Si è messo a recitare Il sabato del villaggio” di Leopardi in piena conferenza stampa. Parlo di Luca Zaia il governatore più amato dai veneti (92%) e non disdegnato dagli italiani in generale, quando gli hanno detto cosa pensasse del consenso che ha ottenuto dopo la sua lotta quotidiana al Coronavirus.
Ha detto: “il sentimento prevalente dopo la gloria è l’invidia (“questa non l’ho capita, chissà cosa avrà voluto dire?”). Subito dopo Conte nel paese, il più amato sembra essere lui, Slavini viene anni buio dopo di lui.
Non si schioda dalla sedia degli uffici della protezione civile di Marghera da quel giorno di marzo quando c’è stato il primo contagiato in Veneto. Non lo mandano via neppure con le bombe. E all’una il Veneto risuona della sua voce calma ma perentoria che attraversa l’aere da due mesi ogni giorno, puntuale come la bolletta della luce.
E la sua voce culla, rinfranca, ristora e sana le paure della gente. Il Veneto è stato escluso dai fondi previsti nel decreto Rilancio, secondo il governo le zone rosse se l’è inventate: erano e sono e forse saranno tutte zone verdi, verde pisello, smeraldo, erba rasata di fresco…tasca vuota, ma sempre verde.
E dunque: Veneto paga e taci.
Al solito, il profondo nord dimenticato, relegato al piano ignobile.
E lui si è infuriato, sempre con calma, senza esagerare, com’è nel suo stile, ma l’ho visto moderatamente furioso, come una tigre del Bencala.
Ha detto DiMiaooo che si premurerà di correggere, per carità, questo governo è buono, il più buono che gli italiani abbiano mai assaggiato finora.
Il cornetto algido al suo confronto sparisce, la nudella poi, non ne parliamo, ecco l’unico che potrebbe tenergli testa in quanto a bontà è il bacio perugino, ma ormai, Conte, l’Errol Flynn della politica italiana li batte tutti: il suo bacio è come un rock…
Ma dai Zaia, non te la prendere, noi in fondo dei fondi possiamo anche farne a meno, ma cosa vuoi che siano pochi spicciolini con il Pil che ti ritrovi? Adesso sarà anche sceso un pochino ma si sa che il Veneto si risolleva sempre.
E tu, laureato in Scienza della produzione animale, sai come fare. Sai cosa dicevano un tempo dei contadini veneti? “scarpe grosse e cervello fino”. Potresti ritrovarti a guidare il paese, che ne sai? Se succede qualche patatrac e Renzi fa saltare il governo (non capita, ma se capita…)tu potresti essere candidato premier.
Una buona idea sarebbe dirigere il governo da Marghera, ormai li hai il tuo quartier generale e siccome ti servirebbe l’elmetto per governare l’Italia del dopo Conte, fattene portare qualcuno, anche qualche mimetica, non si sa mai e sacchi di sabbia, tanti di quella buona che tu sai riconoscere al tatto.
Perché gli anni che verranno saranno blood, sweat and tears…come dici? Come la canzone di Demis Roussos?
Ma va in …
Mi sa che ha confuso un pochino le cose. La canzone degli Aphrodite’s child si chiamava “Rain and Tears”, e non credo che Luca Zaia abbia usato quella frese pensando al complesso di Demis Roussos, ma piuttosto alla frase pronunciata da Churchill in un discorso alla nazione durante la seconda guerra mondiale.
Risposta
può darsi che non sia chiaro, allora mi spiego meglio:
Scrivo che se Zaia diventa premier saranno …la frase di Churchill, ma mentre lo dico (in un discorso ideale senza virgolette) lui mi chiede “Come la canzone di Demis Roussou”?, equivocando (Zaia ha fatto il disc jockey) con la canzone Rain and tears che se lei guarda è linkata sotto l’articolo. E se preme sopra la può sentire.
Insomma, lo prendo un po’ bonariamente in giro insinuando che non capisca l’inglese e che confonda quella famosa frase con la canzone che ha “tears” nel testo. E siccome non capisce lo mando in…un modo di dire veneto credo molto noto. Spero che ora sia più chiaro.
Insomma volevo solo fare dello spirito sulla “cultura” del governatore, ma forse non sono stata abbastanza chiara.
Bella “Rain and Tears”, pioggia e pianto, la cui musica è un adattamento niente meno che del Canone di Pachelbel (XVII sec.) , sono convinto che Zaia la consideri uno stimolo per aspirare a più ambiziosi traguardi.
A questo punto a Salvini potrebbe dedicare: