Il governo non è sereno per niente.
Renzi minaccia di sfiduciare il ministro Bonafede.
In fede, direi che Renzi è matto. Ma non è una novità. Si mette contro la sua creatura? Ebbene si.
Zingaretti, a chi gli chiede cosa ne pensa, risponde con un laconico: “La risposta è nelle cose”.
In quali cose, Zinga? Le cose di Renzi? Ah, si, quelle cose, cioè le paturnie di Renzi.
Ha le paturnie da quando gli italiani gli hanno bocciato il suo magnifico Referendum. Non gli va giù.
Ora con questa storia della prescrizione, Italia Viva pensa di raggranellare consensi a manetta.
I Cinquestelle cancellandola hanno messo una striminzita bandierina sulla via per Waterloo e lui vuole strappargli pure quella.
Mi secca ammetterlo, ma non ha tutti i torti, non piace neppure a me che la prescrizione sia cancellata. Non può esistere che non ci sia un limite oltre il quale non si possa più venire incriminati per un reato.
I processi rapidi in Italia sono un’utopia, si dovrebbe lavorare su quelli, piuttosto.
Mi secca ammetterlo, ripeto, ma, in linea di principio,(come dicono i benparlati) mi trova d’accordo e me lo segno sul calendario.
Ma per tutto il resto…sta mettendo in scena una pochade degna del peggior teatrino di avanspettacolo della politica nostrana.
–Venghino siori e siore…venite a vedere come ‘sto fusto vi sbatte a terra quel governucolo che, sempre ‘sto fusto aveva fortemente voluto–
L’uomo forte è forte solo se ha il coraggio delle proprie idee ma anche quello di cambiarle in corsa, in bici o in Ferrari, poco importa.
Sempre in corsa è il suo motto perché, lui lo sa bene, chi si ferma è perduto.
E lui a perdere non ci sta proprio.
Renzi ha le cose? Ma no, non scherziamo, qui la cosa è seria… se non fosse tristissima!!!
Bella trovata chiedere la sfiducia di un ministro, così si salvano capre e cavoli, si boccia il governo, ma solo un po’(come la donna incinta appena appena) e si salva la poltrona.
Certo che, tolta la prescrizione, con la durata infinita dei processi, le sentenze decadranno per sfinimento o morte naturale dell’imputato.
Però Bonafede, è davvero in buonafede?
Risposta
In buona fede un grillino convinto? Si la buona fede nel partito, nel mettere una bandierina dell’onestà sul fine pena mai e poi vediamo come finisce, come tutto quello che fanno, dal RdC ai vitalizi…riempirsi la bocca di paroloni altigridanti ma senza una vera idea di quello che fanno. Devono ancoa imparare molto, soprattutto che in politica meno fai e più a lungo ci stai, ma diamogli tempo.
La prescrizione è un falso problema. Ieri sera in TV Carofiglio (se non sbaglio, magistrato e scrittore) diceva che la prescrizione non esiste in nessuno dei Paesi simili al nostro, o esiste solo in misura molto circoscritta.
Siamo tutti d’accordo che il problema non è la prescrizione, ma la durata dei processi. La colpa è della complessità delle procedure giudiziarie, e non certo della carenza di organici.
Per esempio, non è vero che un imputato ha diritto a tre gradi di giudizio a prescindere. Se fosse così vorrebbe dire che la Magistratura è totalmente inaffidabile.
In teoria per fare ricorso in Appello e poi in Cassazione bisogna dimostrare che nel processo precedente sono stati commessi errori procedurali gravi.
Se i magistrati fossero più attenti a non commettere errori (e se i loro errori facessero curriculum) ci sarebbero meno ricorsi e quindi meno processi. Se chi deve ammettere il ricorso fosse più selettivo e accettasse solo i ricorsi veramente motivati, e non praticamente tutti, ci sarebbero meno processi.
Se i giudici fossero più severi riguardo alle richieste di rinvio delle udienze avanzate dagli avvocati ci sarebbero meno udienze e i processi finirebbero prima.
A carattere generale, bisognerebbe introdurre il principio che chi sbaglia, chi dimentica, chi si lascia fregare dalla controparte, paga; magistrato o avvocato che sia, mentre oggi tutti ci provano e non pagano.
Risposta
beh, se ho capito bene lei vorrebbe una giustizia più rapida basata sui “se”. Non credo sia possibile accellerare le procedure basandosi sui se.
I tre gradi di giudizio evidentemente sono necessari per garantire sia l’imputato che la parte lesa.
La macchina della giustizia italiana è complessa e gli errori sono sempre in agguato, purtroppo.
Ma come tutto è perfettibile cosi anche la giustizia umana. La quale però deve sottostare anche alla burocrazia e agli scarsi investimenti fatti per migliorare il suo funzionamento. Se mancano cancellieri, personale amministrativo, uffici, supporti digitali…allora le cose, già di per sé complicate si complicano ulteriormente.
Ma, a mio parere, non si può aspettare tutta la vita per vedersi giudicati e la prescrizione prima o poi deve arrivare. Il giusto processo prevede che abbia un limite temporale oltre il quale diventa persecuzione.
Ormai la politica ha toccato il fondo.
Il governo gialloverde è nato dall’alleanza tra due opposizioni diverse che avevano ottenuto voti grazie a promesse demagogiche e assurde e poi sono stati costretti ad onorarle, cercando nel frattempo di non farsi logorare e di logorare l’alleato.
Il governo giallorosso è nato dall’impossibilità di andare alle urne, ed ha messo insieme la coalizione uscente nelle elezioni del 2018 e il suo principale oppositore.
La lotta è tra i grillini che cercano di mantenere le loro promesse per sopravvivere, e il PD che cerca di recuperare gli elettori passati a suo tempo al M5S dissanguandolo amichevolmente.
Renzi sta cercando con ogni mezzo di rientrare nella scena politica, ma è alle corde e sa che probabilmente non ci riuscirà.
Salvini, visto che dopo l’infelice iniziativa di lasciare il governo, sta perdendo consensi, tenta la carta disperata del processo per rilanciarsi. Se lo assolvono sarà un trionfatore, se lo condannano sarà un martire.
Non si può governare così. E’ una banda di dilettanti allo sbaraglio, e tutti in totale malafede.