Salvini esulta per la presa di pieni poteri di Orban? E che c’è di strano? L’Ungheria non è una democrazia ma si dimostra una dittatura, che un leader “democratico” esulti perché un leader autoritario si conferma tale dovrebbe dar da pensare agli italiani che finora gli hanno dato fiducia.
E’ vero che erano amici anche prima e facevano comunella ma ora dovrebbe risultare più evidente la simpatia per i dittatori del nostro ex ministro dell’interno.
Se cosi non fosse vorrebbe dire che siamo una dittatura travestita da democrazia ma appena sarà possibile “sverstirsi”, togliersi le “mascherine” il nostro metterà a nudo non solo il petto villoso ma ben altro.
E con questo non vorrei deludere le fans (magari qui ne trova pochine), ma le sue “nudità” saranno di carattere ben diverso da una pancia e un sottopancia cadenti e strabordanti anche se mache.
Temo che sotto quel sorriso dentoso ci sia una velleità di pienapotenza che lui stesso medesimo ancora non intuisce appieno.
Anche per vendicarsi dell’allure che Conte ha sparso a piene mani nel mondo anche in questa drammatica circostanza, sempre impeccabile e col ciuffo non più ribelle.
Vorrà ribellarsi allo strapotere mediatico di un premier che ha visto salire la sua popolarità grazie anche proprio a questo flagello e nonostante l’apparente bonaria paciosità attuale nei suoi confronti, appena possibile tirerà fuori gli artigli.
Già sente i bollori della primavera ormai scoppiata che gli stanno facendo brontolare la pancia e non sono brontolii pacifici ma segnali di guerra.
Appena sarà possibile si mostrerà con la sua vera faccia, magari con qualche brufolo dovuto alle scorpacciate di nutella, ma sempre faccia da padano doc è.
E se mi travestissi da cane? Avrei diritto alla mia ora d’aria senza dover rendere conto alle autorità del perché esco, devo uscire e basta! Da cane sarei autorizzata ed esonerata da ogni obbligo.
Buona idea no?
Immagino che stia scherzando.
Io non solo rispetto le regole che sono state date, ma, ragionandoci sopra, faccio di mia iniziativa qualcosa di più, come lavare con acqua e alcole le bottiglie e i barattoli che acquisto al supermercato.
Io ho superato l’atteggiamento giovanile di quando, appena mi davano un ordine, cercavo immediatamenete il modo per aggirarlo.
Quanto al caso Orban, secondo me, merita una riflessione non superficiale.
La democrazia è in crisi, soprattutto a causa del dilagare dell’informazione, e tende a trasformarsi in populismo.
Mi è piaciuto molto il libro di Luca Ricolfi “Sinistra e popolo” dove il sociologo analizza queste derive della società attuale.
Se democrazia significasse che i governi devono fare quello che chiede il popolo, magari interpellato tramite la piattaforma Rousseau o tramite referendum, possiamo dire addio a qualsiasi politica di ampio respiro, a qualsiasi visione strategica, a qualsiasi tentativo serio di gestire il futuro.
Chi governa un Paese non deve fare quello che gli chiede il popolo. Deve essere – con tutti i suoi consiglieri e consulenti – infinitamente più competente e più capace del popolo.
Deve essere come il medico che non dà al paziente la medicina che chiede lui, ma quella che sa che lo farà stare bene.
I governanti devono avere una visione, e devono saper indirizzare e guidare il popolo. E’ questa la valenza corretta del termine “aristocrazia” = governo dei migliori.
Io noto che, al momento, i Paesi meglio governati sono quelli che hanno un leader forte, come la Russia e la Cina. Sono anche quelli che si muovono più saggiamente in campo internazionale. Non sono proprio dittature, ma governi che hanno un mandato forte per decidere.
Orban ha i 2/3 del parlamento dalla sua, e le elezioni sono state regolari. Vuol dire che il popolo è contento del suo governo e pensa che farà gli interessi del Paese.
Probabilmente ai suoi cittadini importa poco se non c’è libertà di stampa come in Italia. I dissidenti sono una minoranza. Il fatto che i magistrati facciano solo i magistrati e gli sia impedito di fare politica come in Italia forse agli ungheresi non dispiace.
Se crediamo nella democrazia bisogna crederci anche quando ci sembra che il popolo apoggi le persone sbagliate. Che diritto abbiamo noi di giudicare il popolo?
Risposta
Lenzini mi pare che lei confonda e non poco la democrazia con la dittatura del leader forte.
Non credo di doverle ricordare che la nostra è una democrazia parlamentare basata sulla carta costituzionale nata dalla Resistenza dopo che un regime (anche questo eletto dal popolo) brutale ha permesso le peggiori infamie e ha portato il nostro paese alla distruzione totale.
E’ il Parlamento (che rappresenta la volontà popolare) che emana le leggi (o in casi eccezionali il governo per decreto) non il popolo. Non ho mai parlato di governi del popolo o di piattaforme fantasiose. Queste le cita lei. A noi cittadini spetta sempre vigilare perché non debba mai più ripetersi che l’Italia cada in mano a gente che vorrebbe sostituirsi alla Costituzione per fare i propri comodi.
Per il resto le ho risposto nel commento precedente.
Mah ….
Qual’è il male minore?
Ce lo dirà il futuro, a consuntivo.
Ogni nazione e ogni periodo storico è un caso a sé e non serve a molto evocare i rischi passati. Il rischi attuali e futuri probabilmente saranno altri. Spesso, per paura di un rischio inesistente immaginato sulla base del passato, alcuni Paesi hanno subito un danno imprevisto.
L’Italia, in questo momento, rischia di finire un un regime autoritario neofascista, o rischia di finire in una condizione di anarchia populista nella quale i governi non hanno il coraggio di decidere niente per paura di perdere consenso? Francamente, io non lo so.
Io penso che la Russia e la Cina, e forse anche l’Ungheria e la Polonia, siano state nazioni fortunate ad aver trovato dei leader come quelli attuali.
Anche se i loro metodi ci fanno storcere la bocca, probabilmente qualsiasi altro governo sarebbe stato meno utile per quei Paesi in questo momento.
Vale di più la libertà di stampa, o un’economia forte che dà benessere ai cittadini?
Non è una domanda retorica. Io non so rispondere, ma penso che dipenda da persona a persona e non ci siano scale di valori universali.
Nel periodo attuale in cui imperversa l’informazione e la disinformazione, e le dinamiche democratiche scivolano nel populisto, credo che anche il nostro modello di democrazia, e relativa Costituzione, andrebbero adeguate ai tempi.
Risposta
Lenzini, ma chi le assicura che nei paesi che lei cita le cose vadano bene come la raccontano? Le dittature nascondono tutto e fanno vedere solo quello che fa comodo al leader forte di turno.
IO mi auguro che la democrazia sopravviva da noi e che la UE non dovrebbe mantenere nell’unione quei paesi che non la attuano ma cacciarli. Perché se basta un virus (per quanto orribile) per distruggere decenni di democrazia mi devono spiegare da dove è uscito e perché e come mai proprio in questo momento di grandi “simpatie” per il populismo e sovranismo in crescita in tutta Europa.
Mi scusi, signora Gazzato, ma io non credo al complottismo.
Il virus è venuto ora per caso. Ne erano venuti altri in passato e altri ne verranno.
Quando capitano disastri del genere c’è chi cerca di cavalcarli in malafede e chi semplicemente riflette serenamente in buona fede su questioni che aveva sempre dato per scontate.
Oggi nella trasmissione di Lucia Annunziata hanno sottolineato che il decreto “Cura Italia” se la dovrà vedere in Parlamento con un migliaio di emendamenti, di cui solo una parte sono presentati dall’opposizione.
Gli altri rappresentano i mal di pancia dei M5S verso il PD e i mal di pancia del PD verso i M5S.
In Consiglio dei ministri hanni concluso un accordo, ma ripromettendosi di presentare le loro riserve mentali in Parlamento.
Il rischio è che la sostanza del decreto cambi, che i tempi si allunghino, e che i cittadini non capiscano cosa li aspetta.
Questo non è accettabile in un momento come questo.
Altri Stati hanno proceduto in maniera molto più veloce e determinata, senza spaccare il capello in 4 e senza sentire tanti pareri in giro.
C’è il tempo per sottilizzare e il tempo per agire.
E nell’azione i Paesi con governi più autoritari ci superano alla grande (e ci metto anche la Francia, senza andare tanto lontano).
Risposta
Lenzini le ricordo che l’Italia è una Repubblica Parlamentare fondata sulla Costituzione nata dalla lotta al nazifascismo.
No pizza e fichi!