Salvini ancora indagato per sequestro di persona nella vicenda Sea Watch di gennaio 2019, dalla procura di Siracusa, ma lui tira diritto e afferma che non si lascia intimorire e i porti restano chiusi.
DiMiao, al contrario, gli manda a dire che chiudere i porti può essere una misura sporadica, ma, che ora, con i profughi della guerra in Libia ormai alle porte, non si può fare, sono tutti rifugiati di guerra e vanno accolti.
La ministra della Difesa è sulla stessa linea e manda a dire a Salvini di fare un salto al ministero dove può dargli qualche lezione di diritto internazionale.
Ma Salvini se ne fa un baffo.
Lui dichiara davanti alle telecamere in manica di maglietta mostramuscoli, che non demorde, anzi, raddoppia e i porti li va a chiudere di persona personalmente. Anzi si fa preparare dal fabbro di fiducia dei lucchetti da mettere nei cancelli dei porti italiani in modo da passarli in rassegna uno per uno e chiuderli a chiave.
E le chiavi ha deciso di appendersele alla cintura come lo sheriffo di Nottingham.
E’ un duro perbacco! Sfodera anche un certo sex appeal che non guasta, il ministro. Sfodera gli attributi da macho, il ministro.
Sfodera e sguaina tutte le sue armi. A lui le armi piacciono, adesso vuole fornire alle Forze dell’Ordine le pistole elettriche.
Non ho ben capito come funzionano ma deve essere una cosa che preferisco non indagare, a me le armi fanno orrore.
E se ne infischia dell’alleato di governo che al suo confronto sembra un novello Ghandi in versione partenopea.
Insomma, tutto fa brodo anche questa nuova tegola giudiziaria per il ministro, sembra cascargli come il cacio sui maccheroni ( e lui ce ne mette tanto di cacio sui maccheroni e anche sugli spaghettoni, come pure sui tortelloni).
Ha un’alleata dalla sua parte: la Meloni (il cacio sui meloni non ci va ma Salvini ce lo mette lo stesso e, a dire il vero, una volta ho provato anch’io e non è niente male).
Lei che ora ha Caio Giulio Cesare come candidato alle europee si sente nella classica botte di ferro: con uno con quel nome (e quel cognome – Mussolini-, non proprio irrilevante), ha il vento in poppe (va beh passatemela).
Ma che coppia sovranista: Meloni-Salvini, altro che Le Pen, Meloni è la bionda che fa per lui.
Infatti, lei, gli fa l’occhiolino da triglia lessa e gli manda a dire via FB: chiamami Meloni, sarò la tua birra.
E a Salvini la birra piace, ohh si. Se ne fa due o tre prima di ogni consiglio dei ministri.
E infatti arriva sempre in ritardo e Conte lo aspetta sempre sorseggiando the alla menta e guardando impaziente il Rolex, mentre DiMiao gioca a freccette con l’immagine di Napolitano.
Che bella gente che abbiamo al governo!
E l’opposizione? E il PD?
E’ alle prese col Duca. (ma non ci saranno troppi nobili che girano?) Povero Zinga! Non ci voleva questa batosta in vista delle europee. Una vera mazzata. Non gli resta che piangere.
Oppure prendere il toro per le corna e cantargliene quattro magari iniziando cosi:
“dica Duca”….
“Il Cacio sui Meloni”…”Il vento in poppe”… “chiamami Meloni, sarò la tua birra”…. “Ghandi in versione partenopea”… “Di Maio che gioca a freccette”…
Ma cos’è il festival del buonumore?
E si, meglio ridere che piangere.
Perché ci sarebbe da piangere con un ministro degli interni che non conosce il diritto internazionale, il ministro del lavoro che non ha mai lavorato, un’opposizione di sinistra che cade sul… duca!