Beppe Grillo…chi è costui?
Un saltimbanco che è arrivato a mettere assieme un partito e questo partito è arrivato ad essere maggioranza di governo.
Buffonescamente maggioranza.
Si definivano l’anticasta e sono diventati Casta con la c maiuscola.
Cinquestelle… Gli astri più luminosi del firmamento politico, quelli che non devevano chiedere mai e allearsi mai con nessuno perché troppo contaminati e contaminanti, ora hanno buttato al vento tutti i loro pregiudizi e si sono perfettamente adattati al’ambiente.
Quasi mimetizzati.
Portavano la mimetica da combattimento ed ora sono tutti in doppio o triplo petto a dire esattamente le stesse cose che prima contestavano ai politici in massa.
Ora ne hanno trovato che possono anche andare bene per fare alleanze governative e il range è piuttosto vasto: si passa dall’estrema destra di Salvini alla sinistra (?) del Pd e le sue varie ramificazioni.
Normale? Si normale nella totale anomalia. E ne sono persino fieri.
Hanno conquistato il palazzo che vogliamo di più? E se per farlo hanno dovuto cedere alle sirene degli sporchi brutti e cattivoni che hanno spernacchiato fino a dieci minuti prima, che fa?
Beppe Grillo ogni tanto sproloquia ancora da qualche pulpito, tanto per non perdere il ritmo. Come quello dell’altro giorno alla festa del decennio del Movimento.
Ha detto varie corbellerie ma la più grossa è quella di non fare più votare gli anziani.
Ma che cosa votano a fare se non hanno futuro? Vanno solo ad influenzare le scelte della politica che dovrebbe essere youth oriented, cioè orientata verso i giovani che sono la speranza per l’avvenire.
Certo, si comincia dagli anziani per poi passare alle donne,tanto che le facciamo votare a fare le donne?
Ma che capiscono quelle di politica?
Eppure ce ne sono donne di spicco nel movimento, una per esempio è Ragginia Virgi sindaca di Roma. Una che è salita al Campidoglio sulla ramazza e poi l’ha mollata in un angolo e si è messa a limarsi le unghie. E la città è sporca come non lo è mai stata.
Ma poi abbiamo anche Roberta Lombardi. Quella che assieme a Crimi disse al povero Bersani: “Mi pare di stare a Ballarò”, dandogli chiaramente un doloroso calcio nel sedere.
Non era ancora tempo di cambiare pelle e di mostrarsi con quella vera. Ora Roberta va in televisione truccatissima e levigata, vestita e calzata come una star e guarda tutti da sotto in sù con l’occhio smaliziato di chi è arrivato e da una posizione preminente si può permettere di sparare le più grosse banalità, tanto nessuno oserebbe mai contestarla ora che il suo partito è al governo ed ha intenzione di restarci aggrappato anche al suedtirolervolkspartei.
E poi?
Si, poi non facciamo più votare chi non ha almeno una diploma, poi una laurea breve, poi una laurea e un master…e cosi via, fino ad arrivare ad una grande svolta innovatrice e rivoluzionaria…l’aristocrazia a cinquestelle superlusso.
Secondo me bisognerebbe attuare una radicale riforma della nostra Costituzione. Una riforma non come quella pensata da Renzi, che, sostanzialmente ritoccava qualcosa qua e là ma lasciava tutto come prima e dicendo agli Italiani (che infatti gliela hanno bocciata): “prendere o lasciare”. Gli Italiani gliela hanno lasciata.
La vera rivoluzione sarebbe, fra le altre:
cancellare il non vincolo di mandato: non è possibile che un cittadino voti tizio del partito X perché ne condivide il programma e poi tizio, una volta conquistato il seggio, ha facoltà di transitare al partito Y, antitesi di X, e sballare, oltre che gli equilibri parlamentari, anche le idee.
E’ come se io votassi, ad esempio, la signora Gazzato perché ella propone, in campagna elettorale, la abolizione totale delle sigarette e del fumo ma poi, una volta eletta, la signora cambia idea e si accorda con la Philips Morris per incrementare l’esatto contrario!!!
Se un deputato non condivide più il programma del suo partito, in corso di legislatura, ha il dovere obbligo di dimettersi e di ricandidarsi, alle successive elezioni, con un’altra formazione politica o fondare un suo partito.
La assurdità di quanto ho esposto la osserviamo proprio in questi giorni: Renzi, ad esempio, fu votato senatore nelle liste PD; oggi, sempre mantenendo intatti i suoi privilegi e carica senatoriale, si stacca dal PD e va, con altri “onorevoli”, a creare un altro gruppo. Mica pensa di dimettersi e di ripresentarsi alle prossime consultazioni con un nuovo partito!!!
Manco a pensarlo!!
E gli elettori che lo elessero come candidato PD?
Stessa cosa fu con Alfano, con la Lorenzin, tutti eletti dai “gonzi cittadini” del centrodestra per attuare quel programma salvo vederseli poi transitare, con non chalance nella fila avversarie…via dicendo.
A questo punto il cittadino perché deve votare quando poi tutto si decide nel “palazzo”?
Prendiamo ad esempio il governo:
Conte non è stato votato da nessuno, eppure è addirittura Presidente del Consiglio!
Anche Renzi, all’epoca, divenne Capo dell’ esecutivo senza aver avuto nessun consenso popolare.
Stessa cosa per Monti.
E’ normale tutto ciò? È democrazia?
Il Presidente della Repubblica, potenzialmente, potrebbe chiamare anche mio nonno a formare un governo, oppure affacciarsi dalle finestre del Quirinale e far salire il primo maggiorenne italiano che passa.
L’importante è che poi quell’assemblaggio di ministri che l’incaricato mette su riceva il beneplacito parlamentare.
Si rifletta un attimo: e’ normale è razionale, soprattutto è demicratico ciò?
In buona sostanza da noi la Costituzione rende tutto possibile fuorché tra le tante altre cose, un sistema politico davvero funzionante, democratico e trasparente.
La chiudo qui anche se, sul tema, ci sarebbero da riempire pagine e pagine.
Cordiali salutile.
RISPOSTA
sono d’accordo su molte cose ma il “non vincolo di mandato”, a mio parere, sarebbe una limitazione della libertà individuale e andrebbe contro la Costituzione improntata sulla libertà di opinione e di pensiero.
E l’opinione per essere libera deve poter essere cambiata anche per non diventare troppo “dipendenti” dagli umori dei capi di partito.
Ciò non toglie che lei abbia ragione quando dice che di questa libertà a volte si abusa e i casi che ha fatto ne sono un esempio evidente.
La Costituzione, secondo me, va rivisitata, radicalmente, in diversi punti.
Uno sarebbe quello di impedire che una persona, o più persone (le tanto famose e discusse “preferenze”), eletta dai cittadini nelle fila di una formazione politica su alcuni programmi condivIsi, una volta raggiunta la poltrona possa passare nelle fila di un altro partito, tra l’altro pure “antitetico” al precedente, scombussolando non solo gli equilibri parlamentari ma, principalmente, le attese di quelle persone che l’avevano a quel seggio messo.
Nessuno, ovviamente, può essere ancorato ad una idea e non abbia diritto di cambiare opinione, ci mancherebbe!
Ma se vuole cambiare pensiero abbia almeno la onesta’ di dimettersi da un incarico al quale non si sente più portato e attenda la successiva tornata elettorale per ricandidarsi, magari in un altro partito o in una nuova compagine.
Ammettiamo, per rendere ancora più l’idea, che una persona, qualificata, Le si presentasse proponendoLe di aiutarLa a dar da mangiare a dei poveretti e ricevesse per questo, da Lei, commossa, del denaro per attuare quel proponinento dopodiché il tizio, ricevuta la somma, Le dicesse che vuole cambiare idea per cui utilizzera’ quei soldi per comprare un mitra onde rapinare una banca o della droga da spacciare, Lei che direbbe?
Ammesso quindi che l’ex filantropo che prima Le aveva chiesto denaro non volesse più aiutare i diseredati, dovrebbe, perlomeno, restituirLe quei soldi offertigli per quel primo scopo e ricominciare la colletta specificando, però, la nuova destinazione dei soldi (ovvero finanziare non più i poveri ma il traffico di armi o droga).
Mi sembra logico ed onesto tale comportamento (ripeto, tutti possoni cambiare idea..).
Non è corretto, invece, prendere consensi dalla gente per sostenere una idea o un programma e, una volta raggiunto lo scopo di andare in parlamento, cambiare pensiero e operare diversamente.
In parlamento ci si sta perché i cittadini ti ci hanno posto affinché tu sostenga e propugni un certo percorso programmatico in seno ad un partito e non per fare I tuoi comodi o per coltivare i tuoi interessi.
In parlamento chi viene eletto è un ambasciatore del popolo per cui, come un ambasciatore deve essere portavoce della linea politica del suo Paese (non può certo, un ambasciatore, fare di testa sua attuando comportamenti diversi da quelli per i quali viene nominato), così deve essere un parlamentare.
Un onorevole (senatore o deputato) rappresenta il popolo, non se’ stesso.
Se non condivide il programma per cui è stato eletto, si dimetta!!
Il primo ministro, inoltre, dovrebbe farlo il leader del partito che ha vinto le elezioni o il capo della compagine che, in seno ad una coalizione, ha ricevuto più consensi e non un tizio qualsiasi (vedansi i vari Conte, Monti, Renzi, Cottarelli, ecc.) chiamato dal Capo dello Stato a presiedere un assemblaggio di gente (governi tecnici, di transizione.. e quant’altri.
Pure mio zio o il macellaio sotto casa possono mettere insieme dei “ministri” se il Parlamento dà poi loro l’ ok.
Ma per me tutto quanto su espresso è semplicemente illogico e antidemocratico.
Se poi per la nostra Costituzione tutto ciò è normale… allora c’è qualcosa che non quadra!!
Chiudo qui per non dilungarmi oltre perché, anche per una vera riforma costituzionale, ci sarebbe un bel po’ da scrivere.
Cordiali saluti.
RISPOSTA
Cambiare la Costituzione si può ma nei termini previsti dalla stessa. Chi ci prova è riuscito a prendersi qualche bella “sberla” ma deve cambiare solamente in meglio.
Ma, quando dico che chiunque anche un parlamentare della Repubblica ha il diritto di cambiare idea, non dico che si può trasformare in un rapinatore, deve comunque rispettare la legge.
Che poi tanti si comportino in modo scorretto è vero, ha ragione da vendere, ma rimango della mia idea che un parlamentare, pur nel rispetto massimo del suo ruolo, non può essere costretto ad un vincolo con un partito che lo costringerebbe ad allinearsi a qualsiasi cosa.
Poniamo che quel parlamentare aderisca ad un partito che prima diceva X e poi cambia del tutto e dice Z, se c’è il vincolo di mandato si deve assoggettare al cambio di rotta senza fiatare o dimettersi e la Democrazia ne soffrirebbe peché lo stesso nell’ambito di quel partito che gli ha cambiato le carte in tavola non avrebbe nessuna possibilità di discutere.
E questo si chiama in un solo modo, non serve che lo ricordi.
Quello che Lei afferma, apparentemente, non fa una grinza.
Chi viene eletto in un partito X e poi il suo partito compie Z ha diritto a dissociarsi sicuramente; però, secondo me, a quel punto l’onorevole oltre che dissociarsi deve anche dimettersi perché è meglio “sacrificarsi” perdendo la poltrona ed essere coerente con il suo pensiero che l’inverso.
Purtroppo si assiste al contrario: è piuttosto l’onorevole del partito X a confluire in Z, o viceversa, ed in corso di legislatura (chissà perché non prima).
Da parte degli eletti si possono formulare dei ripensamenti durante la legislatura per cui si passa candidamente da un partito all’altro in barba agli elettori.
Proprio parlando di quest’ ultimi ci si chiede: – Il loro “desiderio” fino a che punto conta? –
Le loro indicazioni, le loro preferenze e quant’altro valgono qualcosa?
Andare a votare Tizio di X e ritrovarsi poi Tizio di Y non fa certo piacere.
È come andare dal salumiere dove chiedo e pago per un etto di prosciutto di Parma e mi ritrovo, a casa, aprendo l’incarto, un etto di mortadella perché, mentre ero distratto, il norcino di sua iniziativa, mi ha sostituito il prodotto: magari asserendo che per lui la mortadella è più buona e più nutriente del prosciutto.
Mah!
Comunque ognuno si tiene le sue idee, per carità.
Io purtroppo penso che la vera democrazia sia quella di seguire le aspettative e le aspirazioni del popolo e non di farsi furbescamente eleggere in una formazione politica e poi, avvalendosi di una dubbia disposizione costituzionale, cambiare casacca lasciando i poveri grulli cittadini con un palmo di naso a chiedersi che cavolo sono andati a fare alle urne quando poi le loro desiderata vengono bellamente disattese.
Nei Paesi a regime dittatoriale infatti quel sistema viene mascherato da una finta democrazia.
Si fa infatti votare la gente ma… : i candidati sono gia’ stati indicati dal regime;
altri partiti non esistono oppure sono così estremamente limitati nella propaganda e nel presentarsi per cui la formazione politica principale (quella ovviamente del dittatore in carica) ha campo libero per ottenere “consensi”.
O quella o niente.
Da noi, sotto certi aspetti, accade lo stesso:
voti X e hai Y;
vuoi Tizio primo ministro ma Caio viene scelto dal Presidente della Repubblica;
le maggioranze diventano, nel palazzo, minoranze e viceversa.
Un ritocco qua, un taglio la’ e il vestito originario voluto dal popolo cambia taglia, misura ed anche colore!!!
Ma io volevo un gessato con cravatta bianca!!
Spiacente, noi sarti, abbiamo preferito cancellare le righe, tinGere di scuro la cravatta e accorciare la giacca: un casual calza meglio, per lei!!
Sembra una comica ma per il cliente diventa davvero un problema serio andare dal sarto matto che in barba alle sue richieste e misure l’abito glielo confeziona, alla fin fine, come piace a lui, non certo al committente.
Cordiali saluti.
RISPOSTA
non per nulla questo articolo ha come titolo “Maggioranza da circo”. In linea di massima diciamo più o meno le stesse cose ma con un distinguo fondamentale: che la responsabilità dei comportamenti scorretti va attribuita a chi li compie e non alla Costituzione che non ha nessuna colpa se i politici fanno i furbi.
Comunque, Romolo, stia sicuro che se il salumiere mi desse mortadella invece che prosciutto crudo, il giorno dopo se la ritroverebbe per cappello.
Il vincolo di mandato significa fare gli interessi solo di chi ti ha ha votato o fare gli interessi di una categoria.
La nostra Costituzione saggiamente vuole che i nostri rappresentanti facciano gli interessi di tutti, anche delle minoranze che non ti hanno votato, se ritenuti giusti.
Insomma, il parlamento non può essere settoriale.
Senza offesa e rispettando le idee di tutti affermo pero’ che con le Vostre convinzioni continueremo sicuramente ad avere, in politica e in parlamento, le solite ed abituali voltagabbanate, i soliti trasformismi e quant’altro con grave danno della democrazia perché mai accadra’ che i parlamentari italiani capiscano una etica e un comportamento leale e civile come vorrebbe, secondossa voi, la Costituzione.. “augurarsi”.
Con ciò voglio intendere che anche ammesso che la Costituzione voglia consentire una libertà da vincolo di mandato al parlamentare per salvaguardare la….democrazia e la liberta’ di azione dell’onorevole (personalmente ne dubito), accade che la natura, spesso balorda di molti onorevoli, purtroppo, faccia si che quella facolta’ di ponderare i voti e le scelte per le tematiche discusse in Parlamento, diventi solo e soltanto uno strumento per transitare bellamente da una formazione politica ad un’altra, con noncuranza, per coltivare meri interessi personali, non certo tenendo conto delle desiderata dei cittadini.
È come di un coltello, il cui uso corretto è quello di tagliare e sminuzzare il cibo o per altre utili mansioni; l’arnese può però divenire uno strumento di danno nelle mani di un folle omicida o di uno schizofrenico, di un terrorista o di un bambino, che, per giocarci magari si taglia pure.
Aboliamo per questo i coltelli?
Certo che no.
Ma toglierlo dalle mani sbagliate di un bimbo o di un pazzo non è certo un torto che si fa all’interessato.
Cosi’ per i nostri parlamentari, visto che non sono capaci ne’ maturi di saper fare buon uso di una facoltà costituzionale, per me è meglio “obbligarli” ad essere coerenti, ovvero a portare avanti il programma per cui sono stati posti su quelle poltrone e a non fare i saltimbanchi da…circo cambiando casacche, idee e quant’altro in corso di legislatura.
Un’ ultima osservazione prima di chiudere: si immagini se durante una partita di calcio (Juventus Inter, ad esempio) nel bel mezzo della gara, mentre i bianconeri stanno vincendo uno a zero, Cristiano Ronaldo si toglie la casacca zebrata e indossa quella nerazzurra, dopodichè segna un paio di gol per i milanesi e la partita, che la Juventus stava vincendo, viene stravolta: Inter batte Juve 2-1 !!!
Ma…. Cristiano Ronaldo non giocava con i torinesi fino a qualche minuto fa?
Che cosa è successo?
Niente di serio: Ronaldo s’e’ stufato e ha pensato di cambiare maglia e squadra durante l’incontro, addirittura il ripensamento e’ avvenuto nemmeno nell’intervallo.
Per me sarebbero cose turche un fatto del genere ma si sa che nel nostro Paese anche l’assurdo può accadere!!!
Cordiali saluti.
RISPOSTA
L’assurdo nel nostro paese è accaduto, accade e accadrà. I padri Costituenti ci hanno pensato tanto prima di sciverla la nostra Costituzione e ci sono state menti eccelse che l’hanno ponderata a dovere. I politici, come i salumieri sono uomini e se non sono onesti possono creare problemi. Forse bisogna fare attenzione a sceglierli, sia i politici che i salumieri.
Ah, dimenticavo, se Ronaldo facesse quello che lei prospetta si prenderebbe un bel calcio…di rigore nelle parti dove non batte il sole, creda. E non solo, quindi ci penserà due volte prima di fare una simile mattana
Gentile Mariagrazia, Lei afferma che se il salumaio provasse a sostituire il prosciutto con la mortadella il giorno dopo se la ritroverebbe per cappello.
Ma…. sostituire prosciutto con mortadella non è forse quello che fanno certi parlamentari ai cittadini?
Quando Lei ordina loro “prosciutto” e quelli, infischiandosene dei Suoi intenti, Le rifilano un altro salume?
Come giustificare tale loro comportamento?
Bisogna forse dire che siccome per loro è più buona la mortadella il prosciutto che il cliente voleva può andare a farsi benedire e rassegnarsi?
Allora i parlamentari disonesti devono ritrovarseli in cappello.
Giusto o no?
E se un regolamento (la Costituzione italiana) permettesse ad ogni norcino (il parlamentare) di decidere per il cliente quando e come lo ritiene opportuno perché il salumiere ne sa più dell’avventore in fatto di salumi?
Sarebbe logico ciò?
Un cliente, a quel punto è in completa balia dei capricci del bottegaio.
Il cliente vuole prosciutto? Può darsi che lo ottenga e può darsi di no. Bisogna vedere di che umore sta il salumiere. Esiste, come ho su accennato un regolamento (la Costituzione) in base al quale il norcino (parlamentare) ha facolta’ di decidere in quanto, essendo il suo mestiere, è meglio edotto sulla bontà e qualità dei prodotti che vende, per cui le preferenze del cliente sono condizionate dal salumiere!!!
Cordiali saluti.
RISPOSTA
BEH, ma in fondo poi la mortadella non è poi cosi male, va bene invece che metterla per cappello al salumiere me la mangio e la prossima volta vado al supermercato dove scelgo il prosciutto doc già confezionato e controllato all’origine…e se poi mi fregano anche li…embeh che le devo dire? Mi rassegno e divento vegetariana.
In buona sostanza Lei, tutto sommato, da quanto ho capito, si rassegnerebbe a mangiare anche la mortadella, reputandola pure buona, in fin dei conti, qualora il prosciutto, a causa, si badi bene, di un salumaio “matto”, Le venisse negato!
Tenderebbe invece di cambiare negozio (il che significa o migrare all’estero, come fanno molti, oppure mutare il sistema, il che vuol dire, come sto cercando di far capire, neutralizzare, in qualche modo, il norcino folle che condiziona non poco, se non addirittura ignora e danneggia, col suo comportamento, le preferenze dei clienti).
Alla fine, disperata, se ogni tentativo fallisse diventerebbe vegana!!
Le sembra giusto, normale e democratico tutto questo?
Ad una persona che vuole il prosciutto gli si dà mortadella, perché così decide il salumaio.
Il cliente è costretto allora a cambiare negozio e se anche altrove gli propinano la stessa solfa quello, suo malgrado, deve divenire vegano!!!
Alla faccia della democrazia e della dignità della persona!!
Questa è dittatura e costrizione vera e propria.
Voti Tizio del partito X e ti ritrovi invece Caio e Tizio del partito Y (mortadella invece del prosciutto);
cambi allora negozio (una riforma delle leggi costituzionali) affinché le tue desiderata abbiano accoglimento ma non è apparentemente possibile perché la nostra Costituzione sembra una specie di Vangelo inattaccabile per cui anche la mortadella, in fin dei conti, “deve essere” buona (sic).
Pertanto e alla fine fine, non avendo scampo, si è costretti a divenire…vegani! !
Un mio professore ci diceva, in classe, usando un esempio un po’ “audace”, che se per ipotesi gran parte delle persone divenisse omosessuale, non per questo tu, che sei eterosessuale, devi per forza omologarti alla massa!!
Lei ha scritto, in riscontro al mio esempio, che se Cristiano Ronaldo, cambiasse maglia in corso di gara, si prenderebbe senz’altro un bel calcio in quel posto (in quello anteriore sarebbe meglio, dico io..).
Se così, come giusto è, allora i cosiddetti onorevoli non si meriterebbero qualcosa di figuratamente analogo perché con il loro mal agire (trasformismi, voltagabbanate ecc.) nuocciono enormemente alla democrazia e alla buona educazione (mettiamola cosi’) per non parlare poi della disaffezione che diffondono nella gente per la politica?
Cordiali saluti.
RISPOSTA
SI, molti se lo meriterebbero un bel calcio nel sedere, si occupa lei di darglielo anche da parte mia?
Per quanto riguarda il veganesimo, non fa poi tanto male sa? E comunque la Costituzione Italiana non lo impone ma non lo proibisce e tra le due cose ci passa una differenza sostanziale.
Piccinini, non alteri il mio pensiero per favore, la discussione va bene fin che rimane su un piano orizzontale e non lo si fa diventare un piano inclinato dove quello che dice l’interlocutore viene “interpretato” per sostenere le propie tesi.
Non dico che la Costituzione non si possa cambiare in alcuni aspetti, dico che si deve fare seguendo le regole imposte dalla stessa e non a colpi di maggioranza come è stato fatto col numero dei parlamentari.
Ma…non ha nulla da dire sulla proposta di Grillo (vedi articolo successivo)?
Il calcio nel didietro degli onorevoli posso impegnarmi a darglielo io, anche da parte Sua, senz’altro e se vuole, ma lo si puo’ fare solo eliminando la causa dei trasformismi e dei mercati delle vacche, ovvero l’articolo della Costituzione che libera gli eletti dal vincolo di mandato.
Finché sussiste quello si da’ facoltà ai parlamentari di giostrare come vogliono alla faccia dei cittadini votanti.
E’ come se un feroce leone girasse per la città aggredendo la gente: che si fa? Lo si lascia scorrazzare perche’ in fondo e’ un semplice animale da tollerare o si cerca invece di renderlo innocuo in qualche modo altrimenti i danni causati da quella belva sarebbero piu’ che ingenti.
Il provvedimento potrà non piacere ma a mio giudizio è un modo per provvedere a una cattiva gestione di quella facoltà costituzionale.
Inoltre, come Lei ha giustamente affermato, un altro modo per dare un calcio al posteriore di certi soggetti onorevoli (sic) è quello di saper scegliere le persone oneste e preparate per mandarle in parlamento.
Essere vegetariani, a mio giudizio, non è ne’ un bene ne’ un male e chiunque puo’ fare la scelta che vuole ma anch’io vorrei, a questo punto, scegliere il tipo di alimentazione che più mi aggrada. Il cibo che mangio non deve essere un ripiego forzato solo perché altri me lo impongono non dandomi prosciutto bensì mortadella per cui non potendo scegliere divento vegetariano… per forza.
La Costituzione la si può certo variare in alcuni suoi punti ma…sembra proprio che questa idea non passi per la testa di molti onorevoli o, se passa, la riforma è così stramba che è meglio tenersi la vecchia Costituzione.
Ma cambiare radicalmente alcuni punti di quella…
Già, poi come si fa a cambiare casacca in corso d’opera?
Come si fa ad emergere e a farsi notare se non si ha il proprio personale partitino?
Come si può tollerare un esecutivo che, democraticamente eletto, duri una legislatura?
E la democrazia dove la mettiamo: più galli ci sono a cantare e prima si fa giorno!!!
A scanso di equivoci nessuno vuole una dittatura ma…un sistema sulla falsariga USA è possibile? Oppure lì vige la dittatura, con due soli partiti che si alternano e un tizio che si assume la responsabilità di governare, ovviamente col contrappeso del Congresso?
Per quanto concerne Grillo penso che egli sia solo un “esaltato”, astuto ma senza basi, con molta chiacchiera e tanta gente che, come i topi della fiaba, lo seguono ancora al suono del suo piffero senza accorgersi del burrone in cui portano il Paese.
CordItalia saluti.
RISPOSTA
Beh il “tizio” che sta governando l’America non può proprio dirsi un convinto democratico e il modo con cui è arrivato al potere resta ancora un mistero ovvero un segreto di Pulcinella…quindi, almeno per il momento la democrazia americana non è un grande esempio di democrazia.Ma se a lei va bene…
Sto notando che la conversazione epistolare, fra noi, non ha soluzioni di sorta.
Ognuno si tiene le proprie idee.
Cio’ premesso voglio solo aggiungere, prima di chiudere questo nostro dibattito, che la cosiddetta democrazia americana, ovviamente (e non occorreva che me lo citasse Lei), lascia alquanto a desiderare (basti pensare ai soprusi perpetrati da sempre, in una comunità che si professa paladina della libertà e democrazia, sulle minoranze etniche; alla emarginazione di molte fasce sociali del Paese; alla esaltazione del mero capitalismo ed affarismo a scapito delle persone: se hai i soldi ti curi o campi, viceversa puoi anche crepare che non frega a nessuno…ecc. ecc.).
Io, però, ho specificato che sarebbe bene imitare parte di quel sistema istituzionale, procedere, cioè, SULLA SUA FALSARIGA e non certo in toto!!
Nel nostro Paese sarebbe bene e necessario, difatti, mettere su un sistema che consenta ai cittadini di scegliersi un Presidente del Consiglio (che si assume, a guisa del presidente USA, la responsabilità e l’onere di guidare un esecutivo duraturo) fra i vari candidati presentati dai partiti, ovvero introdurre una formula simile a quella che consente la elezione del sindaco laddove colui che prende il 50% dei suffragi governa.
Viceversa i primi due candidati piazzati se la giocano col ballottaggio.
Sarebbe cosa buona e giusta, inoltre (utopia?), se si potesse pervenire ad un bipartitismo (cosi come accade in USA – e qui sta la sola imitazione che intendevo asserire – laddove due soli partiti, repubblicani e democratici se la giocano) oppure come nel Regno Unito (dove quasi sempre il confronto e’ fra democratici e laburisti…).
Purtroppo tale traguardo, da noi, sembra trovare oltremodo ostacoli perché poi, come ho ripetuto più volte, il distorto concetto di democrazia in Italia sembra prevalere.
Dove la mettiamo, infatti, questa (pseudo)democrazia con tutti i suoi rappresentanti, dove ognuno può farsi il suo partitino mentre l’elettorato così disperde e polverizza i suoi voti in tanti “rigagnoli” ed impedendo il raggiungimento di un quorum maggioritario?
Anche l’attuale liberta’ dal vincolo di mandato sembra non possa essere toccata tanto facilmente perché altrimenti non si lascia facoltà a tutti i parlamentari di giraresela come vogliono tirando in ballo, anche qui, la (pseudo)democrazia, ma fregandosene delle… democratiche indicazioni popolari.
Tale facoltà (libertà da vincolo di mandato) la ammette la Costituzione e quindi.., perché non avvantaggiarsene?
La chiudo qui sperando di non averLa contrariata o infastidita.
Qualora ciò fosse stato, come Manzoni, scrivo: non lo si è fatto apposta.
Cordiali saluti.
RISPOSTA
Ma no, nessun fastidio, anzi, trovo le sue argomentazioni corrette da un punto di vista teorico, dove non sono d’accordo è nel voler a tutti i costi manomettere la costituzione che io trovo vada bene come sta, magari qualche ritocchino ma niente di più. Credo piuttosto che vada messa in atto correttamente.
Per quanto riguarda la democrazia americana, mi pare che lei ora abbia spiegato meglio cosa intendeva e però rimango dell’idea che non si possano fare paragoni: ogni paese ha la propria storia e poi credo che occorra anche essere pratici, gli italiani sono quello che sono: un popolo molto eterogeneo e molto ma molto di difficile contentatura. E forse è giusto cosi. Rimanga con noi, solo dialogando si può avere una prospettiva più larga sulle cose, non è necessario essere per forza d’accordo, l’importante è discutere civilmente ed è quello che mi preme si faccia qui e mi sembra che sia proprio cosi.