Dopo la vittoria, spiazzante del centrodestra in Abruzzo e la sberla in piena faccia presa dal Movimento Cinquestelle che ha dimezzato i voti rispetto alle ultime elezioni, le cose al governo non possono rimanere come stanno.
Capitan Bluto ha detto: “nessuna conseguenza per il governo”. Figuriamoci. Ha già messo li la sua versione del famoso “Enrico stai sereno”. Non poteva dire:” Luigi stai sereno”, sarebbe stato troppo smaccato e poi non è nelle sue corde rasserenare la gente, lui al massimo la gente la caccia con le ruspe ed ora che è ministro dell’interno impiega l’esercito e tutte le Forze dell’Ordine in gran spolvero.
Temo, per i grillini si prospetti un periodo in cui faranno da zeppa sotto la gamba del tavolo leghista. Già sinora non hanno brillato per intraprendenza, ora non potranno che brillare nel prenderle di santissima ragione dall’alleato gran Mogol e a loro non resterà che fare i Qui Quò e Quà (quaqquaraquà) della situazione.
Ma a noi che ce ne importa cosa fanno al governo? Siamo abituati e rotti a tutte le esperienze, dopo Berlusconi e Renzi, superati i primi nove mesi (che parto podalico!) di questo connubio contronatura, siamo vaccinati contro tutto.
Attezione però perché peggio non muore mai e potremmmo anche essere sull’orlo di vicende ancora del tutto da sperimentare. Se è vero come è vero che siamo in recessione e che i consumi calano e tutti gli indicatori ci dicono che stiamo navigando a vista verso la tempesta perfetta, allora occhio, perché si potrebbe ballare.
Ma in tutto questo squillar di trombe e di proclami e di ottimismi fuori luogo,c’è una nota stonata: la diatriba sul Festival di Sanremo.
Non lo seguo da anni se non con un occhio chiuso. Ma questa storia che Salvini avrebbe preferito che vincesse Ultimo (ma come si fa a presentarsi ad una competizione con un nome simile?) e invece ha vinto uno mai visto né conosciuto che ha sollevato un polverone perché di padre straniero e madre italiana e sembra che sia stato un dispetto fatto proprio al vicepremier (io non ci credo), a me me pare ‘na str…
Ma chi se ne importa se Salvini avrebbe preferito Caio al posto di Sempronio?…qualcuno avrebbe detto: “echissenefrega nun ce lo metti”?
Anch’io avrei preferito la Bertè che anche se malvestita e peggio pettinata ha portato una canzone splendida.
Per me ha vinto lei e del resto…abbiamo altri problemi che soddisfare i gusti musicali di Capitan Bluto.
Un’analisi lucida del voto in Abruzzo (fonte Fanpage.it), di cui metto subito in evidenza la conclusione:
In conclusione, chi può festeggiare è sicuramente la Lega, insieme a Fratelli d’Italia. Il Pd regge (soprattutto in funzione delle liste civiche), il centrosinistra risorge, mentre – rispetto alle politiche di marzo – chi deve preoccuparsi è Forza Italia, ma soprattutto il Movimento 5 Stelle che vede dimezzarsi i suoi voti.
In dettaglio:
Andando ad esaminare il dato relativo alle elezioni più vicine, le politiche del 4 marzo 2018, confrontiamo il dato di oggi con quello della Camera dei deputati (dove hanno votati tutti i cittadini con almeno 18 anni, al contrario del Senato).
In questo caso il tracollo del Movimento 5 Stelle è evidente. Il 4 marzo era stato il primo partito con il 39,8%: oggi dimezza i suoi voti non raggiungendo neanche il 20% come lista.
Può esultare il centrodestra che passa dal 35,5% al 48%. E a crescere è soprattutto la Lega: dal 13,8% al 27,4% di oggi, quasi il doppio. Forza Italia prese il 14,5% ed è oggi in calo di cinque punti. Mentre guadagna consensi Fratelli d’Italia, passando dal 4,9% al 6,5%. Guadagna anche l’Udc: dal 2,2% al 2,9%.
Nel centrosinistra il Pd si conferma in difficoltà. Al netto delle molte liste civiche che hanno sostenuto il candidato di coalizione, i dem perdono più di 3 punti da marzo, passando dal14,3% all’11,1%. Ma il centrosinistra, nel suo complesso, cresce nettamente: dal 17,6% al 31,3% delle regionali. Infine, è sostanzialmente stabile Leu che passa dal 2,6% al 2,8%.
Quello che salta all’occhio in maniera evidente è l’emorragia di voti dei cinquestelle. Secondo me più del balzo della Lega che era previsto.
Il centrosinistra nel complesso prende voti ma il Pd ne perde, segno che se vuole fare una convincente opposizione al governo la sinistra deve tornare compatta e il Pd ridimensionare le sue pretese egemoniche. Ci vuole molta buona volontà da parte di tutti, non sarà facile.