Tempesta emotiva

Gli dimezzano la pena perché gli psichiatri provano che lui era in preda ad una”tempesta emotiva” quando ha strangolato a mani nude una donna che frequentava da qualche mese. Michele Cataldo, qualche anno fa ha ucciso Olga Matei, strangolandola perché lei gli ha detto che non lo voleva più vedere a causa della sua gelosia.
Ma lui non ha girato i tacchi e se n’è andato uscendo dalla sua vita, no, manco per niente ha fatto in modo che ad uscire dalla vita fosse lei.
Ed ora, siccome era in preda a “tempesta emotiva”, gli viene dimezzata la pena iniziale richiesta: da 30 anni a 16.
Va bene, qualcuno dirà, cosa cambia? Se era in preda all’emotività, se lei gli ha detto di andarsene, ad uno possono anche saltare tutti i circuiti…
Ma non ci leggete in questa sentenza una puntina, lieve, ma pungente, di maschilismo?

(Gli uomini fanno un po’ fatica a vedere il maschilismo visto che a loro non è mai toccato subirlo, ma, perbacco, un po’ di immedesimazione non guasterebbe, di tanto in tanto, perché, se vogliamo o anche no, il femminismo è a favore di una civiltà che tenga in maggiore considerazione le donne e non le costringa a subire continue discriminazioni, il maschilismo, al contrario, è proprio la cultura fautrice della discriminazione…una leggera differenza, no?).
Non ci leggete una sorta di giustificazione lenitiva: “ma si dai, ma insomma, poverino, lei lo voleva lasciare, cosi di brutto, senza prepararlo (consideriamo che stavano insieme da poco) e lui perde il lume degli occhi e la fa fuori, cosi a freddo e senza anestesia…
Poco ci manca che non gli diamo anche un premio sopra.
Facciamo sedici anni ai domiciliari? Magari con permesso di uscire ogni tanto per trovarsi una che lo soddisfi in tutto e per tutto e che lo tratti come si merita?
Non è un feroce e brutale assassino uno che uccide una donna senza pensarci due volte a mani nude?
No, per i giudici e i periti di parte, lo è ma con riserva.
Sedici anni passano presto. Donne occhio perché questo ci riprova.

1 commento su “Tempesta emotiva”

  1. Queste sono le sentenze che fanno dubitare che la Giustizia alle volte si inceppi. Ora giustizia di classe, ora giustizia maschilista, ora giustizia contraddittoria.

    È una giustificazione, questa della tempesta emotiva, che travalica il concetto di emozione. L’emozione è sempre un moto dell’animo che può soverchiatre la ragione, ma non l’annichilisce, un concetto tutto sommato positivo, qui c’è solo rabbia cieca e incontrollata unilaterale, dire che sa di maschilismo, che pure c’è tutto, è perfino riduttivo, qui si è perso ogni parvenza dell’essere umano.
    La donna è ridotta a mero oggetto di proprietà, cui non si riconosce un minimo di autonomia, la sua volontà se contraria a quella dell’uomo, è una ferita intollerabile per il suo falso senso di orgoglio.
    Così il padrone assoluto della vita di altri, viene “graziato”.

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