Rocco Casalino, il portavoce e capo della comunicazione del premier è senza dubbio un personaggio.
L’ho visto in piedi a braccia conserte mentre, a pochi passi di distanza, assisteva al discorso del premier all’uscita dal vertice UE.
Mentre Conte snocciolava i risultati, a suo dire eclatanti della riunione, il nostro uomo si levava in tutta la sua altezza e sorrideva, ammiccava lievemente, aggrottava leggermente, strabuzzava fievolmente, la fronte e gli occhi. E arricciava impercettibilmente, naturalmente, il naso.
Gli passavano i pensieri negli occhi: bravo, bene, no troppo carico, ecco, cosi, dai, va bene, ci siamo, no troppa enfasi, sposta un po’ il baricentro, accosta, frena, vai…e alla fine: goool.
Ci mancava solo che Conte si voltasse verso di lui per chiedere come andava. Non lo ha fatto solo perché gli è stato severamente proibito dallo stesso e minacciato di essere lasciato senza cena se non avesse obbedito (scherzo naturalmente, tra i cinquestelle vige una democrazia perfetta: ognuno è libero di fare quello che gli va….) Per il suo bene, naturalmente. In questo annunciato successo (tutto da vedere) della riunione sul tema dell’immigrazione (tra gli altri) tenuto tra i membri della UE che pare aver dato ottimi frutti (per ora sono solo parole come canta Noemi), c’è una cosa che mi ha fatto riflettere: la foto twittata da Macron che riprende i due leader mentre lavorano. Sembra che Conte abbia questo potere di fare “amicizia” con tutti i potenti.
Ma io che sono maliziosetta penso che Macron se lo voglia fare amico per contrastare il “nemico” leghista col quale non va per niente d’accordo.
E flirtando col premier, Macron, si mette in luce coi grillini e cerca il loro appoggio nella sfida con Salvini. Voglio dire che se Conte si sente forte del suo appoggio, potrebbe avere più forza per combattere contro lo strapotere del leghista.
I due, a quanto pare si odiano a viso aperto (e anche chiuso).
Per quanto riguarda il grande successo della bozza di accordo, aspettiamo. Conte ha parlato di “centri di accoglienza” di immigrati nei vari paesi su base volontaria. Ecco, appunto, volontariamente, probabilmente e quasi inevitabilmente, ci lascerano ancora da soli a risolvere il problema.
Conte ha detto che da oggi l’Italia non è più sola. Sarà, ma l’impressione mia è che lui si senta meno solo: si è fatto due “amici” non di poco conto, uno è Macron e l’altro è Trump fra le braccia del quale sta volando tra poco.
Una cosa mi pare di poter affermare: il nuovo premier potrebbe sfoderare arti di politico sopraffino soprattutto nell’arte della diplomazia. Ad una giornalista inglese che gli ha chiesto se l’Italia non sia stata un po’ prepotente durante il vertice, lui ha risposto sorridendo (e pigliandola un po’ in giro): ” a little bit”). Pare trattare un po’ tutti come i suoi studenti, deformazione professionale che, comunque, in questo ruolo non guasta.
Insomma è carino, ben pettinato, sorridente, persino simpatico a tratti, cosa riesca a combinare è tutto da vedere con quei due giannizzeri coi quali ha a che fare, però mi sembra abbastanza furbo da crearsi un ruolo, seppur non di rilievo, ma quantomeno di terzo piano (nobile).
Rocco permettendo, probabilmente, naturalmente.