Verona chieda scusa!

La rozza manifestazione di razzismo di alcuni tifosi della squadra di Verona nei confornti di Mario Balotelli, non disturba di un pelo Salvini, anzi, dice, è l’ultimo dei suoi problemi.
Ci credo, è sincero, non gliene importa un fico secco.
Anzi, quasi quasi li difenderebbe quelli che sugli spalti facevano buuu e imitavano le scimmie indirizzando le loro “goliardate” verso il giocatore di colore.
Lo ritiene persino troppo “sensibile” e permaloso e lo mette in fondo ma proprio in fondo della sua agenda, sulla quale spiccano i 20mila che rischiano il posto all’Ilva.
Bene, bravo, bis!

Quando lui era vicepremier assieme al suo ex amico DiMaio, non sembrava tanto preoccupato di come venivano condotte le trattative per la vendita della grossa impresa siderurgica tarantina, ora che è all’opposizione è diventata il suo primo problema.
Giusto! Ma come cambiano le prospettive.

L’episodio di razzismo a Verona (l’ennesimo) è una delle tante occasioni perse dalla politica per dimostrarsi compatta su come si deve agire in questi casi: vanno in ordine sparso, come sempre.
Sono d’accordo con Milena Bartolini che ha detto che bisognerebbe fermare le partite in questi casi.

Si e sarei ancora più severa, farei saltare un giro alla squadra.
Perché non si ripetano questi vergognosi episodi, perché sono semplicemente vergognosi sintomo della vergognosa dabbenaggine di chi permette che queste cose avvengano ancora nel terzo millennio e si gira dall’altra parte.
Razzismo, si e anche rozzismo, del peggiore che in questo caso investe il mondo del cialcio ma che sta crescendo in molti altri settori.
Ha ragione Supermario ad essere indignato e arrabbiato.
E secondo me non dovrebbe essere considerato italiano “del tutto” chiunque non rispetta le differenze di colore, culturali o religiose, non chi si trova ad avere una pigmentazione diversa dagli altri.

Verona ammetta che si è trattato di razzismo dei peggiori e chieda scusa, subito e senza se o ma.

1 commento su “Verona chieda scusa!”

  1. Razzismo, rozzismo e, aggiungo io, cretinismo, perché chi si comporta così è cretino, rientra perfettamente nel terzo criterio di stupidità, enunciato da Carlo Cipolla: Cretino è colui che fa il danno del prossimo senza trarne alcun vantaggio.
    Questi tifosi che si divertono a deridere un uomo di pella scura, sanno benissimo che poi la curva verrà chiusa per una o due “giornate”, sanno che se vengono beccati , rischiano il daspo, sanno che l’opinione pubblica prevalente li condanna.
    Ma loro, vanno dritto per la loro strada, non solo danneggiano la vittima designata, senza trarne vantaggio -quindi cretini- ma perseguono anche il loro danno -quindi cretini due volte.
    E siccome non c’è due senza tre, un “cretini” ce l’aggiungo io: ecco prendetelo, è pur in omaggio.

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