Archiviato il federalismo, i leghisti ripongono la fede nell’ismo: salvinismo e dimaismo. I due vanno alla grande, volano niei sondaggi, checchè se ne dica agli italiani piacciono una cifra che aumenta ogni giorno di più.
Mi sto svegliando straniera in patria: si, lo dico: io non mi sento più italiana! E in questo momento non mi sento neppure di dire che sia un fortuna esserlo.
Diciamo che sono un’italiana perplessa.
Manda bacioni il ministro dell’interno, bisogna dire che non ne avevano ancora avuti di cosi affettuosi. Fa tenerezza nel suo completino blu, giacca e pantalone ben stirato con cravatta regimental un po’ stretta sul collo paffuto. Ma, mentre manda bacioni, esprime grande soddisfazione per la “cattura” del sindaco di Riace, a quanto sembra un pericoloso traffichino che trafficava coi migranti. Ma, aspettiamo un momentino, potrebbe pure darsi che ci siano degli equivoci, esiste ancora la presunzione di innocenza, presumere la colpevolezza di uno appena arrestato mi sembra un po’ da presuntuosi.
Ma il ministro non fa sconti, intanto mostra tutta la sua soddisfazione per aver assicurato alla giustizia (la stessa che quando ce l’ha con lui o la Lega non gli è proprio simpatica) un “pericoloso manigoldo”.
Ma direi che ancora non si possa dire, tempo al tempo.
Il ministro del Lavoro, dal canto suo, non può che fremere di passione per il collega e sottolineare la sua linea, ovviamente quella del rigore verso i malviventi.
Oggi tocca a Salvini domani toccherà a Di Maio salire sul pulpito con qualche bella novità.
Sembrano la riedizione moderna di Stanlio e Ollio, fucile in spalla, mentre marciano nella Legione straniera.
Ma li finisce che li cacciano, se non ricordo male.
Guardo gli asini che volano nel ciel…
Mi piace una cifra questo pezzo:
Gazzato, questo pezzo è immortale, quei due hanno fondato una comicità unica, valida per tutti i tempi e luoghi. Io li adoro, mai volgari o sguaiati. Ma loro facevano ridere, i nostri governanti odierni fanno piangere lagrime amate.
Mariagrazia, veramente appropriata la similitudine dei “nostri eroi” ” allo sbaraglio, presso la legione straniera, cui hai associato Stanlio e Ollio, due grandi della comicità in una delle loro miglior esibizioni.
Ma anche in casa nostra, modestamente, non mancano le risorse -un grande umorista con la sua spalla- per rappresentare ottimamente il binomio che ci gpverna:
https://youtu.be/nKxgxGe5nII
Aroldo Tieri è stato un grandissimo partner di Totò in molti film. Tieri faceva sempre le parti del subdolo, meschino, un pochino untuoso, come l’avvocato del “Letto a tre piazze”, però la sua grandezza stava proprio nell’interpretare spesso le parti dell’antipatico, qualche volta sordido, con una leggerezza che lo rendeva inconfondibile. Totò aveva una risata talmente contagiosa che, in quella scena i due ridevano davvero, si vede e forse ridevano anche i cameramen e il regista.
Spesso si dovevano fermare perché non riuscivano a continuare a girare dal gran ridere.