Si può essere amici anche senza mai essersi visti? L’amicizia al tempo dei social è una specie di lotteria dove il premio è trovare qualcuno che corrisponda al tuo ideale di amico o perlomeno che si avvicini.
Ma l’amicizia è una cosa molto seria, non la si può sprecare per chi potrebbe essere solo un bluff. Nel senso che ti potresti ritrovare, non con un amico, ma con un pugno di mosche. O peggio: un pugno di mosche fastidiose.
L’amicizia non si può pretendere, si può solo sperare di avvicinarsi a qualcosa che le assomigli. Da adulti è molto difficile fare amicizie solide. Siamo ormai soggetti con un forte spirito critico e le esperienze negative possono avere influito sul nostro carattere facendoci diventare sospettosi.
Ma si può fare. Si può provare ad avvicinarsi al prossimo, ad essere gentili, magari compassionevoli, comprensivi degli altrui problemi. Ciò non toglie che dall’amicizia, tutti, ci aspettiamo più di poter prendere che di dare.
Giudichiamo con molta più scientifica precisione, ogni gesto, ogni movimento, ogni parola e la soppesiamo fino a farla diventare un’arma da scagliare, eventualmente, contro chi non sembra corrispondere all’idea che ci siamo fatti di amicizia, sedimentata negli anni.
Ci sono quelli (e sono in tanti) che pensano che l’amicizia sia un ricevere di continuo consigli affettuosi, pacche sulle spalle, esortazioni a farcela, ascolto e massima condivisione dei nostri problemi. Ma, se appena proviamo a parlare di noi o ad essere distratti e poco reattivi di fronte ad un racconto dell’ennesima vicissitudine raccontata con dovizia di particolari, allora si notano segni di insofferenza: non siamo abbastanza disponibili, non diamo sufficiente ascolto, non abbiamo doti di massima comprensione ed empatia e non siamo per nulla divertenti.
Capita che credi di avere qualche rapporto di amicizia, raro, ma consolidato e che ti illuda che questo possa essere un gancio in mezzo al cielo nei momenti difficili. Esistono casi in cui ci si può fidare. Perbacco, eccome se esistono. Ma sono rari, anzi, rarissimi.
Non per nulla il famoso proverbio equipara un amico ad un vero tesoro. E i tesori non si trovano sotto ai cavoli.
Ma la maggior parte delle conoscenze o relazioni amichevoli sono dei veri e propri bluff. Sono comodini sui quali appoggiarci un libro, una tazza di tè, un resoconto spicciolo delle nostre idiosincrasie, un “ciao, come va? Tutto bene?Si, grazie. E più spesso non arriva quel famoso e atteso: “e a te”?
Non arriva perché non è interessante. Quello che interessa è l’essere riconosciuto come individuo meritevole di attenzione, in quanto a darla, però, ce ne corre.
Non serve avere attitudini in comune per essere amici, si può esserlo anche essendo profondamente diversi ma occorre una condizione di base: essere sempre sinceri, fino in fondo. Ma anche la sincerità è merce rara. E’ contrabbandata spesso per franchezza ma è solo retorica fasulla dell’autocompiacimento di sé.
Il pronome “io” è abusato. Fateci caso. Una persona che dice spesso “io”, vi butterà sempre addosso tutto quello che le passa per la testa e non starà mai ad ascoltarvi perché avrà sempre qualche cosa da fare all’ultimo momento.
Oppure se vi ascolta é solo per potervi dire come farebbe lei al vostro posto. Come agirebbe se si trovasse nella condizione data. Ne ho conosciute persone cosi, tante. Non hanno in mente che se stesse e i proprii “asini”.
Di recente è morta un’amica di tanti anni. Ci vedevamo molto poco e ci sentivamo raramente. Ma io ero sicura che se avessi avuto bisogno di lei, lei sarebbe stata disponibile ad ascoltare e che non mi avrebbe parlato di come avrebbe fatto lei in quel tal frangente ma avrebbbe solo ascoltato in silenzio ed alla fine avrebbe detto, con un lieve sospiro: “I understand, Grazia”. Si, perchè la mia amica era inglese ma ha vissuto buona parte della propria vita viaggiando in tutto il mondo.
Ho saputo che poco prima di ammalarsi aveva iniziato ad imparare l’italiano. Per un’inglese è una cosa abbastanza rara: di solito non amano molto apprendere altre lingue visto che la loro è la lingua universalmente più parlata.
Ma Olive (questo era il suo nome) era una persona straordinaria e aveva poche delle caratterisstiche tipiche degli anglosassoni ma era una vera e propria cittadina di un mondo aperto, ospitale e condiviso.
Una persona gentile, colta e con una grande curiosità sempre accesa verso il mondo, spiritosa come sanno essere solo gli inglesi e riservata ma con una grande capacità di farti sentire parte del suo mondo. Una persona accogliente senza essere invadente.Insomma, una persona davvero rara.
Una persona cosi, insegna che l’amicizia può essere un virtù e che quando si incontra davvero non dobbiamo farcela scappare. Non posso dire che Olive mi mancherà perché ci sentivamo sempre meno, ultimamente ma posso senz’altro dire che l’averla conosciuta è stato per me un grande privilegio e ora che non c’è più, la porterò nel cuore per sempre come un prezioso regalo che la vita mi ha fatto e del quale le sono grata.
mariagrazia gazzato
I am quite worried about this new coming government. The two leaders are fighting each other’s ideas and cannot last long. They put a third capro espiatorio between them to tame their rows. Arlecchino servitore di due padroni, famos play by Goldoni is the representation we are going to see in the next months.
I am quite sure they will not be able to put into real practise the promises they made to their voters in compaign, but this is not the point, the point is that if they did Italy shall run for bankrupcy.
We, italians, have been enough ridicouled in these last days from members of the Ue, such as last Junker statement (italian must be less currupted and work harder), it is intolerable.
Italians want to work as hard as all other member of the Ue, but, in these last years have been put into a position not to be able to do so. Our best graduated have to leave Italy because here thay are treated as lazy scholars eternal puer and it is a terrible shame!
Industries have been led mostly by unscrupulos managers who brought them to failure or to delocalisation and the governments of all colors let them do it.
Our beautiful landscape has been ruined by speculation from all parts, thousands of olive’s trees let die without even trying to save them, and this to give speculation a broader way.
I am really very upset this morning, I am quite sure this government will last just the time to put us even more in trouble: two popolulists together cannot be nothing else than more problems.
I did not give my vote to any of them and I pity for the italians who did because they are going to be very, very disappointed in all their hopes, God save us!
Questo post che riporto qui, l’ho scritto sul sito del giornale inglese “The Guardian” il giorno dopo l’insediamento del governo.
L’ho ritrovato per caso e l’ho pubblicato perché mi pare di non essere stata troppo pessimista nella mia “profezia”.
Ma dopo sette mesi le cose sembrano mettersi proprio nel modo suggeritomi dalla mia prima senzazione a caldo di quel momento.Ai posteri..