E tanto ci voleva? Ma, meglio tardi che mai. Dopo 28 mesi, i romani non ne possono più delle manfrine e dei birignao della sindaca Raggi e soprattutto delle sue bugie e della sua inerzia.
“Dicci quando te ne vai”?, hanno intonato le organizzatrici, sei intraprendenti signore, sulle note di “Quando, quando, quando”, durante una affollata manifestazione in piazza del Campidoglio per protestare contro l’immobilismo ingessato dell’amministrazione Raggi.
“Ma che stai a fà”? le urlano a migliaia di sotto le finestre sprangate della sua “casa”. Qualcuno si è offerto per prendere il suo posto perché, dicono, meglio di lei potrebbe fare chiunque preso a caso tra i tanti accorsi per esprimere delusione e disappunto nei riguardi di una persona che si era presentata come la pozione magica per risolvere tutti i problemi e che si è rivelata incapace di risolvere anche un cruciverba facilitato.
Finalmente la manifestazione dell’ esasperazione della gente che non ne può più di spazzatura per le strade, di buche, di autobus che esplodono, di strade al buio, di decisioni sempre rimandate e soprattutto che si sente presa in giro, vorticosamente, dalle promesse mancate dell’avvocata Raggi. Rivogliono la loro città, capitale d’Italia e non più quel caos che è diventata negli anni e che l’amministrazione Raggi è riuscita solo a peggiorare.
E hanno ragione ed era ora che qualcuno ci pensasse a ribellarsi all’ignavia istituzionalizzata e anche a me piacerebbe che la capitale del mio paese non fosse più vista come un’enorme discarica abusiva dove i topi e i cinghiali banchettano indisturbati o un enorme suk che nasconde insidie di ogni tipo.
Non dico che deve tornare agli splendori dei tempi di “Vacanze romane” dove Audrey Hepburn scorrazzava in Vespa assieme a Gregory Peck per le strade linde e gioiosamente ordinate, ma che tornasse perlomeno un luogo decentemente vivibile, promessa abbondantemente disattesa.
Perciò, Virginia, ascolta il consiglio dei tuoi concittadini, riempi gli scatoloni e vai a casa. Chiudi porte e finestre e fai uscire i gatti. Dai tre giri di chiave e poi mettila nel posto che sai.
Di quello che farai d’ora in poi, alla citta e al mondo, non importa nulla, ti dimenticheranno presto.