Chiusi ancora nella morsa del virus (anche se speriamo si vada sempre più allentando), la ricorrenza della Liberazione, sarà una”Festa” più triste che mai.
Le sfilate e le riunioni saranno sostituite da asettiche videoconferenze, videoconcerti e tutto si celebrerà attraverso uno schermo. Meglio di niente?
Non lo so. Forse era meglio niente.
Perché non spostare la celebrazione a tempi migliori? Troppo triste questo momento per “festeggiare” qualsiasi cosa.
Ma si dirà che “resistere” è importante ora più che mai.
Davvero è cosi, lo so, resistiamo fin che possiamo e lottiamo con le “armi ” che abbiamo.
Ma i partigiani che hanno liberato l’Italia dal nazifascismo non erano costretti a casa. Si aggiravano per i monti, per le campagne, per le città ed è stato cosi che, a costo di molte vite, l’Italia ha potuto conoscere finalmente la Libertà e la Democrazia.
Oggi siamo tristi, tutti per le tante vittime di questo flagello che ha un nome ma non un “mandante” e non sappiamo ancora chi dobbiamo “ringraziare”, (il destino cinico e baro o la stupidità o peggio, la cattiveria degli uomini). E’ un nemico troppo subdolo e in mano a chi potrebbe approfittarne potrebbe diventare un’arma micidiale.
Allora, forse, la celebrazione del 25 aprile potrebbe diventare un inno diffuso in tutta la penisola che afferma di voler restare libera e democratica e anche senza cortei riaffermare ancora una volta che i martiri non sono morti invano, sia quelli delle Resistenza sia quelli di questa pandemia.
E che l’Italia può ricominciare da oggi a liberarsi dall’egoismo di chi la sfrutta per i propri meschini scopi. E sono in tanti.
Solo cosi la vedrei, più che una commemorazione una affermazione di volontà e di desiderio di Libertà e di Democrazia, oggi più che mai indispensabili alla vita del nostro paese. E di rendere onore a tutti quei morti.
E ai vivi che, oggi come allora, hanno lottato da eroi a costo della propria vita.
Mi unisco al tuo auspicio che il 25 Aprile, oltre che celebrare la Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dal regime fascista, per merito delle Forze alleate, dell’Esercito Cobelligerante Italiano, e delle Resistenza partigiana, possa diventare il simbolo delle difesa della libertà e delle democrazia.
La memoria va sempre sostenuta ,allenata, provocata,stimolata,incoraggiata quale fondamentale funzione del’ essere umano e della società .Il ricordo poi di eventi così fondamentali per la vita di tutti non deve sparire dalla memoria collettiva ,come un fiore ,a Venezia poi come un bocciolo di rosa ,va curato e nutrito perché continui a esistere spargendo sulle generazioni presenti e future il seme della democrazia e della libertà .Buon 25 aprile a tutti
Putroppo, nessuno, né da una parte, né dall’altra, considera questa ricorrenza una ricorrenza di pace, di libertà, e di coesione nazionale.
Si continua a presentarla non come la fine della guerra e la riconquista della pace, ma come la vittoria di una parte dell’Italia contro l’altra parte, una vittoria dei buoni contro i cattivi, del bene contro il male.
E’ inevitabile che una forzatura così faziosa, da film di guerra o western, di una tragedia complessa e confusa che insanguinò l’Italia, mettendo italiani contro italiani, susciti contestazioni e polemiche.
La memoria va conservata, ma, dopo 75 anni, sarebbe bene che entrassero in azione gli storici e dicessero la loro, che si facesse chiarezza, e che questa ricorrenza fosse presentata in maniera più obiettiva e meno propagandistica.
Finora è stata un elemento che ha allontanato la pacificazione degli italiani invece di favorirla.
Risposta
e perché secondo lei? Perché c’è chi vuole cambiarne il senso profondo.
La Storia è quella che è, non si può cambiare quando non ci piace. Se invece di contestarla si accettasse di commemorare chi ha dato la propria vita per liberare l’Italia dal nazifascismo o, se non si vuole accettare la Verità, almeno non si cerchi di stravolgerla, chi ha dato la vita ha contribuito anche alla sua libertà Lenzini. Lei dovrebbe dimostrargli gratitudine e non ci sarebbe né “una parte, né un’altra” ma una sola:quella che ringrazia per la ritrovata libertà e dimostra la propria gratitudine.
Cosa c’è di “confuso”? E’ tutto chiarissimo. Basterebbe accettarlo e andare oltre.
Bisogna però riconoscere che nelle formazioni partigiane era sì prevalente è preponderante l’elemento comunista, ma non era l’unico, tutt’altro. E i comunisti combattevano con la speranza di instaurare una dittatura sovietica al posto del fascismo. Ci è andata bene che ci hanno liberato gli angloamericani, o avremmo avuto decenni da paese oltre la cortina di ferro. E l’ANPI si è arrogato il monopolio, ingiustamente, della lotta partigiana e del suo ricordo.
Risposta
qui non si fa cenno a nessun partito in particolare.
E l’ANPI è l’Associazione nazionale partigiani italiani e come tale ricorda e commemora i propri Martiri, dire che “si è arrogata il monopolio ingiustamente…” è chiaramente provocatorio oltre che ridicolo. Se si commenta solo per provocare, meglio astenersi. Qui si fa altro.
L’ANPI ha dimenticato allora di inserire dopo la P una C per Comunisti. Non ho inteso provocare, ho scritto opinioni che milioni di altri italiani esprimono nei confronti di questa associazione. W la democrazia e la tolleranza!
Risposta
La mia opinione è quella che ho già espresso. Rafforzata.
Che i comunisti combattessero con la speranza di instaurare la dittatura sovietica al posto del fascismo è un’attribuzione arbitraria e propagandistica fatta dagli avversari del comunismo.
I comunisti lottavano per instaurare il comunismo, e il fatto che i dirigenti del partito fossero in sintonia col PCUS non significa che volessero consegnare l’Italia all’Unione Sovietica,
Diverso è il caso se non ci avessero liberato gli Angloamericani: in quel caso è probabile che l’Urss, di forza, avrebbe occupato l’Italia con conseguenze nefaste per la nostra libertà.
Ma la storia non si fa con i “se” e con i “ma”.
Io ho una certa età è ho avuto occasione di mettere insieme tante campane, da quelle dei miei genitori che avevano visto tutto con iloro occhi, a vari libri, compresi quelli di Gianpaolo Pansa, uomo culturalmente di sinistra, ma intellettualmente onesto.
Il termine Resistenza è stato una forzatura per allineare la lotta dei partigiani alla resistenza francese. In quel caso si trattava di resistenza ad un esercito nemico e invasore, mentre il nostro caso era molto più complicato e con connotazioni che lo avvicinavano alla guerra civile spagnola.
Quanto ai fatti del 25 aprile, io ci vedo anche una furbata all’italiana per confondere le idee agli “alleati” e presentare il nostro Paese non come un nemico vinto, ma come vittima di un regime imposto.
E loro hanno fatto finta di crederci e ci hanno risparmiato le punizioni che invece sono state inflitte a tedeschi e giapponesi.
Risposta
beh, un “regime imposto” che diventa una dittatura brutale che porta il paese alla distruzione…cosa voleva che succedesse ancora per considerarci delle “vittime”?
Che abbia portato il Paese alla distruzione non saprei.
In quella guerra bisognava stare da una parte o dall’altra.
Se fossimo entrati a fianco degli alleati contro la Germania saremmo stati invasi come le Polonia a la Francia, e i tedeschi avrebbero conquistato una dopo l’altra le nostre città a furia di bombardamementi e di cannonate. E addio infrastruture, monumenti, e tesori artistici!
Per lo meno abbiamo tenuto la guerra fuori dall’Italia per 3 anni, e, anche quando è arrivata, non è stata particolarmente distruttiva.
Se gli angloamericani non avessero praticato la tattica terroristica dei bombardamenti sulle città, a conti fatti, in confronto alle altre nazioni coinvolte, ne saremmo usciti quasi indenni.
Abbiamo perso la faccia, ma abbiamo salvato il nostro territorio.
Risposta
beh, il suo è un punto di vista…diciamo perlomeno originale. Non so se stiamo parlando dello stesso paese, ma credo di no. Non sarò certo io a darle lezioni di storia, evidentemente per lei la tragedia del fascismo e delle sue conseguenze è un’opinione. Mi sa che ha voglia di scherzare!
“Di fronte al nemico, calarsi le braghe”
È questa la filosofia propugnata da Lenzini?
In quanto alla “guerra contenuta”,
che altro doveva accadere di più di una nazione distrutta e martoriata?
Io non sto dando giudizi sul fascismo come regime.
Sto solo osservando che, per fare delle valutazioni, bisogna considerare le alternative, e, nella seconda guerra mondiale, l’alternativa era partecipare a fianco degli alleati contro la Germania. Restare neutrali sarebbe stato impraticabile.
Se avessimo fatto la guerra contro la Germania io ho fatto un’ipotesi realistica di quello che sarebbe successo.
Se voi pensate che le cose sarebbero andate diversamente, esprimete le vostre ipotesi alternative, invece di cavarvela con delle battute diversive!
Io ho ipotizzato che i tedeschi ci avrebbero invaso e occupato, e che saremmo stati costretti a combattere città dopo città per cercare di respingerli. Non credo che ci saremmo potuti arrendere subito.
Dovendo combattere avremmo subito le distruzioni che subirono Polonia e Francia, e l’Italia sarebbe stata occupata dai tedeschi fino dal 1940 e non solo dal settembre ’43.
Voi cosa pensate?
Pensate che saremmo riusciti da soli a fermare i tedeschi sulle alpi?
Pensate che gli inglesi sarebbero venuti in Italia per aiutarci a fermare i tedeschi?
Mi pare improbabile.
Le distruzioni le hanno provocate i bombardamenti degli alleati, e, se i tedeschi avessero occupato l’Italia nel ’40 invece che nel ’43, gli alleati li avrebbero dovuti combattere comunque, risalendo e bombardando l’Italia.
I rovesci militari che abbiamo subito ad opera degli inglesi, dei russi ecc… li avremmo subiti ad opera dei tedeschi.
Non credo che ci sarebbe andata meglio.
Alla fine avremmo vinto la guerra invece di perderla, ma non è questo che fa la differenza. Il Paese ne sarebbe uscito più distrutto che mai.
Nel 1918 l’avevamo vinta, ma ci era andata male lo stesso.
Gli errori più gravi il regime fascista li aveva commessi prima, invadendo l’Etiopia, Paese libero e di antica cultura e membro della Società delle Nazioni. Quello ci aveva esposti alla condanna del mondo intero e ormai non ne potevamo uscire bene.
In risposta a Omnibus
Riguardo all’oseservazione di @Omnibus non capisco le virgolette, perché non ho mai scritto quella stupidaggine, e anche il mio pensiero, virgolette a parte, era totalmente diverso.
Penso che o non ha letto i miei messaggi, o non li ha capiti.
Risposta
Lenzini, capisco il suo punto di vista, ma il punto non è cosa sarebbe successo se…questo è stato analizzato dagli storici e ci sono trattati a non finire sul tema.
I crimini del nazifascismo sono tanti e tra questi l’averci trascinato in una guerra devastante. Dalla quale siamo usciti distrutti e se non è andata anche peggio dobbiamo ringraziare anche i Partigiani, per questo si festeggia il 25 Aprile. Non per giudicare a posteriori le scelte scellerate di un dittatore.
Il virgolettato, ha ragione, non c’entra, ho sintetizzato il suo pensiero che qui esplicito meglio: bisognava stare dall’una o dall’altra parte, meglio perciò aver assecondato un dittatore folle, razzista e guerrafondaio come Hitler, piuttosto che combatterlo.
Secondo lei non è un calarsi le brache?
(Def.calare o calarsi le brache, tirarle giù, e fig. cedere vilmente…)
In quanti a fesserie gliene cito una
“quando è arrivata (la guerra) non è stata particolarmente distruttiva”. Qui il virgolettato è tutto suo.
Se per calarsi le brache intendiamo fare una brutta figura, l’Italia l’ha fatta comunque.
Quello che abbiamo fatto noi, cioè iniziare una guerra da una parte e finirla dall’altra, ha pochi precedenti.
Militarmente ci hanno presi in giro tutti. Tra gli inglesi circolava la battuta che i carri armati italiani avevano 5 marce; una marcia avanti e 4 marce indietro.
Che la guerra non sia stata particolarmente distruttiva non mi pare una fesseria. Non abbiamo avuto una sola cattedrale abbattuta dalle bombe e così i principali palazzi storici.
Si trattava di una guerra totale, mica uno scherzo!
Altri Paesi europei hanno avuto più morti e più danni di noi.
Vedo che le vostre repliche sono evasive. Cosa c’è nelle mie ipotesi di andamento della guerra che non vi pare ragionevole?
Certo, di queste cose ne hanno già discusso altri, ma anche di quasi tutto ciò che discutiamo qui.
Non mi pare una buona ragione per non dibattere.
Risposta
Lenzini
non mi pare di non averle risposto. Non sono d’accordo, la guerra non solo è stata distruttiva ma di più. Che cosa vuole che le faccia l’elenco dei danni?
Mi dispiace ma ci sono problemi più cogenti sui quali dibattere. E lo farei volentieri.
Egregio Lenzini, una guerra è sempre una tragedia tale che non si possono fare classifiche. Una guerra è la negazione dei due aspetti più qualificanti dell’Umanità, sentimento e ragione, non si può misurare in numero di monumenti abbattuti.
E le case dei civili? Gli apparati industriali? E le strade, i ponti, i porti e gli aeroporti, le ferrovie? E le vite umane? A parte Unione Sovietica, Germania e Polonia, ci supera di poco solo la Francia (560 mila vittime contro 472 mila).
E la distruzione dell’abbazia di Montecassino? Un volta vidi un documentario che mostrava il terribile martirio di questo monastero dei Benedettini, uno spettacolo impressionate, perché l’imponente edificio pareva voler resistere all’enorme quantità di bombe che lo tempestavano, ma la furia nemica continuo fino alla sua quasi totale barbara e inutile distruzione.
Cordialità.
In risposta ad Omnibus
Vedo che alla fine lei è d’accordo con me.
La guerra sarebbe stata comunque una tragedia, anche se non avessimo avuto al governo Mussolini, ma un governo democratico, e da qualsiasi parte l’avessimo combattuta.
Considerare quella guerra e le sue conseguenze una colpa del fascismo non ha senso.
Del resto, il capo dello Stato Italiano non era Mussolini.
C’era il re, e, quando ha deciso che Mussolini non gli stava più bene, lo ha fatto cadere e lo ha arrestato.
Perché non lo fece prima?
Risposta
Lenzini per favore quando risponde a qualcuno lo indichi all’inizio oppure clicchi su “in risposta a “. Non siamo in tanti ma mi evita di andare a controllare a chi risponde, grazie.
In risposta a Omnibus
A proposito di Montecassino, lei ovviamente ricorda che a distruggerlo furono gli angloamericani, che lei chiama correttamente “furia nemica”, e che lo fecero nell’errata convinzione che ci fossero dentri i tedeschi. Ma forse anche per punire l’Italia.
No Lenzini, non sono d’accordo per niente con lei, anzi sostengo che lei ha idee errate sulla guerra e sul fascismo.
Lei ragiona con i se e i ma, cioè con argomenti senza senso, ma la storia non si fa né con i se né con i ma.
“Se non avessimo avuto al governo Mussolini”. Risposta: purtroppo l’avevamo e decideva lui. Il resto sono solo illazioni.
Poi dice: “Considerare quella guerra e le sue conseguenze una colpa del fascismo non ha senso”. Risposta: fu esattamente colpa del fascismo colla pavida acquiescenza della Monarchia, che poi cercò di scaricare la sue responsabilità.
In quanto a Montecassino: certo, i danni di guerra li fanno generalmente i nemici, in quel momento gli Alleati erano nemici dei tedeschi e dell’Italia fascista che ancora combatteva, non capisco la sua puntualizzazione. Ma se vi ha letto una sorta di simpatia per quel regime, si sbaglia di grosso.
Con ciò, ritengo l’argomento (se fu una guerra disastrosa o meno) esaurito.