Aprite quei portoni

Non so se Salvini sia sincero quando afferma di voler aprire le chiese per Pasqua e quanto sia sincera la sua devozione e la sua religiosità. Ma poco mi interessa.

Non lo conosco personalmente ma da politico ho più volte criticato il suo atteggiamento sfrontato nel baciare il crocefisso o invocare la Madonna dal palco dei suoi comizi. Lo trovo, oltre che di pessimo gusto anche un tantino blasfemo.

Ma le critiche che gli sono già arrivate da più parti per la sua richiesta di aprire le chiese almeno per la santa Pasqua, le trovo strumentali.

A me, francamente importa poco che lo faccia anche solo per attirare l’attenzione su di sé (e la cosa potrebbe anche essere giustificata, dal suo punto di vista, in tempi come questi in cui tutta l’attenzione è rivolta a quel carogna del virus), ma trovo che si potrebbe con le dovute precauzioni accogliere questa richiesta.

Poco persone alla volta, con la maschera, a debita distanza, dovrebbero, a mio parere, poter accedere anche per pochi minuti in una chiesa. Non dico assistere alla messa, no sarebbe troppo disagio anche per chi dovesse “dirigere il traffico”, ma aprire per un tempo determinato, a scaglioni, mantenendo le distanze di sicurezza per permettere ai fedeli di accostarsi anche per pochi minuti all’altare, si. E non solo il giorno id Pasqua e pasquetta ma anche in altri giorni in modo da permettere a tutti di accedervi senza che si formino pericolosi assembramenti.

Anche lo spirito vuole la sua parte, non si vive di solo pane anche se senza si muore, ma soprattutto in questo momento, c’è bisogno, molto bisogno di pane per l’anima e di preghiera sincera e per chi crede sarebbe un grande conforto poterlo fare in quella che è la casa di Dio nella quale Dio stesso non permetterebbe mai che fosse impedito l’ingresso. Neppure in tempi di massima emergenza sanitaria.

 

Questo articolo è stato pubblicato su “Italians” del Corriere della Sera, oggi, 7.4.2020

 

Questa è la risposta di Beppe Severgnini:

 

Un particolare che potrebbe interessare il tonitruante Salvini: tante chiese sono aperte, per alcune ore al giorno. Per saperlo, però, bisogna entrarci.

La Cattedrale di Crema, per esempio. Sta tra casa mia e lo studio, distante duecento metri. Ogni tanto entro: trovo al massimo quattro o cinque persone, distanti tra loro. In questi giorni c’è l’ostensione del Crocifisso ligneo, cui noi cremaschi siamo devoti (ne parlo anche in questo pezzo, del 12 marzo scorso).

Salvini si riferiva forse alle funzioni religiose di Pasqua? In questo caso, le chiese sarebbero affollate; e ovviamente questo va contro le regole attuali.  Per concludere: ho la sensazione che spesso, in Italia, discutiamo animatamente senza chiarire i fatti. Ci interessa solo segnare un punto. In questo, bisogna dire, Matteo S. è un maestro.

 

8 commenti su “Aprite quei portoni”

  1. Io sono ateo, ma, provando a mettermi per un momento nei panni di un religioso praticante, non vedo la differenza tra pregare da soli in casa propria e recarsi a pregare in una chiesa.
    A meno che non vogliamo attribuire un valore concreto di non so quale natura al fatto che tante persone preghino insieme. Una teoria che mi pare attecchisca più negli ambienti dei cultori del paranormale che tra i credenti tradizionali.
    A meno che non attribuiamo un valore concreto di non so quale natura a pratiche come la benedizione, l’uso dell’acqua santa e cose del genere.
    Se non ipotizziamo cose del genere, per me andare in chiesa solo per trovare occasioni di raccoglimento è una pratica che in questo momento non vale la candela.

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    da un non credente non poteva che arrivare questa risposta, nonostante la proposta arrivi da Salvini che lei difende sempre a spada tratta.
    Va bene la laicità dello stato ma lei si rende conto che lo stato sta obbligando i credenti e in Italia sono tanti a restare fuori dalla Casa di di Dio?
    Può farlo per motivi di salute pubblica ma a questo punto scaglionare gli ingressi nei templi della religione cristiana non sarebbe solo una concessione ma la dimostrazione che non siamo in uno stato di polizia simile ad una dittatura.
    E’ la prima nella storia dell’Umanità che non si concede ai fedeli il conforto della propria Fede. Neppure durante le peggiori guerre.

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  2. Non mi pongo il problema se la proposta di Salvini sia sincera o strumentale, è semplicemente una proposta sbagliata.
    A parte che gestire un flusso di fedeli in modo che siano garantite le distanze di sicurezza mi pare problematico, allentare oggi la guardia sulle norme in vigore mi pare inopportuno o addirittura dannoso, ancora non si è raggiunta la fase discendente del contagio, vanificare gli sforzi e i sacrifici fatti finora, mi parrebbe assurdo.
    No, per Pasqua, per chi crede, basta pregare e glorificare Gesù Cristo da casa.

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    bene, allora chiudiamo i supermercati e facciamo con le scorte che abbiamo in casa tutti e se non basta coltiviamo l’insalata nel poggiolo.

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  3. Penso che tutti avremmo voglia di “aperture” e di poter rimettere il naso fuori ,a mio avviso tutti i luoghi ,se non strettamente necessari alla pura sopravvivenza devono restare ancora chiusi visto che il contagio non si è fermato ,anzi .Lo dobbiamo se non per noi stessi a tutte quelle persone ,professionisti della salute,protezione civile ecc che si stanno impegnando per combattere questa guerra e molti a costo della propria vita .La preghiera cattolico o meno che uno sia non ha alcun vincolo o luogo ed ognuno è libero di pregare come e quando vuole .una mia amica mi ha detto ai nostri nonni è stato chiesto di andare in guerra a noi viene chiesto di restare sul divano …

    Risposta

    ok mi avete convinto avete ragione, stiamo a casa e la chiesa può aspettare, lasciamola ben chiusa. Non c’è nessuna dittatura e va tutto ben.
    Ne riparleremo a guerra finita.
    Grazie si può anche sbagliare nella vita.

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  4. ero: le critiche a Salvini sono strumentali. La medesima
    proposta, ma avanzata dal suo “opposto hegeliano” Roberto Saviano,
    avrebbe avuto una ricezione diversa. Vedo però due motivi concreti che
    suggeriscono contro l’apertura regolamentata delle chiese. Il primo è
    che in un paese laico tutte le confessioni hanno pari dignità. Come la
    mettiamo con tutti gli altri luoghi di culto? Specialmente quelli
    frequentati da mussulmani ed ebrei, i quali peraltro richiedono una
    serie di misure di monitoraggio e protezione. E qui veniamo al secondo
    punto, a mio avviso più decisivo. Per permettere l’ingresso ai luoghi di
    culto servirebbe un presidio che garantisca il rispetto delle regole di
    accesso. Ma credo che le nostre forze dell’ordine siano già oltremodo
    assorbite dalla sorveglienza di strade e dei potenziali luoghi di
    aggregazione. Operazioni particolarmente indigeste per chi le svolge, in
    quanto volte a limitare il bisogno di normalità della gente comune. Si
    loda giustamente il sacrificio dei medici, forse qualche parola in più
    andrebbe spesa anche per il fronte della sicurezza, che in questo
    momento è comune con quello della sanità. E se vogliamo fare un appunto
    a Salvini, potremmo chiedergli dove sia finita la felpa della Polizia
    che tanto orgogliosamente indossava quando era alla guida del dicastero
    dell’Interno. Cari saluti da uno splendente e silenzioso
    Baden-Württemberg.

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    Francesco, la ringrazio del suo commento. Sono d’accordo con quello che scrive, in linea generale. Anche su Saviano, non so se abbia o meno commentato l’uscita di Salvini in compenso lo ha fatto Fiorello con “si può pregare anche in bagno” che si commenta da sé.
    Ma le obietto che i supermercati sono spesso affollati anche ora e però tutti seguono le regole emanate dal governo, le farmacie pure e non mi risulta che in nessuno di questi luoghi ci sia nessun tipo di vigilanza da parte delle F.d.O. Colgo l’occasione anch’io per ringraziare tutti gli operatori della sicurezza che in questo periodo sono impegnati per far fronte all’emergenza: credo che quando tutto sarà finito meritino tutti (medici, infermieri, forze dell’Ordine) un encomio solenne e anche un aumento di stipendio, oltre ad aumenti degli organici gravemente ridotti in questi ultimi anni.
    Ma lei mi dirà che sono generi di prima necessità mentre una chiesa non li fornisce ed è giusto. Personalmente ho una mia idea della religione e non frequento le chiese per mia scelta anche se credo. Ma mi sono messa nei panni di chi in questo momento ha bisogno particolare di chiedere una Grazia e lo vorrebbe fare nel luogo deputato e non può attendere che finisca l’emergenza. Lei mi obietterà che può pregare dovunque, si è vero ma a questo proposito le allego il link della storia della Basilica della Salute di Venezia (sono veneziana) che fu eretta per assolvere un ex-voto dei veneziani al tempo della peste.
    https://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_di_Santa_Maria_della_Salute

    Lei mi dirà che sono altri tempi, d’accordo è vero, sono altri tempi, ma il bisogno di “conferire” con l’Ente Supremo c’è anche ora per chi crede e basterebbe aprire anche solo per qualche ora e con le modalità previste per le farmacie. Sono sicura che la gente vi si atterrebbe.
    La saluto e mi auguro che vorrà partecipare ancora anche su altri temi.

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  5. Cara signora Gazzato, io non difendo a spada tratta Salvini.

    L’unica cosa che ho apprezzato di Salvini è stata la posizione ferma e non ipocrita sull’immigrazione e sul diritto dei cittadini a difendersi dai delinquenti.

    E ho trovato deplorevole l’ennesima ingerenza della Magistratura nella politica con il caso Gregoretti, indipendentemente da chi fosse il bersaglio questa volta.
    Tutto il resto, da quota 100 all’aumento dei poteri alle Regioni e compagnia bella, l’ho sempre criticato, anche su questo blog.

    Non sono neppure d’accordo con il suo tentativo di piacere alla Chiesa e ai cattolici, che trovo ingenuo.
    Mi pare chiaro che ormai da molti anni, e specialmente con papa Francesco, il partito di riferimento della Chiesa è il PD e non più la destra.

    Ciò premesso, non mi pare che lei abbia risposto alla mia domanda concreta: che differenza fa pregare in un posto o in un altro? Dio apprezza diversamente le preghiere singole e le preghiere di gruppo?

    Qual’è in valore aggiunto di pregare in una chiesa invece che a casa, e di pregare insieme ad altri? E’ un valore aggiunto sufficiente a giustificare il rischio di aumentare i contagi?
    Da osservare che gli ambienti frequentati da religiosi, conventi e case di riposo, sono tra i principali focolai del Covid, almeno qui nel Lazio.

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    Vuole sapere la differenza? Per quanto mi riguarda nessuna. Non frequento le chiese, almeno non con assiduità e prego per conto mio, però, come può vedere dalla risposta data a Francesco credo che soprattutto in momenti come questi la Casa di Dio debba poter essere accessibile anche solo per pochi minuti e con le dovute precauzioni a chi volesse cercare conforto e raccoglimento, non ho parlato di messe che, al momento sono sconsigliate. Poi, la sua ultima frase, se non la conoscessi abbastanza per escluderlo, suonerebbe un tantino discriminatoria nei confronti dei religiosi che non hanno alcuna colpa di quanto sta succedendo.
    E come potrà leggere dalla risposta che Severgnini mi ha dato oggi e che pubblico sopra, a Crema i fedeli possono entrare con le modalità che non creano alcun pericolo per la diffusione del virus.

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  6. Ringrazio Severgnini per la pubblicazione e per l’informazione. Proverò a spingere il portone della chiesa della mia città per vedere se posso entrarci anche per pochi minuti (con la mascherina o un bel foulard).
    Credevo che in Italia fossero tutti sprangati, mi fa piacere sapere che non è cosi.

    Ps: ho scritto una stupidaggine perché in Veneto non posso andare oltre 200 metri dalla mia abitazione (e la chiesa è più lontana) e non esiste autocertificazione per andare in chiesa.

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  7. Certo che discrimino i religiosi in questa occasione.
    Le persone che hanno deciso di vivere in comunità numerose in ambienti ristretti e di dividere tutto, dalla stanza dove si manìgia a quella dove si prega, sono il paradiso dei virus.

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