Paura

Prove tecniche di dittatura, privare della libertà personale persone trattate come pecoroni perché non hanno la minima cognizione delle basilari norme igieniche ora si esagera. Si esagera perché quando le persone “consigliate” di restare a casa, si sentono agli arresti domiciliari vuole dire che la Paura ha vinto.
E passare dalla Paura alla dittatura è un attimo.
Sappiamo bene che basta iniettare la paura nel cervello di chiunque perché questo abbassi tutte le difese nei riguardi di chi è pronto a limitarne la libertà se non addirittura a privarlo della stessa.
Perché il popolo va “guidato” verso un burrone che contenga le masse e le tenga soggiogate al politico che sembra pensare per il “suo bene”.
Ma il nostro bene è si la salute prima di tutto ma è anche la libertà. E consigliare di seguire delle sacrosante norme igieniche che dovrebbero valere sempre è giustissimo ma troppo spesso si è permesso quello che non si doveva permettere, tipo assembramenti in luoghi dove è successo che la gente si è ammassata ed è finita uccisa perché travolta da chi scappava.
O anche il lassismo verso i nostri amici cani che possono entrare e scrollarsi le pulci sopra il nostro piatto…tutte cose che “prima” erano tollerate o addirittura quasi ben viste.
So di gente che raccoglie la cacca del cane e senza lavarsi le mani prende la tazzina del caffè al bar o la pasta e se la porta tranquillamente alla bocca.
Un popolo maleducato ora viene messo in quarantena.
Passerà certo che passerà ma poi qualcuno pagherà e la pagherà anche cara.
Dovrà pagare.

4 commenti su “Paura”

  1. Occorre forza d’animo e seguire le norme del caso con coscienza. Prima si argina il male, meglio è.
    Di questo avviso non sembra sia stato, almeno finora, il premier britannico Johnson, che non ha preso nessuna misura restrittiva, con lo scopo dichiarato di fare ammalare il 60% dell popolazione.
    Ho visto gli stadi inglesi in occasione della Champions gremiti di tifosi non solo locali ma anche provenienti dai luoghi contaminati. Una follia, mente in tutta Europa venivano chiuse le porte degli stadi.

    Quando gli hanno fatto notare che, con questa strategia geniale, avrebbe potuto condannare 40 mila persone alla morte, credo abbia cambiato parere.
    Unbelivable.
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    est modus in rebus

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  2. Ho l’ impressione che noi italiani siamo un popolo costituito da tanti piccoli popoli con tanti sensi e controsensi a volte tanto uniti a parole e disuniti nei fatti detentori del proverbiò “mal comune mezzo gaudio” e il ben comune? Quanto ci interessa veramente? Cosa siamo veramente disponibili a dare o cambiare per il bene comune che poi pensandoci bene il ritorno al singolo sarebbe scontato .Eppure parliamo e ascoltiamo più volentieri delle “disgrazie nostre e degli altri e quasi mai di ciò che ci rende felici come fosse ,quest’ultima una cosa preziosa da nascondere per paura di perderla .La libertà è sicuramente una cosa preziosa e per tale motivo andrebbe condivisa e utilizzata in modo prioritario per il bene comune e una ridotta libertà individuale temporanea per giustificato motivo a mio parere non rappresenta un diritto costituzionale negato-

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    si forse è proprio cosi, il fatto è che faccio molta difficoltà a sentirmi privata della mia libertà e autonomia di movimento ma cercherò di adeguarmi e domani resterò a casa. Lo farò pensando che sia una cosa utile (anche se la mezz’ora d’aria non si nega neppure ai carcerati).

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  3. Certo, qualcuno pagherà, e qualcuno avrà pagato.
    Forse un intervento più energico all’inizio avrebbe limitato i danni.
    Ma tutti hanno temporeggiato:
    i cinesi nel rivelare subito il propagarsi del virus per non sfigurare; il nostro governo nel sottovalutare inizialmente il pericolo fidando forse nella buona stella; la popolazione restia a seguire le indicazioni degli esperti e quelle tardive del governo.
    Ora porre rimedio sarà molti più difficile e oneroso.

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    tutto giusto. Ora usciamone e poi penseremo, da elettori , a farla pagare a chi ha sbagliato.
    E c’è un solo modo, si vedrà quando, finalmente, potremo votare.

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  4. Nella vita esistono delle priorità
    La prima è la vita stessa.
    In questo momento la libertà è un valore sfizioso e pericoloso.
    Gli antichi romani, nel periodo repubblicano, nominavano un “dictator” nei momenti particolarmente difficili.
    Rinunciavano spontaneamente alla libertà in cambio di più efficienza.
    Lo stesso credo che dobbiamo fare ora noi, come già prima e meglio hanno fatto i cinesi.
    La dittatura è un pericolo remotissimo e prenderlo in considerazione ci fa solo perdere tempo.
    Anche fare prove di dittatura non ci renderà dei cittadini più deboli.
    Oggi la dittatura c’è, e il dittatore è il Covid-19.
    Libertà significa prima di tutto far finire l’epidemia (e gli esperti più seri prevedono che ci vorranno diversi mesi) e restare vivi. Cosa tutt’altro che scontata.

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