Povera Venezia
Leggeremo e ascolteremo di tutto da tutti, nelle prossime ore: dichiarazioni, proclami, inutile cordoglio, scempiaggini tecniche, accuse e scuse, piagnucolii assortiti. Vorrei dire solo quanto mi dispiace, e ricordare quello che di Venezia disse il mio maestro Indro Montanelli, con sarcasmo e molta tristezza, dopo essersi tanto battuto per la città:
«Come scrissi in tempi lontani, e come ormai mi sono stancato di ripetere, Venezia non aveva, per restare Venezia, che una scelta: mettersi sotto la sovranità ed il patronato dell’Onu per riceverne il trattamento, che certamente le sarebbe stato accordato, dovuto al più prezioso diadema di una civiltà non italiana, quale la Serenissima mai fu né mai si sentì, ma europea e cristiana, intesa unicamente alla conservazione di se stessa, quale tutto il mondo civile la vorrebbe».
La vicenda del Mose – anch’io, una decina di anni fa, sono stato portato a vederlo, come se si trattasse di un’opera pronta all’inaugurazione – nelle prossime ore aggiungerà amarezza all’amarezza: tutti diranno che la colpa è di qualcun altro. Come sempre in Italia.
Pubblicato oggi su Italians del Corriere della Sera con la risposta di Beppe Severgnini.
Montanelli, anche in questo caso, aveva proprio ragione. Peccato che nessuno abbia seguito il suo consiglio.
E ha ragione anche Severgnini: “tutti diranno che è colpa di qualcun altro”….tipico!
Denuncia appassionata e soprattutto veritiera, piange il cuore a vedere un gioiello come Venezia sommerso dall’acqua marina. In quasi un ventennio non si è riusciti a completare un’opera che a conti fatti costerà otto milioni di euro, è una vergogna e un’infamia che grida vendetta.
Si resta poi sconcertati a sentire parlare di “pittime” e di “veneziani che non avrebbero a cuore la città”. Parole ciniche che per fortuna non scalfiscono la solidarietà espressa da tanti altri.
RISPOSTA
la “pittima” era uno che si occupava di recuperare i crediti e per questo è diventato una figura retorica. Si dice una pittima di chi ti sta sullo stomaco, di una persona antipatica, molesta, fastidiosa, appunto una pittima. Da noi in Veneto è un’espressione molto usata proprio a questo fine.
Si dice anche “non fare la pittima”
guardateli qui, alla posa della prima pietra del MOSE, come erano belli…