Il coraggio di Ilaria

Quella foto, terribile, del volto tumefatto e martoriato di Stefano Cucchi, ha gridato la verità per quasi dieci anni.

Finalmente, grazie alla tenacia della sua famiglia, ma soprattutto di Ilaria Cucchi, la sorella, quella terribile verità è uscita dalle labbra del testimone diretto delle sevizie subite dal povero Stefano mentre era detenuto  e avrebbe dovuto essere “custodito”.

Quella verità Ilaria l’ha urlata al mondo intero per quasi dieci anni senza cedere mai davanti alle tante offese reiterate, persino da parte dell’attuale ministro degli Interni Matteo Salvini che aveva detto di lei che “faceva schifo e si doveva vergognare”.

Ora, davanti ai fatti  che sono emersi chiaramente  durante la deposizione del carabiniere che si era tenuto dentro questo enorme peso per tutto questo tempo, senza trovare il coraggio di parlare, di esporsi e di esporre i colleghi davanti all’ignominia del loro comportamento e alle loro responsabilità, dovrebbe trovare il coraggio di chiederle ufficialmente scusa.

Scusa Ilaria,dovrebbe dirle, da parte mia e da parte di quei rappresentanti delle Forze dell’ordine  che hanno commesso un reato cosi odioso, per aver massacrato  di botte tuo fratello  in quel modo cosi brutale e incomprensibile, proprio loro che avrebbero dovuto  trattarlo con il rispetto dovuto a chi viene accusato di un reato e  detenuto in attesa di essere giudicato e per aver negato per anni e anni di averlo fatto e per averti accusato di essere quasi una sovversiva che attentava alla onorabilità dello stato che loro rappresentavano.

E dovrebbe anche appuntarle una medaglia per la sua tenacia nel sostenere  la sua fede nella Giustizia che ha fatto si che i colpevoli siano stati, finalmente individuati e  non possano più nuocere ad altri che potrebbero ritrovarsi nelle stesse condizioni  nelle quali si è trovato il povero Stefano Cucchi che non si è potuto difendere in nessun modo.

Lo dobbiamo tutti un ringraziamento  ad Ilaria ed alla sua famiglia per non aver mai ceduto davanti a niente, nonostante le mille difficoltà e il dolore ed aver creduto nelle Istituzioni di uno stato che si dice democratico ma ha, tra i suoi rappresentanti, chi si comporta in modo indegno.

La speranza che è sempre l’ultima a morire, lo ha dimostrato Ilaria, la forza, la tenacia, la consapevolezza di avere un compito importante da assolvere ad ogni costo e l’esito della sua battaglia, positivo, nonostante non serva a riportare in vita il fratello, non  possono che costituire un grande esempio di civiltà dal quale tutti  dobbiamo trarre insegnamento.

3 commenti su “Il coraggio di Ilaria”

  1. Niente da aggiungere a quanto cosi ben descritto nell’articolo, alla pietà per il povero Stefano, allo sdegno per la violenza brutale di certi tutori dell’ordine appartenenti alla pur gloriosa arma dei Carabinieri, allo sconcerto per il comportamento omertoso, per i depistaggi, le connivenze, le minacce che hanno costellato questa vicenda durata l’incredibile lasso di tempo di dieci anni, e non ancora finita.
    Non è la prima volta che occorre deprecare e condannare l’uso della violenza brutale e ingiustificata, da parte delle forze dell’ordine -penso fra i tanti casi a quello analogo che causò la morte di Federico Aldrovanti- speriamo almeno che sia l’ultimo.
    L’arma dei Carabinieri sembra si costituirà parte civile contro coloro che ostacolarono le ricerca della verità con tentativi di depistaggio; il testimone inizialmente intimidito dalle minacce, ha finalmente vinto le reticenze. Questi segnali, sia pure tardivi, mostrano che qualcosa sta cambiando a favore del principio di civiltà, che verità e giustizia debbano spuntarla su ogni malinteso spirito di corpo e su ogni tentazione di tolleranza per le istituzioni dello Stato, fossero pure le più prestigiose.

    Rispondi
  2. A completamento del mio post precedente, aggiungo l’ammirazione per la sorella di Stefano, Ilaria Cucchi, per l’amore incondizionato che ha dimostrato per il fratello, per la tenacia e la forza con cui ha combattuto perché la verità venisse alla luce, per non aver mai perso la speranza di vedere trionfare la giustizia.
    Forse questa donna, come già accadde in altro campo a Franca Viola, aprirà una nuova via verso uno Stato che rappresenti i cittadini e sia a loro servizio e tutela.

    Rispondi
  3. Di persone come Ilaria ce ne vorrebbero molte in Italia così tenaci e coraggiose, non ha mai ceduto e non si è fatta spaventare quando le istituzioni hanno cercato di fermarla.Questa donna è ancora molto criticata nei social, purtroppo l’invidia è ancora un sentimento dilagante. Da parte mia ritengo che abbia un grande merito non solo quello di aver difeso un fratello ma di aver svelato la violenza che ancora esiste all’interno delle nostre istituzioni e non solo carcerarie,e di aver fatto “pulizia” oltre che giustizia.

    Rispondi

Lascia un commento