Se avessi risposto, come mi era venuto spontaneo…”per i fatti miei” (per non usare francesismi), forse, mi avrebbero condotto in caserma e posto sotto interrogatorio all’americana?
Ma dove può andare una signora, da sola, di mattina alle 12 meno un quarto, sotto un sole sfolgorante, a piedi?
E poi ero nei pressi dei cassonetti. Li il via vai era stato intenso fino a qualche minuto prima (ormai le aree intorno ai cassonetti sono più frequentate dei Champs Elysèes di domenica), ma in quel momento c’ero solo io, sola solinga.
Avevo sentito la macchina dei carabinieri avvicinarsi, lentamente, guardinga, ma non pensavo che ce l’avessero con me.
Subito ho pensato che mi chiedessero un’informazione tanto mi sentivo (e sento) innocente.
Neppure per sogno, l’auto accosta, si ferma, una gentile carabiniera mi apostrofa: “lei, dove sta andando”?
Mi accosto anch’io al finestrino, un gesto del tutto spontaneo, quasi di cortesia, ma lei mi fa, inorridita….”stia ad un metro, perdinci!”.
Allora capisco e ripiombo nell’incubo del quale mi ero quasi scordata in quella mia breve escursione consentita fuori dalle amate e sicure mura domestiche…
E rispondo:”abito li” e indico il mio palazzo a 50 metri. Però…e qui non so se dirlo o abbozzare ma poi il mio spirito civico deborda e mi sento dire con aria patetica: ” ma sto andando all’edicola a 500 mt, ho la certif….”.
Mi fa un cenno della mano che non le interessa vederla, si fida. E meno, male ci mancava che pensasse che avessi fatto la firma falsa perché avevo anche la carta d’identità a portata di mano da mostrarle. Non credesse vero…
Mi fa: ” facciamo meno spostamenti…”. Cosi, un po’ bruscamente.
E poi l’auto riparte, gira intorno all’aiuola e se ne torna da dove era venuta.
E mi lascia li un po’ incredula a pensare che non saranno prove tecniche di dittatura ma poco ci manca. Ma dove sono finiti i miei diritti previsti dalla Costituzione di cittadina della Repubblica Italiana?
Beh, non è il caso di sottilizzare, le Forze dell’Ordine fanno il proprio dovere, normale controllo di routine in tempi d’emergenza sanitaria.
Avrei anche potuto rispondere: ” sto pensando di andare a rapinare la banca ma è a 800 mt e non ho il modulo, oppure a fare una rapina a mano disarmata in qualche villa nei pressi di casa, tanto, basta che mi avvicini senza maschera (tu guarda il destino cinico e baro) e mi danno anche l’argenteria….
Ma poi ho creduto bene di non fare dello spirito, si sa che i carabinieri non ridono in servizio meno che mai in questo periodo in cui aprire la bocca non è ancora proibito…ma lo sarà, forse a breve.
Ma voglio essere ottimista…non costa nulla:
Tante sono le vie di fuga da questa situazione paradossale eppur necessaria: chi si rassegna, chi s’inventa lavoretti cui prima non aveva mai pensato, chi si attacca al telefono, chi partecipa a video conferenze, chi riesuma hobby dimenticati, chi si gode il silenzio insolito e l’aria più respirabile, chi ci scherza su, chi ritrova il piacere di stare in famiglia, insomma non pretendo di esaurire la gamma di espedienti usati per superare questo stato di semi prigionia forzata.
Uno di questi può anche essere concdersi piccoli strappi alle regole e rischiare di prendersi una multa, salvo poi, se si è fortunati, trovare agenti comprensivi.
In quanto alla Vie en rose, non può mancare l’interpretazione di Edith Piaf
https://youtu.be/kFzViYkZAz4
Risposta
mi dispiace che tu non capisca che siamo in uno stato di polizia, misure eccezionali va bene, ma cosi andiamo oltre.
Mattarella dovrebbe dirci se siamo ancora in democrazia. E di quali strappi alle regole parli?
Strappo alle regole sarebbe passeggiare per prendere una boccata d’aria: confesso che io, sia pure per poco e con tutte le precauzioni, l’ho fatto.
Che siamo in uno stato di polizia, mi pare eccessivo, se il governo emana dei decreti eccezionali per uno stato d’emergenza eccezionale, e la polizia controlla, a campioni, che le regole siano rispettate, questo non è stato di polizia.
Mia cugina che abita a New York mi ha scritto che il governatore dello Stato di NY, Cuomo, ha istituito pesanti multe per chi non rispetta le regole di “clausura”.
Quando c’è di mezzo l’incolumità sociale, le esigenze dell’individuo devono cedere il passo. Anche perché questa prospettiva è sicuramente limitata nel tempo.
Diverso può essere il caso di certi Stati, dove la democrazia non e un valore solido e condiviso della maggioranza, nei quali l’emergenza può essere usata per effettuare un golpe.
Non è il nostro caso, sembra che dopo Pasqua si allenterà la stretta.
Risposta
sembra…vedremo.
Io appena posso faccio mezz’ora di passeggiata a piedi, intorno al quartiere, assicurandomi contro eventuali cadute, con due bastoni da trekking. Già cadendo, lo scorso anno, mi ero schiacciato due vertebre. Per poche centinaia di metri dall’abitazione, è assolutamente permesso. Nelle Filippine, invece, il presidente ha ordinato di sparare a vista sui disobbedienti. Il capo della polizia, per fortuna, ha dichiarato che mai darà un tale ordine ai suoi uomini. E nemmeno Conte, penso, o la Lamorgese.
A me sembra che si drammatizzi troppo su questioni di lana caprina.
Ci sono tanti morti.
E sono morti in più, non sono quelli dell’influenza. La maggior parte di loro l’influenza l’avrebbe superata alla grande.
Ci sono negozi e attività artigiane chiuse che non sanno se riusciranno a riaprire quando e se l’epidemia si arresterà.
Ci sono persone che facevano lavoretti, magari in nero, che hanno perso completamente il reddito.
Io penso che i pensionati come me dovrebbero ringraziare Dio, o chi per lui, ogni mattina, pensando che gli arriva la pensione in conto senza dover fare niente, che non rischiano niente per il futuro, a meno che lo Stato non fallisca, che non devono uscire bardati come astronauti per andare a lavorare.
A dire la verità mi sento in colpa per la mia fortuna pensando a tanti disgraziati che non dormono la notte pensando a cosa li aspetta e rischiano concretamente la rovina o la vita.
Il minimo sacrificio che mi chiedono, stare a casa ed evitare spostamenti inutili, mi pare davvero poca cosa.
E preferisco di gran lunga disposizioni severe e controlli, piuttosto che veder affidate le misure al senso civico delle persone, che, in Italia, sappiamo bene che scarseggia.
Da non dimenticare che la gente comune non conosce questa malattia e non sa cosa è bene e cosa è male, per cui ci dobbiamo fidare degli esperti che suggeriscono i provvedimenti al governo.
Risposta
Lenzini
per lei sarà anche questione di lana caprina per me non lo è e le spiego perché.
Giusto tutto quello che dice, non creda che la sottoscritta lo sottovaluti, affatto e non è che prima fossero rose e fiori. Mi pare di averlo già abbondantemente sottolineato e di aver più volte detto che questa situazioni ci ha colti impreparati anche a causa della cialtroneria di certa politica e della sua imprevidenza.
Le ringrazi Dio e lo faccia pure tutti i giorni (magari cosi prima o poi ci crede pure) come faccio io, ne abbiamo tanto bisogno tutti.
La mia era una critica a quella che a mio parere può sembrare la vessazione di un cittadino integerrimo (se non le dispiace mi sento con ragione di definirmi cosi) che ha sempre pagato le tasse e rispettato le regole, queste, ancor prima che fossero emanate, per prudenza e anche, e mi scusi se è poco , per buon senso. Ero a pochi metri da casa, con il permesso autocertificato e controfirmato, non ero armata né di armi mné di cattive intenzioni…dunque?
Lo sa lei cosa significa togliere la libertà in questo modo ai cittadini di uno stato democratico? Sospendere la Democrazia.
Si può fare in momenti come questo ma bisogna vigilare perché non si ecceda. Io vigilo. Sempre se non le dispiace. E spetterebbe anche a lei.
Mah … io non vedo grandi differenze rispetto a quando mi fermano i carabinieri o la stradale, mi controllano i documenti della macchina, e magari mi fanno perdere 10 minuti mentre sono in ritardo.
Le autorità servono a garantire la libertà, anche se a volte per un momento te la tolgono.
Risposta
non vede…ieri hanno dato 500 euro di multa ad una ragazza che correva da sola in spiaggia a Jesolo, aveva “sconfinato” dai duecento metri? Possibile, ma la spiaggia era semideserta e correndo non puoi prendere le misure soprattutto se sei giovane e tanta energia da spendere…poi hanno multato per la stessa cifra una coppia seduta su una panchina a pochi metri dalla loro zona di competenza (dove non c’erano panchine).
Se a lei Lenzini queste sembrano cose di buon senso….secondo me è pronto per una dittatura, sono quasi certa che non le dispiacerebbe.
IO spero che tutte queste multe non vengano mai pagate, ne ho avuta qualcuna (secondo me ingiusta ) ma le ho sempre pagate, ma queste sono ridicole. Posso esortare la popolazione a mantenere distanze di sicurezza ma non vessarli e imporgli multe salatissimi per prendere un po’ di aria di mare o di campagna: questa si chiama far pagare l’aria che respiri. La popolazione ad un certo punto deve crearsi anche degli anticorpi…e non solo ai virus.
Mariagrazia io credo che un Governo serio, se emana dei decreti legislativi, deve anche farli rispettare. Poi ci sono situazioni al limite che possono apparire vessatorie, ma tra le pochissime di tal genere, ce n’è tante altra che giustificano una multa. Sappiamo benissimo che una questione importante, quale è impedire che l’epidemia si propaghi, non può essere lasciate al libero arbitrio del cittadino.
Non è questo che minaccia la nostra libertà, quanto piuttosto non riuscire a d arginare l’epidemia in tempi relativamente brevi(e la conseguenze economiche che ne seguirebbero). Proprio per questo non bisogna allentare i controlli.
Ritengo poi da irresponsabile il comportamento del leader britannico Boris Johnson, la sua leggerezza nell’aver sottovalutato il pericolo, quando invece occorreva agire con decisione, la stanno pagando cara i suoi connazionali.
Risposta
Alessandro
puoi fornire dei dati che le norme restrittive hanno avuto l’esito che si proponevano? Non credo. Credo che nessuno possa effettivamente stabilire se questi Dpcm emanati a raffica (parlo di quelli che dicono che non si deve uscire di casa se non per motivi molto seri…con una sfilza di esempi comunque non si tratta di un ordine ma di “consigli”. Quindi, multiamo chi non si attiene ai consigli?
Parlo delle multe comminate a chi sconfinava anche di pochi centimetri perché si trovava a passeggiare “senza un valido motivo”…ma il decreto dice di evitare gli spostamenti non dice che sono “proibiti”, quindi si tratta di propaganda atta a seminare il panico e a produrre paura delle sanzioni quando queste non potrebbero, per logica giuridica essere comminate.
Alessandro: un conto sono le disposizioni sanitarie di buon senso altro è la propaganda raffazzonata e i decreti dettati con la ratio di “evitare” non “impedire” i cittadini a non uscire. Uno stato democratico e civile deve poter far fronte ad un’emergenza sanitaria senza spargere il panico tra la popolazione soprattutto con l’uso delle decretazioni poco chiare e che promettono sanzioni pecuniarie elevate e persino il carcere!!!
Non si fa e quando tutto questo sarà finito (ma finirà?) qualcuno ne dovrà rispondere.
Ecco cosa dice Sabino Cassese:
“”«È comprensibile — ma non giustificabile — l’avere scelto la strada sbagliata di creare in fretta e furia un nuovo diritto dell’emergenza sanitaria, uscendo dai binari delle leggi di polizia sanitaria già esistenti, a partire dalle norme della Costituzione sulla profilassi internazionale fino a quelle del Servizio sanitario sulle epidemie e al testo unico delle leggi sanitarie.
Non si comprende, invece, perché i nostri governanti continuino a scrivere proclami così oscuri. L’ultimo decreto del presidente del Consiglio dei ministri, annunciato in televisione la sera del 21 marzo, firmato la sera successiva ed entrato in vigore il giorno dopo, contiene, nella parte dispositiva, 864 parole e ben dieci rinvii ad altri decreti, leggi, ordinanze, codici, protocolli. A Palazzo Chigi pensano che tutti gli italiani siano dotati di una raccolta normativa completa, incluse le ordinanze?»
Sono convinto che se si fosse agito subito con rigore nel sospendere certe attività e nel fare rimanere a casa la gente, salvo stati di necessità, avremmo evitato tante morti, e saremmo usciti prima dalla palude.
Prove scientifiche non ne ho, ma il fatto che al Sud l’epidemia è più contenuta può attribuirsi al fatto che qui le norme restrittive sono state prese per tempo rispetto al Nord, dove sono apparsi i primi focolai, e sono stati presi alla sprovvista .
Detto questo , non nego che s’è fatta una gran confusione e probabilmente ancora se ne farà, con norme enunciate e ritirate, applicate qua si e là no, o semplicemente non fatte rispettare, etc. Sicuramente impreparazione, superficialità, imperizia, ma non volontà di approfittarne per soggiogare la popolazione, come pure è successo in altri Paesi.
Risposta
“non volontà di soggiogare”… anche qui chi ti da questa certezza? E che al sud siano state prese misure preventive prima che al nord mi giunge nuova, forse sono state prese a seguito dell’espandersi di quelle al nord “preso alla sprovvista” solo perché ci siamo lasciati prendere…c’erano tutte le condizioni per prendere serie misure ben prima di quando sono state prese, a buoi scappati.
Cara signora Gazzato, sono d’accordo con lei che certe multe sono assurde.
La dittatura non c’entra niente.
Anche in tempi normali la polizia fa pagare multe assurde.
In questo periodo la situazione inedita e stressante peggiora la situazione.
Il livello di chi multa spesso è terra terra, quando non c’è invece un calcolo economico perverso, come quando mettono gli atovelox a tradimento.
Io non prendevo multe da una quindicina d’anni e l’anno scorso ne ho prese due con l’autovelox, entrambe per essere andato a 70 all’ora in tratti di strade secondarie fuori dall’abitato dove avevano creato tratti con il limite a 50 per chissà quale motivo.
Che ci vogliamo fare? Un po’ le regole sono troppo cautelative, un po’ i controllori sono troppo rigidi …..
A volte si crea un meccanismo psicologico per cui l’obiettivo delle forze di polizia non è più quello di vigilare sulla salute dei cittadini, ma di fare multe.
E più ne fai, più ti dicono bravo.
Siamo fatti così …. Si tende a semplificare e a schematizzare il proprio compito.