Rifugiarsi nel cibo o nella lettura di un buon libro è sempre un buon motodo per sfuggire dalla malinconia del Natale.
Sento i miei vicini che sbraitano, cantano a squarciagola, di sicuro hanno bevuto e sono già ubriachi. Tra loro ci sono dei bambini e non danno certo un buon esempio. Questo Natale mi sembra ancor più consumistico del solito. Una corsa sfrenata a comprare: cibo, vestiti, carabattole di tutti i tipi. Non che sia sbagliato: regalare o regalarsi qualcosa a Natale è giusto. Ma non può essere che la festa della luce, la nascita del “Bambino” che porta la pace in questa terra martoriata, sia visto, dai più, come un rito ormai del tutto pagano buono solo per rimpinzarsi e per schignazzare e ubriacarsi in compagnia.
Credo che sia un brutto segno dei tempi che viviamo, privi di cultura, di valori veri, dove si cercano sempre di più riempitivi ad una spiritualità del tutto assente.
Si sta perdendo del tutto il significato di questo giorno.E mi chiedo se la gente sa più che cosa significhi Natale.
Significa sempre di più un carico supplementare di stress.
Da tempo mi sono liberata dalle consuetudini, dagli obblighi imposti dalla società, vivo le Feste a modo mio, con interiorità, quello che conta veramente è invisibile all’occhio.
Quello che conta veramente sono i sentimenti. E’ la capacità di esprimerli, di poter essere guida e esempio, di estrinsecare la propria interiorità, di essere d’aiuto anche solo con una parola, con uno sguardo, a chi ha bisogno di quella parola e di quello sguardo.
Ci si imbatte sempre di più in gente distratta, c’è un divario sempre più marcato tra generazioni, come se non fossimo tutti contemporaneamente su questo pianeta che l’uomo ha messo in pericolo,ma vivessimo in compartimenti stagni dove ognuno ha il suo ruolo preciso e non deve sconfinare da quello. Non ci si guarda più in faccia, sembra che ogni uomo sia diventato davvero un’isola circondata da squali.
Lo so, sembra un’immagine pessimista e forse lo è, ma è quello che provo, spesso, girando per le strade.L’indifferenza sembra essere il sentimento prevalente. E il fastidio per il prossimo, che sembra sempre più distante. Ed è un po’ alienante.
Essere ottimisti sul futuro dell’umanità riesce sempre più difficile, ma bisogna provarci. Questa notte non è una notte come le altre anche se lo sembra ma è una notte dal sapore magico. La nascita di un bimbo è sempre una magia, un mistero che rimarrà irrisolto.
E allora facciamo che la nascita di questo Bambino cosi speciale rappresenti qualcosa di speciale che non si identifichi solo nei regali, nel cibo, nei festeggiamenti chiassosi, ma che sia un motivo di riflessione e di rinascita interiore per tutti. E di serenità conquistata per chi sta vivendo momenti di inquietudine.
Tanti auguri a tutti. A chi partecipa e a chi semplicemente mi legge: grazie, di cuore.
Buon Natale!
Mariagrazia, Il Natale oggi è quello che è, molto consumismo e poca religiosità. Ma è un fenomeno collettivo che, tutto sommato, rappresenta un momento di gioia, vissuto da ognuno a modo proprio.
Viviamolo in letizia nei nostri cuori.
Ancora buon Natale.
MGG, hai proprio ragione! Ma non solo per il Natale, è un rincorrersi di proposte commerciali idiote e pagane per tutto l’anno. Subito dopo l’Epifania, le scansie dei supermarket si ingolfano di gadget di Carnevale, dopo la Quatesima, ecco colombe, agnelli, di carne o pasta dolce, uova di Pasqua. Dopo il Lunedì dell’Angelo, abbigliamento ed attrezzature marine. Dopo il 15 agosto, materiale scolastico. E poi, ancora Natale.
https://m.youtube.com/watch?v=u7TtrO5dnUQ# Un augurio di cuore di un Natale in calorosa armonia e che ognuno di noi riscopra sempre il cuore di bambino che porta con se
Grazie a tutti e ancora Buon Natale. Le mie paturnie natalizie passano presto.