il loro compito primario di cura degli anziani, ma che ne hanno accelerato la fine non prendendo le misure necessarie per arginare il virus.
E che ci sia una vera svolta in questo settore, prevista da anni e mai attuata.
Sarebbe ora e tempo che tante cose cambiassero davvero in questo paese vittima da troppo tempo di una burocrazia asfissiante, disuguaglianze macroscopiche, egoismi politici, corruzione e criminalità.
E sarebbe anche auspicabile un governo che non si alza ogni mattina con un nuovo motivo per litigare all’interno della stessa maggioranza e dove l’opposizione facesse davvero l’opposizione abbandonando slogan che non hanno più senso e rivedendo alla luce di quanto è successo, alcune posizioni troppo radicali e cercando di pensare di più agli italiani e ai loro tanti problemi piuttosto che agli interessi delle loro rispettive bottegucce.
Ma questo, credo, valga in generale per tutti, governo e opposizioni. Non dico che si riuniscano in un afflato patriottico, sarebbe davvero chiedere troppo e farebbe ridere anche chi ha molta poca voglia di farlo dati i presupposti e quello che ci attende dopo questo parapiglia.
Che non sia il solito para e piglia come è avvenuto sinora e avviene da decenni è davvero pretendere troppo da lor signori?
Mi sembrano diventati tutti un po’ “casalinghe disperate” dietro quelle mascherine che si aggiustano ad ogni altro secondo, perché non so voi, ma io non ne posso davvero più di tutti, nessuno escluso.
Vorrei facce nuove. Ma dove cercarle? Dietro alle mascherine non ci sono che volti conosciuti fin troppo e, diciamolo, non tutti sprizzanti simpatia. Avrebbero tutti bisogno di un lifting. Per questo spero che presto si possa ritornare a votare perché in questo frattempo, l’Italia ha visto troppe cose cambiare dal giorno alla notte e se lo slogan “niente sarà più come prima” suona retorico, allora diciamo che tutto, in politica è già ora fin troppo come prima,mentre il paese ha bisogno di risposte nuove e coraggiose.
La paura di cambiare che può anche avere giustificati motivi, specie in questo periodo, non deve però fornire troppi alibi ai signori della (falsa) ” ripartenza”.
Rischiamo di finire (di nuovo) faccia a terra al primo pit stop.