Li capisco i manifestanti No Tav. Hanno ragione, dal loro punto di vista. Vogliono conservare l’ambiente e le sue bellezze e quel foro nella montagna apre troppe incognite per il futuro di quella valle.
E’ come se lo si facesse nelle loro stesse teste, Me ne rendo conto e solidarizzo con chi difende, pacificamente il proprio territorio dall’invasività e pervasività delle grandi opere, Che, a volte, non sono grandi per niente o lo sono solo per tutta la speculazione che ci gira intorno.
Ma non farlo, ormai, al punto in cui siamo, comporterebbe che avrebbero per sempre questo problema irrisolto perché tutti i governi vorranno farlo, quel buco, è una questione di principio.
Oltre, che, naturalmente di convenienza per un sacco di motivi, non ultimo che dà da lavorare a molte persone e, comunque lo si guardi, servirebbe a dare impulso alla circolazione ferroviaria.
Quello su cui mi batterei sarebbe il trasporto delle merci su rotaia. I Tir ormai sono diventati un problema enorme, ne girano milioni per le nostre strade, sempre intasate e provocano incidenti e alto inquinamento.
Ma, capisco anche che anche per i No Tav è una questione di principio: si sentono presi in giro e hanno tutte le ragioni.
E’ inutile che ora i grillini dicano che faranno una interrogazione perlamente e che laTav non passerà perché loro sono contrari, dovevano dirlo, eventualmente prima che Conte annunciasse che si farà
Cosi ci fanno la figura da peracottari che si meritano.
Sono falsi, spergiuri, sempre stati e sempre saranno. Non si possono fare tutte le parti in commedia: o sei governo o sei opposizione.
La cosa più ragionevole (ma ci sono stati cosi tanti ragionamenti che ormai sembra quasi impossibile ragionarci ancora) sarebbe che tutte le parti in causa si sedessero attorno ad un tavolo e concordassero tutti insieme la via da seguire più conveniente per tutti i contendenti.
Questa manfrina vergognosa della lettera spedita per ottenere i fondi europei senza la firma del ministro, dà la misura esatta di come i grillini pensano di prendere in giro gli elettori: una testa non sa quello che pensa l’altra, della serie: uno non vale nessuno.
Penosi.
Non sono cosi sicura che si farà, adesso, con questo governo, la Tav. Ho l’impressione che la storia sia ancora molto lunga e che non troverà soluzione fino a che ci saranno i grillini al governo.
Ma non è una buona notizia per i no Tav perchè sarebbe solo rendere ancora più lunga e penosa la loro sofferenza e le loro giuste aspettative.
Prima o poi bisognerà trovare un accordo. Meglio prima che poi.
Sulla Tav la penso così: è un progetto internazionale, l’Italia l’ha accettato, la Tav si deve fare. Punto.
Lione e Torino sono due grandi città non comunicanti, o con serie difficoltà di comunicazione viaria, lungimiranza vorrebbe che si abbatta il “muro”. Solo così nel futuro potrà svilupparsi il commercio reciproco, e di ciò non c’è analisi costi-ricavi che possa tenere conto. Ma i muri questo governo li solleva non li rimuove.
Anziché fomentare ridicole rivalità tra Francia e Italia, per nascondere la propria incapacità, questo governo dovrebbe favorire lo sviluppo viario tra le due nazioni. L’impero romano prima di diventare tale aveva costruito le le vie. Ma se il paragone col mondo antico può risultare inappropriato, farò un esempio locale: Catania e Palermo, le due maggiori città delle Sicilia, fino a qualche tempo fa non avevano sviluppato nessun commercio, solo dopo la costruzione dell’autostrada possono dirsi congiunte, almeno per il trasporto su gomma, restando ancora la ferrovia un vergognoso collo di bottiglia. Risultato: in passato erano due città estranee l’una per l’altra, oggi meno, si attende ancora che Trenitalia completi l’opera. Ma il Sud può attendere. Non parliamo poi del Ponte sullo stretto, i nani che ci governano non sanno neanche cosa sia.
E’ chiaro che le infrastrutture servono in tutta Italia, in alcune zone ce ne sono fin troppe in altre mancano disperatamente e questo non va bene.Ma questo governo ha superato tutti i precedenti per ipocrisia e per i danni che fa anche e non solo all’immagine (già non perfetta) del nostro paese.
Sono arrivati ad essere primo partito promettendo di cancellare tutte le grandi opere in corso e invece, dopo un anno di tira e molla sulla Tav siamo arrivati al punto che il ministro delle infrastrutture si rifiuta di firmare un documento risolutivo del suo stesso ministero.
Avrebbe dovuto dimettersi, non può stare a guidare un ministero dal quale si fa guidare. Non è un passante ma ne è a capo, se non vuole firmare i documenti ufficlali se ne andare.
Ma i grillini sono una contraddizione vivente: vorrei e e non vorrei, si fa ma non si dice, ma quando si governa si devono prendere posizioni nette, no è no e si è si.
Mentre per loro bisognerebbe inventare un vocabolario a parte con delle parole che permettono di accettare e negare nello stesso momento.
Si chiama schizofrenia, la parola c’è, esiste.
Hanno fallito, non sanno governare, si stanno facendo impallinnare dagli scaltri leghisti che gli mangiano i risi in testa tutti i giorni.
Hanno voluto governare assieme, tradendo da subito i loro elettori e facendo patti con chi avevano disprezzato fino a un momento prima?
Questo è il risultato e le prossime elezioni saranno una Waterloo.
Se la saranno meritata tutta.
La vera Waterloo la stanno già subendo oggi, dimostrando che per governare occorre essere costruttivi non distruttivi, occorre perizia, non improvvisazione.
Ma loro sono stati da sempre un partito distruttivo con la presunzione di poter far bene da incompetenti.
Facile criticare e demolire, difficile è avere una visione chiara dei problemi e delle possibilità di risolverli.
RISPOSTA
stanno solo cercando di galleggiare alla deriva come sono per essere completamente imbrigliati nella rete dei leghisti.
I No-Tav sanno benissimo che fanno finta e lo hanno detto chiaramente.
mentre i leghisti li sbeffeggiano dicendo che, se non vogliono fare quello che devono, dovrebbero far cadere il governo
Scherzano, sono ragazzi, non hanno capito bene “il giocattolo” che hanno in mano questi incoscienti.
Tutto serve per buttare fumo sopra i problemi della Lega, quali, ad esempio i fondi russi e i problemi di soldi di Siri, che sembra essersi sentito un maraja non appena è stato eletto sottosgretario.