Una brutta banda

Conte superscontato, DiMaio azzerato, Salvini supervalutato.

Chi va, chi resta, chi vota si col groppo in gola, chi  esce e lascia fare e chi… tanto c’è la Fiducia.

E quando c’è la fiducia…

Ma fiducia di che?

E il PD? specie protetta, riserva di caccia per i pochi che ormai si ostinano a votare a “sinistra”.

Eppure…eppure che?

L’Italia è ai saldi di fine stagione. Il governo è, ormai, in mano alla Lega.

L’unica opposizione è Landini.

Uno che parla chiaro e dice che  lui al Viminale non ci va, la politica dei due tavoli non gli piace, Landini è uno diretto, anzi direttissimo, quasi Frecciarossa.

E non ci sta. Gli va bene solo qualcosina qui e là ma invero troppo poco per non tingersi la faccia coi colori di guerra. Lui, dice, fa solo gli interessi dei lavoratori, da buon sindacalista, ma li fa anche dei disoccupati se mai dovessero arrivare ad impiegarsi.

Ma non fa gli interessi di Salvini, su questo punto è chiarissimo. E io gli credo.

Sono due che se si incontrano fanno scintille. Landini può sembrare uno pacioso, un po’ pacioccone, ma quando si incavola diventa tutto rosso e gli esce il fumo dal naso e dagli orecchi. Mentre Zingaretti si balocca col “partito”, Landini è partito…per la tangente. Per forza…

Un paese sempre più diseguale, i ricchi sempre più ricchi i poveri sempre più poveri, i becchi sempre più bastonati.

Ci manca solo Centinaio commissario europeo.

E allora ditelo che non c’è più religione. Centinaio, l’uomo del Monte, vuole andare in Europa perché ha un sogno: decidere lui la misura degli zucchini.

Come ministro dell’agricoltura si è preso le sue soddisfazioni: i vigneti del prosecco veneti hanno ottenuto il massimo riconoscimento e sono diventati patrimonio dell’Unesco. Ora, voi ditemi, con uno cosi, dove si potrebbe arrivare?

Non sa una parola di francese o di inglese (se è per questo anche l’italiano zoppica un po’), ma che importa? Ci sono i traduttori.

Oramai, fin troppo ha fatto parlare di sé il suo capo con quei boxer e il petto in mostra in spiaggia a prendere in giro il paese sghignazzando col sottofondo dell’Inno di Mameli (che non ne può più di rivoltarsi nella tomba). E le cubiste? Massì, due ragazzine che il capitano non ha degnato di uno sguardo, ma ci stavano a rappresentare la gioventù femminile italiana: lato A e B in bella mostra, come si conviene ad una vera giovane italiana. Ora toccherebbe a qualche altro leghista farsi avanti, orponon! Uno, nessuno e…Centinaio.

Tutto in ordine dunque? Si va avanti ancora più convinti che il leghismo è la nuova frontiera?

Intanto chiudiamole e ricacciamo indietro i disgraziati, mettiamo le multe alle Carole  e leggiamo di più le Fallaci.

Che, per come si chiamano…non sono di gran buon auspicio. Come non lo è la banda che ci governa.

Bruttina.

9 commenti su “Una brutta banda”

  1. “Uno, nessuno, Centinaio” , veramente geniale, credo che lo stesso Pirandello, dall’aldilà, stia ancora ridendo.
    Ma si, siamo entrati in un periodo di anarchia pura e assoluta, sembra l’Impero Romano, poco prima che cadesse, quando tra Augusti e Cesari, nominati o autonominati – Galerio, Massimino, Severo, Costanzo, Massenzio, Costantino – insomma non si sapeva bene in che mani fosse l’Impero, salvo poi a farsi fuori l’uno con l’altro, finché uno emergesse …

    Certo, il paragone è un po’ ardito, Salvini non ha la stoffa di Costantino il Grande….
    però, a pensarci bene , la croce l’ha già mostrata, e non è detto che, prima o poi, non compaia in cielo, come accadde all’imperatore romano, con la scritta:
    “In hoc signo vinces”.
    Le vie di Salvini sono infinite.
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    Beh, grazie ma anche il parallelo con Costantino non è da meno, anzi, mi sembra molto azzeccato.

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  2. Ma dove s’è mai visto che il Premier di una nazione fa un tavolo con le parti sociali per illustrare le intenzioni del governo sul welfare e il lavoro, e l’indomani il ministro del suo governo ne fa un’altro per dire tutto l’opposto e affermare coram populo che il Capo è lui?
    Bene ha fatto Landini a disertare la riunione del ministro che ovviamente ha detto che abbasserà le tasse, farà investimenti produttivi, incrementerà i posti di lavoro, dirà si al Tav e no al salario minimo.
    Parole, parole, parole.
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    si ma…e i fatti? Ne faremmo volentieri a meno.

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  3. Siamo il paese delle contraddizioni e delle giravolte fatte senza ritegno:
    sulla Tav passa la mozione delle opposizioni e viene respinta quella del più grosso partito di governo, eppure non c’è crisi, le poltrone che Di Maio vuole tagliare, gli fanno molto comodo e valgono più dei principi sbandierati (e calpestati).
    Cade in prescrizione la truffa della Lega dei 49 milioni, ora i leghisti e chi.li sostiene possono camminare a testa alta.
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    Stiamo vedendo cose…veramente da repubblica delle noci di cocco…c’era da aspettarselo, mi dispiace perché è solo l’inizio…

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  4. https://www.youtube.com/watch?v=Zwgfl1zKtAM Dedicato a lui il vicepremier auto incoronato imperatore di terra e di mare di un Italia apparentemente incantata dal suo eloquio e sproloquio,dalla sua onnipresente protuberante immagine e opportunistica deriva mistica .L’Italia però saprà risvegliarsi da questo ritorno di una storia già vissuta …

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    Grazie Carmela per aver postato quel video del grande Chaplin, un vero capolavoro che bisognerebbe tenere sempre presente.
    Però, “‘l’imperatore” è molto aiutato da un “principino” e dalla sua corte dei miracoli, non credi?

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  5. Una brutta banda per giunta stonata che suona una musica cacofonica e ridicola.
    Toninelli ha già prenotato il barbiere, dice che si rapa a zero prima che sia Salvini a “raparlo”.
    Certo, Salvini è ben prepotente ma i grillini sono ben fifoni…non vogliono cadere, vogliono rimanere aggrappati alle poltrone come naufraghi solo che per loro vedo poca compassione in giro.
    Conte non pervenuto, Dimaio è andato a nascondersi…aspettano tutti ferragosto e vorrebbero passarlo convinti di tornare ad occupare i loro amati scranni.
    Ma ce un grosso ma…il leghista che stasera ha annunciato tuoni e fulmini,
    La farsa continua.
    E il paese non ride.

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  6. Ora si che la Raggi lascerà la sua impronta sull’amministrazione della Capitale:
    è vietato sedersi (lo chiamano “bivaccare”, e su questo si potrebbe essere d’accordo) sui gradini di Trinità dei Monti.

    Grande provvedimento, però sul bordo di Fontana di Trevi si può bivaccare quanto si vuole.

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    Devvero grande idea dopo tre anni e mezzo, comincia a rendersi conto che può “persino” avere di queste genialate.

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  7. Di Maio dice:
    “Tagliamo le poltrone!”.
    Salvini dice:
    “Le poltrone non ci interessano”.

    Ormai è assodato: per chi ci governa -Di Maio o Salvini- i ministri o i parlamentari sono “poltrone”.

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    Anche oggi le solite manfrine…un vero governo di manfrinari.

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  8. Il poltri-pensiero di Di Maio

    Dov’è poltrona, c’e chi può poltrire
    senza poltrona,  più non poltrirà
    però potrà poltrire da sovrano
    se si procurerà un bel divano.

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  9. Stendere i panni più non si può
    l’ha detto Raggi: “No, e poi no!”
    Ora ha capito: più che gestire
    è molto meglio, voler proibire.
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    Altro non resta ai cinquestelle
    se non copiare il capitano
    ormai in tutto quel che fanno
    si fanno prendere per mano.

    Complimenti Milena! Vogliamo fare una gara di rime?

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