Gli episodi sempre più frequenti di antisemitismo, come la recente infame scritta sulla porta di casa del figlio di una ex deportata di Mondovì, i revisionismi storici, i negazionismi che vogliono stendere veli impietosi su un periodo infame della nostra storia: la Shoah con 6 milioni di ebrei sterminati nei lager nazisti, sono la spia di come la nostra società stia andando vero una china pericolosa.
Mentre ci sono ancora in vita persone che testimoniano quel periodo, si cerca di mettere tutti sullo stesso piano, vittime e carnefici, come se la Storia non avesse già emesso la sentenza definitiva : condanna senza se, ma, però ,forse. Nessun grado ulteriore di giudizio, quel periodo rappresenta la disumanità più atroce compiuta contro l’umanità.
E la Giornata della Memoria deve servire proprio a ricordare e a mettere bene in chiaro che non c’è possibilità di appello, ma la condanna deve essere unanime e infinita.
Cercare di far dimenticare o intorbidare le acque, falsare la realtà, è come compiere di nuovo quelle atrocità, non possiamo e non dobbiamo permetterlo.
Intelligente è l’uomo che ha memoria.
Che la coltiva e la cura
Che la semina e innaffia e nutre.
Il mare ha memoria, la terra ha memoria
Il cielo ha memoria.
L’Universo ha memoria.
Se manca la Memoria, l’uomo assomiglia
Alla bestia che agisce d’istinto e uccide.
E dimentica.
La memoria siamo noi, il futuro è la nostra
Memoria.
Le tracce lasciate sulla terra dalla Bestia
Senza Memoria, non si cancellano.
Restano indelebili a testimonianza della
Bestia senza Memoria.
Ricordare è onorare i morti.
Dimenticare è uccidere l’intelligenza.
Mariagrazia mi unisco alla tua appassionata difesa della Memoria, memoria storica in generale, e memoria dell’Olocausto in particolare, una delle pagine più terrificanti delm storia dell’umanità.
Come si sia potuti giungere a un tal punto di follia è tuttora incomprensibile, non esiste ragione che possa spiegarlo.
Forse c’è un meccanismo perverso tale che, il male che in nuce possa allignare in noi, se non controllato, prevalga sul bene e generi altro male, una sorta di reazione a catena, come quella che fa deflagare una bomba atomica.
Quanta gente innocente ha visto troncata la propria vita o quella della propria famiglia, o degli amici, o semplicemente di estranei, in nome di questa perversione che è il razzismo.
Perversione da combattere sempre, in ogni occasione, perché non si debba mai più ripetere.
Tutto giustissimo, così giusto da sembrare ovvio. I campi di sterminio, sia quelli nazisti che quelli cambogiani, più recenti, sono stati una delle pagine più nere e quasi incredibili della storia dell’umanità.
La mia domanda è: c’è veramente qualcuno che nega questa evidenza, oppure se ne parla sempre meno proprio perché ormai siamo tutti d’accordo e abbiamo sviscerato tutti gli aspetti di questa orribile vicenda?
C’è qualche partito italiano che minimizza o nega l'”olocausto”?
Non ho mai sentito nessuno esprimersi in questo senso. Se mi è sfuggito qualcosa, correggetemi.
Fatto è che, dopo 70 anni, visto che nessuno nega l’orrore di questa vicenda, è ragionevole che se ne parli progressivamente sempre meno.
In fondo, è da molto che non si parla più delle persecuzione contro i cristiani attuate ai tempi dell’impero romano.
E neppure dei tanti ghigliottinati senza colpa durante la rivoluzione francese.
E neppure dei tanti milioni di cittadini russi sterminati da Stalin.
E neanche, come accennavo sopra, dei due milioni di cambogiani fatti morire da Pol Pot con metodi abbastanza simili a quelli usati dai nazisti, e in tempi molto più vicini a noi, e successivi all’olocausto e alla sua condanna da parte del mondo civile.
La differenza è che nell’olocausto sono stati coinvolti anche molti italiani, mentre negli altri genocidi l’Italia non c’entra?
E’ una spiegazione ragionevole.
Però, mi chiedo ancora che ragione c’è di insistere sempre di più su questa brutta storia.
Se l’abbiamo capita tutti, che bisogno c’è di spiegarcele di nuovo mille volte?
Quando continui a spiegare all’infinito una cosa a gente che ha già capito, alla fine, si infastidiscono e rischi di ottenere una reazione di insofferenza.
Ce la spiegano di nuovo perché c’è una rinascita preoccupante dell’antisemitismo?
Io non me ne sono mai accorto e lo sento solo dire dai mezzi di informazione.
Sicuramente c’è stata una crescita preoccupante della violenza verbale, degli sfoghi via internet dei mentecatti che prima nessuno ascoltava, e parte di questa violenza stupida è andata a colpire anche gli ebrei, ma si tratta di un effetto mediatico.
Credo che ai cittadini italiani non gliene potrebbe fregare di meno di sapere se un loro vicino, un insegnante, uno scrittore, un collega di lavoro, sia ebreo. A meno che non porti il cilindro e le treccine, neanche lo sanno.
E’ un problema che in Italia non esiste e che qualcuno sta gonfiando in malafede.
RISPOSTA
Io credo che sia lei a non accorgersi del problema. Esiste, ogni giorno ci sono episodi di antisemitismo. La giornata della memoria si celebra il 27 gennaio, l’Olocausto è stato una’infamia che non va dimenticata , ma ne andrebbe promosso lo studio approfondito in tutte le scuole e non solo in questa ricorrenza. Sono consapevole che non ci siamo fatti mancare nulla ma ricordare la Shoah è un modo non solo per onorare i morti ma per far conoscere alle nuove generazioni che razza di bestia l’uomo è stato e potrebbe ancora essere.
Gli unici episodi di antisemitismo di cui sono a conoscenza sono qualche scritta sui muri, e i soliti messaggi di insulti di cui è piena la rete.
Se dovessimo dare ascolto agli imbecilli che scrivono sui muri e a quelli che scrivono insulti sui social o nelle e-mail sarebbe un allarme continuo, perché prendono di mira tutti.
Di fatto c’è che nessun ebreo ha subito azioni concrete, tipo danneggiamenti del negozio, della casa o della macchina. Nessun ebreo è stato aggredito o picchiato.
Le chiacchiere e le scritte sui muri sono un fenomeno irrilevante che colpisce tanto gli ebrei quanto le tifoserie avversarie, i politici e tante altre categorie sociali.
Gli attacchi antisemiti sono una piccolissima minoranza delle scritte aggressive e offensive che si leggono sui muri o sui social.
L’antisemitismo è un espediente politico inventato recentemente dalle sinistre per mettere fuori strada i cittadini con le seguenti associazioni:
1. l’antisemitismo ha fatto parte della politica nazista;
2. il regime fascista italiano, per compiacenza con l’alleato tedesco, l’adottò;
3. se oggi rinasce l’antisemitismo significa che potrebbe rinascere il fascismo;
4. chi è meno lontano oggi dalle idee fasciste sono i partiti di destra;
5. molto probabilmente se rinasce l’antisemitismo questo è imputabile a loro;
6. bisogna distruggere i partiti di destra che potrebbero far rinascere il fascismo.
Se ci ragioniamo un po,’ risulta chiaro quanto sia fragile questo castello di carte e quanto sia anacronistico immaginare che possa tornare il fascismo in una moderna nazione che fa parte dell’UE da 50 anni.
Se per fascismo si intende invece un’altra cosa, come il patriottismo, la priorità all’interesse degli italiani rispetto a quello degli stranieri, la repressione dura della delinquenza, la pretesa che tutti rispettino la legge, allora bisogna aggiornare il vocabolario, perché questo non si chiama fascismo.
Questi sono i diritti fondamentali dei cittadini di uno stato.
RISPOSTA
Ma lei ci è o ci fa?
Ma perché crede che la senatrice Segre abbia avuto bisogno di una scorta? e guardi che lei non si sognava certo di chiederla.
Si comincia con gli insulti, le scritte si muri o sui social e poi non si sa dove si possa andare a finire, la violenza, anche verbale, genera sempre altra violenza di qualasisi tipo e la violenza non è ammesssa in una democrazia.Ho l’impressione che lei, Lenzini, non veda troppe cose. beato lei, ma il non le veda non significa che non esistano e alle Istituzione democratiche spetta il compito di vigilare sempre perché certi periodi della nsotra storia non si riaffaccino magari con persino maggiore virulenza. E spetta anche alla destra moderata vigilare a ché ciò non avvenga.
Lenzini, la storia, come pure le tradizioni, si tramandano anche per via orale, rimangono vive perché si commemorano e se ne discute, si perfezionano perché ci si ragiona e ci si chiede il perché.
Non basta scrivere tutto una sola volta in un bel libro e riporlo nel piano più alto di uno scaffale.
Lei dice cha a parlarne troppo finisce a noia? Io credo che per uno che si stufa cento imparano qualcosa.
D’altro canto tutta la nostra vita è fatta di ricorrenze, basti pensare il susseguirsi del giorno e della notte, i giorni della settimana che scandiscono la nostra vita, il susseguirsi delle stagioni, le festività, le date di nascita, gli eventi tradizionali e infine anche quelli storici.
La destra moderata vigila e come! Mi citi una sola frase negazionista o tendente a minimizzare espressa da un partito di destra.
Non ci nascondiamo dietro un dito!
In questo periodo c’è una ripresa dei partiti di destra.
La sinistra si doveva inventare qualcosa per colpire l’immaginazione dei cittadini in modo da arginare questa tendenza.
Si è inventata l’antisemitismo e le sardine.
E sembra che queste iniziative stiano dando dei frutti.
Lo dice lei stessa che Liliana Segre non aveva chiesto la scorta. E infatti non ne ha bisogno. Gliel’hanno data per drammatizzare la situazione.
Mi sembra tutto molto chiaro e ragionevole.
Quanto alle considerazioni di Alessandro, sono d’accordissimo sul giorno della memoria e sul suo valore per ricordare e sensibilizzare.
Il fatto è che ultimamente stiamo celebrando 365 giorni della memoria all’anno, e questo mi pare eccessivo e strumentale.
RISPOSTA
mi sembra naturale che i politici di spicco e accorti evitino di parlare di certi temi e selo fanno ci vadano coi piedi di pimbo, Ma le allego il primo articolo che mi è capitato tra le mani sul tema, vedrà che non è proprio come lei afferma e non lo scrivo io:
https://www.ilfoglio.it/politica/2019/11/14/news/la-destra-e-i-vuoti-sullantisemitismo-286621/
Che poi lei affermi che hanno dato la scorta a Segre per drammatizzare…ma per favore…ma lo sa chi è l’attuale ministro dell’Interno? Beh si informi se le sfugge, non mi pare proprio anzi per niente una che si presta a simili bassi giochini ( e a differenza del suo predecessore che era continuamente in Tv, a malapena sappiamo chi è).
Vorrei aprire un discorso un po’ più generale. Tenere gli occhi aperti è un nostro diritto e un nostro dovere, ma dovremmo guardare nella direzione giusta e attuale, non nella direzione da cui è venuto il pericolo tanto tempo fa.
Nel dopoguerra abbiamo avuto paura che tornasse il fascismo, e non è tornato. Abbiamo avuto paura che arrivassero i carri armati russi, e non sono arrivati, e la Russia è diventata un elemento stabilizzatore invece che destabilizzante.
In compenso è arrivato l’estremismo islamico di cui nessuno aveva paura e che nessuno aveva previsto.
E’ arrivato il militarismo aggressivo degli USA che ha destabilizzato il Mediterraneo e il Medio Oriente e danneggiato la nostra economia, e abbiamo faticato non poco a rendercene conto.
Sono arrivati milioni di stranieri, in gran parte sconosciuti, che complessivamente impoveriscono il nostro Paese e spediscono miliardi di euro verso i Paesi d’origine invece di spenderli in Italia, e continuiamo a non preoccuparcene.
E ci preoccupiamo invece della nuova versione del “deserto dei tartari” da cui dovrebbero arrivare l’antisemitismo e il neofascismo, ma non arrivano mai …..
RISPOSTA
e mai devono arrivare!
Se lei condivide l’articolo che ha linkato, allora siamo più d’accordo di quanto sembri. L’ho trovato molto serio, equilibrato e concreto. Mi è piaciuto al punto che l’ho scaricato. Non avevo mai pensato all’eventuale coinvolgimento degli stati arabi fondamentalisti e ora ho una visione più completa.
Che i partiti di destra dovrebbero prendere maggiormente le distanze dai loro elettori neofascisti e antisemiti è condivisibile, ma purtroppo, parafrasando ancora Vespasiano, “voti non olent” e non si butta via niente.
Anche i partiti di sinistra ci misero un bel po’ di tempo a prendere le distanze dalle Brigate Rosse, definite “compagni che sbagliano”, e non hanno mai preso veramente le distanze dai centri sociali e dai manifestanti che rompono le vetrine.
Così è la politica. Nelle occasioni ufficiali si condannano certe frange estremiste, e in altre occasioni gli si strizza l’occhio per non perdere voti.
RISPOSTA
Diciamo che lo trovo piuttosto obiettivo, tutto ciò che serve a ridimensonare il dibattito politico e portarlo su basi di buon senso e lontano dagli estremismi, è sempre condivisibile.
Inviai in novembre una lettera a Italians (pubblicata) in cui esprimevo perplessità sul fatto che la sinistra italiana, da sempre vicina all’OLP e critica con il mondo ebraico, oggi si indignasse per la presunta ripresa dell’antisemitismo, che ovviamente imputava alle ideologie di destra, e difendesse la senatrice Liliana Segre contro presunti attacchi da destra.
Recentemente gli stessi ambienti di sinistra hanno denunciato indignati che un recente rapporto dell’Eurispes mostrava in Italia la presenza sconcertante di troppi negazionisti (quasi il 16%) che tendevano a rifiutare o a ridimensionare le persecuzioni contro gli ebrei.
Peccato che non hanno continuato a leggere il rapporto Eurispes che, nel seguito, presentava le percentuali di negazionisti divisi per idee politiche, che sono riassunte di seguito.
Negazionisti di centro sinistra: 23,5%
Negazionisti di centro: 23%
Negazionisti pentastellati: 18,2%
Negazionisti di destra: 8,8%
Forse avrebbero fatto meglio a non citare questo rapporto Eurispes.
Secondo me l’antisemitismo in Italia è una mezza bufala, ma, se esistesse, le statistiche dicono che starebbe a sinistra.
Da sottolineare anche che la Comunità Ebraica non riconosce la distinzione sottile che molti a sinistra fanno tra antisemitismo (ostilità verso la razza ebraica) e antisionismo (ostilità contro lo Stato di Israele). Per gli ebrei e i loro rappresentanti è tutto comunque antisemitismo.
Risposta
conosce quel detto no? La mamma dei cretini è sempre incinta, pare che si attagli per tutte le tendenze. Trasversale…
Lenzini, oltre l’antisemitismo e l’antisionisno, può esistere pure l’antigovernalismo di Israele, in particolare di Netanyahu. È questo che molti di sinistra criticano.
In risposta a Omnibus
Certo che può esistere, ma è ovvio che con il negazionismo rispetto alla shoah (è di questo che parliamo!) la sua argomentazione ci sta come il cavolo a merenda.
Lei, in sostanza, mi sta dicendo che, per reazione all’atteggiamento duro e prepotente di Netanyau, la sinistra italiana, per dispetto, nega lo sterminio nazifascista?
Se vede una logica, in questo, beato lei!
In risposta a Omnibus
Certo che può esistere, ma direi che con il negazionismo rispetto alla shoah (è di questo che stiamo parlando!) la sua argomentazione ci sta come il cavolo a merenda.
Lei, in sostanza, mi sta dicendo che, per reazione all’atteggiamento duro e prepotente di Netanyau verso i palestinesi, la sinistra italiana, per fare dispetto agli ebrei, nega lo sterminio nazifascista?
Certo, di associazioni di idee fatte in maniera superficiale o bislacca oggi ce ne sono un’infinità. Una di più ci può stare.
NdR: ancora una volta ricordo di citare la persona alla quale si risponde, grazie.
“Lei, in sostanza, mi sta dicendo che, per reazione all’atteggiamento duro e prepotente di Netanyau verso i palestinesi, la sinistra italiana, per fare dispetto agli ebrei, nega lo sterminio nazifascista?”
No, Lenzini, io sono stato chiaro, la sua invece è una interpretazione arbitraria di ciò che ho detto, per dirla con le sie parole è “una associazione di idee fatta in maniera superficiale e bislacca”: andar contro la politica del governo Netanyahu, non deve essere confuso per antisemitismo o antisionismo, e neppure c’entra con la negazione dello sterminio nazifascista.
Ora è chiaro?
Caro Omnibus, è chiaro quello che lei voleva dire.
E’ altrettanto chiaro che non è quella la spiegazione del fatto che il 23,5 % di chi nega o ridimensiona la shoah (non stiamo parlando di critiche alla politica di Israele) siano elettori di centrosinistra, il 23% siano di centro, il 18% di M5S e solo l’8,8% di destra.
Quanto alla distinzione tra antisemitismo e antisionismo, provi a parlarne con qualcuno della Comunità Ebraica italiana e vedrà come la pensano loro ….