Gianluca bacchetta il premier per l’elemosina di 600 euro che ha ricevuto e che gli ha ritornato sue proprie mani durante un colloquio a P.Chigi dopo cinque giorni passati sul sellino della sua bici per raggiungere Roma dalla provincia di Novara.
Conte ha ricevuto le bacchettate di Bacchetta ma non si sa che esito abbiano avuto.
Di sicuro il premier è stato gentile, premuroso, gli avrà offerto il caffè in tazze bordate da filo d’argento, servito da camerieri in livrea e mascherina con il tricolore, E una seduta in piena tranquillità nelle poltrone damascate del salotto più buono.
Mentre Giunluca Bacchetta si rifocillava (il viaggio da Novara in bici non è proprio una passeggiata) , Giuseppe ha chiamato il presidente dell’INPS forse per bacchettare anche lui, per finta naturalmente, immagino la conversazione:
– sono Conte, buongiorno Tridico, insomma ma che roba è? Ho qui un ristoratore inca…nero per questa mancetta, ma insomma dico io, non si poteva proprio fare 600mila? Ah no? Non si poteva…ah siamo indebitati? Ah già, dimenticavo, me lo aveva detto anche Angela, che stupido, cioè, ehm, comunque sono stupito e le rappresento tutta la indignazione del qui presente rappresentante dei più deboli e più fragili in questo momenti di…come dice?
Ha un appuntamento a cui non può tardare? Sapesse io…vabbè, come facciamo qui con questi soldi? Ah li diamo in beneficenza? Ah, già scodavo, smemoratum che sono, me lo aveva consigliato anche il mio consigliere…beh arrivederla a presto…”clic.
Gianluca, affascinato da tanta suprema cortesia e bon ton, rifocillato e riposato (Conte gli ha anche chiesto se voleva approfittare del suo barbiere nel suo privè sanificato, ma Gianluca non avendo grandi esigenze di look al momento da soddisfare, ha declinato), se n’è uscito un po’ frastornato, più leggero senza quel fardello di quei 600 miseri eurelli e soprattutto contento di aver fatto la conoscenza di un personaggio cosi in vista e cosi nobile, così signore nato che ho come l’impressione che la sua annunciata lotta dura contro le inadempienze del governo si tradurrà in una più pratica e forse anche più costruttiva e serena opposizione light, shakerata e con una puntina di zucchero…basta un poco di zucchero e la pillola va giù…
Certo, 600 euro sono poco più del reddito di cittadinanza medio erogato ad oggi, e c’è sicuramente chi ne avrebbe bisogno di più. Però mi chiedo, se è vero (come è vero) che il risparmio privato degli italiani ammonta a 4200 miliardi di euro (circa il doppio del Pil nazionale), mi chiedo dove siano e a chi appartengano tutti questi soldi.
Ciò detto, ci sarebbe un modo per ripagare le maggiori spese di questa crisi, costringere una buona volta gli evasori fiscali, soprattutto i grandi evasori, a pagare il dovuto. Possibile che nessuno pretenda che venga perseguita questa via con un piano serio anti evasione? E’ così difficile pretendere il dovuto?
Questo riscatterebbe il governo Conte da tutte le indecisioni e pavidità che finora l’hanno caratterizzato. O dovranno pagare sempre i soliti noti?
Risposta
si! Mi sa che tutti predicano sempre la caccia spietata all’evasore ma poi non solo non lo cacciano ma gli fanno quasi i complimenti perché si sa che insistere troppo nel farle pagare a tutti rappresenterebbe perdere una buona fascia di elettori e il governo attuale non è diverso in nulla dai precedenti semmai è un pochino più uguale.