Il 2020 non inizia bene. Anno bisesto, non a caso.
La mossa di Trump potrebbe destabilizzare tutta l’area mediorientale già di per sé molto travagliata.
C’è chi apprezza, però. Sono i classici sparasentenze che non sanno manco di che parlano ma piuttosto che tacere e cercare di capire, sparano crucifere tanto per darsi il solito contegno. Un po’ come quando da adolescenti si fuma la prima sigaretta. Fa tanto “uomo”.
Che Donald Trump sia il peggior presidente Usa mai visto sulla scena, c’è poco da obiettare. Solo chi si atteggia a grande esperto di geopolitica (conoscendo e capendo pochssimo persino di quella nazionale), può vederlo come uno statista compreso ed impegnato a mantenere la pace e la fratellanza tra i popoli. Cosa che risulta sacra alla costituzione americana.
Non è che uno dei peggiori traffichini che siano mai assurti alle glorie della massima carica politica mondiale.
Non che i suoi predecessori si siano fatti mancare niente. No, per carità. Ma lui è il non plus ultra della totale mancanza di saleinzucca minimo richiesto anche per una carica di usciere di un ministero. Con tutto il rispetto per l’usciere.
Come persona è estremamente antipatico, lui, quello che prende le donne per “di là”, lui che paga le sue amanti per non spifferare coi soldi della sua campagna elettorale e per questo fa mandare in galera il suo avvocato, uno dei tanti di cui si circonda da sempre. Uno che dice di mettere i coccodrilli al confine col Messico per non far entrare i migranti.Che divide le famiglie, i figli anche piccoli dai genitori. Lui, che ha dichiarato la guerra dei dazi e sempre lui maggior negazionista del surriscaldamento globale dovuto all’inquinamento.
Ce ne sarebbe abbastanza per definirlo unfit to guide America.
Ma no, dopo aver scavallato il Russiagate, ha in corso una procedura d’ impeachment per aver tramacciato con l’Ucraina per essere aiutato a sconffiggere il suo maggior opponente alle presidenziali di quest’anno in cui potrebbe perdere la poltrona che ormai si è incollata al sempre più mastodontico sedere. Sedere di presidente, of course.
Eppure, anche in Italia trova dei fans e non solo tra la gente comune che non capisce niente di geopolitica e meno ancora di psicologia e parla solo per il gusto, ma anche tra politici di spicco. Uno per tutti: Matteo Salvini il quale non ha perso occasione per esaltarlo nel suo ruolo di cacciatore di “terroristi” del pianeta.
Meglio di lui hanno fatto DiMaio e Conte che hanno usato parole interlocutorie ma di buon senso comune, anzi comunissimo e in parte copiate da quelle del portavoce della UE.
Anche qui il”saleinzucca” dello statista aspirante tale mi sembra carente.
Meglio ha fatto la sua “alleata”Giorgia Meloni (volto dell’anno per il Times, come il generale ucciso in Iraq) che ha detto di fare prudenza e non farla, diciamo cosi, troppo distante dal luogo deputato a raccoglierla. Più o meno. Non proprio cosi ma il succo era questo.
Insomma e anche in totale, gli sparasentenze a raffica trovano in Trump un alleato. Possono sempre dire che sono d’accordo col massimo comune denominatore della massima potenza mondiale.
No pizza e fichi secchi.