I senatori americani, salvando Donald J(offer) Trump dall’impeachment, hanno decretato la fine della Repubblica presidenziale e inaugurato una monarchia assoluta ed assolutoria.
Gli americani hanno preso un grosso granchio e se lo tengono come un unico rappresentante di una specie in via d’estinzione.
E l’America ha messo un grosso punto interrogativo dopo “Great”, il motto caro al presidente : “Make America great again”diventa “Is America still great”?
Ma sono stati coerenti i 53 che hanno salvato Trump, lo avevano detto prima che non sarebbero stati “a fair Jury” e che non siano stati una giuria imparziale ne abbiamo le prove.
Hanno motivato questa decisione in tutti i modi ma non sono riusciti a dire una sola parola definitiva che scagionasse il loro capo (ora re di Z-America) dalle accuse infamanti di abuso di potere e ostruzione al Congresso.
Solo uno, Mitt Romney, si è sentito la coscienza di votare contro Trump considerandolo colpevole di abuso di potere.
Eccolo, lui Mitt, potrebbe essere la tessera che scombina tutto il mosaico. Ma potrebbe anche essere l’unico coraggioso che pagherà per tutti gli altri che si sono assoggettati a baciar la pantofola regale del loro ineffabile leader, diventato ormai il sosia del re di Zamunda.
Solo che re Joffe Joffer ( illustre genitore ne “Il principe cerca moglie”) è più “abbronzato”, più simpatico e, sicuramente molto più democratico.
Eccolo…chi vi ricorda?
Si dice “cane non mangia cane”, no? Ed è ciò che è accaduto puntualmente.
Ora l’America ha il suo Presidente rafforzato, se prima era arrogante, la sarà ancora di più.
Sarà che sentiva già odore di vittoria quando ha presentato il piano di pace per Israele e Palestina che è un modello di arroganza, incompetenza, parzialità, spacciate per volontà di pacificazione. Fatto da lui in combutta con Netanyahu,
Israele s’è fatta un baffo degli accordi di poca di Oslo del 1993, ha seguitato a fondare colonie in territorio palestinese, Trump s’è limitato a ratificare.
Il risultato è che Abu Mazen, sentitosi umiliato nel vedere la proposta di una Palestina ridotta a gruviera, ha rotto con gli Usa e con Israele.
https://www.internazionale.it/opinione/gwynne-dyer/2020/01/30/piano-pace-israele-palestina
RISPOSTA
Nessuna meraviglia, gli arroganti fanno tutto da soli, decidono sulla pelle degli altri e poi spacciano l’arroganza per “accordo tra le parti”.
Trump sapeva che la sfangava anche perché ha impedito che fossero sentiti i testimoni, se li avessere sentiti i suoi accoliti avrebbero avuto qualche difficoltà in più a concervarlo al suo posto.
Una minaccia per il mondo intero
Un bel suggerimento…se Trump lo vede chiede a Melania di spargere petali di rosa al suo passaggio e lei per dispetto dovrebbe spargere bucce di patate o di banane…
Io voglio evidenziare qualche rovescio della medaglia, come mia abitudine.
Più che una vittoria di Trump io vedo il fallimento del partito democratico che ha cercato con un mezzuccio di far fuori un presidente liberamente eletto dal popolo. Ci hanno provato, hanno fatto male i conti, e hanno sbattuto la testa contro il muro.
Spero che lo stesso succeda con Salvini riguardo all’assurda accusa di sequestro di persona. La sinistra italiana se lo merita un boomerang in faccia.
In politica si vince nelle urne, non nei tribunali.
Peraltro, le conseguenze di questi errori tattici sono che probabilmente Trump sarà rieletto e che Salvini aumenterà il suo consenso. Due risultati negativi.
Tutto grazie all’incapacità e al velleitarismo scorretto dei loro avversari.
Che imparino a vincere le elezioni presentandosi in maniera seria e convincente al popolo, e dimostrando che hanno capito cosa interessa veramente ai cittadini, invece di cercare di rovesciare il risultato con trucchi scorretti e cecchinaggio di retroguardia.
Risposta
ma lei sa perché ha avuto l’impeachment?
Da anti-Trump, sono d’accordo con Lenzini. Vivo in USA, ho l’abbonamernto cartaceo al New York Times (violentemente anti-Trump), vivo in mezzo alla gente comune di tutte le tendenze, le razze e religione
Quanto alle ragioni dell’impeachment, sono una emerita bufala. Alla stragrande maggioranza degli americani non gliene frega niente. Anzi, non sanno neppure dove sia l’Ucraina e vorrebbero vedere il Congresso impegnato in argomenti seri che incidono
pesantemente sul bilancio familiare. Uno per tutti : l’esorbitante costo delle medicine e
della sanita’ in genere.
Risposta
dunque agli americani piacciono i furbi? Quelli che tramacciano per arrivare e per restare al potere?
E con un uomo cosi l’America pensa di tornare ad essere Great?
Beh, auguri. Su una cosa Trump ha ragione, disse che se anche la gente lo avesse visto con la pistola fumante nella 5th av. l’avrebbero votato lo stesso.
Un bel successo per un uomo di successo.God bless americans…
Io credo che gli americani, in quanto a “fare il furbo” e in tutto il resto, siano in media come tutti gli altri popoli del mondo, Italia compresa ( e proprio in questo periodo con il goverrno – piaccia o non piaccia- attuale). E con questo commento addizionale e finale, auguro a tutti una buona giornata
Io capisco che le anime buone del Circolo Arci di Vergate sul Membro vorrebbero vedere Donald Trump scappare dalla Casa Bianca inseguito da Gretina e da Barack Obama, ma sarebbe il caso di soffermarsi a ripensare a COSA SONO gli USA, al di fuori dei nostri piissimi desideri.
1) Sono l’unica Nazione moderna nata da un genocidio e cresciuta economicamente sullo schiavismo.
2) Sono una nazione profondamente e ORGOGLIOSAMENTE ignorante, dove a pochi è nota la differenza geografica tra Napoli e Islamabad.
3) sono l’UNICA nazione al mondo ad avere usato, e ripetutamente, armi di distruzione di massa.
4) è l’unica nazione al mondo dove un candidato presidente ha accettato il sostegno di un’ organizzazione a delinquere come il KuKluxKlan senza particolari reazioni di elettori E OPPOSITORI
5) è una nazione che dalla 2a Guerra mondiale, peraltro vinta insieme a TUTTO il mondo contro la piccola Germania, ha iniziati per propri motivi economici guerre di conquista in tutto il mondo, perdendole TUTTE
6) E’ una nazione dove l’avidità di pochi ha precipitato il Paese e i suoi disgraziatissimi alleati in una crisi economica devastante.
eccetera eccetera.
In questo blocco sociale di egoisti, dove il razzismo è regola quotidiana, dove il bianco, il nero, il “latino” sono convinti di essere “meglio” come razza e non come azioni
In questa società senza radici culturali, dove se non appartieni alla minoranza agiata devi aspettare 20 anni per toglieri una cisti, perchè la benzina costa poco ma il medico è proibitivo (vedi Drssa Schiacciabrufoli)
in questa società dove industriali rapinosi hanno distrutto qualunque industria manufatturiera locale, incluse auto e agricoltura, per svenderla ai cinesi
in questo Paese che emerge dall’ attentato delle Torri con la consapevolezza atroce di non essere più, insieme al socio Israele, un faro per il resto del mondo ma IL problema per la pace del mondo
Beh, arriva un burino fascista maschilista che riassume la maggioranza della nazione, che parla con la pancia, che in pochi anni riesce a far diminuire la disoccupazione e risalire i redditi (meno di quanto afferma lui ma certo più di quanto promesso ai fighetti delle università da Obama Santo Subito)
e i democratici pensano di farlo fuori non presentando un programma alternativo realistico e realizzabile, ma contrapponendogli ripetitive inventive pseudo-ambientaliste di una ragazzina con problemi proveniente da una delle Nazioni più stataliste e assistenzialiste del mondo, oppure le nobilissime quanto minoritarie ed elitarie recriminazioni di qualche transgeder di Manhattan o le accuse più vaghe di collaborazione con un nemico che in fondo gli Americani ammirano perchè bullo e macho come loro?
Maddài…
NB NON, ripeto NON sto portando valutazioni di merito o considerazioni etiche. Sto parlando di realismo e di energie disperse dietro cause pochissimo conosciute o condivise in luoghi che non siano Capalbio o un campus del CalTtech.
Sperare o solo pensare di poter portare a giudizio questo Donald Trump in questa America in questo periodo con QUELLE accuse non è ingenuo, è profondamente cretino e irresponsabile. I Dem hanno perso un’ altra grossa fetta di credibilità, e già non è che gliene avanzi. Così si gestiche una riunione in parrocchia, non una campagna politica per la Presidenza.
Risposta
vabbè, ognuno ha le proprie idee…
Comunque, sperando che gli americani non facciano una class action contro tutti questi “complimenti”,non capisco quel… “eddai”. Che forse sono Nancy Pelosi e non me n’ero accorta?
I dem hanno fatto molta confusione certo, ma l’uomo è molto potente e furbo ed è difficile stargli dietro, troppe ne combina.
E poi la procedura d’impeachment non è una barzelletta.
Ripeto la domanda che ho fatto a Lenzini. ma sai perché e di che cosa lo accusano?
O pensate che siano tutti cretini a prescindere?
No, perché Alice, nel paese delle meraviglie si trovava abbastanza bene, ma fino ad un certo punto…
” sai perché e di che cosa lo accusano?”
Certo che sì, e so anche CHI lo accusa e come.
Supponenti stupidaggini elettorali, ecco cosa sono. Fatte ad uso dei propri sostenitori, per far correre brividi virtuosi sotto la giacca Armani di qualche fighissimo Dem in un loft di Washington con a Tesla elettrica ed ecologica da centomila dollari. Sai cosa gliene frega a una madre single nera di Okeefinokee delle mail con l’Ukraina, che non sa nè dov’è ne come si scrive.. Le cavolate di Trump sono tante e immense, ma non le ha fatte da solo e non è andato alla Casa Bianca con un golpe, ma perchè i suoi sostenitori sono tanti e motivati e suoi oppositori sono meno, dispersi, litigiosi ed elitari perditempo ed hanno sia deluso i vecchi elettori che scoraggiato possibili nuovi sostenitori. Obama non ha mantenuto UNA dicesi una delle promesse elettorali, Guantanamo è li che lavora a gonfie vele, i marines sono in giro a far fuori senza motivi concreti civili in tutto il mondo, l’assistenza sanitaria è andata praticamente a schifìo e il suo braccio destro Hillary ha inventato dal nulla l’ISIS, fatto esplodere la Libia e distrutto la Siria, oltre a salvare banche e far sfrattare famiglie. Però Michelle Obama coltiva rapanelli in giardino e preferisce le bietole a pranzo. Oh yeah, diglielo a Detroit davanti alle fabbriche chiuse. Ci vogliono progetti, proposte, condivisibili e SERIE. Donald Trump può dire con orgoglio di aver diminuito la disoccupazione PERCHE’ E’ VERO, non perchè è un furbastro. Durerà poco? può darsi. Sono posti di lavoro miserelli? Verosimile, ma piuttosto che niente è meglio piuttosto.
A questo cingolato pesante i Dem vogliono opporre il sindaco di una minuscola città tutta bianca di chissàdovè che ha come GRANDE e UNICO merito quello di essere gay e sposato con un altro tizio. Negli USA omofobi e bacchettoni.
Posso immaginare già le valanghe di voti e Donald che trema di paura…
Risposta
vedo che la propaganda trumpiana miete molte vittime dentro e fuori dai confini.
Ma non è detto che non abbia un potente altrettanto come lui a contrastarlo e forse non sarà neppure questo un bene per l’America. Ma,come scrivono i cronisti sulla corsa di Bloomberg: “Alla tirannia è sempre preferibile l’oligarchia”.
Se gli americani sceglierano il “meno peggio” lo vedremo, l’uomo è altrettanto potente e i potenti si sa hanno molti mezzi per “comprarsi” la presidenza più ambita al mondo.
Staremo a vedere. Con Trump rieletto l’America e il mondo dovrebbe confontarsi davvero con un dispotico “bugiardo patologico” come lo hanno chiamato in molti e con un personaggio senza scrupoli come ha dimostrato e dimostrano tutte le accuse (fondate) che gli sono state riovlte in questi anni.
La credulità popolare può anche farne un santo ma prima o poi il re resterà nudo e allora chi ora lo vede quello che non è dovrà. purtroppo, fare i conti con l’amara realtà.
A me non piace Trump. Gli ultimi presidenti che ho apprezzato (con riserva) sono stati Bush padre e Clinton.
Però il presidente che ho detestato più di ogni altro è stato quel sepolcro imbiancato di Obama, affiancato come dice Alberto Nencioni da Hillary Clinton.
Un presidente negro e una donna ministro erano il top del politicallì correct, e quei co@@@@@@ della commissione svedese gli hanno dato addirittura il Nobel alle intenzioni.
In realtà è stato il più subdolo guerrafondaio degli ultimi tempi e, a differenza di Trump, non ha neanche fatto gli interessi degli USA.
E’ un problema che riguarda un po’ tutto il mondo, forse legato ai nuovi mezzi di comunicazione o non so cosa: si vince più per i difetti altrui che per le proprie qualità.
Vale per gli USA, ma vale anche per l’Italia.
I governi gialloverde prima e giallorosso ora si spiegano solo con la disperazione degli italiani che non sanno più di chi fidarsi.
Provati i governi di destra di Berlusconi, provati i governi di sinistra, molti hanno preferito provare i nuovi, facendo come i cattivi giocatori di poker che chiedono di cambiare 4 carte sperando che gli entri una configurazione fortunata.
Lo stesso vale per il sindaco di Roma. La Raggi non era nessuno, e ha dimostrato di non essere nessuno nel seguito.
E’ stato il primo sindaco che ha avuto il coraggio di chiudere per mesi delle fermate della metro per fare manutenzione alle scale mobili, invece di pretendere che le ditte appaltatrici lavorassero di notte.
Eppure vinse, perché i suoi avversari erano impresentabili.
Io credo che le opposizioni, in tutto il mondo, dovrebbero tornare alla sana strategia di proporre soluzioni costruttive e tecnicamente sostenibili, invece di cercare con ogni mezzo, a partire dalla complicità della Magistratura, di andare al potere facendo ruzzolare l’avversario.
Alla fine lo favoriscono, e la radicalizzazione della battaglia politica avvelena la società.
Risposta
Lenzini a me francamente non pare che la definizione “un negro e una donna” possano aiutare a svelenire il clima della dialettica politica.
Anzi, ho l’impressione che la rendano ancora più avvelenata.E sembrano, sottolineo “sembrano” la quintessenza della discriminazione. Spero di aver capito male e che lei possa chiarirmi le idee.
E Hillary Clinton è stata potentissimo segretario di stato non certo come Mike Kiss-splippers Pompeo.
In quanto a questo:
“In realtà è stato il più subdolo guerrafondaio degli ultimi tempi e, a differenza di Trump, non ha neanche fatto gli interessi degli USA”.
Anche su questo avrei da ridire, definire “guerrafondaio” Obama è perlomeno azzardato dato che è stato visto da più parti uno che si è tenuto il più lontano possibile dai teatri di guerra. Ma ogni opinione è tale.
Anch’io credo che le opposizioni dovrebbero basarsi sulle “colpe” politiche degli avversari, ma non quando questi commettono dei reati.
Ignorarli sarebbe colpevole quanto se non di più ignorare le mancanze e le inefficenze nel governare.
Lenzini, per lei il “negro” Obama è stato “il più subdolo guerrafondaio degli ultimi tempi”( e il “bianco” Bush jr dove lo mette?) e la commissione svedese che assegna i Nobel, è composta da co@@@@@@ (ha qualcosa contro questa parte anatomica?).
Non le sembra di fare come quelli che al luna park si sfogano a tirare palle contro i fantocci di personaggi famosi?
Elenco i Paesi che sono destabilizzati dalle pressioni e dagli aiuti militari della gestione Obama.
1) Non ha chiuso la guerra in Irak, e ha lasciato che l’ISIS prendesse forza. Stesso stallo inconcludente in Afghanistan.
2) Ha aizzato l’Ucraina contro la Russia per fare dispetto a Putin.
3) Ha fomentato e armato l’opposizione ad Assad in Siria con l’obiettivo di togliere ai russi la basa navale di Tartus ed ha finanziato e armato l’ISIS contro il governo siriano.
4) Ha fomentato le “primavere arabe” mettendo in crisi tutti i governi dell’Africa mediterranea ad eccezione del Marocco.
5) Ha appoggiato la guerra contro la Libia di Sarkozy, che non avrebbe osato muoversi senza l’ok americano.
Mi pare che basti e avanzi.
Buona parte della crisi economica italiana è stata causata dalle iniziative di Obama. Le ditte italiane avevano grossi interessi nei Paesi che Obama ha destabilizzato e hanno perso miliardi e posti di lavoro.
In compenso da questi Paesi sono arrivati – tanto per cambiare soprattutto in Italia – ondate di profughi (di quelli veri).
Senza contare i militari italiani morti nelle cosiddette missioni di pace.
Quanto ai termini “negro” e “donna” usati per Obama e Hillary Clinton, sono ovviamente provocatori. In America i cittadini di origine africana e le donne sono arrivati da tempo ai più alti livelli dell’Amministrazione (vedi Colin Powell, Madeleine Albraight, Nancy Pelosi ecc…).
Un invito, mai superfluo: quando uno indica la luna, meglio guardare la luna che guardare il dito!
Osservavo semplicemente che quel governo era accattivante e partito sotto i migliori auspici, ed è probabilmente anche per questo che si è salvato in buona misura dalla riprovazione generale.
Risposta
Quel suo elenco di “malefatte” di Obama che conclude con “mi pare che basti e avanzi, andrebbero provate. Cosi sono sue illazioni o interpretazioni che però non corrispondono alla realtà. Porti le prove e ne riparliamo.
Intanto però Obama è stato eletto e rieletto senza “aiutini” da parte di russi o ucraini e avrà anche avuto i suoi bravi difetti ma non si può certo paragonare alla figura del misogino intrallazzatore bugiardo seriale che c’è ora al suo posto.
Comunque qui si potreanno trovare considerazioni più vicine alla realtà di quelle che ci propone lei:
https://www.agi.it/estero/cosa_riuscito_a_fare_obama_in_8_anni_di_presidenza-1384168/news/2017-01-1
In quanto a guardare luna e dita…farebbe meglio a dire che la sua è stata un’uscita infelice , chiamare Obama il “presidente negro” secodo lei non è infelice?
E chisseneimporta se è nero? Certe “provocazioni” a mio parere sono indicative di come si possano buttare lì della parole che nonchalance salvo dire che sono “provocazione” e che però sono una spia di come il razzismo e il maschilismo siano più vivi che mai.
PS: visto che il link non si apre posto il seguente, un articolo di Times che termina:
“He was an honorable man”!
Non credo si possa dire altrettato di Trump.
https://time.com/4616866/barack-obama-administration-look-back-history-achievements/
Io non credo che certe parole non si debbano usare. L’importante è non dargli un significato dispregiativo.
Mi viene da pensare alle tante espressioni ipocrite che molti usano per parafrasare o nascondere concetti chiari e semplici della lingua italiana: diversamente abile, operatore ecologico, rom e così via.
Negro è un termine preciso che si può trovare illustrato in tutti i vocabolari. Indica le popolazioni originarie dell’Africa centromeridionale.
Gli indiani sono neri, ma non negri. Se la proprietà (di linguaggio) non è un furto, quando si parla di certe etnie, bisogna usare la parola negro.
Beninteso che i negri sono pari a noi per intelligenza e mediamente superiori a noi nel fisico e nello sport, per non parlare di altre cose; per cui essere definito negro potrebbe benissimo essere preso come un complimento.
In realtà, e qui lancio un’altra provocazione, è proprio chi dice che non si devono usare termini come negro, zingaro, spazzino o handicappato che qualifica questi termini come offensivi e indici di inferiorità.
Risposta
Lenzini, va bene certo, ma l’intenzione è quella che conta e le sai benissimo cosa intendo.
Chiamare qualcuno “zingaro” e “negro”, non è propriamente né educato né corretto perché quel termine, nel tempo ha assunto una connotazione dispregiativa. Già spazzino o handicappato sono diversi e non si possono equiparare, a mio parere agli altri due.
Insomma, le parole hanno un senso e l’ipocrisia, in questo caso, non c’entra.
Vorrei fare anche un’altra considerazione su Trump.
Senza voler mitigare la mia antipatia verso il personaggio, né la mia convinzione che ha danneggiato l’Italia (insieme a tante altre nazioni) a vantaggio degli USA, voglio fare un osservazione fuori dal coro.
Trump è un uomo d’affari spregiudicato e senza scrupoli, ed ha portato il suo stile anche in politica.
Una delle tecniche ch si usano nella trattative commerciali è di esordire con una proposta arrogante e irricevibile. Per esempio voler acquistare un azienda offrendo una cifra irrisoria.
La controparte si indigna e si offende e si arriva quasi alla rottura (importante è il quasi).
Chi ha fatto l’offerta lascia cuocere la controparte nel suo brodo per un po’ e poi rilancia presentando un’offerta ragionevole.
A questo punto la controparte è più disponibile ad accettarla rispetto a quanto avrebbe fatto se fosse stata presentata all’inizio.
Mi pare di riconoscere questa tattica in tre “negoziati” promossi da Trump.
Il primo riguarda la Corea del Nord. Sembrava di essere arrivati a un passo dalla guerra, ma, alla fine, Trump è riuscito nell’impresa che non era riuscita a nessun presidente prima di lui: pacificare le due Coree, e quindi poter ridurre l’impegno militare americano in quell’area.
Il secondo caso è quello dell’Iran. Obama aveva fatto un accordo che, nei fatti, aveva rafforzato l’Iran, che, tranquillo per la non ostilità americana, aveva proseguito per la sua strada, continuando di nascosto a lavorare per sviluppare l’atomica, e cercando di affermare il suo predominio sul Medio Oriente.
Trump è stato particolarmente spregiudicato e senza scrupoli arrivando a ordinare l’assassinio del generale Soleimani. Anche questa volta grandi minacce, rischi di guerra, proclami altisonanti, ma poi tutto si è calmato.
E alla fine il regime degli aiatollah ne è uscito fortemente indebolito, e ridimensionato nelle sue velleità di predominio.
Terzo caso, che non sappiamo come andrà a finire è il piano di pace per la Palestina. Anche in questo caso una prima proposta irricevibile, reazioni indignate e proclami minacciosi.
Staremo a vedere come andrà a finire. Non escluderei (e lo spero proprio) che anche questa volta il cinico “principe” (secondo Machiavelli) riesca a stabilizzare finalmente i rapporti tra Israele e i suoi vicini.
Si accettano scommesse.
Inutile dire che Obama, secondo me, faceva l’esatto contrario: partiva apparentemente con le migliori intenzioni e alla fine si lasciava fregare, o, quanto meno, non portava a casa nessun risultato concreto.