Ancora donne morte ammazzate dai “compagni”.
L’ultima solo in ordine di tempo, ma può essere che mentre scrivo ce ne sia un’altra o più di una che sta subendo violenza e che quella violenza si tramuti in femminicidio.
Ana aveva 30 anni ed era madre di un bambino di 11. L’uomo col quale si accompagnava era sposato ma non ha avuto alcuno scrupolo di metterla incinta e quando lei glielo ha detto, aggiungendo che lo amava e che voleva tenersi il bambino, lui l’ha uccisa.
E’ stato preso solo perché qualcuno lo ha visto mentre l’accoltellava e le immagini sono state riprese casualmente da una telecamera della sua abitazione e lo ha denunciato.
Lui, 50enne, dopo aver ucciso l’amante e nascosta da qualche parte, era tornato alla sua vita normale come se niente fosse.
E poi, una volta portato in caserma ha dovuto confessare davanti all’evidenza.
Ma non gli è bastato massacrarla in quel modo atroce, no, si è difeso dicendo che lei lo ricattava minacciando di rivelare tutto alla moglie.
Ho letto qualche commento sul giornale on line che ne dava notizia e sono rimasta disgustata. C’era chi diceva che lei se l’ era cercata perché avrebbe dovuto lasciare perdere gli uomini delle altre. Era una donna, questa che aveva lasciato questo bel commento.
Sanno essere crudeli, le donne con le altre donne e molto. Non bastasse la crudeltà con la quale l’uomo che fino ad un momento prima diceva di amarla l’ha poi uccisa come un killer spietato.
E’ un orrore che continua e che non può non deve neppure per un minuto farci dimenticare che questo dovrebbe essere un paese civile e che le donne, tutte le donne dovrebbero poter circolare per strada, lavorare, divertirsi, avere relazioni di lunga o breve durate senza dover temere di essere stuprate o assassinate.
Un paese civile non lo può e non lo deve permettere, la politica deve intervenire per cercare di arginare questo delirio in tutti i modi e con tutti i mezzi.
Primo fra tutti l’educazione. Nelle scuole va insegnato il rispetto verso l’altro sempre e comunque e va punita l’arroganza e la prepotenza e alle ragazze va insegnato a difendersi, a percepire anche i più piccoli segnali che potrebbero rivelare che una relazione sta diventando pericolosa.
Purtroppo se non vogliamo che il massacro delle donne continui dobbiamo insegnargli fin da piccole che un uomo qualsiasi anche il più “normale” può diventare un mostro spietato.
Questa è la realtà della quale prima prendiamo tutti atto e prima, forse, riusciremo a trovare il modo di modificarla.