Ricordo molto bene che, durante la campagna elettorale, Di Maio diceva che le coperture per il reddito di cittadinanza c’erano. Che loro le avevano trovate e che erano state bollinate dalla tesoreria dello stato. La stessa che quando è andato al governo, Rocco Casalino ha definito composta da pezzi di m… che se non trovavano i dieci miliardi che servono per il reddito di cittadinanza, sarebbe stata perseguitata per tutto il 2019.
Quindi, le coperture non c’erano e Di Maio ha detto una solenne e grande bugia.
Ieri ha esultato dal balcone (chissà chi mi ricorda?) con le dita a segno di Vittoria per dire che aveva espugnato il fortino e trovato le coperture per fare la “Manovra del popolo”.
Ma a me, francamente,questa sembra la manovra del polipo.
Come si fa ad esultare per aver aumentato notevolmente il già mostruoso debito pubblico?
Non si preoccupa delle conseguenze sui risparmiatori, è sereno che i mercati capiranno e che gli investitori continueranno a fidarsi di noi.
Ma intanto lo spread sale e la borsa scende.
Ora, con tutto il rispetto per il ministro Tria che è sicuramente una brava persona e che ha tentato fino all’ultimo di impedire questo scempio, mi chiedo come faccia a rimanere al suo posto.
Glielo ha chiesto Mattarella? Ma anche lo avesse chiesto il Papa dovrebbe dimettersi subito. Fra un minuto è già tardi.
Ma che cosa ci sta a fare uno che ha ceduto all’assalto alla diligenza da parte di altri due ministri ormai complici della nostra rovina, che da acerrimi nemici si sono coalizzati per dare l’assalto alle casse (vuote) dello stato?
Prego, signor ministro, si accomodi alla porta, ritiri i suoi effetti personali e si dichiari prigioniero politico, faccia come crede ma sparisca dall’orizzonte della politica italiana.
Ma come si fa a dire il giorno prima che avrebbe servito solo lo stato al quale aveva giurato fedeltà e poi cedere davanti al ricatto di due che si sono coalizzati per mandare avanti le loro politiche e ottenere consensi popolari con la conseguenza di mandare a gambe all’aria il paese?
Non è più credibile né davanti agli italiani , né in un consesso internazionale.
Questa è stata una Waterloo, non c’è stata nessuna mediazione: ha ceduto davanti alla forza bruta di chi ha in mente solo il “successo” delle proprie idee politiche.
E quello spettacolo penoso dei deputati del M5S (quanto suona falso e pedante questo logo alla luce di quanto succede) in piazza, con le bandiere di partito!
Ognuno di loro ha giurato di servire la Repubblica Italiana non la piattaforma Rousseau. E il bilancio dello stato non è al servizio dei consensi per il partito.
Anche Salvini ha messo da parte un poca della sua tracotanza guerresca davanti alle pretese dell’alleato di festeggiare per questa totale sconfitta dello stato.
Anche lui sarà complice del default dell’Italia (speriamo di no), se questo avverrà.
E lo ha fatto per mera convenienza ed opportunità politica conscio del fatto che le divergenze con l’alleato avrebbero potuto portare alla fine del governo e invece entrambi hanno una grande sete di potere che non si estinguerà tanto facilmente.
L’Italia non può e non deve permettere a questo governo di arrembanti demagoghi di mandarla in rovina.
Cosa deve succedere ancora perché sia chiaro dove ci stanno portando?
“Andiamo avanti: lavoriamo per il Paese”;
“Cancellata la povertà”;
“La manovra del popolo”.
Questi alcuni degli slogan più ripetuti.
Poi quell’uscita al balcone di Palazzo Chigi, evocatrice, non so quanto casuale, di un triste periodo.
Brutta caduta di stile, Di Maio ha dimenticato di essere ministro della Repubblica e vicepremier e che rappresenta tutta l’Italia anche quella che non l’ha votato.
Intanto(purtroppo):
Borsa di Milano: -3,72%
Spread: 272, con punte di 280.
E siamo solo agli inizi.
Una manovra che si riduce in una ridistribuzione di reddito che però rischia di deprimere l’economia del Paese, vanificando il vantaggio che gli stessi beneficiari ne avrebbero.