Dov’è la libertà?

Se insistono potremmo anche perdere la voglia di uscire per sempre.

Per anni sono andati avanti a dirci che dovevamo camminare, correre, fare attività fisica, soprattutto all’aperto. Ma ora non si può per le note ragioni. Lo slogan “io resto a casa” ormai ci esce dal naso e dalle orecchie. Ed è giusto cosi (bisogna dirlo, fa d’uopo, direbbe Totò).

Mettere la maschera non aiuta, almeno a me. Ci si sente comunque fuori posto, abusivi, clandestini, preda di possibili sanzioni perché non si è rispettato non si sa che cosa, tante e vaghe sono le prescrizioni.

Allora va bene, ciondoliamo per casa , lasciamo che la pigrizia ci prenda, oziamo a più non posso. Perché no? Abbiamo l’avallo delle autorità. Guardiamo tanta televisione: una serie infinita di ameni spot pubblicitari inframezzati da inchieste terrorizzanti o fiction coi Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza…abbiamo ampia scelta.

Non so se avete notato, ma, caso strano nelle fiction le donne poliziotte o Questori o altre alte cariche delle F.d.O. vanno molto. Chissà se nella realtà è cosi o se non sia un mezzo un po furbo per attirare il pubblico femminile? Beh, questione di poco conto, lo riconosco. Di lana mortaccina.

Stare a casa è bello, soprattutto ora. Possiamo fare (o, meglio, non fare) un sacco di cose. Anche deprimerci…un sacco. Ma va bene purché si risolva questo problema e possiamo tornare felici a respirare il gas di scarico delle auto a pieni polmoni o a calpestare le cacche dei cani, o a farci investire sulle strisce, oppure scegliere, se ci gira, di andare a vivere in uno sperduto borgo montano (o marino).

Ma non c’è per caso il rischio che ci abituiamo e poi per farci uscire di nuovo ci vuole lo psichiatra? O una task force di psichiatri?

Come quella famosa patologia  di quei ragazzi che non escono mai dalla loro camera: gli Hikikimori. Ecco potremo diventare tutti Hikikimori e comunicare solo per via telematica o manco quella. (i virus incombono anche nei Pc, tablet, smartphone e c.b.).

Attenzione signore e signori perché potremmo anche prendere il vizio di stare a casa, in pantofole a limarci le unghie e ad ingollarci di schifezze (o di buonezze).  Non è il caso di fare i pignoli, d’accordo, la cosa è troppo seria. La vita e la morte sono cose serie. Come l’ipertensione, il diabete, la depressione,le malattie coronariche, l’obesità…

Però, volendo, si potrebbe anche obiettare (ma si può?) che non c’è più libertà. Dov’è la libertà?

Se siamo in balia di un virus e di chi ha il difficile compito di distruggerlo… e tra i due non saprei proprio chi mi spaventa di più.

Diciamo che mi spaventano entrambi. Ma alla libertà ci tengo, se voglio stare a casa ci devo stare perché l’ho deciso io, se voglio mettermi il burka (se proprio non assolutamente necessario), idem, se voglio andare a correre o passeggiare da sola per campi prati e & C. ri idem. Ma basta avere solo ancora un po’ di pazienza, oppure, armarsi e fare la rivoluzione. Ci penserò.

Ma siamo alla fase 2, sarà un buon segnale? E a quale fase dovremo arrivare prima di riconquistare, almeno parzialmente, la nostra libertà (pur sempre vigilata)? E prima o poi riapriranno (prima o poi?) tutte  le attività, già il Pil è in caduta libera (beato lui) e allora potremo ri sfondarci di aria inquinata e inquinare a nostra volta in piena libertà.

A proposito, la task force per la fase due del governo, doveva avere per forza 17 componenti? E quasi tutti maschi?

La seconda domanda è pleonastica, la prima però è seria.

 

Chi semina panico, cosa raccoglie?

Chi, allo stato attuale puoi fornire dei dati che le norme restrittive dettate dal governo per la lotta al coronavirus hanno avuto l’esito che si proponevano?  Credo che nessuno possa effettivamente stabilire se questi Dpcm emanati a raffica e che prevedono sanzioni anche gravi o gravissime, abbiano effettivamente contribuito a fermare il virus.

Sono costituzionali e legali le multe comminate a chi sconfinava anche di pochi centimetri perché si trovava a passeggiare “senza un valido motivo”?…ma il decreto dice di evitare gli spostamenti non dice che sono “proibiti”, quindi si tratta di propaganda atta a seminare il panico e a produrre paura delle sanzioni quando queste non potrebbero, per logica giuridica essere comminate.

Un conto sono le disposizioni sanitarie di buon senso, tipo tutte quelle misure previste dai protocolli sanitari in vigore e non servono esempi ne abbiamo sentiti fin troppi in questi giorni, altro è la propaganda raffazzonata e i decreti dettati con la ratio di “evitare” che i cittadini escano di casa per “futili motivi”, senza però specificare che si tratti di un preciso divieto ma solo “un’esortazione”. E fatti seguire da un a lista interminabile di esempi e casi che spesso si contraddicono  o sono incomprensibili o incongruenti.

Uno stato democratico e civile deve poter far fronte ad un’emergenza sanitaria senza spargere il panico tra la popolazione soprattutto con l’uso delle decretazioni poco chiare e che promettono sanzioni pecuniarie elevate e persino il carcere.
Non si fa e quando tutto questo sarà finito (ma finirà?) qualcuno ne dovrà rispondere.
Ecco cosa dice Sabino Cassese:
“”«È comprensibile — ma non giustificabile — l’avere scelto la strada sbagliata di creare in fretta e furia un nuovo diritto dell’emergenza sanitaria, uscendo dai binari delle leggi di polizia sanitaria già esistenti, a partire dalle norme della Costituzione sulla profilassi internazionale fino a quelle del Servizio sanitario sulle epidemie e al testo unico delle leggi sanitarie.
Non si comprende, invece, perché i nostri governanti continuino a scrivere proclami così oscuri. L’ultimo decreto del presidente del Consiglio dei ministri, annunciato in televisione la sera del 21 marzo, firmato la sera successiva ed entrato in vigore il giorno dopo, contiene, nella parte dispositiva, 864 parole e ben dieci rinvii ad altri decreti, leggi, ordinanze, codici, protocolli. A Palazzo Chigi pensano che tutti gli italiani siano dotati di una raccolta normativa completa, incluse le ordinanze?»

 

La penso esattamente cosi, un conto è l’osservanza di divieti precisi e dati con razionalità e seguendo i dettami delle autorità sanitarie internazionali, altro sono proclami fatti in fretta e furia, poco chiari e soprattutto tendenti a seminare paura tra la popolazione.

E la paura è un ottimo mezzo di distrazione di massa.

Pensatela come vi pare, io la vedo cosi ed ho l’impressione che una volta passata l’emergenza (e speriamo davvero che passi altrimenti non è più tale ma ben altro), molti nodi dovranno venire al pettine e forse, ma dico forse, i miei dubbi risulteranno più che giustificati.

 

PS: una domanda al nostro bravo governatore (dei veneti) Luca Zaia: ma come mai Luca , tu non  porti mai la mascherina e ti fai fotografare dovunque (anche in c.s. dove sono tutti mascherati) a viso scoperto?  Non dovresti dare l’esempio? E questo dovrebbe valere per tutti i politici che vediamo sempre a viso scoperto mentre con la maschera ci guadagnerebbero.

Una cosa banale

Entra il sole sfacciato prepotente e illumina

la tappezzeria rossa del salotto, i cuscini

i tappeti i quadri, i ficus.

Ho passato il mocho col disinfettante

lo faccio tutti i giorni, mi conforta.

Strano, una cosa cosi banale

eppure…

E il pavimento è subito asciutto di nuovo

e mi sento che ho fatto qualche cosa.

Una cosa. Una stupida cosa.

E’ Pasqua.

Esco sul terrazzo. Il bosco ha rinnovato

il miracolo, come sempre come se fosse

una qualsiasi primavera. Sfacciato

come il sole.

Ed è meraviglioso.

Non l’ho mai visto cosi bello. Mai.

Luccica, splende, parla, canta.

Ci sono,mi dice, lo sento, ci sono.

C’è, il bosco c’è e ci sono anch’io.

Ed è bello esserci.

Sfacciatamente

esserci.

Coraggio

Papa Francesco ha detto durante la messa pasquale questa sera, che “non dobbiamo mettere una pietra sopra la speranza” e che dobbiamo sperare che i tempi bui che stiamo vivendo finiscano presto e che si apra un periodo nuovo di vera “rinascita”.

E che devono finire le guerre e che non dobbiamo più costruire armi portatrici di morte, ma usare quelle risorse per promuovere la vita.

Il suo viso era segnato dalla sofferenza di questi giorni ma la sua voce era pacata e serena e le sue parole semplici volte a rincuorare.

Soprattutto a darci quella speranza che in questi momenti a volte pensiamo di avere perduta. E ad infonderci coraggio. Perché il coraggio, ha detto, è essenziale per vincere questa “guerra”.

Il coraggio che anima tutti gli operatori della sanità che in questi giorni hanno messo la propria vita al servizio dei malati, deve animare tutti noi e la speranza deve accompagnarci sempre e non dobbiamo cedere mai alla rassegnazione.

Non si tratta di essere ottimisti ma di avere Fede che la Resurrezione di Cristo corrisponda anche alla fine, col Suo aiuto, di questa tragedia e delle prove cui tutti noi siamo giornalmente sottoposti.

Questo è il più grande insegnamento che la santa Pasqua può darci, sempre, ma sopratutto oggi.

Augurare Buona Pasqua oggi ha un significato più che mai profondo e io mi sento di augurarlo a tutti noi perché sia veramente un nuovo inizio e possiamo, da domani, o già da questo momento, sentirci più coraggiosi speranzosi e fiduciosi che andrà tutto bene e questo brutto periodo ci renderà più forti.

Lo auguro davvero di cuore a tutti noi.

E adesso ancora musica

La musica mi tiene molta compagnia in questi giorni.

A me piace quasi tutta la musica ma ho qualche preferenza.

Oggi voglio proporre uno che ai suoi tempi ha fatto scintille, una voce “nera” un vero “re” del rock, uno veramente rock, a tutti gli effetti, purtroppo morto troppo presto e troppo presto ( forse) dimenticato:

 

Qui, poi era fantastico:

 

Chi ti manda?

Facciamo a capirci…abbiamo firmato ‘sto Mes (meccanismo europeo di stabilità) anche detto Fondo salva stati e se si, che cosa abbiamo firmato e perché?

Conte dice che è inadeguato e perciò non abbiamo firmato niente a nessuna condizione però, una cosa è certa (almeno una), dice sempre Conte, Salvini e Meloni diffondono fake news.

E lo dice in diretta TV a reti quasi unificate prima del TG prima edizione serale, in pratica dal pulpito più alto che potrebbe ottenere un politico.

E’ successo un parapiglia. I due nominati pallonari e cosi definiti dallo stesso premier, si sono offesi a morte. Ma tu guarda che permalosi!

Diciamo che non hanno tutti i torti. Anche se hanno dei torti e ne hanno,  non significa che un leader democratico, un premier mai eletto, di un governo meno che mai eletto da nessuno, possa permettersi di offendere l’opposizione in questo modo cosi plateale.

Ma cosa pensa Conte di essersi messo in testa una coroncina autocertificata?

Si pavoneggia tutto quando va in tivvù, eddai su, lo fa, ma guardatelo. In piena emergenza sanitaria lui è impeccabile leccato e profumato come un bebè nella culla. Dal video usciva odore di borotalco.

Questo pare sia l’accordo ottenuto dall’Italia all’Eurogruppo: 35 miliardi che dovranno essere spesi solo per presidi sanitari per affrontare la nota emergenza.

Ma senza condizioni.

Le opposizioni non ci credono. Temono che le condizioni ci siano eccome.

Beh, dovremo fare a fidarci, cos’altro possiamo fare? Ma Conte ci dovrebbe spiegare come pensa di affrontare la catastrofe economica che pende sulle teste degli italiani. Non basta andare in TV per dirci quanto è bravo lui e il suo ministro e offendere Salvini e Meloni. Non si fa. Non parteggio per nessuno dei due, ma ritengo che in questo caso abbiano ragione a protestare.

Conte deve riferire in Parlamento su tutto quanto è stato deciso e non deciso, firmato o  non firmato.

E la smetta con quella faccetta da furbetto, l’abbiamo capito che mira a regnare sugli italiani vita n.d. Ci ha preso un gusto matto.

Gli vorrei ricordare che con Salvini (socio di Meloni) ci ha governato un anno, gli ha lisciato i lunghi peli un anno, poi, ha fatto dietrofront e come il peggiore dei traditori ( me ne viene in mente uno che ora ci sta a pennello, ma non lo faccio perché meglio non mescolare il sacro col profano, e poi “quello” era un predestinato) gli ha tirato una pugnalata e si e associato col “nemico”.

Ma Conte, vorrebbe una volta per tutte dirci  chi ce l’ha mandato?

Perché da solo non è venuto, questo è certo e sicuro.

Champs cassonets

Se avessi risposto, come mi era venuto spontaneo…”per i fatti miei” (per non usare francesismi), forse, mi avrebbero condotto in caserma e posto sotto interrogatorio all’americana?

Ma dove può andare una signora, da sola, di mattina alle 12 meno un quarto, sotto un sole sfolgorante, a piedi?

E poi ero nei pressi dei cassonetti. Li il via vai era stato intenso fino a qualche minuto prima (ormai le aree intorno ai cassonetti sono più frequentate dei Champs Elysèes di domenica), ma in quel momento  c’ero solo io, sola solinga.

Avevo sentito la macchina dei carabinieri avvicinarsi, lentamente, guardinga, ma non pensavo che ce l’avessero con me.

Subito ho pensato che mi chiedessero un’informazione tanto mi sentivo (e sento) innocente.

Neppure per sogno, l’auto accosta, si ferma, una gentile carabiniera  mi apostrofa: “lei, dove sta andando”?

Mi accosto anch’io al finestrino, un gesto del tutto spontaneo, quasi di cortesia, ma lei mi fa, inorridita….”stia ad un metro, perdinci!”.

Allora capisco e ripiombo nell’incubo del quale mi ero quasi scordata in quella mia breve escursione consentita fuori dalle amate e sicure mura domestiche…

E rispondo:”abito li” e indico il mio palazzo a 50 metri. Però…e qui non so se dirlo o abbozzare ma poi il mio spirito civico deborda e mi sento dire con aria patetica: ” ma sto andando all’edicola a 500 mt, ho la certif….”.

Mi fa un cenno della mano che non le interessa vederla, si fida. E meno, male ci mancava che pensasse che avessi fatto la firma falsa perché avevo anche la carta d’identità  a portata di mano da mostrarle. Non credesse vero…

Mi fa: ” facciamo meno spostamenti…”. Cosi, un po’ bruscamente.

E poi l’auto riparte, gira intorno all’aiuola e se ne torna da dove era venuta.

E mi lascia li un po’ incredula a pensare che non saranno prove tecniche di dittatura ma poco ci manca. Ma dove sono finiti i miei diritti previsti dalla Costituzione di cittadina della Repubblica Italiana?

Beh, non è il caso di sottilizzare, le Forze dell’Ordine  fanno il proprio dovere, normale controllo di routine in tempi d’emergenza sanitaria.

Avrei anche potuto rispondere: ” sto pensando di andare a rapinare la banca ma è a 800 mt e non ho il modulo, oppure a fare una rapina a mano disarmata in qualche villa nei pressi di casa, tanto, basta che mi avvicini senza maschera (tu guarda il destino cinico e baro) e mi danno anche l’argenteria….

Ma poi ho creduto bene di non fare dello spirito, si sa che i carabinieri non ridono in servizio meno che mai in questo periodo in cui aprire la bocca non è ancora proibito…ma lo sarà, forse a breve.

 

 

Ma voglio essere ottimista…non costa nulla:

Un uomo speciale

Pubblico queste considerazioni di Alessandro sulla Pasqua imminente.

Mai come quest’anno la Pasqua sarà anomala, diversa, come nessuno di noi si sarebbe mai aspettato di viverla, credente o meno.

Speriamo che almeno, questa tragedia ci serva per riflettere su tante cose che credevamo scontante e che non lo sono.

E forse cercare di capire dove abbiamo sbagliato e come possiamo correggere il tiro.

Lo auguro a tutti noi. Che sia davvero l’inizio di una “resurrezione”.

 

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Et resurrexit tertia die! Quale mistero più grande per un credente è la santa Pasqua.

Un piccolo uomo, di umili origini, di cui si sa poco o nulla fino all’età di trent’anni, se non che avesse già dimostrato la sua sapienza discutendo coi Dottori nel tempio di Gerusalemme, quest’uomo, lascia la sua famiglia, digiuna nel deserto e sconfigge il diavolo tentatore,  s’incammina per la Galilea e oltre, predicando il suo credo sull’esempio del cugino Giovanni, viene da questi battezzato sulle rive del Giordano, fa via via proseliti, sceglie i fedelissimi che lo seguiranno, predica alle masse, parla per parabole, nel discorso delle montagna indica la via delle beatitudine, altre volte invita a non affannarsi per i beni mondani, ma a volgere lo sguardo a quelli eterni dei Cieli.

Compie miracoli, cammina sulle acque del lago, seda le tempeste, guarisce i ciechi, fa parlare i muti, sana gli storpi, monda dalla lebbra, caccia via i demoni, risuscita i morti.

Capovolge tutti i rapporti dell’umano col divino, predica un Dio non più temibile e persino vendicativo, ma un Dio padre, di cui lui è figlio, che ha a cuore la sorte della proprie creature, che ne perdona i peccati e ne esaudisce le preghiere, consola gli umili e promette loro il  premio nell’altra vita; sovvertendo i valori  umani, predica l’amore reciproco:

 “Ama il prossimo tuo come te stesso”,

salva  l’adultera dalla lapidazione, chiede alla samaritana che lo disseti, indica la via per il raggiungimento della gloria nel Regno di Cieli:

“Io sono la via, la verità, la vita”,

 “Se vuoi essere perfetto, va’, lascia tutto, e seguimi”.

Suscita infine l’invidia e l’odio dei falsi depositari delle legge che complotteranno per perderlo quando entrerà in Gerusalemme, onorato e osannato dal popolo.

Sarà tradito dal suo stesso apostolo, svelatosi nella cena in Emmaus, e sarà rinnegato da colui che fonderà la sua Chiesa. La notte che verrà catturato, prega e suda sangue nell’orto degli ulivi e si trasfigura. Accusato di blasfemia dai sommi sacerdoti, viene condannato dal Sinedrio,  Interrogato dallo stesso Erode,  e infine esposto da Pilato al giudizio del popolo perché possa essere salvato in alternativa a Barabba: gli sarà preferito il ladrone, al grido di “Crucifige! Crucifige”, rivolto a lui.

Flagellato e costretto a portare le croce sul monte Calvario, morirà crocifisso nel primo pomeriggio del venerdì non prima di avere implorato aiuto al Padre e perdonato i suoi assassini. Deposto nel sepolcro di Giuseppe d’Arimatea,  tra lo strazio della Madre e delle pie donne, risorgerà all’alba della domenica.

Questo per i credenti è il mistero dell’incarnazione, passione  e resurrezione di Cristo per la salvezza del genere umano.

E per chi non crede? Per chi non crede resta l’insegnamento di Cristo uomo e la meraviglia di come da un semplice  predicatore, abbastanza usuale a quei tempi, possa essere nata una Chiesa e un credo che nei secoli, hanno superato mille insidie, e attraversato momenti bui nel loro stesso seno, ma che hanno pervaso tutto il mondo,  affermandosi nei secoli per duemila anni. Davvero stupefacente.

 Alessandro Stramondo

Magia

Lo devo dire: il virus è un carognone di quelli ai quali non si deve dare tregua, ma il cielo è davvero sempre più blu.

Non lo ricordavo cosi da quando ero bambina ed è passato un po’ di tempo.

Atmosfera surreale. Nella mia breve e circoscritta passeggiata mattutina ho potuto apprezzarlo meglio che dal balcone. E’ fantastico e si accompagna ad un arietta leggera e profumata di margherite nontiscordardime e ranuncoli. Poi, l’erba, tenera, di un verde cangiante e le prime foglie degli alberi, i primi fiori sugli alberi, quelli che solito fanno venire l’asma a chi è allergico ai pollini…semplicemente fantastico questo primo scorcio di primavera.

Non ci sono auto in giro e quelle poche vanno frettolose alla meta. Niente in confronto alla miriade di mezzi di tutti i tipi che infestano le strade quando tutto è “normale”. Eppure sono inquinanti, sparano agenti altamente tossici nell’aria e fanno ammalare, ma nessuno, o pochi pensavano, prima, di dover indossare quella orribile e terrificante mascherina. Perché, tanto, lo smog era quasi un dovere respirarlo a pieni polmoni, farlo respirare ai bambini nelle carrozzine, con madri magari fumanti e parcheggianti sotto il tubo si scarico di qualche Suv acceso perché, di fretta, sul marciapiede, in attesa, in pieno sole, di qualcuno che sta facendo qualche compera voluttuaria ma può arrivare da un momento all’altro e perché farlo aspettare che la chiavetta metta in moto l’automezzo?

E i mezzi pubblici? Vecchi, vecchissimi, che sparano nell’aria morte, fermi in fila ai semafori, due tre o anche quattro insieme, mentre la gente gli passa accanto, serena, quasi come se stesse respirando aria di montagna.

Uno schifo! E per quanto si dicesse, si pregasse e strapregasse perché questa follia finisse, non c’è mai stato verso se non qualche ridicola misura presa in fretta e senza convinzione da qualche sindaco in odore di fallimento.

Ora, invece, “grazie” al virus carogna, anche con la mascherina o la sciarpa, si sente che l’aria è cambiata.

In un bel prato vicino a casa, stamattina non c’era nessuno ed ho respirato a pieni polmoni quell’elisir che mi ha ricordato tanto ma tanto le mie corse da bambina nei prati circostanti la casa dei nonni. Casa che ho amato e che ritorna spesso nei miei sogni. E il cielo era lo stesso e il profumo della natura, pure.

Quanto siamo stupidi, quanto poco capiamo delle cose veramente importanti.

Ci  voleva un carognone di virus per fermare questa sarabanda di mostri che sputano morte nell’aria, ci voleva una tragedia per farci aprire gli occhi e guardare il cielo e capire quanto ci mancava quell’azzurro e per quanto tempo è rimasto coperto da una coltre quasi invisibile ma molto molto carogna, quasi quanto il virus.

Mi domando se impareremo nulla da questa terribile lezione. Temo proprio di no. Sarebbe chiedere troppo che fosse contingentato il traffico sempre, anche dopo, che si prendesse davvero cura del cielo e della natura che in questi giorni è cosi generosa e ci riempie gli occhi ed il cuore e ci consola con tutta la sua meravigliosa magia.

A gambe all’aria

Povera Christine! Beh, povera mica tanto, ricca di sicuro, donna di potere che ha ricoperto e ricopre ruoli prestigiosissimi. L’ultimo quello di presidente del BCE. Nientepopodimeno.

Lei farebbe Lallouette da ragazza, ma ha mantenuto il cognome dell’ex marito (anche le donne di potere lo fanno) perché suona meglio: Lagarde. Eh, decisamente più autoritario.

E autoritaria deve essere anzi, certamente, lo è anche lei. Almeno cosi sembra. L’occhiuta e soprattutto nasuta presidente, quella che ha in mano i destini monetari europei, quella che dice che non è li per contenere lo spread (come se parlasse di un pargolo capriccioso), quella che ha preso il posto che doveva essere di Strauss-Khan all’ FMI e c’è rimasta fino a un pugno di giorni fa…insomma si proprio quella donna di potere li.

Bruttina, vagamente walkiria, guarda tutti dall’alto dei suoi 180 centimetri, però, però…tu guarda il destino…si va a trovare in mezzo ad una crisi planetaria,  proprio adesso che aveva quasi raggiunto la vetta. E che doveva dare mille dimostrazioni che una donna ce la può fare anche nel ruolo che era dell’amatissimo/odiatissimo Mario Draghi, quello del bazooka, per intenderci. Di lei, ora i maligni dicono che non porta neppure la colt.

E, purtroppo per lei  su quella vetta si addensano nubi minacciose.

Alcuni giornali, in questi giorni, hanno diffuso un’ imbarazzante letterina scritta da lei e rinvenuta nei suoi appartamenti e che risale ai tempi dello scandalo dell’uomo d’affari che avrebbe ottenuto finanziamenti statali per vie traverse. Lei al tempo era ministro economico del governo Sarkozy. Un altro gran simpatico. Lei poi venne scagionata del tutto ma quella letterina gira, soprattutto adesso dopo quella sua uscita infelice che ha fatto crollare la Borsa.

Che poi, dicono, quella frase le fosse stata suggerita da una collega tedesca (vatti a fidare) e che lei l’abbia fatta sua perché le sembrava di fare un favore ai tedeschi…dicono, pare, non si sa, voci di corridoio.

In quella lettera, mai datata e pare mai spedita, lei si prostra ai piedi del capo e gli dice, tra le altre cose…”usami per i tuoi scopi”…o giù di li. E allora…apriti cielo.

Una prona ai voleri del capo…dicono sempre i maligni, tutto si spiega…madama la presidente.

Beh, si in effetti, suonerebbe proprio cosi. Ma noi che ne sappiamo?

Ho osservato la foto dei due vicini e ci trovo una discreta somiglianza: il naso è uguale e le rughe sulle guance pure.

E mi sono detta, ma vuoi vedere che sono fratelli! Chissà potrebbe pure essere, non sarebbero neppure i primi a non saperlo neppure loro, ma, forse, lei lo ha intuito o ha fatto ricerche…

Ma, scusate tutta questa cattiveria contro la “povera” Christine, davvero, mi suona un po’, come dire, sospetta… Vuoi vedere che pur di avere la soddisfazione che  una donna ( o anche due) di successo vadano a gambe all’aria, i poteri forti (maschili) sono capaci di mandare a gambe all’aria pure l’UE con tutti i suoi miliardi e buoni propositi?

Sarebbe una bella occasione per dire che le donne fanno solo disastri. Ma ci sono troppi interessi in ballo e mandare a gambe all’aria una simile istituzione per un motivo cosi futile sarebbe un disastro…ma no, dai.

Però, a pensare male si fa peccato…ma…con quel che segue.