Di niente, di meno

Che Zingaretti con quell’ aria da prete di campagna voglia prendere i voti, non mi pare strano, ma la notizia che sta in Seminario e che si attacca a San Pastore, mi lascia interdetta.

Ma come? Salvini si attacca ai presepi e ai crocefissi per non parlare della Madre di chi sappiamo e il segretario del PD si attacca a San Pastore? Non si può proprio dire che in Italia non ci sia più religione.

Gli italiani non sanno più a che santo votarsi e politici che fanno? Per i voti chiedono aiuto ai santi.

Va bene, scherzo, questa riunione nell’Abazia per il Pd in procinto di cambiare connotati, è una cosa molto seria.

Franceschini, francescano calzato (bellabarba) ,si inginocchia davanti ai grillini. La spiritualità dell’immagine deve farci riflettere.

Ma, pare che i Cinquestelle non vogliano cedere alle sirene del PD, il quale sarà anche in procinto di darsi una bella rinfrescata, ma anche ripulito,  sempre “il partito di Bibbiano” rimane, non scherziamo.

Ma a quale santo possono votarsi i grillini in un momento cosi critico per la loro sopravvivenza?

A San Giuseppe pare di no.Meno che mai a San Matteo, per carità. San Luigi, poi non ne parliamo, ha i guai suoi.

E allora? Non gli rimane che San Nicola!

Possono fare i ritrosetti fin che gli pare ma questo matrimonio di super convenienza, per loro, ma anche per l’altro “sposo” potrebbe significare molto. Tanto il burrone che gli si è aperto davanti è talmente profondo da non lasciargli molta scelta. O saltare la finestra …

Ma la “minestra” è particolarmente insipida e per niente invitante e non sarà facile mandarla giù. Anche se, il p(i)atto di legislatura è una profferta molto invitante.

Cedere a Franceschini gli costerà molto anzi di più, ma, francamente non vedo quali alternative potrebbero trovare.

A meno che…il 26 Gennaio non succeda il patatrac in Emilia e il Pd perda la regione simbolo.

Salvini non ha mai chiuso del tutto la porta “all’amico” DiMaio. Ci potrebbe essere una riedizione del Giallo-verde?

Mah, ipotesi bislacca, lo riconosco e questa volta la tonalità sarebbe Verde-giallo, ma da come vanno le cose in Italia, ormai, ci si può aspettare di tutto. O di niente e anche di meno.

 

4 commenti su “Di niente, di meno”

  1. A carattere generale, in passato, quando i partiti si sono fusi o hanno costituito coalizioni vincolanti, la somma dei voti è diminuita.
    Comunque, è probabile che, nel caso si uniscano in qualche modo, gli elettori ex PD che erano passati al M5S torneranno al PD, e forse è questo che Zingaretti spera.
    Per quanto riguarda i rapporti con le chiesa, c’è stata un’evoluzione complessa, specialmente dopo Bergoglio.
    Il partito di riferimento della chiesa progressista e del papa stesso, ormai, è il PD.
    Lega e Fratelli d’Italia fanno da riferimento ormai solo alla parte più conservatrice e minoritaria dei fedeli.

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  2. A proposito del ritiro presso l’ex abbazia di S.Pastore, organizzato da Zingaretti, per fare il punto delle situazione politica (o l’esame di coscienza?) con con i parlamentari del Pd, mi è venuto in mente “Todo modo”, il racconto breve di Sciascia, in cui si racconta del ritiro, presso l’eremo di Zafer trasformato in hotel, di personalità di spicco e politici dell DC, allo scopo apparente di prendere parte agli esercizi spirituali, in realtà per stipulare accordi sottobanco, sancire alleanze, consumare vendette:
    Verranno assassinati un politico e un avvocato, mentre il direttore del complesso viene ritrovato cadavere con una pistola accanto, nel bosco vicino. La soluzione c’è, ma non viene rivelata.
    Ovviamente il parallelo sta solo nei locali scelti per i raduni.
    O no?
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    intanto me lo leggerò poi dirò se, eventualmente, il conclave può essere assimilato a questo.
    Intanto anche Zinga ha detto che bisogna rifondare il Pd…dunque abbiamo, la Nuova Lega, il Nuovo Pd, Italia Viva e ora anche DiMaio vuole una nuova cosa grillina…e cioè? Si è già stancato di quella “vecchia”? Perbacco che voglia di novità che gira dalle parti del Parlamento.Ma perché, per fare una cosa del tutto nuova non li mandiamo a casa tutti e li rimpiazziamo con dei robots?
    Ah, dimenticavo, anche dalle parti di Forza Italia stanno cercando cose nuove…dal robivecchi.

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    • Purché non si prenda ad esempio il principe di Salina del Gattopardo: “Cambiare tutto perché non cambi nulla”.
      Però l’idea dei robot non è tanto peregrina, o forse sarebbe meglio un maxicervellone che preveda tutto e disponga tutto.
      Unico baco sarebbe la manutenzione di cui proverbialmente non siamo maestri.

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  3. I cattivi giocatori di poker, se gli sono toccate carte cattive, chiedono di cambiarne 4 su 5 sperando nella fortuna.
    I giocatori bravi fanno delle simulazioni e cambiano solo una o due carte.
    I partiti, le organizzazioni, le metodologie, se non funzionano bene, non vanno cambiati o sostituito al primo intoppo. Prima di cambiare bisogna provare a riparare e migliorare quello che c’è.

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