Se Tiziano Renzi non fosse il padre di Matteo non avrebbe mai avuto l’onore delle prime pagine dei giornali, se cosi si può dire, come in questi giorni, in seguito agli arresti domiciliari nei quali è stato posto assieme alla moglie.
Indagati entrambi per bancarotta fraudolenta ed emissione di false fatture, costretti in casa dalla possibilità, ventilata dai giudici, di reiterare i reati.
Cioè, non solo questi commettevano reati, ma avrebbero continuato anche dopo che avevano saputo di essere indagati. Cosi pare.
Quindi potenzialmente questi due signori avrebbero potuto continuare a commettere i reati che gli vengono contestati, nonostante sapessero che gli inquirenti erano sulle loro tracce.E magari anche espatriare o inquinare le prove.
Questo,naturalmente, è tutto da dimostrare e vedremo se verrano scagionati o condannati. Il principio di innocenza fino a prova del contrario, vale anche per loro.
Ma…scusate, la figura di Tiziano Renzi, con cappello e occhiali, quello sguardo sempre obliquo, quel rifuggire dalle interviste, quel sigaro sempre in mano che ricorda un po’ Al Cafone, quei suoi pellegrinaggi ai santuari,…quei famosi e fumosi “30mila per T.” dell’affaire Consip, ancora non del tutto chiarito, mi da tutta l’impressione di essere un po’, diciamo,’ ambigua.
Ora che Matteo Renzi si scompigli il capello phonato e rimandi la presentazione del suo libro per tuonare contro “la giustizia ad orologeria” per distrarre dal caso Diciotti ( la richiesta dei domiciliari era stata avanzata mesi fa) ci sta e non ci sta anche se un figlio difende sempre i genitori a meno che non siano dei criminali. Riesce difficile credere che la magistratura si metta d’accordo col governo o parte di esso per gettare fumo sul caso Diciotti. Mah…
Ma siamo sicuri che questa veemenza non nasconda, invece, tutta la sua rabbia nei confronti dei genitori che si sono messi di traverso (loro malgrado) propro il giorno della presentazione della sua opera sulla quale ha puntato il proprio futuro?
Va bene che anche uno ambizioso come lui, non può, prima di scalare il top del top delle vette più ambite, pretendere di conoscere tutti gli scheletri negli armadi di famiglia , ma qui,sembra che ce ne fossero tanti da restarne travolti. Anche se, al punto in cui sembra siano arrivati i genitori, un figlio, difficilmente, potrebbe non essersi accorto di nulla. Ma tutto può essere, diamolo per buono e, tanto per non omettere luoghi comuni frequenti, dirò anche che i figli non hanno colpa se i padri sono dei poco di buono. Naturalmente, in questo caso, la giustizia farà il suo corso e lo vedremo, il poco o il buono. Lasciamo lavorare i magistrati. Non mettiamogli sempre bastoni politici in mezzo alle ruote.
La verità deve trionfare e se i Renzi risulteranno innocenti, tanto meglio per loro e il loro figliolo.
Ma se non sarà cosi Renzi potrà continuare a “non mollare” la presa sulla politica italiana.
In fondo che ce ne importa a noi se i suoi genitori, sono, (ammesso e non concesso), dei traffichini impenitenti? Lui dovrebbe continuare imperterrito per la sua “altra strada” e non dovrebbe preoccuparsi per loro, sarebbero in buona compagnia e non si sentirebbero per niente soli.
Ma la compagnia non li giustificherebbe e rientrerebbero nel lungo elenco di tanti oscuri malandrini pseudo imprenditori (indegni di questo nome) che con l’aiuto della politica, si arricchiscono evadendo il fisco e trafficando sottobanco.
Sono quelli che vanno in chiesa la domenica, mano nella mano, se sono consorti e che fanno donazioni alla parrocchia, che si fanno fotografare col rosario mano o mentre baciano i crocefissi e poi, magari, sfruttano i dipendenti, li lasciano a casa da un momento all’altro, li usano per fargli da prestanome, li tengono in sospeso e li richiamano se gli servono per poi lasciarli a casa quando non gli servono più, eludendo tutte le regole contrattuali e sindacali e meschinamente rincorrendo solo il mero profitto infischiandosene di tutto ma mantendendo e coltivando un immagine adamantina e rispettabile.Non posso dire che questo sia il caso dei Renzi, ma da quello che si sente, tutto farebbe pensare ad un quadro con questa prospettiva.