Per essere ancora dei novellini della politica, i Cinquestelle stanno dimostrando di essersi scafati alla grande.
Sapendo bene che l’alleanza con Salvini non poteva andare avanti a lungo senza che questo comportasse il loro azzeramento, hanno minato l’alleanza in modo da far scattare in Salvini quella mosca al naso che lo ha fatto dichiarare conclusa l’esperienza del contratto sottoscritto solo un anno e rotti fa. “Troppi no”, ha detto, come gustificazione il leghista, pensando di avere gioco facile.
Ma qui è cascato l’asino!
I Cinquestelle avevano pronto il loro piano e una mossa vincente, una pedina che avrebbe dichiarato scacco matto al Matto: Conte.
Conte, trasformatosi da marionetta in burattinaio, avrebbe definitivamente umiliato il prepotente e ormai troppo scomodo capitano per poi proporsi di nuovo premier di una coalizione nella quale il Pd fungesse da stampella alle mire espansionistiche dei grillini, con lui alla testa dell’armata che, da perdente si sarebbe trasformata in Invincibile.
Un piano studiato a tavolino e che sta per riuscirgli.
Altro che due forni.
Li hanno tenuti aperti entrambi ma il forno che gli interessa davvero è quello del pacioso Zinga del quale vogliono vincere le resistenze per poi poter fare come gli pare una volta formatosi il governo DiMaZinga.
Dove però, la parte di Mazinga la farebbe DiMaio (che farebbe anche tutte le altre) con la stretta collaborazione del Conte che sarebbe totalmente dalla sua parte e a Zinga non resterebbe che prendere il posto del perdente e soccombente e mettersi in saccoccia amarezze continue per non essersi accorto di quanto lo hanno menato per il naso.
Buggerati e contenti?
Ma nel caso l’operazione fallisse, sono pronti a riprendersi l’asino con tutta l’asineria a condizione che sia DiMaio incoronato premier.
Se la sono pensata proprio bene. Ma… e noi?
A chi l’ardua sentenza?
mi sa che i grillini col forno del Pd, mirassero anche a far tornare il leghista a più miti consigli e prendere tre piccioni con una sola fava…però, che lenze!
Ora pare che l’asino più grosso sia a colloquio con l’asino piccolo (ma tu guarda!).
Ma se rifanno pace può un parlamento serio far passare una simile asinata?
Considerando poi che il pontiere sarebbe Centinaio a Renzi potrebbe venire una crisi d’identità (finalmente).
Il Pd ci casca, Di Maio alza la posta più sente puzza di accordo.
ma insomma ci sta o non ci sta?
Si chiedono se tra un po’ non gli chieda di lavargli i vetri della macchina.
Beh, non sarebbe neppure una richiesta troppe esosa.
Eddai Zinga, accontentalo il ragazzo che ti costa? mandalo al Viminale e fallo vice premier e dai il commissario Ue ai grillini: tutto dagli anche il portafoglio.
Non è detto che si accontentino però.
Mattarella che aspetti a far finire ‘sto circo?
Tanto il leghista soffia sotto e Dimaio di fare il premier non vede l’ora.
Piddini quello ve sta a coj@@à.
Sarò in ingenuo, ma vorrei pensare in positivo.
Certo lasciare il “posto” dopo appea un anno non fa piacere a nessuno, però è pure vero che il connubio tra una forza costituzionale qual è il Pd e un movimento di protesta non sempre ortodosso, ma desideroso di guardare la parte meni abbiente del Paese,
potrebbe preludere ad una nuova forza politica di sinistra che si contrapponga alla destra
nata dalla saldatura dei vari cocci in cui è suddivisa.
Ancora non c’è nulla di deciso e già Salvini ha parole di veleno contro un eventuale governo 5sPd.
Salvini dimostra di non saper perdere: era andato per bastonare e probabilmente resterà bastonato, chiunque si chiuderebbe in dignitoso silenzio.
Ma lui giustifica la sua ira con considerazioni di natura generale, è il popolo che è stato tradito in nome dell’attaccamento alle poltrone.
Semplificazione grossolana.
Cominciamo dallattaccamento alla poltrona: secondo Salvini voler continuare una legislatura fatta per durare 5 anni sarebbe una anomalia. Dimostra di non conoscere la Costituzione: finché in Parlamento si trova una maggioranza è dovere continuare la legislatura.
In quanto al popolo tradito è un’altra bufala: il popolo viene interpellato ogni 5 anni, si è già espresso. Voler far dipendere la legislatura dai sondaggi, significherebbe minare l’azione di governo che si ridurrebbe in una continua campagna elettorale. No, i sondaggi non sono elezioni.
Salvini, rassegnati, sei tu che hai provocato la crisi in funzione di un calcolo errato, ora faresti bene a meditate sui tuoi errori.
RISPOSTA
Salvini sproloquia come sempre, ora anche per rabbia.
Perché, quando la Lega si è accordata coi grillini, non era un tradimento degli elettori?
ma aspettiamo, i giochi non sono fatti ancora.