Le persone moleste sono dovunque.
Di questi tempi si trovano dappertutto e molto sull’web.Ogni occasione è buona per importunare il prossimo. Credo si tratti di una patologia grave e colpisce indistintamente sia gli uomini che le donne.
Sono tempi duri, la concorrenza è massiccia in tutti i campi.Bisogna prevalere sugli altri. Ad ogni costo. Ed ecco come si diventa molesti e molestatori (o trici): pensando che rompendo le scatole a tutti e soprattutto a quelli che sembrano facili bersagli, si possa riempire dei vuoti interiori o addirittura liberarsi dalle frustrazioni.
Facile bersaglio sono in genere le donne. Perchè?Ma perché sono sempre la parte più debole della società, nonostante le tante “conquiste”, sono l’anello debole della catena e spesso si “rompono”.
E allora diventano soggetti da infastidire, tanto loro, le donne, molte donne, difficilmente reagiscono con la stessa violenza con la quale reagirebbe un uomo, con la stessa baldanza e con la stessa arroganza.
Un esempio? Guardate la sfida all’ok corallo (delle moeche), dei due Mattei, ieri sera da Vespa. Si sono punzecchiati ma mica poi tanto, anzi, direi, per il poco che ho visto, che si sono solo autocompiaciuti di essere insieme davanti al “Re” della tivvù che li interrogava come se fossero davvero due politici di calibro.
Ma poi, appena finita la (finta) tenzone, dietro le quinte, si sono stretti la mano e magari anche augurati di ritrovarsi davanti ad un fumante piatto di spaghetti alla puttanesca in quel ristorantino…”sai Matteo,si Matteo, ciao Matteo, ciao Matteo”…alla prossima, Matteoooo.
Che manfrinari!
Ecco, gli uomini con gli altri uomini, in genere, si appoggiano anche quando si odiano.
Le donne no. Per le donne è tutta un’altra storia.
E un duello televisivo come quello andato in onda su Porta a Porta(dove entrambi hanno portato solo il proprio narcisismo) non sarebbe neppure pensabile.
Ma torniamo ai molesti veri.
Si trovano dovunque e sono facilmente riconoscibili: sono indisponenti. Irascibili, arroganti, imprevedibili, ma sempre sotto una veste gentile, affabile accomodante quasi conciliante ma poi… hanno sempre ragione e guai però a riconoscerlo, ti direbbero che lo fai solo per tagliare corto.
Se gli dici “va bene, hai ragione”, ti rispondono che non è quella la risposta esatta.
Perchè i molesti pretendono che tu risponda in base alle loro aspettative.
Che non vengono e non verranno mai esaudite perché l’asticella viene sempre alzata.
Inutile dire che se si tratta di un compagno è meglio perderlo che trovarlo. ma si può anche trattare di un capo o di un amico occasionale, una persona che si incontra per caso e con la quale si scambiano alcune battute solo per educazione ma che poi ti puoi ritrovare quando meno te lo aspetti ad ogni angolo di strada.
“Passavo per caso”, ti dicono se ti vedono stupita di trovarli li.
Si, per caso. Studiano gli orari, si appostano e poi girano tre volte l’isolato fino a che non spunti e con l’aria indfferente te li ritrovi a salutarti come se niente fosse.
Bisognerebbe imparare a mandarli al diavolo prima che diventino veri e propri stalker o prima che il solo fatto che li saluti, magari con un sorriso, possa fargli immaginare chissà quali sviluppi.
Ma non è cosi facile perché vorrebbe dire precludersi la possibilità di avere un minimo di vita sociale solo per non incorrere nella possibilità di incontrare un molestatore.
Bisogna stare molto attenti perché basta una sola mossa sbagliata ed il molestatore è pronto a saltarti alla giugulare.
E allora potrebbe inventarsi qualsiasi cosa e persino diventare pericoloso. Sparlare di te in tutte le occasioni possibili, spettegolare su di te, arrivare e persino ad inventarsi storie fantastiche che ti mettono in catttiva luce e può succedere in qualsiasi momento ed in qualsiasi ambiente.
Perché il molesto ( la molesta) ha una personalità fragile ed infantile e non tollera che gli si possa dire un no qualsivogliaanche seguito da un grazie.
In genere è un perfezionista che ha un esagerato concetto di sé e il rifiuto lo manda in tilt.
Non può darsi in natura che una persona non riconosca le sue doti che sono largamente riconosciute universalmente e più ti mostri indifferente alle sue manifestazioni che somigliano spesso ai capricci dei bambini e più si impunta a perseguitarti in tutti i modi possibili ed impossibili.
Ne ho conosciuto qualcuno/a e posso dire che è un’esperienza a volte molto inquietante e in certi casi persino limitante della libertà personale o in alcuni casi e non parlo di me, addirittura devastante.
Ma io, almeno sinora, sono sempre riuscita a seminarli. Ma non abbasso mai la guardia, potrei ritrovarmeli davanti quando meno me l’aspetto e allora ho un metodo infallibile: meno, come dicheno a Roma e di brutto anche.
Occhio!