Il governo attualmente in carica non è l’espressione della volontà degli elettori. Ma un inciucio come non se n’erano mai visti nella storia della Repubblica.
Due forze politiche antitetiche che si accordicchiano per convenienza e da sei mesi non fanno che litigare e cercare con tutti i mezzi di scavalcarsi. Di osteggiarsi, di tirare sassi e nascondere manine per poi, ipocriticamente, andare su tutti i media a dichiararsi amore eterno.
Gli elettori dei Cinquestelle mai avrebbero votato Lega e viceversa ma ora si sono adattati (i più), assoggettati a questo papocchio venuto male ma che serve a tutti per legittimare un governo che altrimenti non avrebbe legittimità alcuna.
I leghisti, vecchie volpi, conoscono tutti i machiavelli della vecchia, vecchissima politica, i Cinquestelle, più inesperti e persino ingenui, hanno la malizia dei neofiti che non si fidano di nessuno, nemmeno di se stessi e combinano solo guai.
Ora, nello spirito natalizio nel quale da iei ci troviamo immersi, nostro malgrado, posso dire che al governo abbiamo i tre Re Magi: Conte Salvini e DiMaio, i primi due ormai già in odore di Santità, l’ultimo, santificato figlio innocente di padre malandrino, ma furbo e quindi giudicato ottimo “produttore” di geni di già “politici” al concepimento.
Ma il popolo, la gente, gli italiani…come stanno? Si sentono più sicuri, protetti, si sentono che i loro interessi sono finalmente salvaguardati, si sentono con le spalle coperte da un governo che li coccola, li blandisce, ma, allo stesso tempo, fa i loro interessi?
Questo è tutto da vedere. Quello che vedo io è che mi sembrano sempre più prepotenti, sempre più supponenti, sempre più arroganti ed incattiviti.(Italiani e politici italiani).
Naturalmente questo non vale certo per tutti. Non mi permetto di “parlare a 60 milioni di italiani”, come fa Salvini, ma parlo in generale.
La mia idea è che questo Inciucio al governo possa fare ancora male al paese.Dico “ancora” perché sinora, tra alti e bassi, ne abbiamo viste di cotte, di crude e a mezza botta.
Ora Salvini ha avuto l’incoronazione del “suo” popolo. Si è battuto il petto alla Cetto, mandando effusioni cardiache e congiungendo le mani a mo’ di Santone o Guru, ha citato Luther King e Santo Woytila, ha chiamato la gente radunata in piazza: “fratelli” e ha salutato sulle note vibranti del “Vincerò”. All’alba…ma di quale giorno?
Presto, credo molto presto. Questa “vittoria”, passa, necessariamente da Arcore. Li dove si decide tutto, li dove gli ultimi governi sono passati e li dove da tre decenni l’Italia si è fermata.
Tutte le strade (della politica) portano ad Arcore. Quella del governo attuale pure.
Un consiglio (non richiesto ma gratuito per DiMaio) : non ti fidar di un bacio a mezzanotte…mi permetto di farlo ben sapendo che, anche lo leggesse, se ne farebbe un baffo, convinto com’è di essere (quasi ) infallibile.
Dopo l’adunata leghista di ieri, il destino del governo è segnato: avremo Salvini premier di una coalizione di centrodestra dove i grillini, se si accontentano possono fare il centro…o il centrino.
Honni soit qui mal y pense.
Salvini ieri a Roma con un plebiscito ristretto ai suo fans, s’è incoronato premier.
Cosa dobbiamo sentire di più per capire che la prima vittima di questo andazzo della politica è la nostra Costituzione? Dov’era Conte, quando Salvini chiedeva il mandato popolare per trattare con l’Europa? Dov’era il Parlamento? Esautorati entrambi.
D’altro canto cosa ci si aspetta di un governo nato dopo la minaccia al Capo dello Stato di destituzione dalla sua carica per aver esercitato il suo diritto di opporsi alla nomina di un ministro?
Cristo s’era fermato a Eboli, l’Italia ad Arcore.
Non mi resta che parodiare, adattandolo ai nostri giorni, uno slogan elettorale che udivo da ragazzo e presto potrei fare mio:
Cucco o non cucco
ho già scoperto il trucco
con Salvini e Berluscò
nel fascismo non cadrò.
Salvini porta gli spaghetti al ragù, DiMaio la pizza in nero e Conte?
Cosa porta Conte? No, lui più che re magio è re mogio non porta nulla e poco importa.
Il contratto si sta contraendo e i due contraenti contrattaccano. Salvini lo vuole ricontrattare e DiMaio? No a lui sta bene cosi. Il contratto non si tocca e non si tarocca e non si ritocca…
Pace in terra.