Burattini

Quando smetterà di essere il burattino mosso da Salvini e DiMaio”? Con queste parole Guy Verhofstadt ha lanciato una precisa provocazione al premier Conte e all’Italia.
Credo ci voglia un certo coraggio e una buona dose di faccia tosta per pronunciare parole simili, ma ascoltando anche il resto del suo discorso al Parlamento europeo, come si fa a non essere d’accordo?
Non certo con la frase che è senza dubbio un insulto a ciò che Conte rappresenta e cioè il popolo italiano.
Ma Conte chi lo conosceva prima che comparisse come d’incanto al momento della composizione del governo, quando sembrava che tra i due leader dei partiti di maggioranza non si potesse trovare un accordo su chi doveva prendere l’incarico di guidare l’esecutivo?
Chi l’aveva mai visto? Da dove è sbucato? Se non ricordo male era stato professore di Bonafede, l’attuale ministro della Giustizia, il quale lo aveva presentato a DiMaio.
E dunque? Che cosa dice Verhofstadt che gli italiani non abbiano pensato fin dalla prima comparsa del presidente del Consiglio dei ministri?
Certo, non tutti.Qualcuno lo avrà anche trovato plausibile, persino elegante e piacente ma in quanto a “guidare” la politica del governo, mi sembra che siamo molto lontani ed è più che evidente (anche ai sassi )che il governo è guidato dai due lorsignori e Conte non è che un esecutore, mediatore, diplomatico, portavoce, dei veri capi del governo, cioè Salvini e DiMaio.
E che questa sia la grossa anomalia dell’attuale governo non può essere smentito da nessuno, neppure dal più fervente sostenitore dei gialloverdi grilloleghisti.
Dunque?
Gli chiediamo scuse formali?
Dichiariamo guerra al Belgio?
Ci strappiamo le vesti per sostenere che Verhofstadt ha sbagliato e ci deve rispetto?
Si, certo, come no? Lo vuole la prassi e la nostra dignità ferita.
Ma se ci chiediamo come mai questo signore sia arrivato a pronunciare una simile frase, non possiamo non riflettere sulle altre cose che dice e che sono tutte fatti incontrovertibili.

Possiamo dire che mente? No, non possiamo dirlo, l’elenco delle cose fatte dal nostro governo che il leader dei liberali di Alde snocciola come un rosario è tutto scritto ed inconfutabile.
A chi, allora, dobbiamo chiedere di domandare scusa agli italiani ed alla loro dignità ferita?

12 commenti su “Burattini”

  1. Conte è colui che ha occupato un vuoto che la dualità Di Maio-Salvini non permetteva di colmare.
    Nessuno dei due capi, uno di partito l’altro di coalizione, vuncitori delle elezioni, era disposto a cedere all’altro, così in nome del potere, s’e compiuto un atto nocivo per il Paese, privarlo della figura del leader, di colui che dovrebbe dare la direzione univoca al governo. Fatto gravissimo, e lo stiamo vedendo coi nostri occhi: chi tira da un lato, chi tira dall’altro.
    Mattarella neppure lo conosceva, gli è stato proposto e con una certa reticenza ha infine accettato. Una procedura che sostanzialmente non è ortodossa.
    Però Conte è il Capo del Governo italiano e di fronte una cafoneria diplomatica, va difeso, e le scuse dovrebbero essere richieste da noi e fatte da parte di chi ha offeso.

    Rispondi
    • Io penso, invece, che le scuse agli italiani le debba fare il governo per averci messo in questa situazione paradossale.
      Verhofstadt ha avuto il coraggio di dire le cose che molti italiani pensano ma non hanno il coraggio di esprimere in pubblico.
      Trovo più biasimevole l’indifferenza degli italiani o adddirittura il compiacimento nei riguardi di chi ci ridicolizza in questo modo.

      Rispondi
  2. Gentile Signora Gazzato,

    come mai il signor Verhofstadt non abbia chiesto ai suoi tempi a Monti perché era stato necessario nominarlo senatore vita 2 giorni prima di metterlo a capo del governo senza essere stato eletto ? Conte non è stato eletto pero’ mi pare che faccia il Premier senza un’untile quanto costosa nomina precedente.

    Ecco, se uno puo’ esprimere dei dubbi su una persona, allora lo deve fare sempre e non soltanto quando gli fa comodo.

    Quindi quando Verhofstadt elogia Napolitano fa solo il leccapiedi.

    Cordiali saluti dal Belgio (senza governo per via dei migranti)

    Bruno Filippone

    Rispondi
    • Signor Bruno
      non serve che le ricordi la situazione del paese con lo spread a 500 e passa punti e che Monti è stato nominato dal capo dello Stato.
      Se a lei sembra che il paragone calzi, a me, francamente no.
      Conte è comparso per incanto dopo che i due leader di maggioranza relativa non sapevano decidere quale dei due doveva fare il premier. Insomma una specie di alter ego di entrambi.
      Tutta un’altra storia.

      Rispondi
  3. Lei ha perfettamente ragione.
    Attraverso una deriva di cui non ci siamo neanche accorti, siamo partiti dal maggioritario puro in cui era il candidato premier che trainava la campagna elettorale e ne determinava il successo (siamo arrivati addirittura a un passo dal presidenzialismo) al pasticcio attuale.
    Primo atto è stata la delegittimazione di Berlusconi e l’incarico a Monti, un tecnico intelligente, preparato e sensato, che almeno era noto per il suo incarico di Commissario europeo, ma che nessuno aveva votato.
    Secondo atto il tentativo infruttuoso di Bersani di fare un governo con i M5S e l’impasse superata nuovamente da Napolitano con l’incarico a Letta.
    Terzo atto la sostituzione di Letta con Renzi, sempre ad opera di Napolitano.
    Quarto atto la sostituzione di Renzi con Gentiloni, sempre ad opera della Presidenza della Repubblica.
    Infine il PdC Conte tirato fuori dal cappello ben dopo la conclusione delle elezioni.
    A questo punto il Presidente del Consiglio, da figura chiave della campagna elettorale prima e del governo poi, è diventato una figura poco più che simbolica chiamata a dirigere un governo non costruito da lui, un mediatore e una sorta di presidente di azienda che convoca consigli e assemblee, ma ha sotto di sé uno o più amministratori delegati che decidono.

    Alla fine, siamo arrivati alla caricatura della prima repubblica, con giochi politici tutti post elezioni e presidenti del consiglio scelti più cercando di sfuggire ai veti incrociati che col criterio delle capacità personali.

    Abbiamo voluto i referendum e ora ci troviamo una terza repubblica che fa ridere …

    Cordiali saluti

    Rispondi
  4. Signor Filippone,
    Mario Monti aveva meriti noti a tutti, ed è per questo che Napolitano l’ha nominato senatore a vita e gli ha conferito l’incarico di formare il governo.
    Cosa avrebbe avuto da ridire Verhofstadt?
    Conte invece era sconosciuto a Mattarella, non aveva particolari meriti per essere nominato senatore a vita, è stato proposto dai suoi vice (con procedura anomala) perché nessuno dei due avrebbe accettato l’altro come PdC.
    Conte ha accettato un ruilo di subalternità, da ciò la sua debolezza, accentuata dal fatto che non dispone di un proprio partito e i due vice potrebbero farlo cadere subito se non eseguisse la loro volontà.

    Rispondi
  5. salve Mariagrazia Gazzato
    A proposito della LETTERA di lunedì 18 febbraio 2019 su Italians con il titolo ” Guy Verhofstadt e quelle parole su Conte: ha davvero sbagliato? ”
    Mai visitato il Belgio?
    Sono stato in Belgio.
    Il Belgio è diviso in due, la parte Vallone parla francese e la parte Fiamminga parla fiammingo, olandese. Ci sarebbe poi una comunità musulmana a Bruxelles.
    Fiamminghi e valloni non si parlano. E questo sarebbe l’esempio di Europa?
    Nella parte fiamminga la giovane in portineria dell’albergo si è rifiutata di rispondermi a una domanda semplice in francese, dove era l’uscita, solo fiammingo o inglese. Va bene l’inglese come lingua internazionale ma negli alberghi di una certa grandezza gli operatori professionali dovrebbero conoscere le due lingue belghe almeno per rispondere alle domande più semplici.
    Verhofstadt, invece di criticare il presidente del consiglio italiano Conte che mi sembra più che buono insieme a Mattarella, si preoccupi del Belgio, non buon esempio di europeismo.
    Anche Berlusconi critica Conte, si preoccupi dei suoi fallimenti. Fallimento Veronica, che ha definito le liste elettorali di suo marito un ciarpame. Fallimento Milan venduto a un cinese a prezzo doppio, indebitatosi e quindi fallito, Milan considerato un business. Fallimento riforma costituzionale del 2016, aveva detto che la vittoria del no avrebbe portato a una migliore riforma, invece si è tutto bloccato come era facile prevedere.

    Rispondi
    • Sono d’accordo con lei che un’operatrice turistica dovrebbe conoscere le lingue, su questo non ci piove, ma che cosa c’entra questo con Conte?
      E che cosa importa di quello che dice Berlusconi e dei suoi insuccessi?
      Verhofstadt avrà le sue pecche, così come il Belgio e cosi come l’Europa, ma cosa significa che “Conte è più che buono”?
      A lei non sembra strano che il premier italiano prenda ordini da due suoi ministri? Non la trova un’anomalia?

      Rispondi
  6. Rispondo. Ho scritto Conte più che buono facendo riferimento a Renzi; con il suo “siamo umani non bestie” ha favorito l’arrivo di mezzo milione di migranti con i barconi in una Italia piena di disoccupati. A fare cosa? Le Ong salvano finti naufraghi in realtà aspiranti europei in cerca di vantaggi economici ma non tutti troveranno un’adeguata assistenza e integrazione. L’art. 3 della costituzione italiana prevede l’uguaglianza di tutti i cittadini nelle opportunità di lavoro, quindi giustamente faranno concorrenza ai locali. Si prevede il raddoppio della popolazione africana a oltre due miliardi di abitanti, l’esplosione demografica porterà l’aumento del degrado ambientale. Sarebbe necessario propagandare e favorire il controllo delle nascite. Nemmeno Macron e Merkel vogliono i migranti economici.
    Aggiungo, Conte ha un compito molto difficile con un governo di compromesso dopo che nessuno aveva vinto alle elezioni nazionali del 4 marzo 2.018. La Lega è per il Sì Tav, il M5S è per il No Tav, io sono favorevole al nostro inserimento nella rete europea dei treni veloci, penso a Milano Parigi come Milano Roma, non capisco Travaglio.
    Anche nel Centro Sinistra c’è litigiosità, per esempio Minniti è considerato un fascista o uno sbirro da alcuni.
    Domenico Starna

    Rispondi
  7. Non mi sembra una risposta ma propaganda di parte, a priori, contro Conte, contro Salvini. Non è una analisi oggettiva.
    … tanto poi entrano comunque … E chi lo dice? Forse diminuiscono. Il motivo principale del successo di Salvini è quello di cercare almeno di ridurre al massimo i nuovi arrivi.
    Macron non li vuole a Ventimiglia. Mi sa, Macron e Merkel sono più vicini nella sostanza a Salvini che a quelli che vogliono l’accoglienza a tutti.
    Il professore Giovanni Sartori fiorentino, ha insegnato in USA, sosteneva che non dovevano sbarcare in Italia, una volta sbarcati è quasi impossibile rimandarli indietro. Magistrati, burocrazia etc.
    Confini aperti? Con i confini aperti l’Europa attuale finirà.

    Aggiungo. Anche Papa Francesco è stato fotografato con un distintivo con l’invito ad aprire i porti. Bene, apra il Vaticano, ha lasciato vuoto il suo appartamento papale per andare a Santa Marta, non vuole vivere da solo.
    Per Tacito, il principale storico latino, il cristianesimo era exitiabilis superstitio, una nefasta superstizione.
    Blaise Pascal, matematico e filosofo, difensore del cristianesimo, sosteneva che non si può dimostrare l’esistenza di Dio e nemmeno l’inesistenza di Dio. Meglio prendere come riferimento ciò che conviene, quindi l’esistenza. Pochi per fede, molti per superstizione.
    Albert Einstein considerava tutte le religioni superstizioni infantili, non era credente, era religioso, forse nel senso di superstizioso.
    Quindi dicono cose analoghe.
    A mio parere il Papa non dovrebbe inserirsi in questioni politiche. Il potere temporale della Chiesa è finito il 20 settembre 1870.

    Cordialmente

    Rispondi
    • La prende molto alla larga, ma va benissimo.
      Cosi però non dimostra affatto la “bontà” dell’azione di governo, né di Salvini (gli sbarchi hanno iniziato a diminuire per le politiche di Minniti non certo per le sue)né ancora meno di Conte che sembra sempre di più il “servo muto” del governo e poi divaga parlando di religione.
      Quindi se la mia risposta è, secondo lei, “propaganda di parte (non meglio specificata) la sua cosa sarebbe?
      Per quanto mi riguarda il papa può intromettersi in questioni politiche quando queste vengono fatte sulla pelle di esseri umani. A prescindere da quello che ne pensavano della religione i filosofi o gli scienziati (tutti fallibili) che lei ha citato e che non possedevano verità (come nessuno di noi) ma facevano solo supposizioni ed esprimevano opinioni.

      Rispondi

Lascia un commento