Leggo spesso di una presunta “indifferenza”, ultimamente non si parla di che di “indifferenza”.
Ma è un tema che ricorre. E’ una fase storica ed esiste in tutte le fasi storiche.
ma è un’allucinazione.
C’è, esiste, in qualcuno forse più di qualcuno, una sorta di apatia verso il mondo.
ma, sono sicura, che la maggior parte della gente non è affatto indifferente.
Sono sicura che ci siano in Italia e nel mondo persone sensibili e intelligenti che vedono e capiscono e che cercano, a modo loro, con i mezzi che hanno a disposizione, di fare qualcosa per denunciare quello che non va nella società in cui vivono.
Non sempre si sa, però, quello che succede.
Non sempre si è in grado di capirlo. Nel qui e ora quotidiano, ognuno ha il proprio orto da coltivare e quello del vicino potrebbe veinire in secondo piano. E’ normale.
Ma io non sono mai stata indifferente alla sofferenza. Mai. e Come me, ne sono certa, tutta la mi faamiglia. E per quanto abbiamo potuto, coi mezzi che avevamo a dispsizione, abbiamo sempre rognato.
Mio nonno ha preso due volte le botte a sangue dai fascisti. Ha avuto la casa sconquassata. Ma non taceva.
Ora ci saranno anche stati quelli che vedevano, che capivano e che non facevano nulla, ma ci sono stati (e ci sono) quelli che si agitano, che denunciano che non stanno zitti, nei regimi come in democrazia.
Basti leggere gli epitaffi delle tante vittime della Resistenza.
Dalle mie parti ce ne sono dovunque ti giri. Ragazzini di 17 o 18 anni che hanno speso i pochi anni che avevano per combattere per la libertà e per quella hanno perso lavita.
La piazza di Mirano è dedicata ai caduti della Resistenza.C’è un monumento con un prigioniero con le mani legate e alzate al cielo.
Simboleggia il “prigioniero” di tutti i tempi, l’uomo la cui libertà viene negata proprio mentre lotta per ottenerla per sé e per la sua famiglia o per un ideale.
Oggi è giusto ricordare le atrocità commesse, fino a che ci saranno giornate come questa che commemorano le vittime della stupidità, arroganza, violenza, subdolo cinismo e arrivismo dell’uomo, fino che ci sarà discussione e libera espressione delle idee , ci sarà democrazia
Non vedo indifferenza oggi in Italia, ma rabbia, importenza, delusione, sentimenti che potrebbero sfociare in fenomeni pericolosi.
Spetta alle Istituzioni democratiche vigilare perché ciò non avvenga, io ci spero.
Intelligente è l’uomo che ha memoria.
Che la coltiva e la cura
Che la semina e innaffia e nutre.
Il mare ha memoria, la terra ha memoria
Il cielo ha memoria.
L’Universo ha memoria.
Se manca la memoria, l’uomo assomiglia
Alla bestia che agisce d’stinto e uccide.
E dimentica.
La memoria siamo noi, il futuro è la nostra
Memoria.
Le tracce lasciate sulla terra dalla Bestia
Senza memoria, non si cancellano.
Restano indelebili a testimonianza della
Bestia senza memoria.
Ricordare è onorare i morti.
Dimenticare è uccidere l’intelligenza.
Io sono convinto che le commemorazioni siano sempre utili per mantenere la memoria, far meditare, fare dibattere e fare comprendere. Chi si lamenta che le commemorazioni finiscono di stancare e che ottengano un effetto anestetizzante, è colui che sta già dimenticando..
Ricordare l’olocausto, uno dei delitti peggiori contro l’Umanità è un dovere dei paesi civili ed è un bene per tutti.
Come ricordare i gulag di Stalin, le bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki sganciate dagli Usa, e le mille persecuzioni delle minoranze.
Un giorno forse si commemoreranno i morti nel Mediterraneo.