Il ministro on the road, o, on the beach, itinerante, sempre on the go…parlo di Salvini il vicepremier o premier di fatto ma non di diritto.
L’altro giorno, quando gli serviva un palcoscenico per la sua sempiterna propaganda, allora i bambini di Bibbiano li nominava, ne poteva parlare, oggi dice che non parla di figli e di bambini, lo ripete quattro, cinque volte, al povero giornalista che gli ha fatto quella domanda cosi sconveniente su come mai la Polizia di Stato in servizio a Milano Marittima, avesse fatto fare un giro in moto d’acqua al figliolo.
Non parla di “bambini o di figli”, il ministro, salvo che non gli vengano utili per le sue intemerate tipo: “Giù le mani dai bambini”, allora si ne può parlare. In questo caso, no. E che c’entra suo figlio con la “polemica politica”?
Perché mischiare il sacro col profano? Già, quando lo fa lui baciando crocefissi allora va tutto ben, altrimenti si indigna e si intigna e non risponde a domande impertinenti, non consone.
Ma sarà consono lui, sempre da qualche parte in giro per l’Italia, a parlare alle telecamere in boxer o in camicia sbottonata sul petto villoso per incantare le sue ammiratrici che si vogliono fare i selfie con lui.
Ma non basta: Salvini offende il giornalista malcapitato dicendogli di andare a fotografare i bambini, visto che gli piacciono tanto. Una chiarissima e offensiva allusione.
Si inizia cosi, prendendo in giro i giornalisti, ridicolizzandoli, fingendosi amabili ma in realtà minacciando, tra il serio ed il faceto. E non si risponde delle proprie azioni, come prendere la Polizia per il suo staff personale. Come se non fosse anche lui un servitore dello Stato che lo paga, ma un privilegiato, un “aristocratico, un po’ “ruspante”, ma con quella faccia da novello Robespierre.
E i leghisti che gli fanno da contorno ridono alle sue battutacce da osteria, come se fosse simpatico, plaudono all’ironia tartufesca del ministro come se si trattasse di un comico d’avanspettacolo.
Ma quanto dura ancora questo spettacolo penoso di questo governo incapace, incompetente, borioso e arrogante da fare impallidire il governo Renzi all’apice della sua (vana) “gloria”?
E già, “Mi avvalgo della facoltà di non rispondere sui bambini” questa la linea difensiva del ministro e vicepremier, come se i bambini non fossero interessati alle vicende umane, come se i bambini non crescessero e fossero la classe produttive (o improduttiva, continuando di questo passo) del domani, come se i bambini non dovessero sapere che lo Stato siamo noi e sono loro, e che lo Stato non appartiene a chi lo amministra.
Oggi mi sono imbattuto in un uomo, una sorta di santone indiano, alto, con turbante, barba incolta, pelle scura, vestito di maglietta e jeans consunti, un cagnolino al guinzaglio. Lo affiancava la compagna, giovane, pelle bianca, meglio vestita, gonna sopra al ginocchio, sospingeva una carrozzella. Li seguiva a una certa distanza un cagnone, sembrava tenere a malapena il loro passo, ogni tanto si fermava poi, richiamato dall’uomo riprendeva il cammino.
Ad una fontanelle l’uomo e le donna si fermarono, e allora potei guardare dentro la carrozzella: c’era un bimbo, forse nato da pochi giorni, o forse pareva tale per denutrizione.
Vogliamo parlarne dei bambini, signor ministro?
Pensavo ai 49 milioni rubatiti dalla lega al popolo italiano, e come sia stato facile sottrarli e come sarà difficile restituirli, e pensavo anche quanta di quella gente e di quei bambini potrebbero essere aiutati con quella stessa cifra, e come sia difficile, in questo caso, per chi amministra lo Stato, reperirli.
RISPOSTA
hai ragione Alessandro, sono proprio i bambini che soffrono di più anche in Italia, sono loro i più esposti al rischio di essere poveri e ce ne sono già molti che hanno sulle proprie spalle un grosso debito che non riusciranno mai a pagare, grazie all’insipienza e all’arroganza dei politici-
Mentre Tartufone minaccia la crisi di governo (anzi di legislatura) i giorni pari e quelli dispari, ogni tanto si sente come vox clamantis in deserto, lo Svimez che mette in guardia: attenzione, rischio di desertificazione del Sud, il Sud rimane sempre più indietro, il Sud negli ultmi quindici anni ha subito un esodo di due milioni di persone, per lo più giovani laureati, il Sud è la vera emergenza del paese, non l’immigrazione.
A questo punto mi chiedo se il Sud è un problema per l’Italia, perché non lo si lascia libero di morire come gli piace?
Perché non lasciarlo libero e indipendente di arrangiarsi come e con chi vuole? Un Sud indipendente (ma ora parlo della Sicilia), messo alle strette, non sarebbe in grado di trovare in sé la forza di risollevarsi? Che senso ha quest’appendice incancrenita e mal vista?
Non basterebbe il turismo e l’agricoltura, unitamente all’artigianato e alla piccola industria per farlo vivere dignitosamente?
Quaesivi et non inveni.
RISPOSTA
bene chiedete l’autonomia differenziata come in Veneto e vediamo cosa succede.
Mi sa che le “mangiatoie” non ci sentono.
L’autonomia già c’è, ed è a statuto speciale, ma non serve.
Occorrerebbe l’indipendeza assoluta, solo così, fidando solo sulla prioprie forze, si potrebbe avere un vero rinnovamento, a cominciare col debellare la mafia.
RISPOSTA
qualcuno potrebbe dire che vorresti dividere l’Italia in due, è cosi? E’ un’ipotesi piuttosto rivoluzionaria e, anche se comprensibile, io non ne sarei tanto contenta a me l’Italia piace cosi come sta. certo dovremmo cambiare tante cose, soprattutto chi sta al governo del paese che dovrebbe combattere la criminalità e la corruzione come prima cosa da fare subito. E poi puntare su un fisco meno pesante facendo pagare le tasse a tutti, solo cosi l’Italia potrebbe risollevarsi e fare gli investimenti che servono a tutto il paese, nonsolo al sud anche se ne ha particolarmente bisogno.
Comunque, se non sbaglio, c’è differenza tra regione a statuto speciale e autonomia differenziata.
Neppure a me piacerebbe dividere l’Italia, ma l’Italia l’hanno già divisa chi ci ha governato dalla sua nascita ad oggi.
“Il decreto sicurezza, più poteri alle forze dell’ordine, più controlli ai confini, più uomini per arrestare mafiosi e camorristi, è legge. Ringrazio voi, gli italiani e la Beata Vergine Maria”.
È il commento di Salvini su facebook.
Però mettere all’ultimo posto dei ringraziamenti la Vergine Maria non è d galantuomini.
Vedremo se la prossima volta Salvini se ne ricorderà.
RISPOSTA
Mi pare una cosa indegna. Non mi rappresenta spero solo che l’opposizione si faccia sentire presto invece di miagolare.
Beh l’opposizione (ma quale?) più che miagolare abbaia ma non morde, quella brava persona di Zingaretti copia le idee di Renzi (dice Renzi) e lui che che fa? si fa finalmente ‘sto partito suo e parte? Parte o resta?
Calenda Carlo cerca di mitigare e gli manda a dire: famola s’unità, daje…ammazza semo tuti romani?