Donald Trump è un personaggio pericoloso. La sua minaccia di colpire 52 siti iraniani per zittire le proteste dell’Iran dopo l’uccisione del generale Soleimani, è solo una delle tante sbruffonate di un uomo che si crede sopra la Legge.
Questa è una minaccia che travalica tutte le regole internazionali in difesa dei siti culturali, se la mettesse in atto sarebbe un crimine di guerra.
Un vero atto di guerra è stato comandare l’assassinio di un personaggio del calibro di Qassem Soleimani, dalla sua residenza di Mar-al-Lago, con la mazza da golf mano, come se stesse ordinando al maggiordomo di portare il tè.
Un gesto insensato che potrebbe scaraventare il mondo intero in una crisi inimmaginabile. Un atto di guerra perpetrato in splendida solitudine senza passare per il Congresso, come avrebbe dovuto fare.
Ma l’uomo è questo: uno sconsiderato prepotente e facciatosta che le spara molto grosse e pretende che tutti lo applaudano anche quando le sue sparate sono chiaramente una violazione di tutti i trattati internazionali.
Ma non mi stupisce per niente questo suo atteggiamento.
Il “raziocinio” di un simile personaggio è volto solo e soltato al proprio narcisistico vantaggio.
I destini del mondo legati alla carriera turbolenta di un uomo che non si accontenta di aver presieduto la più grande democrazia mondiale, di avere lo scettro del comando dell’esercito più potente al mondo, ma vuole continuare a farlo per i decenni a venire sfidando persino tutte le leggi sulla mortalità dell’essere umano.
Insomma un individuo malato di protagonismo e assolutamente inadeguato non solo to guide America, ma nemmeno una macchinetta dell’autoscontro.
Persino il suo maggiore alleato Boris Johnson non ha potuto fare a meno di dire che non sarà al suo fianco se metterà mai in atto la folle minaccia contro i siti storico culturali dell’Iran.
E meno male.
Un folle alla volta, almeno. Due sarebbe stato davvero troppo.
Sono convinto che Trump con l’attacco al generale iraniano abbia voluto rinfocolare l’odio dell’Iran verso il suo Paese con le prevedibilissime minacce contro l’America .
Tutto ciò per evitare che limpeachment vada a buon fine.
Infatti, chi oserebbe, sotto la minaccia di atti terroristi o l’eventualita di una guerra, imbarcare la propria Nazione in un cambio al vertice?
O semplicemente dare mostra di indebolire il Capo di Stato?
Credo che Trump sia abbastanza cinico di rischiare l’ira degli iraniani, con tutte le conseguenze che ne seguranno, pur di vincere questa battaglia interna al proprio Paese.
RISPOSTA
Lo credo anch’io.