Movida milanese

Ma allora milanesi siete proprio de coccio! Vi hanno detto di non assemblarvi, di stare a distanza di sicurezza, di mettervi le mascherine e voi che fate?
In barba a tutte le regole vi buttate in gruppo sui Navigli, nei parchi, a scolarvi birre e gelati’
Tanta e tale è stata l’ansia indotta della clausura che ora vi scatenate come se avessero aperto le gabbie?
Non avete nessuna paura del contagio? Evidentemente il virus ai milanesi fa il cosiddetto baffo, almeno ai più giovani i quali si vedono in gruppetti parlare tra loro senza alcuna protezione. Ma anche ad altri di tutte le età a giudicare dai video che campeggiano oggi su tutti i giornali.
Il sindaco e il governatore sono preoccupati, giustamente, in Lombardia c’è stato il più alto numeri di decessi e di contagi, come è possibile che i milanesi non sappiano cosa sia un minimo di prudenza?
Ma, allo stesso modo, le autorità non hanno alcun mezzo per contenere questo arrembaggio delle vie della movida milanese?
Certo è stressante dover stare dietro a dei ragazzacci ribelli che ti fanno gli sberleffi e però le regole ci sono e valgono per tutta Italia perché l’efficiente Milano non riesce a farle rispettare?
Dicono che sono pronti a richiudere tutto se l’epidemia dovesse riprendere a salire. Mi pare ovvio. Ma allora, signori milanesi, questa volta non sarebbe il caso che vi metteste una mano sulla coscienza e pensaste che siete un modello di operosità e di ingegno apprezzati in tutto il mondo e questo comportamento non vi fa onore?
Possibile che non riusciate a trattenervi e che abbiate bisogno che papà Stato vi ricordi che siete una bomba ad orologeria che potrebbe deflagrare costringendo anche altre regioni a prendere di nuovo misure restrittive?
Possibile che debbano arrivare i poliziotti con gli schiumogeni a diradare la folla?
Sarebbero misure da stato di Polizia e non sono auspicabili, ma se continuate cosi allora, con tutto il rispetto per le regole democratiche, a questo punto, chiederei, che attorno a Milano fosse istituito un cordone sanitario che blindasse i milanesi (purtroppo anche i più ligi alle regole) dentro il suo territorio e non potesse entrare né uscire neppure uno spillo.
Milanesi spensierati e indisciplinati capisco tutta la voglia di socialità, ma non è il momento di fare gli incoscienti, ci andremmo di mezzo tutti e non sarebbe giusto. Datevi una regolata.

3 commenti su “Movida milanese”

  1. “qui si parrà la tua nobilitate” scriveva Dante di sé, quando si accingeva a descrivere “l’altro mondo” che aveva avuto il privilegio di visitare.
    Qui si parrà la nobilitate (diciamo meglio, il senso civico e di responsabilità) del milanesi.
    Una recrudescenza del male, chiudere nuovamente le attività e contare di nuovo il numero crescente di morti, sarebbe un fatto disastroso, non solo di per sé, ma anche per l’immagine davanti a tutto il mondo: già siamo terzi nel mondo dopo gli Usa e la Spagna, un triste “podio” non c’è che dire, non c’è proprio nulla da festeggiare.
    Questo vale ovviamente non solo per i milanesi, ma per tutte le regioni d’Italia: mostriamo senso di autodisciplina, è la migliore difesa per noi e per tutti.

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    Giusto, non voglio magnificare sempre il Veneto, ma qui da noi i parchi sono stati riaperti “contingentati” e le giostrine o giochi sono tutti chiusi dai nastri rossi per impedirne l’accesso. In giro si vede meno gente che nella fase 1 e le code davanti ai negozi di prima necessità (o anche qualche gelateria per asporto) sono disciplinate rispettano la distanza e tutti portano la mascherina. Forse le litanie del governatore i sindaco lombardi , tipo “è una vergogna ” e “dovremmo chiudere i navigli” sono solo chiacchiere mai messe in atto per paura di perdere consensi?
    Beh così perdono quelli che dovrebbero darglieli, Che è molto peggio.

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  2. Io mi auguro che si approfitti dell’esperienza fatta in questi due mesi per fare le cose bene, in maniera scientifica.
    Purtroppo, però, temo che gran parte di questi dati siano andati persi, un po’ per disorganizzazione, un po’ per le fisime sulla riservatezza.

    La domanda di fondo è: in quale modo ci si contagia di più? Quale percentuale dei contagiati è imputabile ai locali pubblici, ai ristoranti, ai centri commerciali, agli ospedali, ai cinema, ai concerti, agli spostamenti in treno o sui trasporti urbani, alla frequentazione dei parchi, e così via …..?

    Probabilmente, chi deve decidere non lo sa, e decide a sensazione cosa aprire e cosa mantenere chiuso.
    Anche il ventilato tracciamento dei positivi sta abortendo all’italiana, e continueremo a decidere a intuito, magari chiudendo le attività innocue, e aprendo quelle che fanno disastri.

    E la polizia, invece di multare solo chi non può sfuggire (automobilisti e negozianti), dovrebbe prendersela anche con i cittadini a piedi che non rispettano le regole.
    Ero sul treno Ostia Roma, e due ragazze, e poi due ragazzi, sono entrati con la mascherina e poi se la sono tolta per parlare a voce alta tra di loro, e nessuno controllava.
    Glielo dovevo far notare io? E magari quelli la prendevano male e venivano a litigare con me parlandomi in faccia a mezzo metro ….

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    capisco il suo timore a far notare a quei ragazzi che stavano trasgredendo alle regole, ma credo che io al suo posto lo avrei fatto e li avrei gentilmente invitati a mettersi le mascherine oppure avrei subito cambiato posto e avvisato chiunque avessi trovato con l’autorità per farlo.
    Ma la capisco forse ha ragione lei ed è preferibile far finta di niente. Purtroppo i cretini sono dovunque e non sarà certo il virus a farli diventare persone civili.

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  3. Se non intervengono le autorità è fiato sprecato, e magari uno rischia anche il corpo a corpo.
    Oggi ho preso la metropolitana e una persona su 3 era senza mascherina.
    Ai tornelli di ingresso davanti a me c’era un immigrato senza mascherina, che ha anche saltato i tornelli per non pagare il biglietto.
    Gliel’ho fatto notare e mi ha detto, con un sorriso a 32 denti, che l’aveva dimenticata a casa.
    Sui mezzi pubblici dovrebbero starci addetti dell’Azienda e polizia. E’ più pericoloso uno che parla a voce alta in metro senza mascherina che uno che va chiuso in macchina alla seconda casa.
    Ma a quello gli fanno 400 euro e sui mezzi non controlla nessuno.
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    ha messo il dito in una delle tante piaghe, la responsabilità individuale dovrebbe essere “l’autorità” della fase 2, ma se girano tanti menefreghisti le autorità possono farci poco a questo punto, dovrebbero sguinzagliare le forze armate l’esercito la marina…come si fa? E poi soprattutto adesso ognuno, se non è proprio necessario dovrebbe cercare di spostarsi e trovarsi in mezzo alla folla il meno possibile. Ovvio che uno deve andare per i fatti propri ma se non sono fatti urgenti sarebbe meglio rimandarli al almeno fino a che non ci diranno che la bestia non si aggira più famelica tra di noi.

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