Sigle e mascherine

 

Il caos nella scuola è totale, assoluto. L’anno scolastico più difficile della storia della Repubblica italiana sta per finire tra le polemiche e nella confusione e nell’incertezza totale.

Colpa della pandemia? Certo, in parte però. La colpa maggiore c’è l’ha chi sta al ministero e da le direttive.

La ministra Azzolina è stata messa sotto scorta per le minacce che ha ricevuto. Solidarietà a lei, come donna e come ministra. Ma non si può non constatare che la vita degli insegnanti , già complicata, lo è stata quest’anno ancora di più. Come lo è stata quella degli studenti e delle famiglie che non sanno ancora  come funzionerà la didattica il prossimo anno. Tutto è lasciato all’improvvisazione del day by day, annunci continui che vengono continuamente smentiti.

La burocrazia ha preso ancora il sopravvento, ancora di più ed è paradossale che la ministra appartenga a quel gruppo politico che è arrivato al governo proprio predicando la lotta alla burocrazia.

Certo, le manca la competenza in uno dei settori più ardui e difficile da dirigere per la complessità delle norme e delle regole che sono aumentate in misura esponenziale nel corso degli anni. E in più ha a che fare con un problema sanitario molto serio.

Ma sfornare circolari a raffica, una a smentita della precedente, non fa che gettare nella disperazione chi le deve interpretare e mettere in atto. A prescindere da tutto.

Girano tante sigle, sigle su sigle che rappresentano plasticamente la volontà di complicare la vita a chi le dovrebbe interpretare. Sia gli insegnanti, che i genitori e non ultimi gli studenti, non fanno che essere sommersi da valanghe di sigle. Fastidiose quanto le mascherine obbligatorie perché non si sa se servono, non servono e per quanto ancora serviranno. E soffocano.

Gli studenti hanno protestato in tutta Italia, ma la loro protesta è stata presa in maniera molto soft da tutti i media, si sa che i giovani trovano sempre qualche pretesto per fare un po’ di casino.

Il Movimento la difende, blandamente ma con piglio severo, minacciando chi la minaccia. E’ giusto. ma, non sarebbe anche giusto chiedersi se  Azzolina non sia una replica della Raggi? Tanto capace a difendersi e a parlare dei propri meriti, con quell’aria supponente di una che tutto sa e tutto vede. ma in quanto a fare le cose che servono, quando si tirano le somme i risultati sono disastrosi. Da mani nei capelli.

La scuola italiana ha grossi problemi da sempre ma oggi più che mai avrebbe bisogno di chi ci capisce qualcosa e non di chi si arrampica sugli specchi ma scivola continuamente rischiando di spaccarsi l’osso del collo e di far conseguentemente precipitare tutto il sistema,già minato da anni da vistose crepe dentro l’orrido più profondo.

Gli insegnanti, tanto vituperati, si sono adattati, come gli studenti, ad una situazione emergenziale, totalmente inedita che li ha spinti fuori dalle classi per ritrovarsi tra le mura di casa a cincischiare con il PC, diventato improvvisamente uno strumento imprescindibile. E se la sono cavata, l’anno scolastico è andato avanti bene o male, ma certo non grazie al Ministero ma a chi affronta le responsabilità e i problemi davvero perché se li trova davanti e non può delegare o rimandare e porta avanti senza lamentarsi una situazione penosa che però ha contribuito a salvare molte vite. Questo potrebbe, almeno una volta, venirgli riconosciuto?

Ma perché si può sparare sugli insegnanti dicendo che non sanno fare il loro mestiere, che sono vecchi e impreparati  e lasciar correre tutti i grossolani errori di una ministra del tutto inadeguata e messa in quella posizione da un partito che non aveva di meglio,  ma che voleva mettere la sua bandierina in quella postazione?

E diciamola tutta, ha scelto una bella ragazza, spigliata con una fisarmonica di titoli da spiattellare in faccia al mondo ma che avrebbe dovuto almeno fare un minimo di apprendistato prima di accettare di buttarsi allo sbaraglio in un ruolo tanto delicato e difficile.

3 commenti su “Sigle e mascherine”

  1. L’ apprendistato, gran bella invenzione di anni passati e non proprio recentissimi, si forse anche per la politica un bel periodo di messa in pratica delle proprie capacità ci starebbe bene senza stipendio garantito ma piccola indennità con rimborso spese e poi se si supera l’ esame assunzione a tempo determinato con stipendio adeguato e comparabile al settore rappresentato. Unico problema chi esamina l’ esaminando? Questa domanda mi suona come “nasce prima l’uovo o la gallina?…..Buona giornata
    Risposta
    mah, gli stessi che lo hanno portato a quel posto cioè gli elettori, ma non hanno questo potere se non il voto per mandarli a casa.
    Vorrei proprio vedere se Azzolina passerebbe l’esame di stato previsto per i precari a ottobre…vorrei proprio vederla.

    Rispondi
  2. Buongiorno. Mi permetto di fare le osservazioni seguenti. Lei afferma ” una bella ragazza spigliata con una fisarmonica di titoli da spiattellare in faccia al mondo”. Sta scherzando vero? L’Azzolina ha conseguito la laurea triennale in Filosofia all’Università di Catania ( dico Catania, non Harvard) più il corso SSIS per l’abilitazione all’insegnamento. Un cursus honorum più adatto ad una operatrice di Call Center che non dico ad un Ministro, ma ad una semplice supplente. Nel suo articolo , poi, lei ha bellamente dimenticato le vere vittime della chiusura delle scuole : le mamma che lavorano. Ha idea di che salti mortali hanno fatto le donne che lavorano ed il cui stipendio è indispensabile per la quadratura del bilancio famigliare? Pensa che tutte possano permettersi una tata che si occupi dei figli a casa ? Ed i rischi degli adolescenti che, senza scuola, bighellonano per mesi ? Se l’ Azzolina fosse seria, dovrebbe riaprire le scuole domani e chiuderle il 31 Luglio per riaprirle il 1 Settembre. Non solo : dovrebbe garantire anche una presenza di supplenti / assistenti per il mese di Agosto. Così darebbe anche uno scossone alla disoccupazione.Questo significa prendere provvedimenti utili per i cittadini. La scuola ha mancato tutti i suoi obiettivi : cerchi almeno di salvare quello di area di parcheggio per i ragazzi. Ma tra le migliaia di consulenti, giornalisti, conduttori televisivi, esperti di ogni tipo, bloggers, femministe, Senonoraquando, Metoo, ce n’è uno che abbia la più pallida idea di cosa significhi avere un figlio a casa e dover lavorare, anche in smart working ? Ah, dimenticavo. Ed i nonni ben lontani. Paese senza cervello

    Risposta
    si, almeno uno c’è: io. E lo so per certo e sicuro forse anche più di quanto non immagini. Ma la scuola non è un’area di parcheggio, questo pensano in tanti e squalificano gli insegnanti al ruolo di baby sitter.
    In quanto ai titoli della ministra è lei che li spiattella a fisarmonica come se fossero oro che cola, non io, io lo sapevo quali sono ma non c’entra l’operatrice di call center o la ministra, quello che manca è l’esperienza e la competenza in materia e quello che non manca è la supponenza.
    Bianchi si permetta ma moderi un pochino, qui non siamo all’esame di maturità. E non supponga cose che non sa, la sua supponenza (pari a quella della ministra) è indisponente.

    Rispondi
  3. Mi scusi, Signora Gazzato, ma l’espressione “fisarmonica di titoli” l’ha tirata fuori Lei. Mi sono limitato a chiederle se scherzava perché francamente trovo questa fisarmonica un po’ povera e comunque inadeguata per una Ministra. In secondo luogo, visto che stiamo commentando il contenuto di “Sigle e mascherine” , ho rilevato che si parla delle difficoltà di studenti ed insegnanti, ma non vengono citati gli sforzi a cui sono chiamate le donne che lavorano e che non possono più, come prima, contare sul sollievo dei figli a scuola. Che poi in altra sede Lei le abbia difese, Le fa onore. Ma qui, degli sforzi di queste donne , non se ne è parlato. Infine, mi sono augurato che questa povera nostra scuola, uscita dalla padella della Ministra Fedeli e caduta nella brace della Ministra Azzolina, svolga almeno un ruolo di supporto alle famiglie. Tutto qui. Non mi pare di aver detto niente di offensivo o che comunque meriti le sue prediche assolutamente gratuite.

    Risposta
    Bianchi le prediche le fa lei. Lei mi accusa apertamente di non sapere cosa significhi per una donna avere i figli a casa e di non parlare di questo problema.(L’ ha fatto anche in precedenza). A parte il fatto che questo articolo parlo dei problemi della scuola in generale e nomino le famiglie e non mancherò senz’altro di difendere le donne e i loro problemi qui o in altre sedi (come ho sempre fatto) ma se lei mi chiede “che cosa ne sa lei?” Io le rispondo che lo so, si fidi. Ma io in questo momento ritengo che stiano meglio a casa e poi tante madri sono per forza rimaste a casa , molte aziende erano chiuse e anche adesso una su tre non ha riaperto per cui, in qualche modo bisogna fare. E comunque meglio che siano a casa perché si sarebbero potuti ammalare e contagiare gli adulti e sarebbe stato un disastro peggiore di questo. E dei problemi economici delle madri, in questo caso, se ne dovrebbe occupare il governo.
    Quindi il sacrificio di queste donne non è invano e sono sempre le donne a sacrificarsi ed è vero che se ne parla poco ma ha solo scoperto l’acqua calda perché io dei problemi delle donne ne scrivo da anni perché non li hanno solo ora e bene ha fatto Azzolina a chiudere le scuole. Anche se il problema riguarda anche i padri e molti di loro in questo periodo si sono occupati dei figli altrettanto quanto le madri. E la scuola, in generale, non deve mai essere considerata un parcheggio per i figli. Ci vogliono vere politiche per la famiglia che in questi anni hanno sempre riempito le bocche ( e le tasche) dei politici, ma poco o niente si è fatto.
    Ma non si preoccupi, le donne e i loro problemi è un tema che affronto spesso e volentieri e lei se mi legge, dovrebbe saperlo. E per favore, badi ai contenuti degli articoli, se vuole intervenire, e non faccia domande che non le competono, come io non le faccio a lei.

    PS: quando scrivo “è lei che le spiattella a fisarmonica” mi riferivo alla ministra e non a lei.

    Rispondi

Lascia un commento