Diceva il filosofo: “vivi nascosto”.
Che fosse frutto di meditazione personale riguardante le propria vita o dell’osservare le vicende umane, non si può non dire che avesse una parte di ragione.
Perché vivere nascosti serve a difenderci dalle delusioni. Ci sono giovani che non escono dalla propria stanza per mesi a volte per anni e che sembrano avere in tutto e per tutto preso lezione da Epicuro.
Ma inconsapevolmente perché la filosofia non è materia di studio cosi diffusa tra i giovani che ormai puntano ad una cultura da Wikipedia, superficale e distratta. Non per tutti è cosi, ovvio, c’è chi approfondisce, ma per la maggior parte dei giovani anche solo la lettura di un quotidiano sembra essere una fatica insormontabile.
Tutto li annoia. La politica è troppo “sporca”, con la cultura “non si mangia” e dunque perché passare il tempo sui libri?A che scopo? Se poi quando ti presenti per un lavoro la prima cosa che ti dicono è che devi essere uno che si adatta a qualsiasi cosa: orari indecenti, ferie e malattie nisba, paga bassa o quasi inesistente.
Il lavoro è cosi, in Italia: una lotteria che vinci se ti impegni a farti raccomandare da chi conta oppure se ti adatti a quello che offre il mercato: cioè lavoretti precari sempre sul filo del messaggino che ti dice se devi vivere o morire.
Vale per tutti, uomini o donne (e non solo giovani) ma per le donne vale un po’ di più. La (improbabile) maternità le penalizza sia che siano single o che dichiarino un compagno.Vengono mobbizzate dal primo giorno e messe sull’avviso: se sgarri o se resti incinta ti licenzio! Se poi hai già un figlio, non se ne parla proprio, sei la prima a essere presa a calci nel caso le cose non andassero benissimo.
Il mondo è una delusione costante, la vita è una lotteria nella quale vincono i furbi, gli intrallazzatori, gli ipocriti, quelli che sanno stare a galla sempre guardando al proprio interesse e, se possibile, facendo la guerra a tutti quelli che possono dargli fastidio.
E’ una lotta costante e sempre più serrata, una guerra mai dichiarata ma che va avanti anche in tempo di pace che pace, vera, non è e non sarà mai. Le diseguaglianze sociali anche in questi nostri tempi “democratici”, salgono di giorno in giorno.
E, a farne le spese, sono sempre i più deboli, naturalmente. E possono cambiare tutti i governi ma non cambia mai niente, l’ingiustizia sociale e la disparità di trattamento tra chi avrebbe uguali diritti, è sempre più evidente.
Non facciamoci illusioni, non cambierà, l’Italia, purtroppo è destinata ad un declino lento ma inesorabile.
Le destre stanno prendendo il sopravvento e continuerà questo trend fino a che ci ritroveremo con al governo la Lega assieme ai due che finiscono in “oni” e non ce li toglieremo dai ….”oni”, per molto tempo.
In democrazia governa chi vince le elezioni, è vero e dobbiamo farcene una ragione.
Destra o sinistra purchè dentro le regole costituzionali. Ma il problema è che in Italia sta crescendo la cultura dell’incultura, del meglio ignoranti ma furbi che colti ma miserabili.
E’ questa la vera fregatura: essere ignoranti non è una colpa ma quando è il potere a volerci ignoranti è una colpa non voler uscire dall’ignoranza.
E non vale solo per l’Italia ma per il mondo intero, la tendenza è quella di favorire i ricchi i prepotenti i falsi gli ipocriti e mandare avanti sempre e comunque chi predica bene e razzola malissimo.
La povera ragazza vietnamita che cercava “fortuna” in Europa e che è morta soffocata nella pancia di quel maledetto camion che lei, assieme ad altri, aveva visto come la salvezza, se ne stava nascosta li dentro perché altrimenti non avrebbe potuto sperare in un altro futuro, ma ora che non ce l’ha più il futuro di lei rimane quell’ultimo messaggio alla madre dove le dice che le vuole bene e che sta morendo.
Solo per questo la terra avrebbe meritato di essere centrata in pieno dal meteorite che ci ha solo appena sfiorato.
Vero ciò che ha scritto.
Nel mondo “buoni” e “cattivi” sono mescolati, proprio come viene narrato nella evangelica parabola del buon grano e la zizzania.
Si tratta, a mio avviso, di sapere in che percentuali sono sparsi sul terreno del mondo cereali ed erbacce.
Vi sono, difatti, delle società nelle quali sussiste un 70% di grano e un 30% di zizzania.
Si può affermare senz’altro che li’ le cose vadano un po’ meglio che in altre dove accade l’inverso o, peggio ancora, il 90% è zizzania e il 10% grano.
I poveri “cereali” passano davvero i guai in un simile ambiente zizzanesco.
Si prendano, ad esempio, Paesi come il Venezuela, il Cile, l’Argentina…e tanti altri dove abbondano ricchezze minerali, potenzialità umane, vastità di territorio…
Tutte comunità umane dove, per logica, dovrebbe sussistere benessere, giustizia sociale ecc. grazie proprio alle loro disponibilita’ naturali ed invece… sono Paesi poveri in canna in cui la svalutazione monetaria, il malgoverno, la criminalità e quant’altro di negativo la fanno da padroni e il popolo, sofferente, è in diuturnamente lotta.
Società che, per un verso o per l’altro, sono, purtroppo, bacate.
L’Italia, sotto certi aspetti, appartiene a quella categoria di Stati, come citato, molto comuni nell’ America Latina o nel Terzo Mondo, dove qualsiasi sistema o forma di governo si adotti (monarchia, dittatura, repubblica, presidenzialismo, ecc.) non si riesce di metter su una nazione ed una collettività organizzata e funzionale.
Come già ebbi a citare, indicando l’ Italia, scopriamo che noi, sia con la monarchia sabauda dopo l’unità politica del Paese, sia con la dittatura fascista, sia con la attuale, democratica, liberale e ultrapermissiva repubblica, non siamo mai riusciti a divenire un nazione seria, organizzata, stimata e con voce in capitolo nei consessi mondiali e continentali.
La Svizzera, invece, tanto per fare un esempio, pur essendo un piccolo Paese, senza sbocchi al mare e coperto per tre quarti da montagne, ha saputo, nel tempo, metter su una società ordinata, rispettosa dell’ambiente (ai bambini si insegna a tenere le Alpi pulite) e…onesta nel suo complesso (si rispetta il proprio turno nelle attese, non si fa casino oltre certe ore…ecc.).
Sicuramente anche là ci saranno dei disonesti e dei balordi ma la percentuale, come ho su evidenziato, è in minor percentuale che da noi, in Italia.
Se poi scendiamo nella graduatoria allora troviamo altri mondi, altri ambienti, ancor più infernali del nostro da cui tanti disperati fuggono.
Certo, questo mondo in cui viviamo non è certo il Regno dei cieli (se lo fosse non avrebbe senso quello ultraterreno) e la sofferenza, sotto molteplici aspetti c’è.
L’uomo, però, se vuole, può rendere meno penoso questo soggiorno terreno sforzandosi di essere meno egoista, più onesto e meno menefreghista.