Una sbruffonata elettorale. L’accoglienza all’aeroporto di Cesare Battisti con Salvini e Bonafede schierati in attesa che scendesse dalla scaletta dell’aereo. E tutto quello schieramento di Forze dell’ordine. Sembrava l’arrivo di un capo di stato. Ma che ci facevano due ministri in quella circostanza se non per dimostrare che c’erano e che contavano? E che volevano essere immortalati al rientro in Italia dopo 37 anni di fughe rocambolesche di un latitante condannato all’ergastolo?
E quelle frasi cosi violente di Salvini non si possono sentire. A mio parere, ad un uomo delle Istituzioni. è richiesta molta più compostezza e riservatezza per il ruolo cosi delicato di ministro dell’Interno
Una passerella mediatica che i due hanno sfruttato per intestarsi il “successo” dell’evento. I trionfalismi, le frasi di disprezzo, i proclami violenti gettati in pasto ad un pubblico che si immagina plaudente al di la dello schermo, sono fuori luogo, sempre, più che mai in queste occasioni dove servirebbe maggior senso delle Istituzioni, dignità e la consapevolezza che nessuno ha il diritto di strumentalizzare una vicenda cosi complessa e che si porta dietro un periodo atroce della storia italiana. E uno stato democratico non fa mai “vendette”, ma solo Giustizia.
Soprattutto per rispetto delle le vittime di un periodo travagliato sul quale ancora dopo tanti anni non è stata fatta luce piena e ancora troppi misteri lo circondano.
Pubblicato oggi (16.1.2019) su Italians del Corriere della Sera
In realtà un vicepremier nonché ministro degli interni e un ministro della giustizia, mi è sembrato eccessivo vederli in attesa che arrivi un personaggio ex terrorista condannato per ben quattro omicidi, catturato dopo essere evaso dalle patrie galere e aver latitato per decine di anni tra Francia e Sud America.
Anche l’esultanza mi pare fuori luogo, come la pretesa di assumersene il merito.
Sono decine i latitanti terroristi rossi e neri ancora disseminati in Francia, Inghilterra e Sud America, per non parlare di mafiosi dello stampo di Matteo Messina Denaro, assicurarne uno alla giustizia è già qualcosa, ma niente giubilo strumentale e vanti, e neppure frasi di estremo disprezzo tipo “deve marcire in galera” contrarie a qualsiasi principio di umanità, che non alleviano affatto il dolore dei parenti delle vittime.
Signora Mariagrazia,
Battisti non e’ un criminale normale, colto in flagranza di reato. E’ uno paragonabile a Riina o Provenzano, latitanti storici coperti da connivenze politiche e quindi bene hanno fatto I ministri ad essere presenti e comunicargli l’idea che lo Stato democratico, pur con le sue debolezze, non dimentica ed e’ piu forte dei terroristi. se fosse per me Battisti dovrebbe farsi qualche mese di galera e poi passare a una vita civile con la condizione di non rilasciare dichiarazioni pubbliche pena tornare dentro. Lo dico perche’ I vari Scalzone, Balzerani, Curcio, etc…si ergono spesso a giudici morali e in parte li capisco perche’ se nella vita sei un fallito hai 3 opzioni: 1. Ammetterlo con te stesso e cercare di migliorare 2. Incaponirti a pensare che eri e sei nel giusto 3. Tirarti un colpo in testa. Per le opzioni 1 e 3 serve coraggio e questi vigliacchi di coraggio ne hanno sempre avuto poco (sparavano alle spalle (non Curcio per esattezza), in tanti contro uno, etc…).
Le ricordo anche che un ministro della giustizia italiana voleva andare ad accogliere all’aeroporto una terrorista come Silvia Baraldini, la cui estradizione fu probabilmente il prezzo pagato dagli americani per mettere a tacere la storia del Cermis come ogni persona di buon senso ha inuito.
Quindi preferisco avere ministri che magari esagerano un po nei toni quando sono nel giusto piuttosto che gente che non distingue il bene dal male.
Daniele
Gentile Signora Gazzato,
Il suo parere è giusto mentre sentire la sinistra « complice » dire le stesse cose mi ha fatto ridere : anche loro hanno fatto delle belle passerelle per andare da Lula (in seguito condannato) senza chiedergli mai di rimandarcelo. E vogliamo risalire fino a Mitterrand ? Ma il colmo è stato un certo Sansonetti, pare un giornalista, che ha avanzato il fatto che magari non è colpevole e poi dopo tanto tempo magari la condanna è prescritta ! Meno male che c’era il figlio di una delle sue vittime, in carrozzina da allora, a rispondergli.
Cordiali saluti
Risposta per Daniele:
guardando all’oggi, trovo che sia mancato del tutto il senso della misura. C’è modo e modo…per ogni cosa. Frasi e atteggiamenti troppo sopra le righe. Si riguardi meglio il video e vedrà che ne converrà.
Risposta per Bruno:
ho visto anch’io quel dibattito con Sansonetti.Che dire? Spesso nei talk show ci si lancia in arringhe fuori luogo e fuori tempo e però una cosa ho notato che sebbene sia giusto tirare l’acqua al proprio mulino (con onestà intellettuale), l’obiettività scarseggia parecchio nell’Italia attuale ( o forse di sempre).
La massima considerazione va alle vittime, ciò non toglie che certe frasi di disprezzo stiano molto male in bocca ad un uomo delle Istituzioni.
La Giustizia, si, la vendetta mai.
Un’indegna “sbruffonata elettorale” quella messa in atto da quei due ministri “quaquaraquà”.
Solo Massimo Giannini su Repubblica ha ricordato la loro scandalosa assenza al rientro in patria della salma di Antonio Megalizzi.
Sono stupito di come tanti elettori italiani non si siano ancora pentiti di prestare fede a questo attuale governo.
A mia memoria di lunga data, non ne ricordo uno peggiore e più indecente di questo.
Qualsiasi altra coalizione avrebbe già rassegnato le dimissioni dopo le promesse mancate e dopo aver manifestato in piazza Castello a Torino, gli uni contrapposti ai loro stessi alleati di governo, la Lega pro TAV e le 5 stalle contro.
Una cosa mai vista e un’ennesima pessima figura, di cui nessuno più si scandalizza; il fascino del potere, ovvero la logica del basso profitto, è come il denaro, non olet!
Aggiungo e chiudo, che molte colpe sono da addebitare all’insipienza della sinistra, litigiosa e inconcludente come non mai.
Temo si pentiranno presto.