Povera Christine! Beh, povera mica tanto, ricca di sicuro, donna di potere che ha ricoperto e ricopre ruoli prestigiosissimi. L’ultimo quello di presidente del BCE. Nientepopodimeno.
Lei farebbe Lallouette da ragazza, ma ha mantenuto il cognome dell’ex marito (anche le donne di potere lo fanno) perché suona meglio: Lagarde. Eh, decisamente più autoritario.
E autoritaria deve essere anzi, certamente, lo è anche lei. Almeno cosi sembra. L’occhiuta e soprattutto nasuta presidente, quella che ha in mano i destini monetari europei, quella che dice che non è li per contenere lo spread (come se parlasse di un pargolo capriccioso), quella che ha preso il posto che doveva essere di Strauss-Khan all’ FMI e c’è rimasta fino a un pugno di giorni fa…insomma si proprio quella donna di potere li.
Bruttina, vagamente walkiria, guarda tutti dall’alto dei suoi 180 centimetri, però, però…tu guarda il destino…si va a trovare in mezzo ad una crisi planetaria, proprio adesso che aveva quasi raggiunto la vetta. E che doveva dare mille dimostrazioni che una donna ce la può fare anche nel ruolo che era dell’amatissimo/odiatissimo Mario Draghi, quello del bazooka, per intenderci. Di lei, ora i maligni dicono che non porta neppure la colt.
E, purtroppo per lei su quella vetta si addensano nubi minacciose.
Alcuni giornali, in questi giorni, hanno diffuso un’ imbarazzante letterina scritta da lei e rinvenuta nei suoi appartamenti e che risale ai tempi dello scandalo dell’uomo d’affari che avrebbe ottenuto finanziamenti statali per vie traverse. Lei al tempo era ministro economico del governo Sarkozy. Un altro gran simpatico. Lei poi venne scagionata del tutto ma quella letterina gira, soprattutto adesso dopo quella sua uscita infelice che ha fatto crollare la Borsa.
Che poi, dicono, quella frase le fosse stata suggerita da una collega tedesca (vatti a fidare) e che lei l’abbia fatta sua perché le sembrava di fare un favore ai tedeschi…dicono, pare, non si sa, voci di corridoio.
In quella lettera, mai datata e pare mai spedita, lei si prostra ai piedi del capo e gli dice, tra le altre cose…”usami per i tuoi scopi”…o giù di li. E allora…apriti cielo.
Una prona ai voleri del capo…dicono sempre i maligni, tutto si spiega…madama la presidente.
Beh, si in effetti, suonerebbe proprio cosi. Ma noi che ne sappiamo?
Ho osservato la foto dei due vicini e ci trovo una discreta somiglianza: il naso è uguale e le rughe sulle guance pure.
E mi sono detta, ma vuoi vedere che sono fratelli! Chissà potrebbe pure essere, non sarebbero neppure i primi a non saperlo neppure loro, ma, forse, lei lo ha intuito o ha fatto ricerche…
Ma, scusate tutta questa cattiveria contro la “povera” Christine, davvero, mi suona un po’, come dire, sospetta… Vuoi vedere che pur di avere la soddisfazione che una donna ( o anche due) di successo vadano a gambe all’aria, i poteri forti (maschili) sono capaci di mandare a gambe all’aria pure l’UE con tutti i suoi miliardi e buoni propositi?
Sarebbe una bella occasione per dire che le donne fanno solo disastri. Ma ci sono troppi interessi in ballo e mandare a gambe all’aria una simile istituzione per un motivo cosi futile sarebbe un disastro…ma no, dai.
Però, a pensare male si fa peccato…ma…con quel che segue.
A me pare che il successo l’avesse già avuto.
Tra capo dell’FMI e della BCE non credo ci fosse una gran differenza.
Se qualcuno la voleva far fuori credo che il motivo possa essere solo politico (era troppo francese) o economico (era contraria all’aumento del deficit).
Non è un caso che anche Strauss Kahn, tedesco francesizzato, fosse stato fatto fuori con uno scandalo per non farlo arrivare a capo del FMI.
Pribabilmente, in quegli ambienti ci sono grossi interessi che si scontrano.
Non mi farei tanti film femministi.
Risposta
no, neppure io mi farei film femministi voleva essere una battuta, però…tanto accanimento per una letterina mai impostata mi pare eccessivo tanto da farmi pensare che se lo stesso messaggio lo avesse scritto un uomo….(mi sa che ne circolano a milioni), non avrebbe suscitato tanto interesse, chissà perché?
E comunque la differenza tra le due cariche io la vedo eccome.
La Lagarde ha avuto il torto di mettere nero su bianco la sua intenzione di mettersi al servizio di Sarkozy (“Utilise-moi” avrebbe scritto, ossia utilizzami, che già suona diverso da usami), uomo di cui ha grande stima e che saluta “Avec mon immense admiration”.
Immagino sia stato un eccesso di zelo per farsi perdonare, magari, qualche errore e il sospetto che remasse contro. La lettera sembra poi che non l’abbia spedita, probabilmente perché la stessa Lagarde avrà capito di averla scritta in un momento di poca serenità.
Credo che l’accanimento della stampa sia dovuto, oltre al fatto che è donna (e quindi ironie su quell’usami), anche per il gusto di montare uno scandalo relativo ad un personaggio di prestigio. Ma, quante persone sono servili coi capi o verso le persone potenti, e anche per molto meno, e nessuno dice niente.
Risposta
mi trovo d’accordo con quanto scritto da Alessandro, si tratta di un documento privato (tra l’altro, pare, mai spedito) usato (questo si) per fini poco nobili e di nessun interesse né politico né tantomeno giudiziario.
Comunque questo è il testo che ho trovato su Le Monde:
“”1) Je suis à tes côtés pour te servir et servir tes projets pour la France.
2) J’ai fait de mon mieux et j’ai pu échouer périodiquement. Je t’en demande pardon.
3) Je n’ai pas d’ambitions politiques personnelles et je n’ai pas le désir de devenir une ambitieuse servile comme nombre de ceux qui t’entourent dont la loyauté est parfois récente et parfois peu durable.
4) Utilise-moi pendant le temps qui te convient et convient à ton action et à ton casting.
5) Si tu m’utilises, j’ai besoin de toi comme guide et comme soutien : sans guide, je risque d’être inefficace, sans soutien je risque d’être peu crédible. Avec mon immense admiration. Christine L. ”
Se vogliamo, l’ultima frase richiama di più un’insicurezza che nella figura della donna di potere Christine Lagarde potrebbe risultare stonata, ma tutti abbiamo le nostre debolezze e comunque ritengo che renderla pubblica per dileggiare chi l’ha scritta sia un inutile e meschino esercizio denigratorio.